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Autore: Epic JP    23/09/2018    4 recensioni
Naruto si sveglia con una bellissima ragazza che dorme accanto a lui. E sono entrambi nudi! La cosa peggiore è che non riesce a ricordare come si è messo in questa situazione! Chi è questa splendida sconosciuta e perchè ha lasciato che un ragazzo come lui dormisse con lei? [Modern AU]
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Auguro una buona lettura con l'invito a lasciare una recensione. Se qualcuno notasse pecche nella trama, errori grammaticali, volesse solo farmi sapere che è piaciuto o addirittura consigliarmi su qualcosa... Le mie orecchie saranno aperte ad ogni consiglio e critica...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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La settimana proseguì speditamente. Dopo aver fatto il resoconto della sua esperienza marina alla collega, Hinata aveva ottenuto il disegno fatto da Sai e, sebbene Ino l'avesse punzecchiata ancora un pochino su Naruto, non c'erano state altre esperienze poco piacevoli per la donna.

 

L'unico aspetto negativo era che il biondo non si fosse fatto sentire per niente, sapeva di averlo un po' spiazzato con la sua mossa finale. Anche lei era sorpresa di sé stessa, ma aveva pensato che lo shock fosse stato positivo. In un paio di occasioni si era chiesta se avesse dovuto chiamarlo per sentirlo ma mercoledì sera venne anticipata dal suddetto.

 

Era seduta in soggiorno a leggere quando il cellulare le squillò. Vedendo chi fosse, le apparve un piccolo sorriso mentre rispondeva.

 

“Buonasera, Naruto.”

 

“H-Hinata... s-spero di non disturbare.”

 

“Nessun disturbo, cosa mi racconti?”

 

“Ahhhh... Ecco... io... chiedo scusa s-se non mi sono fatto se-sentire prima ma... sto affrontando un caso abbastanza difficile e... il mio te-tempo è saturato.”

 

La corvina mise un dito fra le pagine per non perdere il segno continuando ad ascoltare il biondo al cellulare. “Capisco, non fa nulla.”

 

“P-però...” lui si interruppe. Hinata diede un'occhiata allo schermo credendo che fosse caduta la linea, ma la la chiamata stava continuando senza problemi. “Però?”

 

“I-io... ecco... pe-pensavo...” la femmina rimase ancora in attesa che continuasse intuendo che volesse dirle qualcosa di importante. Se però Naruto stava elaborando una frase, si stava prendendo il suo tempo.

 

“N-Naruto... se hai dei problemi, io...”

 

“NONONO!!! Assolutamente no! Qu-quello che voglio dire è...”

 

“C-cosa?”

 

Ci fu un altro lungo momento di silenzio, ma poi la frase dell'avvocato uscì dall'altoparlante tutta in una volta. “Possopassareaprendertidallavorovenerdìperandareinunposto?”

 

Lei non fu sicura di aver capito bene. “C-come? Co-cos'è che vorresti fare?”

 

“I-io... venerdì... po-posso venire a-a-a prenderti e... e portarti in un posto?” le labbra della ragazza si rialzarono un pochino mentre le sue guance si oscuravano un po'. “M-mi stai invitando a-ad un appuntamento?”

 

“...S-sì. Se a te va bene.” il sorriso si allargò di più. “Sarà un piacere, grazie.” si salutarono e la chiamata finì. Lui non aveva detto nulla di specifico ma la cosa non le importò più di tanto, sarebbero usciti insieme e questa volta aveva la certezza assoluta che non si sarebbe ubriacato.

 

- - -

 

Tirò un sospiro di sollievo posando il telefono sulla scrivania. Aveva accettato, sarebbe uscita con lui e questa volta era deciso a fare le cose nel modo giusto. -OK, ci siamo Naruto, questa è la tua occasione per fare un'uscita decente con la donna che ti piace! Pensa ad ogni dettaglio e non fare cretinate!- la sua mente rimase silenziosa per 10 secondi. -...però magari fallo dopo aver controllato tutte le carte che hai davanti.- stava in effetti lavorando su un caso abbastanza complicato da diversi giorni. Era per questo che non aveva avuto modo di contattare la Hyuuga fino a quel momento.

 

In verità non avrebbe avuto modo di farlo neppure ora, ma il desiderio di sentire la sua voce aveva soverchiato il suo obbligo lavorativo. Fortunatamente il processo finale sarebbe stato giovedì e questo gli avrebbe dato la libertà di fare quello che avrebbe voluto il giorno dopo.

