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Autore: Deadpool96    23/09/2018    1 recensioni
Scott ha finalmente deciso di chiedere a Dawn di sposarlo e lei ha accettato.
I suoi amici decidono così di preparagli un addio al celibato memorabile a Las vegas per festeggiare.
In sei partono così per un viaggio in macchina verso gli Usa certi di passare il Weekend più spettacolare della loro vita.
Purtroppo non tutto va sempre secondo i piani...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Duncan, Geoff, Mike, Owen | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Alejandro sorrise fiero e pieno di orgoglio fissando, con occhi innamorati, la sua nuova e fiammante Mercedes.

Meravigliosa, era l'unico termine per descriverla e l'addio al celibato di Scott era l'occasione perfetta per sfoggiarla: a Las Vegas il suo bolide avrebbe sicuramente fatto furore.

Caricò la propria valigia nel baule con estrema attenzione e lo richiuse con delicatezza.

Guardò l'orologio che aveva al polso, segnava le sedici e trenta, era in perfetto orario, in questo modo sarebbero arrivati a Las Vegas per la mattina del giorno seguente, si sarebbero riposati tutto il giorno e fatto baldoria per tutta la notte e per tutto il giorno seguente riuscendo poi ad arrivare perfettamente riposati due giorni prima del matrimonio.

La prospettiva di passare un weekend solo uomini, lontano dal lavoro e anche dalle proprie compagne lo esaltava, finalmente si sarebbe goduto un po' di meritato riposo.

Prima di partire e passare a prendere i suoi amici però doveva dare un ultimo saluto alla compagna o lei sicuramente se la sarebbe presa e avrebbe architettato qualche crudele vendetta al suo ritorno e Alejandro Burromuerto non aveva alcuna intenzione di incorre nell'ira della propria fidanzata.

“Mi amor! Io sto per partire ci vediamo fra quattro giorni”

l'asiatica gli andò incontro e si piazzò davanti a lui assottigliando lo sguardo e fissandolo con occhi minacciosi, cosa che fece sussultare leggermente l'ispanico.

“Vedi di non fare stupidaggini! Non bere troppo! Stai attento alla macchina! Non farti trascinare da quegli idioti nelle loro stupidaggini!”

lo sguardo poi mutò in un sorriso caldo, gentile e anche leggermente rassegnato.

“E divertiti tesoro...”

Sospirò poggiando le labbra su quelle del compagno per salutarlo con un dolce bacio.

Alejandro sorrise e ricambiò il bacio salutando nuovamente la compagna e dirigendosi verso la macchina proto a raggiungere gli altri.

Geoff e Duncan li avrebbero seguiti in moto mentre Owen, Mike e Scott sarebbero venuti con lui sulla Mercedes.

Il primo che doveva passare a prendere era Owen.

Era assai strano quanto avesse legato con quelle persone col passare degli anni, inizialmente non sopportava praticamente nessuno e considerava tutti loro dei perdenti con pochissima materia grigia a disposizione e durante il reality era finito nella lista nera di molti di loro.

Le cose cambiarono dal matrimonio di Geoff e Bridgette avvenuto tre anni prima: lui e Heater erano stati invitati nonostante tutto e probabilmente per colpa di un bicchiere di vino di troppo, si era ritrovato a fare baldoria con quel gruppetto di scalmanati che Owen adorava definire “branco”.

Fu così che piano piano ne entrò a far parte pure lui e finendo per prendere anche in simpatia il ragazzone biondo il quale per chi sa quale motivo sembrava adorarlo.

Non ci vollero neanche dieci minuti a raggiungere la casa di Owen, il quale preso da un enorme euforia stava già ballando sul ciglio della strada, con delle mosse assai discutibili e goffe.

“Wow che bolide! È tuo?”

Un sorriso tronfio si dipinse sulle labbra di Alejandro che batté il pugno al biondo che nel frattempo si era accomodato sul sedile di fianco al suo.

“L'ho appena comprata è fantastica non è vero?”

“Certo che lo è! Ci farà rimorchiare un sacco di pollastre a Las Vegas!”

Esultò di rimando il ragazzone alzando le braccia al cielo, ignorando il fatto che lui era l'unico a non avere una compagna che lo aspettasse a casa.

“Se faccio un stupidaggine del genere puoi stare tranquillo che Heather appena torno mi castra amico.”

Una volta recuperati anche Geoff e Duncan il gruppo partì per casa di Dawn e Scott, dove avrebbero caricato sia lo sposo che Mike.

Infatti lui e la ragazza Zoey erano andati a pranzo da i due futuri coniugi per semplificare le cose e non dover fare troppi giri lungo la città, dato che già li aspettava un lungo viaggio in macchina.

Nel frattempo a casa dello sposo stavano avvenendo gli ultimi preparativi per la partenza.

“Hai preso tutto il necessario?”

