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Autore: 09Chia    24/09/2018    1 recensioni
Purtroppo per me, quando frugo tra gli armadi di casa non ritrovo manoscritti seicenteschi da cui ricavare best seller mondiali, ma scatole di braccialetti di perline che risalgono ad almeno quindici anni fa.
Eppure, un'idea è arrivata comunque: realizzare un nuovo braccialetto, ma questa volta di "perline narrative". Storie brevi, semplici, varie, divertenti; piccoli squarci di quotidianità da portare al polso tutti i giorni, da prendere in mano per strapparsi un sorriso quando la giornata si fa un po' troppo grigia.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bianco cangiante

di luci da concerto.

 

 

Nei sacchetti di perline che mi regalavano da piccola ce n’erano sempre un paio di quelle speciali: non perfettamente sferiche, ma sfaccettate, di un bianco quasi trasparente e ricoperto di brillantini. Suppongo fossero delle cattive imitazioni di brillanti e diamanti, ma direi che noi ci possiamo accontentare.

È il colore dei fari che dal palco di piazza Duomo illuminano lunghe file di seggioline gremite di gente. È il colore delle torce dei telefoni che ondeggiano. Dal mio posto in piedi sui gradini del Duomo vedo questo mare di lucine e volti sorridenti. Il concerto è appena all’inizio, ma dopo un’apertura col botto, tra salti e chitarre elettriche, questo è il primo brano melodico che sentiamo. Ed è una specie di karaoke collettivo: cantano tutti e tutti hanno gli occhi incollati al palco, a cercare di individuare tra le luci accecanti, bianco brillante, la sagoma dell’artista che siamo venuti ad ascoltare.

Bianco brillante è la luce che illumina il balcone al secondo piano di una delle case che delimitano la piazza. È il colore della coppia che lassù ha iniziato un lento, dondolandosi nello stretto spazio del balconcino, indifferente alla folla sottostante, suscitando un moto di commozione e un filo di invidia in tutto il pubblico. Me li indica mio fratello sul secondo ritornello, e sono talmente belli che per un momento dimentico di guardare il palco.

La canzone finisce e sull’inizio di quella seguente i colpi indiavolati della batteria mi fanno dimenticare la coppia che balla.

Mi torna in mente il mattino dopo e rimane una delle immagini più vivide delle due ore di concerto: una delle poche che non sembra appartenere ad una realtà surreale. La infilo nel mio braccialetto a memoria dell’intera serata: una perlina bianco luminoso, sfaccettata e cangiante come le luci del palco, brillante come l’emozione di un lento sulle note di un concerto. Di un momento talmente perfetto da far commuovere.

Sono solo lacrime,

è tutta scienza, la si può spiegare:

è solo un po’ di acqua con il sale.

È solo un’occasione per cantare a bassa voce

una canzone d’amore.

   
 
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