 

In ogni caso si costrinse a concentrarsi su quello che aveva davanti e continuò fino all'ora di cena. Fu solo quando si ritrovò con una fumante ciotola di ramen davanti che riprese a pensare alla ragazza dagli occhi di perla. Non aveva avuto un'idea esatta sul posto dove portarla, perciò non aveva programmato niente.

 

Nella successiva ora elaborò qualcosa di sensato e, con la pancia piena, la documentazione sistemata e un'arringa accettabile pronta andò prima in bagno a farsi una doccia e dopo a letto per dormire. La giornata dopo sarebbe stata impegnativa, ma la giornata dopo ancora lo sarebbe stata ancora di più.

 

- - -

 

Venerdì. Hinata salvò e chiuse il file su cui stava lavorando, erano quasi le 5 ed era riuscita a finire tutto il suo lavoro giornaliero senza troppe difficoltà. Distese le braccia di fronte a sé sospirando soddisfatta. -Manca ancora poco e Naruto sarà qui, mi chiedo che idea abbia in mente per il nostro appuntamento...- pensando tale parola le guance le si tinsero di un leggero rosso senza che se ne rendesse conto. Non era la prima volta che uscivano insieme ma era la prima volta che lo facevano dopo il loro bacio e la sua ufficiale dimostrazione di clemenza nei confronti del biondo.

 

Negli ultimi 2 giorni si era domandata un paio di volte cosa sarebbe accaduto questo pomeriggio ma non era riuscita a pensare a niente di concreto, non conosceva ancora così a fondo Naruto e questo le aveva impedito di escludere determinati posti rispetto ad altri.

 

In poche parole, la sua mente aveva fatto solo qualche volo empirico senza però elaborare nulla di preciso. Solo teorie. Era certa che questa non sarebbe stata un'uscita serale, data anche l'ora, e che lui si sarebbe astenuto dal bere, viste le precedenti esperienze. Tutte queste erano senza alcun dubbio delle certezze, ma avere delle certezze non assicura una previsione degli eventi.

 

Diede un'occhiata alla sua destra, Ino stava ancora picchiettando sulla tastiera. Evidentemente la bionda non aveva ancora finito e stava cercando di accelerare per chiudere tutto e lasciare l'ufficio. L'ereditiera fu tentata di raccogliere le sue cose ed uscire ma, dal momento che la collega lo aveva fatto in altre occasioni, optò per aspettarla ed uscire cortesemente insieme a lei.

 

Sfruttò i 2 minuti di attesa per mettere in ordine la postazione e, quando stava per controllare di nuovo la collega, fu anticipata da uno sbuffo di quest'ultima. “Uff, finalmente ho finito! Oggi la giornata sembrava non finire mai!”

 

“Dal momento che abbiamo finito entrambe, usciamo insieme?”

 

Ino la scrutò con una punta di diffidenza. “Per usciamo insieme intendi dire dall'ufficio o vuoi passare un po' di tempo con me?”

 

“Beh... intanto possiamo uscire insieme da qui, dopo...” si interruppe chiedendosi se fosse stato saggio continuare ma la bionda vide la sua indecisione. “...dopo... cosa?”

 

Hinata iniziò a giocherellare con gli indici ancora con lo sguardo basso. “I-io... io avrei u-un... un appuntamento.” la parte finale della frase fu solo un sussurro e Ino si piegò verso di lei mettendo una mano vicino all'orecchio.

 

“Non credo di aver sentito bene, Hinata. Cos'hai detto di avere?”

 

“H-ho... ho un a-appuntamento.” sentendola, Ino sgranò gli occhi. “Davvero? Col biondo? Com'è che si chiamava... Narto, Nasho no! Naruto! Con Naruto, giusto?” la corvina annuì soltanto intimorita dall'eventuale reazione della bionda. Ma fu sorpresa quando venne abbracciata da quest'ultima.

 

“I-Ino?!?”

 

“Sono così fiera di te, Hinata!” l'altra sospirò tirando su col naso apparentemente quasi piangendo. “Ora anche tu sperimenterai la gioia della vita di coppia...”

 

“I-Ino?!?”

 

“...E quando finalmente vi unirete in una sola carne, spero tanto di essere nelle vicinanze insieme a Sai così da poter vedere ed immortalare tale momento...” gli occhi perlacei di Hinata si spalancarono mentre la sua pelle virava sul magenta. “INO!!! SMETTI DI DIRE QUESTE COSE!?!”

 

“Come faccio a smettere quando la mia bambina è finalmente pronta a diventare una donna?”

