A fine giornata, dopo aver aiutato un piccolo villaggio soggiogato da banditi di scarsa lega, il mio stomaco decide che forse è l’ora di mettere qualcosa sotto i denti e così mi ritrovo in un chiosco gestito da un vecchietto, come quello che frequentavo insieme al dobe durante la mia infanzia.

Guardando la mia ciotola di miso ramen, mi chiedo quanto Naruto sia riuscito a cambiarmi come persona e a cambiare la mia vita. Lui mi manca, ma nonostante tutto ho intenzione di proseguire nel mio viaggio e fin quando sentirò nel mio cuore altre macchie e non capirò più me stesso e della mia oscurità non  tornerò a Konoha. Lui lo sa ed accetta la mia decisione perché è l’unico che capisce appieno i miei sentimenti.

Ed eccoli, un gruppo di ragazzini. Interrompono le mie cupe riflessioni e,senza che me ne accorga, tendo l’orecchio per ascoltarli.

Stanno  mettendo insieme i loro risparmi per l’investitura del Settimo Hokagee mi meraviglio di me stesso che non ne sapevo niente! Logico, mi dico, è da mesi che ignoro le sue lettere nel vano tentativo di sopprimere i sentimenti che, fortemente, si stanno insinuando in me.

Non voglio rovinare il nostro rapporto, voglio che rimanga così com’è, e sopratutto non voglio perderlo. 

Così faccio segno a uno dei mocciosi di avvicinarsi e gli chiedo se conoscedove e quando avverrà l’investitura ufficiale. Lui mi risponde, con aria sognante, che l’evento sarà svolto domani allo stadio della Foglia alle 19 per questione di sicureza.

Rifletto e con sorpresa scopro che è il 23 luglio, il giorno del mio compleanno.Naruto mi vuole a Konoha e a Konoha mi troverà.

Rivolgo di nuovo la mia attenzione al ragazzino ed offro a tutti e tre un passaggio per la Foglia sul mio falco, ma solo con il permesso dei genitoriche, avendomi ovviamente riconosciuto, me lo accordano. Domani, quindi, partirò con i tre furfantelli Eichi, Miho e Aoi, i quali sembrano già un team di genin.

Arriviamo giusto in tempo, mancano circa dieci minuti all’investitura del nuovo Hokage. L’arena è stracolma di gente proveniente da ogni dove e naturalmente nel palchetto ci sono anche gli altri quattro Kage. Il Dobe, in qualche modo, ha davvero cambiato il mondo.

La trepidazione del pubblico è in aumento, ormai manca poco, davvero poco, ed eccolo lì ad illuminare il mondo con il suo sorriso.

“ Io mi chiamo Naruto Uzumaki, quello che amo è il ramen e quello che odio sono i tre minuti di attesa che il ramen sia pronto e il mio sogno è superare, in abilità, tutti gli hokage. A parte gli scherzi, io non sono sicuro di essere all’altezza di questo ruolo e vi ringrazio per la fiducia concessa, ma voglio dirvi solo una cosa. Da oggi, voi ed io, saremo una famiglia e come tale io prometto di proteggervi con ogni fibra del mio corpo, fin quando condivideremo questo istante di vita assieme.“ 

Con lo sguardo rapito e attento su di lui, invoco un falco, lego alla sua zampa una camelia rossa e un biglietto chiuso da un filo rosso sul quale scrivo una sola frase: Fai del tuo meglio.

Lancio il mio falco, vedo Naruto avvicinarselo a sé, leggere e sospirare e poi continuare il suo discorso. “Devo solo ringraziare, poi vi lascio in pace con i vostri cari, ma devo ricordare necessariamente il mio shisou Jiraiya, i senseiKakashi e Iruka e..” Naruto si ferma, guarda tristemente la testa del quarto Hokage scolpita sulla montagna e aggiungendo, “…e la mia famiglia che si è sacrificata per tutti noi, me compreso. Spero voi siate orgogliosi di me”. Vedo Naruto lanciare uno sguardo al capo Anbu il quale, annuendo, si allontana in una nuvola di fumo. Pochi momenti dopo, due Anbu si avvicinano a me e ordinano ”Uchiha, devi venire con noi”. Io gli faccio il segno di stare in silenzio, loro capiscono e aspettano la fine del discorso. “Chiudo ringraziando i miei compagni di team Sakura, Sasuke e Sai, che con il loro apporto e i loro sentimenti mi hanno aiutato a diventare quello che sono. Arigatou.” Dopo un applauso scrosciante Naruto si appresta a ritirarsi nel suo nuovo ufficio.

Gli anbu ritornano a rivolgere la loro attenzione su di me dicendomi che dovremmo andare. Io rispondo: “ Porto anche loro, se non vi dispiace. Sonosotto la mia responsabilità,” e così mi avvio assieme ai marmocchi per incontrare Naruto, dopo più di sei mesi.

Sono davanti l’ufficio, il cuore a mille. “I bimbi non possono entrare, magari dopo, buona fortuna,” mi ammonisce l’anbu con il codino. I miei ragazzi sospirano e mi lasciano entrare da solo.

“Ciao Sasuke,” mi dice sorridendo Naruto con occhi luminosi mentre è in piedi dietro la scrivania con in mano una maschera anbu. Proprio quella indossata da mio fratello.

Lui, poi, si fa serio. “ Il tuo viaggio si conclude qui, per te c’è una carica importante, un lavoro che solo tu puoi svolgere. Da oggi Kakashi sensei ti insegnerà a specializzarti nella protezione delle persone e alla fine del corso presterai giuramento esclusivamente a me diventando la mia guardia personale,” e in modo incerto aggiunge, “sempre se lo vorrai.”

Io lo guardo serio in volto e gli dico che sono pronto a giurare immediatamente ma che prima di iniziare l’addestramento devo riportare a casa i tre ragazzini che sono con me. Lui, con un’espressione stranita, mi dice di farli  entrare. Loro si fanno avanti un po’ intimoriti, ma vedo Narutoabbassarsi alla loro altezza e sorridere mentre dice: “Ciao sono Naruto, il Nanadaime Hokage…”

È mattina, mi alzo e metto la divisa. E’ già passato un anno da quel giorno edio ho già finito il mio addestramento. Rido perché mentalmente mi dico che è una cosa normale dato che sono un genio!”

Oggi è il giorno del giuramento, mi metto la maschera e vado nell’ufficio del Nanaidaime. ”Hai qualcosa da dirmi Sasuke, hai finito il tuo corso d’istruzione?”, mi dice Naruto sorridendo. Io mi inginocchio, metto la mano sul cuore e mi accorgo che lui, nonostante l’espressione seriosa, ha gli occhi che brillano dalla gioia.

“Io Sasuke Uchiha, giuro, sul mio onore e il mio cuore, di proteggere il Nanaidame Hokage, finché avrò respiro affinché la luce su questo mondo e su di me non svanisca mai”.

Lui mi sorride e mi fa alzare,. la mia nuova vita ha inizio.