“Sì Dawn è tutto pronto.”

“Mi prometti che non farai sciocchezze Scott?”

Dawn con tono preoccupato portò la mano alla guancia del suo futuro marito, lei odiava Las Vegas, era un posto orribile e perverso, almeno secondo il suo punto di vista.

Quella vacanza però faceva felice il suo Scott e di conseguenza se l'era fatta andare bene, anche se non ne era molto felice.

“Hai paura che trovi un sexy spogliarellista a Las Vegas e mi trasferisca la raggio di luna?”

Soffiò malizioso il rosso ottenendo solo un leggero broncio dalla compagna come risposta che provocò di conseguenza una risata soddisfatta da parte della oramai ex iena.

“Non farò nessuna stupidaggine te lo prometto.”

“Sarà meglio!”

Scott sorrise, tirò a se la propria fidanzata e le diede un leggero bacio sulle labbra, facendole tingere le nivee guance di rosso porpora.

Furono il rumore di un clacson e i diversi urli degli amici a rovinare quel momento a Dawn, la quale sospirò rassegnata.

“Coraggio non farli aspettare e divertiti”

“Puoi contarci raggio di luna!”

Ed eccolo correre fuori dalla porta felice come un bambino insieme a Mike il quale a sua volta aveva appena salutato la compagna.

“Wow Alejandro! È questa la macchina di cui ci avevi parlato? È fantastica!”

Il commento di Mike fece nuovamente sorridere l'argentino che non si sarebbe mai stancato di ricevere complimenti per la sua nuova “bambina”.

“Puoi dirlo forte amigo e adesso saltate su Las Vegas ci sta aspettando!”

“Sì ragazzi coraggio, dobbiamo andare a festeggiare!”

Geoff seduto dietro a Duncan alzò le braccia esultando.

“Il festaiolo ha ragione Scott guarda che questa sarà la tua ultima occasione prima di finire in gabbia.”

Sghignazzò Duncan facendo cenno ai due di darsi una mossa.

“Guarda che non tutti si fanno mettere i piedi in testa dalla propria donna come te punkettone!”

Rispose Scott provocando diverse risate e di conseguenza un ringhio da parte del moicano.

Una volta saliti sull'auto Scott e Mike rivolsero l'ultimo saluto alle loro compagne che ricambiarono con un sorriso, dopodiché Alejandro mise in moto e si allontanarono lungo il vialetto accompagnati da Geoff e Duncan.

Dawn sopirò appena e Zoey sorridendole con dolcezza le poggiò una mano sulla spalla.

“Vedrai che andrà tutto bene!”


 

Ci vollero parecchie ore di viaggio per raggiungere il Nevada, contando anche la piccola pausa che si presero per cenare in una steakhouse a bordo strada, dove gli amici di Scott non si risparmiarono battute sul suo futuro a base di tofu, quasi venti.

Però ne era valsa la pena! Diavolo se ne era valsa la pena!

Il Caesar Palace era immenso e non tradiva certamente le aspettative.

“Oh mio dio questo posto è magnifico! Grazie Ragazzi...”

“E aspetta di vedere la suite amico!” esultò Duncan.

“Adesso però vediamo di muoverci ad andare in camera ragazzi, ho guidato per un'infinità di ore e sono distrutto.”

Commentò piuttosto asciutto il latino entrando dentro al lussuoso hotel e lasciando le chiavi della sua preziosa auto al ragazzo che gestiva il parcheggio.

La suite era colossale: ognuno di loro disponeva di una propria camera con un enorme letto matrimoniale, il salotto dove vi era anche un bar con diversi super alcolici esposti aveva un enorme vetrata che dava sulla città, infine i bagni ognuno dei quali aveva un'enorme vasca ad idro massaggio al suo interno.

Certamente era la cosa più lussuosa che ognuno di loro avesse mai visto, sopratutto Scott, che essendo cresciuto in una povera famiglia di contadini certe cose le aveva viste solo nei film o in televisione.

“Sceglietevi una stanza riposatevi e troviamoci qui alle sette e mezza, questi saranno i giorni più forti della nostra vita potete giurarci!”

Urlò Geoff esaltato più che mai, dirigendosi verso la prima stanza disponibile, imitato da Scott, Alejandro, Duncan e Mike.

Solo Owen si trattenne un attimo al bar sgraffignando ciò che poteva dal frigo bar prima di andare in camera.

Scattate le sette e mezza il gruppo si ritrovò, come d'accordo, nella sala principale della suite, pronti a dare inizio ad una serata di festeggiamenti e follie.

Decisero di mandare Owen e Mike a recuperare alcolici al discount che dava sulla strada vicino al loro albero, in quanto quelli forniti dal bar della loro suite erano decisamente troppo costosi per un gruppo di persone che aveva intenzione di darci dentro con l'alcol e il divertimento.