 

“Guarda che...” in qualche modo si svincolò dall'abbraccio dell'altra e si alzò per poterla vedere in faccia. Aveva effettivamente qualche lacrimetta agli angoli degli occhi, ma Hinata sapeva che Ino era capace di mostrare una faccia diversa per ogni occasione. “È solo un appuntamento. E non è nemmeno così tardi, n-non faremo nu-nulla di quello c-che... pensi tu.”

 

Ino le sorrise sinceramente dandole un altro abbraccio, questa volta sincero. “D'accordo, ti auguro di divertirti con lui e scusa per la scenata di 2 secondi fa, volevo solo punzecchiarti un pochino.”

 

Hinata ricambiò l'abbraccio mentre il sangue in eccesso sulla sua faccia iniziava a defluire via restituendole il suo colorito naturale. “D'accordo, va tutto bene. Solo potresti fare meno scherzi di questo genere.” le due si separarono e l'altra ammiccò. “Ma le tue reazioni sono così carine che non resisterei alla tentazione~”

 

- - -

 

Pochi minuti dopo le due colleghe erano fuori dall'edificio. “Allora, dove ti porterà il tuo bel biondino carino?”

 

“T-ti ho già detto c-che non è m-mio...” la bionda rizzò un dito nella direzione del naso dell'amica. “Errato, Hinata. Se ti sta portando fuori per un appuntamento vuol dire che state insieme. E se state insieme, lui è tuo e tu sei sua.”

 

L'ereditiera scosse la testa per non pensare a questo genere di dettagli. “I-in ogni caso... n-non lo so ancora dove m-mi porterà, mi ha solo chiamata l'altra sera per dirmi che oggi mi avrebbe portata fu-fuori. Non so altro.”

 

Ino avrebbe aggiunto sicuramente qualcosa ma proprio in quel momento la macchina dell'avvocato apparve davanti ai loro occhi, seguita da un piccolo sorriso di contentezza da parte della collega.

 

Lui si fermò a pochi metri di distanza e abbassò il finestrino facendo ondeggiare la mano a mo' di saluto. Hinata si rivolse un'ultima volta verso la collega. “Beh, io vado. Ciao.” fece un passo ma l'altra la prese un momento dal polso avvicinando le labbra al suo orecchio ed abbassando la voce fino ad un sussurro. “Se ti servisse qualche consiglio per divertirvi di più, non esitare a contattarmi~”

 

Alla fine Hinata si avvicinò alla macchina dell'avvocato con la faccia leggermente arrossata e Ino prese la sua strada con un piccolo ghigno stampato sulle labbra.

 

- - -

 

Come la donna entrò in macchina, Naruto notò subito il suo rossore e il sorriso che aveva in faccia venne sostituito da un'espressione preoccupata. “Ciao Hinata... t-tutto okay? Qu-qualcosa non va... forse?”

 

Lei scosse la testa chiudendo gli occhi e facendo lo sforzo di sorridere. “N-no, va tu-tutto bene. So-solo una ba-battuta della mia collega... n-non serve pensarci.”

 

“Ne... ne sei sicura?” lei annuì riaprendo le palpebre. “Sì, non c'è nessun p-problema.” Naruto parve insicuro se insistere ma decise di darle corda, poi prese da uno scomparto una striscia di tessuto nero e glielo porse. “Ecco, metti questo sugli occhi.”

 

Lei guardò il nastro e poi lui con una punta di confusione. “P-perché devo farlo?” lui le fece un sorriso a 32 denti. “Così non rovinerò la sorpresa.”

 

Vedendolo sorridere in quel modo, Hinata decise che non ci sarebbe stato nulla di cui preoccuparsi e lo accontentò. Quando i suoi occhi furono al buio, sentì la macchina riprendere a muoversi. Per un minuto o poco più non ci furono altri rumori se non quelli della vettura, ma poi il biondo ruppe quel silenzio monotono. “Allora, come... come vanno le cose al lavoro?”

 

“Mh... non c'è male, tu invece? Hai vinto la causa oppure no?” lui ridacchiò nervosamente. “È andato tutto bene, è stata dura ma l'ho spuntata.”

 

“Hai dovuto di nuovo affrontare il tuo amico?”

 

“No, stavolta no. Ma le cose sono state comunque abbastanza complicate e difficili.”

 

Andarono avanti a parlare del più e del meno per una decina di minuti. Poi Hinata sentì la macchina fermarsi. “Posso togliere la benda adesso?”

 

“No, non ancora. Lasciati guidare per un altro po'.”

