Serie TV > Supergirl
Segui la storia  |      
Autore: GeoFender    22/09/2018    3 recensioni
★ Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “In Vino Veritas” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 2403
★ Prompt/Traccia: Durante una festa, A si ubriaca e si dichiara a B, ma il giorno dopo non ricorda niente. + Prompt a sorpresa
Established!Sanvers as a side pairing. Established!Supercorp.
Il matrimonio è considerato un'occasione gioiosa per molti. Appunto, per molti. Ma quando sei innamorata di uno dei due futuri sposi, beh... quella è tutta un'altra storia.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Altri, Lucy Lane, Maggie Sawyer
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prompt a sorpresa: I’m the best man/maid of honor at your wedding but i love you



Una montagna di rapporti ricopriva la scrivania in freddo acciaio di Lucy Lane, torreggiando sul maggiore e co-direttrice del DEO. Molti di essi riguardavano il tentativo di tagliare i collegamenti tra l'esercito e il CADMUS, collaborazione che durava da circa dieci anni. Lucy era riuscita ad eliminare quasi ogni traccia di essa nell'anno in cui era mancata da National City ma non era certo un lavoro da poco. Sospirò, portandosi una mano dietro al collo, indolenzito per le numerose ore passate piegata in avanti ad analizzare ogni parola di quei dannati fogli. I suoi occhi, solitamente verde foresta, erano iniettati di sangue e nelle sue vene scorreva ormai più caffeina che sangue nel tentativo di restare sveglia e portare a termine il lavoro. 
 
Certamente la penombra che invadeva la base del DEO, intervallata da luci quasi accecanti, non contribuiva a far riposare i suoi occhi stanchi. Ma cos'altro poteva fare, se non continuare a svolgere il proprio lavoro? Non aveva nessuno che l'aspettasse nel suo spartano appartamento o qualcuno che si prendesse cura di lei. 
 
«Signora, il suo caffè. Ne ha decisamente bisogno.» 

Lucy fissò la sua tazza vuota, al sentire quelle parole. Si girò verso la loro fonte e vide in tutta la sua altezza l'agente Vasquez, con un bicchiere colmo di caffè e una busta di ciambelle direttamente da Noonan's. Prese il tutto e lo appoggiò sulla superficie metallica, ringraziando la sua sottoposta con un sorriso tirato. La donna dai corti capelli castani si congedò con un cenno della testa. Il suo umore non era dei migliori ma non voleva certo diventare la nuova Alex Danvers e poi... considerava Vasquez un ottimo agente, degna della sua fiducia. Sorseggiò appena la bevanda fumante e si rilassò vistosamente nel constatare che fosse proprio la sua preferita, caffè macchiato con un pizzico di cannella. Presa com'era a godersela, non si chiese minimamente come Susan Vasquez potesse conoscere il suo ordine abitudinario e, soprattutto, non si rese conto che di fronte a lei si trovava Supergirl in tutta la sua fierezza.
 
«Lucy, questo è per te. È da parte di Alex e te lo avrebbe consegnato di persona, se ora non si trovasse in infermeria per delle costole incrinate.»
Una busta color avorio venne poggiata vicino al bicchiere colmo di caffè e Kara volò via dalla base così come era arrivata. Le dita abbronzate di Lucy la afferrarono, tirando fuori il biglietto celato al suo interno e sul quale, oltre ad essere impresse delle lettere dorate, era presente un messaggio scritto con una grafia quasi illeggibile e con l'inchiostro di una penna rossa.
 
Lane, pensavi che non ti avrei invitato al mio matrimonio? Mi hai salvato la vita andando contro tuo padre, sarò sempre in debito con te. Vorrei che fossi una delle damigelle, Kara doveva per forza essere la damigella d'onore. E ovviamente puoi portare chi vuoi, anche se immagino che James sarà il tuo accompagnatore. Kara probabilmente ritornerà poco dopo averti consegnato questa busta, vorrà una risposta.
 
