Mi acciambello
alla vita che disumana
mi divora,
estinguo sulle dita
tutti i tormenti
che tremano e sconfiggono
Spellarsi con la lama
sulle gambe
per tagliarsi la pelle
le verità nascoste
l'essere insoddisfatti
anche se nessuno ti guarda
E tutti i discorsi
vanno a dirottare
verso lunghi notti diafane
dal sapore di sangue e di luci
meteore
che ancora mi strappano le ossa
forbici
che tagliano la nebbia invano
dolori intermittenti
su un letto di follia scomposta