 

Lui uscì dalla macchina e le aprì lo sportello aiutandola poi ad uscire offrendole una mano. Fecero qualche passo e poi lui si posizionò dietro di lei piazzando le mani sul nodo del nastro.

 

“Va bene, pronta per la sorpresa?” lei annuì e lui le tolse il pezzo di tessuto dagli occhi. Lei li aprì e si trovo davanti all'entrata di un grande parco giochi. La cosa la lasciò piacevolmente sorpresa. E anche un pochino confusa. “Le giostre? È questa la tua idea di appuntamento?” lui si grattò la nuca ridacchiando nervosamente. “Err... ho pensato di fare qualcosa di diverso. E poi non dobbiamo mica farci un giro su ogni attrazione, senza contare che qui non avrò possibilità di alzare il gomito.”

 

Lei ridacchiò divertita dalla sua affermazione. “Beh, in fin dei conti non siamo mica così vecchi, no? Cosa ci sarebbe di male nell'andare in un posto del genere?”

 

“Appunto! Non c'è niente di male, quindi cosa stiamo aspettando?”

 

“Nulla, andiamo a divertirci!”

 

- - -

 

Passarono dal tiro al bersaglio alle montagne russe fino al mini-basket. Fra un giro e l'altro trovarono anche il modo di rifocillarsi di tanto in tanto, tutto offerto dall'avvocato naturalmente. E il tempo fra i due passò piacevolmente. Con la sua vincita, Naruto le regalò un pupazzo a forma di panda e Hinata si godette le sue espressioni spaventate sulle montagne russe.

 

Il sole iniziava a calare, presto sarebbero dovuti andare via ma decisero di concedersi un ultimo giro sulla ruota panoramica. Le cabine erano spaziose, con due lunghi sedili uno di fronte all'altro e con finestroni per vedere il panorama a 360 gradi.

 

A differenza di quando avevano viaggiato in treno, i due si erano seduti sullo stesso sedile: Hinata sul posto vicino al finestrone e Naruto al suo fianco. La macchina tendeva a salire abbastanza in fretta per poi rallentare progressivamente a mano a mano che le cabine salivano, probabilmente un espediente per aumentare la meraviglia dei passeggeri.

 

Più il cielo si oscurava e più le luci delle stelle e della città diventavano visibili e suggestive. Arrivati ad una certa altezza, Hinata spalancò gli occhi e la bocca per la meraviglia: al di là della lastra di vetro che la teneva lì dentro c'era un caleidoscopio di luci e colori tutti mescolati insieme per creare un effetto ottico spettacolare. Anche Naruto osservava lo stesso panorama al suo fianco ma la sua mente non era del tutto focalizzata su quello che c'era fuori dalla loro carlinga.

 

Dopo pochi secondi, Hinata si voltò verso di lui con gli occhi brillanti ed un tenero sorriso. “È bellissimo, vero?” lui annuì mezzo sorridente ma il secondo dopo le cinse il tronco con le sue braccia avvicinando la faccia alla sua. Tale movimento fece arrossire la ragazza. “N-Naruto? C-cosa...?” lui guardò fuori per un altro secondo prima di rispondere. “Bellissimo, sì... ma mai quanto te...”

 

“N-Naruto...”

 

“Mi sono sentito uno straccio quando ho ricordato quello che ti ho fatto la sera in cui ci siamo incontrati. E poi quando mi hai perdonato... mi è sembrato di poter toccare il cielo con un dito e senza sforzo... ed ora siamo qui per la nostra prima, vera uscita ufficiale. Se mi avessero detto che mi sarei trovato qui con te prima che tutto quello che è successo fra noi fosse accaduto... dubito che ci avrei creduto.”

 

Hinata socchiuse gli occhi e gli diede un bacino sulla guancia. “La sera in cui ci siamo incontrati ebbi la sensazione che quella sarebbe stata una buona giornata... eppure quello stesso giorno pensai di essermi sbagliata, tutto mi era andato male: dall'uscita per andare al lavoro, alle pratiche d'ufficio e anche dopo... quando quei poco di buono mi hanno aggredita ho temuto il peggio. E dopo sei apparso tu e mi hai salvata. Sono stata in grado di avvertire la tua forza malgrado il tuo stato e il tuo calore mi ha fatto sentire al sicuro. È vero che il mattino dopo è successo quello che è successo, ma ora siamo qui e sono felice di esserci.”

 

Fino a quel momento, anche se le loro teste erano a contatto, entrambi erano rimasti a guardare l'orizzonte luminoso di fronte a loro, eppure dopo la loro confessione si girarono entrambi l'una verso l'altro poggiando le loro fronti una sull'altra e si scambiarono un dolce bacio sulle labbra. “Ti amo, Hinata...”