Danvers
 
 
Una risata isterica ruppe il silenzio che regnava nell'ufficio, quelle parole scarlatte provocarono in lei quella reazione. Le sembrava qualcosa di irreale e sperava che fosse solo un incubo molto vivido e attese di svegliarsi. La realtà la colpì con la stessa forza di un pugno allo stomaco, lasciandola momentaneamente senza respiro. Sicuramente non sarebbe andata al matrimonio in compagnia di James, le cose fra loro si erano rotte da tempo e lo stare vicini avrebbe reso quella grande giornata solo più pesante di quanto non sarebbe già stata. Rilesse più volte il messaggio, percorrendo con la punta del suo indice i segni impressi sulla carta pesante e, con una penna stilografica che portava sempre con sé, scrisse elegantemente un semplice Ci sarò. Non porterò nessuno.
 
Supergirl tornò in quell'esatto momento, come se fosse in grado di leggerle il pensiero e capire l'istante in cui avrebbe posato la penna. Rivolse un sorriso e un cenno della testa alla kryptoniana, che si alzò in volo e tornò a vegliare su National City.
 
Sono fottuta.

 
~~~~~~
 
 
Lucy si sentiva decisamente masochista in quel momento. Il vestito corto color lavanda che indossava quasi non la faceva respirare e certamente quella sensazione non era certamente data dagli immaginari chili di troppo presi dopo il periodo dell'ultima prova dell'abito. Quella sensazione non migliorava affatto alla vista di Alex in un lungo abito, candido come la neve, e anzi, peggiorava al punto tale che lo stomaco di Lucy era in una morsa metaforica. Per la prima volta nella sua vita, il maggiore voleva fuggire e non guardarsi più indietro, ignorando le conseguenze del suo gesto. Ma, come amica fidata della sposa, non poteva certo farlo. Il suo compito era di supportarla ed essere sicura che Alex non toccasse una goccia d'alcol prima dell'attesa cerimonia. Così le permise di sfogarsi e le offrì una spalla su cui piangere, se ce ne fosse stato bisogno.
 
L’ora giunse e, come da programma, Lucy raggiunse il suo posto accompagnata da James e Kara da Lena. Osservò Maggie, una volta arrivata al grande arco in legno, e la vide raggiante nel suo vestito bianco. Si stupì del fatto che la detective non avesse optato per uno smoking o un completo, si ricordava di come quest’ultima ne avesse indossato uno per il primo San Valentino della coppia. Dovette però ammettere, sebbene con una punta di amarezza, che il vestito era perfetto per lei. 
 
Non era niente di estroso, era una semplice jumpsuit che le calzava a pennello, soprattutto grazie all’aiuto della sarta.
 
Perfect di Ed Sheeran risuonava sulla spiaggia privata californiana come marcia nuziale e gli occhi verdi del maggiore saettarono verso l’inizio della passerella in legno chiaro, assemblata appositamente per la cerimonia. Perse un battito nel vedere Alex in un lungo abito di pizzo bianco che le scopriva parte della schiena, rivelando così una parte del suo colorato tatuaggio. Uno spacco laterale scopriva la sua gamba destra, leggermente abbronzata, non troppo alto da risultare volgare. Lucy ritornò in sé e prestò attenzione a J'onn, la cui espressione orgogliosa e commossa aveva contagiato tutti gli invitati. Il legame tra il Marziano Verde e Alex non era un mistero per nessuno ma la gioia presente sui volti di entrambi non aveva eguali. Finalmente gli era stato possibile portare una delle sue figlie sull'altare.
 
«Signori, signore, alieni e persone di ogni genere... siamo qui riuniti per festeggiare e assistere al matrimonio della mia coppia preferita. Mi piace pensare, beh... mi piace pensare che sia stato io ad aprire i loro occhi, a mostrar loro di essere fatte l’una per l’altra ma... dovrei smetterla di parlare, perché non sono il protagonista di questa storia. Non ce la faccio, però. Siete bellissime.»
Esclamò con le lacrime che minacciavano di uscire e si schiarì la gola, cercando di mandar via quel nodo che sembrava non volersene andare.


 
