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Autore: Angel TR    22/09/2018    8 recensioni
Un incubo dalle tinte argentee a cui Lupin è impotente.
{ Prima classificata a pari merito con molang al contest 'Il vento e la foglia' indetto da lamamorgenstern su efp}
{ Quarta classificata al contest " This is Halloween!" indetto da MaryLondon sul Forum di EFP.}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Nickname: Angel Texas Ranger
Fandom: Harry Potter
Poesia E
Titolo: Luna al Plutonio


Luna al Plutonio


Nei Tarocchi, la Luna indica un’atmosfera oscura e ingannevole che circonda l’individuo, una carta che simboleggia l’incapacità di uscire da una situazione.



“Sotto il chiaro di luna
vuoto era il calice
spoglio il cuore.”

Abbas Kiarostami, “Il vento e la foglia”


La fredda luce argentata della luna filtrava dalle imposte della finestra e pareva carezzare soddisfatta l’imponente e ispido corpo del licantropo acquattato sulle assi di legno impolverate. Il suo ringhio basso era come trasportato dalla scia lunare, quasi essa si beasse dell’abilità della sua creatura di gelare il sangue di ogni essere vivente nei paraggi.
Delle logore scarpe da uomo, che un tempo dovevano essere state adatte a serate tra amici e duelli, erano state lanciate dall’altro lato della stanza, rovesciando, nel loro volo, un bicchiere di vetro. Il contenuto — quattro gocce di vino bianco – era riverso su un vecchio tavolino quadrato.
Indifferente alla scena che gli si presentava davanti agli occhi feroci, il grosso lupo mannaro sollevò il muso verso il soffitto per annusare l’aria in cerca di una possibile preda.
Schiavo dell’istinto e dei sensi, il suo cuore aveva bisogno di sangue e carne, di caccia, per continuare a battere poderosamente.
Guidata dalla potente sfera nel cielo, la terrificante bestia, scoprendo le affilate zanne bianche come l’astro, uscì nella notte.

Scie di sangue macchiavano l’azzurro sereno del cielo, gettando un’ombra rossastra sullo scarno tavolino di legno dove campeggiava, solitario, un bicchiere di vino bianco.
Le dita ossute di Remus Lupin si strinsero ancora una volta attorno al fragile vetro per poi portarselo alle labbra. Seduto su una vecchia sedia, i suoi stanchi occhi scuri si appannarono, assenti.
Cosa attraversa la mente di un uomo che di lì a poco diverrà bestia?
Dov’era Ninfadora? Come trascorreva lei le sue placide notti di luna piena? Quali idee avrebbero preso vita nella sua ingegnosa mente alla vista di quel luogo disordinato? E di lui, di Remus Lupin avvolto in sciatti abiti consumati quasi quanto la sua anima, che avrebbe pensato?
Schiavo dei sensi di colpa e dei sentimenti, l’uomo ingollò un sorso di vino, lo sguardo fisso nel cielo, come se già potesse scorgere la serafica sagoma dell’astro maledetto che l’osservava dall’alto del suo ascendente.
Remus Lupin attese, impotente nella sua furia, il sorgere dell’inospitale notte e delle sue creature.



Angolo Autrice: la scelta del titolo è data da quel ‘al plutonio’ che indica il tradimento con cattiveria. In fondo, per Lupin l’arrivo della luna era una specie di morte (sto malissimo, Rowling, non ti perdonerò mai!!!) ma anche una rinascita sotto forma di lupo. Quindi l’ho trovato azzeccato. Spero vi piaccia **.
Baci, Angel P. S. Su 'sorgere della notte'... ho optato per una scelta lessicale 'al contrario' proprio per giocare sul rovesciarsi dei ruoli: la notte è come un nuovo giorno per i lupi mannari!

  
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