 

“Ed io amo te, Naruto...”

 

- - -

 

Erano quasi le 8 di sera quando l'Uzumaki riaccompagnò la ragazza al proprio maniero. Dopo i saluti, Hinata aprì la porta di casa mentre l'avvocato andava via. Dopo aver rigirato la maniglia. Si appoggiò alla porta e si lasciò scivolare fino a terra. Le mani poggiate sul petto e un sorriso soddisfatto sul volto.

 

Non fece in tempo a chiedersi dove fossero tutti che venne vista da Tenten.

 

“Hinata! Che ci fai lì a terra?!?” lei la guardò confusa ed estasiata allo stesso tempo. “Sono... sono appena tornata da... da un... appuntamento co-con Naruto...” la mora la guardò un tantino stranita prima di rispondere. “Va... bene, credo. Hai fame, forse?” la corvina solo scosse la testa ancora con sguardo assente. La cameriera decise di aiutarla ad alzarsi. “Sarebbe meglio se tornassi in te, tuo padre vorrebbe parlarti.”

 

Sentir parlare del genitore fu come essere percorsa da una scarica elettrica: la ragione riprese il suo posto e gli occhi tornarono a vedere il mondo reale. “M-mio padre? P-p-p-perché?”

 

“Beh, sono quasi le 8 di sera e non hai risposto al telefono quando abbiamo cercato di contattarti e...” gli occhi marroncini della domestica si posarono sul panda fra le braccia della padrona di casa. “...credo che fossi troppo impegnata per sentirlo suonare.”

 

“A... a dire il vero... c-credo di aver tolto la s-suoneria.”

 

L'altra ridacchiò nervosamente. “Beh... allora vai a... salutare tuo padre e... digli come sono andate le cose. Non credo che sia... esattamente arrabbiato con te per la tua... assenza.”

 

Hinata ringraziò la cameriera per il suo supporto e si diresse davanti allo studio del padre, le porte erano chiuse. Fece un sospiro profondo e bussò. “Avanti.” la voce del genitore sembrava tranquilla.

 

La ragazza aprì lentamente l'uscio ed entrò nella stanza. Suo padre era seduto alla scrivania e stava guardando delle carte sorseggiando un tè. Non parve quasi di aver notato la presenza della figlia. Che decise di farsi notare. “P-padre, sono... sono rientrata.”

 

Lui sollevò lo sguardo posando le sue iridi perlacee sulla sua figura mantenendo uno sguardo curiosamente inquisitore. Il silenzio tornò ad essere assoluto. La ragazza si stava chiedendo cosa stesse pensando il padre ma non dovette attendere poi così tanto perché lui si decise ad aprire la bocca.

 

“Hai fatto tardi stasera, posso sapere perché?” il suo tono non lasciava intendere nulla: non era minaccioso, ma anche gli occhi non mostravano alcuna emozione e questo non era un segnale necessariamente buono. L'ereditiera ingoiò della saliva stringendo inconsapevolmente di più il panda fra le braccia. Forse per darsi anche un po' di forza.

 

“I-io... dopo il lavoro... sono... sono uscita e... e ho perso la co-cognizione del tempo.”

 

“Uscita? Con le tue colleghe, forse?”

 

“N-no, io... io s-sono uscita con... N-Naruto.” lui annuì. “Vedo, avrei trovato difficile credere che quel peluche te lo avesse dato una tua collega.” gli occhi della corvina si posarono sul pupazzo e si accorse di quanto lo stesse stringendo, come aveva fatto a non accorgersene? Per puro istinto lo liberò e lo tenne di fianco con una sola mano mentre tornava a fronteggiare il membro della famiglia più anziano. “È un regalo. L-lo ha vinto e... me lo ha regalato.”

 

Lui pose di nuovo lo sguardo sulle carte sfogliandole distrattamente. “Sai, ho chiesto a Neji come andassero le cose ultimamente con te in ufficio.” non sapendo se e come rispondere, Hinata rimase in silenzio. “Ha detto che non stai più facendo ritardi e consegni sempre tutto in orario. Se non addirittura in anticipo.”

 

La donna arrossì leggermente abbassando lo sguardo ma anche accennando un sorriso. “B-beh... io... ce-cerco sempre di f-fare del mio meglio per non... deludere Neji nii-san e...”