«Alex e Maggie sono due delle persone più testarde e orgogliose che io conosca. ma farebbero di tutto per salvare il prossimo, persino andare contro i propri principi. Sono... sì! Sono troppo dure con loro stesse e ci hanno decisamente messo troppo per accettare di essere anime gemelle. Io lo avevo detto, Alex! Dov'ero rimasto? Ah, ecco! Meritate di essere felici. Scusate, ora è il momento dei voti e piangerò sicuramente perché i matrimoni mi fanno questo effetto.»

 
 
«Alex, prima di te non ero nulla. Ero ossessionata dal lavoro, una stakanovista che non sapeva come vivere e che non meritava di essere felice. Un disastro ambulante che per qualche forza sconosciuta riusciva a tenere insieme i suoi pezzi per miracolo e che cercava di non mostrarlo. Ci siamo incontrate sulla mia scena del crimine, anche se ormai dovrei dire la nostra, e devo ammettere di aver dimenticato come respirare quando ti ho visto con quel completo. Sei riuscita lentamente a penetrare nella mia corazza senza romperla, riuscendo finalmente ad aggiustarla. Sei diventata la mia famiglia e ho finalmente capito che, a volte, un legame di sangue non è nulla.»

Rivolse il suo sguardo scuro e pieno di lacrime ai presenti e chiunque, che fosse umano o alieno, tacque a quella dichiarazione così sentita. Solo lo sciabordio delle onde del mare faceva da sottofondo a quelle parole pronunciate col cuore. 
 
«Io invece pensavo di essere quella rotta, quella sbagliata, quella problematica, la figlia e la sorella perfetta ma Mags... tu mi hai mostrato che valgo la pena, che quello che sono e sento è reale. Mi hai fatto capire che i miei sentimenti non sono d'intralcio e inutili, vanno anzi mostrati. Mostrarsi fragili, ammettere di non farcela da soli... è quello che ci rende umani. Non è fallire. E, come una saggia donna ha detto... "Ci provi, fallisci. Ci riprovi e fallisci di nuovo. Ma il vero fallimento è quando smetti di provare." Io... non ho mai smesso di provare, Mags. Tu non hai mai smesso di provare. Perché, anche se ci sembra di aver fallito, ci appoggiamo l'una all'altra. Certo, preferiamo prima sbattere numerose volte la testa contro il muro prima di farlo e i presenti possono confermare.»
 
Una fragorosa risata si elevò da tutti i presenti su quella piccola spiaggia dalla sabbia dorata, facendo spuntare un genuino sorriso sulle labbra delle spose e di Winn, che si trovava sull'orlo delle lacrime. Tranne Lucy.  La sua era più una risata isterica, una risata forzata, però non notata tra quelle sincere degli altri invitati. Uno sguardo scuro, poco distante dal Maggiore, non poté fare a meno di catturare i dettagli del suo viso; mascella contratta, sopracciglia appena aggrottate, occhi taglienti. Non proprio l'aria di qualcuno felice per l'avvenimento. Sospirò a quella reazione, capendone perfettamente il motivo.
 
D'altronde chi vorrebbe vedere l'amore della propria vita sposarsi e avere occhi solo per sua moglie? Empatizzò quasi eccessivamente con Lucy, lasciando che i suoi pensieri si concentrassero solo su di lei. Avvertì una fitta al cuore, così familiare ma ancora così dolorosa. La sua mente doveva ritornare al matrimonio, sì.
 
«Sarete sempre la mia coppia preferita, voi due. Ora... la sposa può baciare la sposa» esclamò Winn, asciugandosi il viso con un vistoso fazzoletto di Superman e guadagnandosi delle occhiate confuse da parte delle spose.
 
«Winn, gli anelli.» Disse Alex atona alzando il dito indice verso l'agente del DEO, che indietreggiò terrorizzato.
 
«N-non li ho io. Li ha... Gertrude. Sì, Gertrude. Vieni... vieni qui, bella.» 
 
E, a quel richiamo, un cucciolo di pastore tedesco trotterellò verso i tre, con il candido cuscino delle fedi fissato sul suo dorso. Abbaiò rumorosamente per avvertire del suo arrivo, scodinzolando felice nel vedere le sue padrone. Il ché fece scoppiare un una fragorosa risata i presenti, chi non l'avrebbe fatto a quella scena a tratti comica? Le risate lasciarono spazio a mani tremolanti, che nervose sciolsero il fiocco che teneva gli anelli uniti e saldi al cuscino, nervose forse di rovinare tutto, mandando a monte quell'evento tanto atteso. Un dolce sorriso si dipinse sul volto di Maggie e, comprensiva, posò la sua mano su quella di Alex, stabilizzando il cuscino.
 