Al ritorno dei due Duncan propose di andare a brindare sul tetto e quando Mike si oppose sostenendo che era chiaramente scritto che era vietato raggiungere la cima del edificio il punk gli aveva semplicemente risposto con un sbrigativo:

“Paghiamo duemila dollari di suite a notte possiamo fare quel cazzo che ci pare.”

trovando naturalmente l'appoggio dei compari, così ignorando le leggere lamentele di Mike si diressero tutti sul tetto del Caesar Palace.

La vista sulla città illuminata dalle luci della notte era meravigliosa.

Geoff alzò il bicchiere che Owen gli aveva appena passato con un sorriso a trentadue denti sulle labbra.

“A Scott e Dawn, perché vivano una vita lunga e felice insieme”

“Una vita di tofu e soia!”

Sghignazzò Duncan ricevendo una gomitata dal rosso leggermente innervosito, meno pensava a quella prospettiva più era felice.

“Sto scherzando amico, sono felice per te, auguri. Un brindisi!”

Fecero cozzare i bicchieri e bevvero tutti insieme.

La serata era appena iniziata.


 


 

[…]


 


 

La testa gli faceva un male atroce e il letto che il giorno prima gli era risultato estremamente caldo e comodo ora risultava duro e freddo, Duncan continuava a rigirarsi nella disperata ricerca di un po' di pace.

Almeno il cuscino era morbido.

Poi come uno violento schiaffo una puzza disgustosa invase le sue narici, costringendolo ad aprire gli occhi, e fu li che realizzò con orrore che non era nel suo letto, ma sdraiato a terra con la faccia appoggiata sulle chiappe nude di Owen.

Sgranò gli occhi urlando e alzandosi di scatto, finendo col sbattere violentemente il capo contro il tavolino del salotto e riaccasciarsi per un istante a terra.

“Ah merda che male!”

La violenta imprecazione fece risvegliare anche il ragazzone, anche lui parecchio intontito e con addosso solo una maglietta.

“Ma che diavolo è successo?”

“Non ne ho idea Owen ma per l'amor del cielo copriti!”

Protestò il punk massaggiandosi la parte offesa e alzandosi in piedi per guardarsi meglio intorno, la stanza era un disastro totale: oltre ad esserci sparsi ovunque oggetti di vario genere e a diverse macchie sui muri bianchi Duncan poteva giurare di aver visto passare pure un tacchino.

Si massaggiò le tempie cercando di ricordare cosa fosse successo la sera prima ma con nessun risultato soddisfacente.

Strano, lui alle sbronze era abituato e tendeva a ricordare ogni cosa, ma in questo caso aveva un enorme vuoto.

Nella sala principale insieme a lui e Owen c'era pure Geoff, steso sul bancone in marmo del bar della loro suite, al richiamo del moicano il surfista aprì leggermente gli occhi, ma nel tentativo di alzarsi cadde rovinosamente dal bancone finendo per rompere due sgabelli e mugolare dal dolore.

“Ma che diavolo è successo si può sapere?”

La voce di Alejandro, proveniente dalle sue spalle lo costrinse a girarsi, ma quando si ritrovò difronte a latino il ragazzo non poté far altro che scoppiare in una fragorosa risata.

Alejandro indossava una magliettina rosa, decisamente troppo piccola con scritto, rigorosamente in perline argentate, Blowjob Princess.

“Sì sì molto divertente Duncan, ma non riesco a Scott.”

“Non riesci a fare cosa?!”

Urlò il punk mentre Owen e Geoff si rialzavano barcollanti e a fatica.

“Scott, non lo trovo da nessuna parte, mentre Mike è sdraiato nella vasca da bagno con solo i pantaloni addosso.”

“Certo che ieri dobbiamo averci dato dentro eh ragazzi?”

Ridacchiò Geoff dando un vigoroso cinque a Owen.

Mike nel frattempo era uscito dal bagno con una mano si reggeva la testa mentre con l'altra teneva un pugno di banconote di diverso taglio tutte stropicciate.

“Dove diavolo hai trovato quei soldi?”

“Li avevo nelle mutande, non so nemmeno come ci sono finiti li.

Cosa vuol dire che non riuscite a trovare Scott?”

“Esattamente quello che ho detto”

“Tranquilli ragazzi sarà andato a fare colazione adesso lo chiamo.”

Sorrise ottimista Geoff, ma una volta composto il numero si accorsero che il cellulare era ancora in camera e non col suo legittimo proprietario.

Dopo essersi cambiati d'abito e dati un veloce sistemata scesero giù alla reception a chiedere se loro avevano visto passare il loro amico, ma sfortunatamente fu un buco nell'acqua.

Scott era sparito.

E quello era solo l'inizio delle loro disavventure.


 


 


 


 

 

 

 

 

 

 

  
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