 

“Credo che questo ragazzo, Naruto, abbia una buona influenza su di te.” lei rimase senza parole e non solo perché era stata interrotta a metà della frase ma anche, e soprattutto, per la leggerezza con cui il padre aveva detto quelle parole. “P-padre...?” Hiashi tornò a guardare la propria figlia.

 

“Da quando è venuto a pranzo ed ho scoperto che vi frequentate, sei più serena e sicura. Anche nel lavoro sei diventata più efficiente. Sono certo che ci siano punti del vostro rapporto che non avete condiviso con me e tuo cugino, ma sono certo che l'avvocato sia un bravo ragazzo. Per quanto mi riguarda, avete il mio permesso di frequentarvi.”

 

La donna spalancò occhi e bocca per la sorpresa: suo padre, un uomo tutto d'un pezzo che non lasciava niente al caso ed aveva sempre il controllo su ciò che lo riguardava, le aveva appena dato ufficialmente il permesso di uscire con qualcuno. Con Naruto.

 

“Pa-padre... i-io non... non so cosa dire...” lui si alzò, superò la scrivania e la raggiunse poggiandole una mano sulla spalla. “Hinata, sei sempre stata una ragazza timida e riservata. Non ti sei mai opposta a quello che io o tuo cugino diciamo eppure... questo Uzumaki ti ha dato qualcosa che prima non avevi e che ora ti ha resa più forte. Essendo tuo padre, voglio solo il meglio per te, e se questo Naruto è in grado di aiutarti ad uscire da... qualsiasi guscio in cui sei rinchiusa, allora credo sia un bene che vi siate conosciuti.”

 

Lei lo guardò in faccia, una cosa che aveva fatto solo raramente, e lo vide sorridere ma era ancora troppo shoccata per proferire parola, così fu lui a chiudere la conversazione una volta per tutte togliendole la mano di dosso. “Bene, ora che lo sai puoi andare a mangiare qualcosa, io andrò a letto presto stasera.”

 

Dicendo questo uscì dall'ufficio lasciando la figlia da sola a rimuginare su quanto era appena accaduto.

 

- - -

 

Passò un mese dal loro primo appuntamento. I due si erano rivisti più volte: a pranzo di domenica, qualche volta a cena e la maggior parte dei loro pomeriggi. Non era una cosa perfettamente costante, in certi casi riuscivano a vedersi solo 1 o 2 volte a settimana a causa degli impegni lavorativi di una o dell'altro, ma salvo queste rare eccezioni, la relazione fra i due poté sbocciare.

 

Qualche sera lui la portò al cinema per vedere un film e un paio di domeniche si organizzarono per andare ancora in piscina. Ogni tanto lei era andata a mangiare da lui e lui era andato a pranzo a casa di lei altre volte, fortunatamente il cugino non era stato presente e il padre della donna non aveva mostrato aggressività o diffidenza nei suoi confronti.

 

Una domenica, Hinata era andata a casa sua per preparargli il pranzo, una piccola ricompensa per l'impegno in piscina che aveva mostrato quel giorno. Inutile dire che avevano finito col mangiare insieme. Per poi passare anche il pomeriggio insieme. Per poi quasi dormire a casa di lui. Sfortunatamente, o fortunatamente, la corvina non aveva un pigiama con sé e Naruto non aveva biancheria femminile nell'appartamento.

 

Se poi lui aveva trasmesso una nuova forza di volontà a lei, allora anche Hinata era riuscita ad influenzarlo positivamente: il biondo aveva stabilmente smesso di consumare alcool e, quando capitava che perdesse una causa col collega, che lei aveva anche avuto modo di incontrare in un paio di occasioni ufficiali e non, o contro altri avvocati, invece di lasciarsi andare alla rabbia ed alla frustrazione sceglieva di parlare e confrontarsi con la giornalista.

 

Ebbero modo di conoscersi sempre meglio e anche i loro amici, familiari e colleghi contribuirono, ognuno a modo suo, a mantenere intorno alla coppia un contesto favorevole. Salvo qualche intoppo occasionale, le cose continuarono sempre meglio... finché qualcosa in Hinata non cominciò a cambiare.

 

Dopo circa 2 mesi dal fatidico venerdì in cui incontrò per la prima volta l'uomo di cui si era innamorata, Hinata Hyuuga iniziò ad avvertire, senza una ragione valida, un'insolita stanchezza. All'iniziò aveva pensato che fosse solo una cosa passeggera: negli ultimi tempi aveva vissuto tutta una serie di esperienze nuove, perciò non se n'era preoccupata troppo.