«Insieme, Danvers.»
 

 
 
Per tutti gli invitati non fu esattamente strano vedere Kara sfrecciare via dal ricevimento, indossando il suo costume e poi scomparendo nel cielo azzurro e privo di anche la più piccola nuvola. 
 
Nonostante sapesse quanto Supergirl fosse importante, Alex non poté che aggrottare le sopracciglia e sperò solamente che non si trattasse di qualcosa di grave o troppo impegnativo. Sarebbe stata sempre preoccupata per la sua sorellina, che fosse indistruttibile o meno.
 
 
«Love, andrà tutto bene. È Supergirl, vedrai che si tratterà solo di un gattino sull'albero. O di un serpente di nome Fluffy.» Mani ambrate si posarono su gote appena arrossate, tentando di far calmare la tensione tutto d'un tratto presente in Alex, che si rilassò appena al tocco della poliziotta e realizzò una cosa. Nessun altro avrebbe fatto il discorso che avrebbe dato il via al primo ballo di quella giornata gioiosa.
 
 
«E Supergirl è andata via di nuovo, troppo importante salvare degli idioti piuttosto che rimanere al matrimonio della sua unica sorella. Se non ci fosse Lucy Lane che fareste, eh?» La scena sarebbe anche potuta risultare esilarante, perché Lucy si trasformava in una persona completamente diversa quando non indossava la sua divisa, ma quella Lucy? Quella Lucy, con un flûte di champagne in mano, con le gote rosse e i capelli appena gonfi, aveva barcollato fino a raggiungere il centro della pista da ballo, alzando il calice e compiendo un giro su sé stessa, prima di ritrovarsi davanti alle neo spose.

 
«Sapete, è divertente questa scena. È divertente perché, se avessi giocato bene le mie carte, probabilmente sarei io quella al posto di Sawyer. Dio sa quanto ci abbia provato con te, Danvers. Ma dovevi essere cieca o etero e io... ho optato per credere alla seconda opzione. È stato più facile farlo, chi non si è mai innamorata di una donna etero? Ti amo, Al-» Precario com'era il suo equilibrio, il maggiore mise troppo peso sull'esterno della scarpa destra e il tacco si spezzò, facendola rovinare a terra con una caviglia dolorante. 
 
Gli invitati osservarono la scena in un attonito silenzio, colpiti dal comportamento di Lucy e, più di tutti, James. La bisessualità della donna non era certo un mistero per lui, tant'è che fin dal primo appuntamento lei l'aveva messa in chiaro. E chi era lui per esserne stupito? Era pur sempre la spalla di Superman. Si alzò, volendo aiutarla, ma una figura decisamente più bassa di lui lo fermò con un semplice cenno della mano.
 
 
«Olsen, penso io al Direttore Lane. Non devi immortalare il primo ballo delle spose?» Una voce dura uscì dalle sue labbra, forse stizzita col fotografo. Sfilò la scarpa ormai inutile dal piede del maggiore e la aiutò ad alzarsi, facendo in modo che si poggiasse a lei. 
 
 
«Hai ragione, Vas-Susan. Magari dirò alla band di iniziare a suonare» disse James, poi allontanandosi e dirigendosi verso quello che assomigliava a un palco.
 
 
«Grazie, Susie. Sei davvero un'amica.» Era giocoso il tono di Lucy, le parole biascicate per colpa dell'alcol consumato. Ma non era ciò che fece diventare le labbra di Vasquez una linea sottile tanto le stava, stringendo. Era il seno del maggiore premuto contro la sua schiena e quel nomignolo, un nomignolo peggiore del nome che aveva dalla nascita.
 
«Dovere, Direttore Lane.» Quelle parole rotolarono amare sulla lingua di Vasquez, ma doveva credere ad essere. Di certo Lucy non doveva sapere perché... quello che voleva non poteva accadere.


Note di fine capitolo

Non si può stare tranquilli nemmeno al proprio matrimonio, vero? Ma chi guarda Grey's Anatomy lo sa bene. Comunque vi consiglio di far caso alle parole di Vasquez, perché sono un grosso indizio. E infine... ecco il vestito di Maggie:

vestito
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: GeoFender