 

Col passare dei giorni però non ci fu un miglioramento. Invece, le condizioni fisiche della donna peggiorarono: non cadde malata o cose del genere ma si accorse di avere sempre meno energie in corpo: durante i pasti mangiava di meno, la sera la sonnolenza la coglieva prima rispetto al passato e la mattina non faceva più esercizi per sgranchirsi le ossa. Una volta non se l'era neppure sentita di bere il tè insieme a Tenten.

 

Fra una cosa e l'altra le venne la febbre, una febbre non troppo alta ma che la costrinse a passare buona parte delle proprie giornate a letto, oltre a dover chiedere dei giorni di riposo dal lavoro per malattia.

 

Durante tutto questo tempo Naruto aveva cercato di fare quello che poteva per starle vicino e darle conforto ma, nella settimana in cui cadde effettivamente malata, fu obbligato ad immergersi totalmente nel lavoro. Le aveva mandato un paio di messaggi per scusarsi, ma sapeva bene che un messaggio non bastava per sostituire una persona presente.

 

Quando, verso le 3 del pomeriggio, Naruto uscì vincitore dal tribunale, la sua prossima destinazione era già stata decisa. 30 minuti dopo suonò il campanello del maniero Hyuuga. Venne aperto da Tenten, che nel corso dell'ultimo mese ci aveva parlato in più di un'occasione, che lo condusse fino alla porta della stanza della sua padrona.

 

Mentre percorrevano la distanza fra le due porte, Naruto decise di chiederle qualche informazione. “Mr. Hiashi non c'è?”

 

“No, è partito due giorni fa per un altro viaggio d'affari, tornerà a metà della prossima settimana, credo.”

 

“Doveva proprio farlo mentre sua figlia sta male?!?” lei gli diede un'occhiata di traverso. “Nessuno si aspettava che la cosa degenerasse, nemmeno Hinata.” arrivati davanti alla porta, la cameriera bussò delicatamente. “Hinata, c'è qui Naruto, posso farlo entrare?” ci fu un secondo di silenzio, l'avvocato si chiese se la ragazza non stesse dormendo, ma prima di poter dare sfogo ai suoi pensieri giunse la risposta della suddetta dalla stanza.

 

“Certo, lascia pure che venga.”

 

La mora annuì e si rivolse verso il biondo. “Prego, cerca solo di non scuoterla troppo, non sta malissimo ma non è neppure in gran forma.” lui annuì a sua volta e venne lasciato solo. Fece un sospiro e girò la maniglia aprendo l'uscio.

 

La donna era a letto con solo le gambe sotto le coperte ma non era stesa, si era messa seduta piazzando il cuscino fra la schiena e il muro in modo da avere una base morbida ed aveva un libro semi-chiuso fra le mani.

 

Vedendolo, lei sorrise. “Ciao, Naruto.” lui sorrise a sua volta facendo ondeggiare una mano a mo' di saluto. “Hey dolcezza, come va?” lei arrossì un pochino sentendosi chiamare in quel modo ma non fece in tempo a rispondere che il biondo la raggiunse e la strinse delicatamente fra le braccia.

 

“Mi dispiace di non essere potuto venire prima, avrei dovuto lasciar perdere il caso e correre subito da te.” il suo tono era supplichevole, quasi disperato e questo dispiacque alla donna che iniziò a strofinargli la schiena con la mano. “Va tutto bene, mi hai mandato un messaggio. Sei stato ugualmente carino.”

 

Lui si rilassò col suo tocco, ma solo parzialmente. “Non è la stessa cosa, non sono stato comunque presente fino ad oggi.” si separarono e lui si inginocchiò di fronte a lei. “Come stai?”

 

“Sono stanca, non eccessivamente ma sono con poche energie questi giorni e... ho una febbre strana.” lui sollevò un sopracciglio. “Strana? In che senso strana?”

 

“Beh... non è alta ma non va via. Ho iniziato a prendere delle medicine ma... rimane. Non saprei dire come mai ci sia questa situazione.” lui sospirò guardandola e cercando di capire bene cosa avesse detto ma non arrivò a nessuna soluzione. Alla fine decise di non stressare più le sue limitate capacità mentali e decise di agire. Si mise in piedi e le offrì la mano. “Vieni, ti porto da un dottore.” lei spalancò gli occhi sorpresa. “D-dottore? Perché?”

 

“Hai detto di aver preso le medicine eppure la febbre non va via ma allo stesso tempo hai detto che non è alta. Io non so cosa sia e sembra che non lo sappia neanche tu... quindi penso che la cosa migliore da fare sia farti visitare da un medico.”

 

Hinata si prese un secondo per assimilare e considerare quello che il fidanzato aveva detto e alla fine gli dette ragione. Stava quasi per prendere la sua mano ancora tesa ma poi le venne in mente un piccolo dettaglio e ridacchiò coprendosi la bocca con una mano in un vano tentativo di nascondere la cosa.

 

“Adesso cosa c'è da ridere? Sono serio quando dico che ti posto da un medico.”

 

“S-sì Naruto, lo so che non scherzi ma... saresti così gentile da... farmi cambiare?” -Cambiare? In che senso?- abbassò lo sguardo sulla figura della donna e solo in quel momento notò che la corvina indossasse solo un pigiama. Una maglietta rosa a maniche lunghe e dei pantaloni dello stesso colore.

 

In un secondo la faccia gli divenne rossa e iniziò a saltellare all'indietro coprendosi gli occhi. “M-mi di-di-di-dispiace!!! S-scu-scusami ta-tanto!!!” non attese nemmeno una replica da parte della donna che riaprì la porta e la richiuse dietro di sé subito dopo essere uscito dalla stanza.

 

Durante il tempo della sua “uscita”, Hinata si limitò a ridacchiare per la sua imbarazzante goffaggine momentanea.

 

- - -

 

Era almeno una mezz'ora abbondante che Naruto attendeva. Il sangue in eccesso in faccia era fluito via mentre la donna si vestiva per uscire e, senza tergiversare troppo, si erano diretti all'ospedale con la macchina dell'avvocato per un check-up.

 

Lui diede un'altra occhiata alla porta chiusa. -Cosa potrà mai avere da richiedere tutto questo tempo? Possibile che dopo mezz'ora non abbiano ancora finito di farle il controllo?- come a rispondere alla sua domanda, la porta si aprì e ne uscì Hinata. Lui si alzò contento di rivederla ma il sorriso che si era formato si dissolse in un istante quando la vide a testa bassa.

 

Lei gli andò incontro senza dire una parola e, quando furono faccia a faccia, fu lui ad iniziare la conversazione. “C-cosa c'è che non va, è... la tua febbre è qualcosa di grave?” lei non rispose subito, portò le mani all'altezza del petto e iniziò a far torcere le dita le une con le altre.

 

Nel mese passato insieme, Naruto aveva imparato che la ragazza agiva in quel modo quando c'era qualcosa che la turbava. Le avrebbe dato il suo aiuto, era lì per quel motivo, così le mise una mano sulla spalla. “Hinata, cosa c'è che non va?”

 

Ci fu un altro momento di silenzio prima che lei alzasse lo sguardo, era rossa in viso ed i suoi occhi esprimevano preoccupazione. Molta preoccupazione. “P-po-possiamo... possiamo a-andare a... a c-c-c-casa, p-per... per favore?” la sentì tremare mentre parlava, ma annuì convinto. “Va bene, ti riporto indietro in un minuto, non preoccuparti.” lei scosse la testa abbassando di nuovo lo sguardo.

 

“Hinata...?”

 

“N-non a... a casa mia... po-possiamo andare... a... a casa t-tua? Pe-per favore?”

 

“Certo Hinata, tutto quello che desideri.” se prima era in dubbio ora ne era certo, qualcosa turbava la donna e quel qualcosa non era da poco.

 

- - -

 

Erano seduti sul divano, Naruto le aveva offerto un bicchiere d'acqua che lei aveva accettato ma non bevuto, invece lo aveva usato quasi come uno specchio dato che era ricaduta nel silenzio e con lo sguardo basso. Lui ebbe la premura di darle tutto il tempo che le serviva. Alla fine parlò.

 

“A-avevo dei va-valori strani e... e così il dottore ha... de-deciso di farmi un... u-u-un check-up co-completo...” Naruto ingoiò della saliva, non aveva detto niente di strano ma era sicuro che le apparenze ingannassero. Si decise a fare la domanda fatidica. “E... co-cosa è venuto fuori?”

 

La donna corvina poggiò il bicchiere sul tavolino e si voltò verso di lui. I suoi occhi erano quasi acquosi, come se fosse sul punto di piangere ma le lacrime non fossero ancora pronte ad uscire. Le labbra chiuse le tremarono per qualche secondo ma alla fine gli diede una risposta. “I-io... s-s-sono... sono incinta. A-aspetto u-un... un bambino.”
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Note d'Autore: Non aggiungo niente XD, beccatevi questo Cliffhanger! Non poteva mica essere tutto rose e fiori, no? La cosa sarebbe sembrata irrealistica in caso contrario. Ciao a tutti!

   
 
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