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Autore: Freaky_Frix    24/09/2018    1 recensioni
Questo è un piccolo scorcio di tranquillità e spensieratezza autentica. Niente di elaborato o raffinato, solo una bella giornata.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era terso, quel giorno. Erano le porte dell’estate, quando il sole irradia il suo tepore ovunque ma permane comunque la brezza primaverile, fresca e argentea.
Direi che proprio non me l’aspettavo. Mi sei venuto a prendere all’improvviso e siamo scesi al mare. Beh, non proprio al mare. Sul mare.
Lo abbiamo incontrato davanti ad un supermercato chiuso, e direi che nemmeno lui se l’aspettava.
Eravamo tutti e tre felici, vero? Era questo quello che sentivo: felicità mista a sollievo e libertà.
Siamo andati in giro per il paese, per noi straniero, salendo sempre più su. Una parte era abbarbicata sulla collina, e noi salimmo proprio lì, fino in cima, passando per una gelateria, un corteo funebre e una chiesa vuota. C’erano i resti di una vecchia chiesa, se non ricordo male. Il sole lo rendeva simile a un qualche reperto archeologico del Medio Oriente. Ricordo che lui raccontava cose sul posto, io lo ascoltavo mentre fumavo e tu, invece, percorrevi in lungo e in largo lo spiazzo, con un luccichio compiaciuto negli occhi. Abbiamo esplorato tutto lo scheletro della struttura, poi abbiamo iniziato la discesa. Voi due parlavate di cose a me sconosciute, mentre io cercavo solo di starvi dietro senza scivolare e cadervi addosso. Non ricordo molto del resto del pomeriggio: la sua casa, una partita alla Play, e il mare, prima visto dall’alto, immenso, e poi superficie riflettente vista attraverso edifici e alberi. Abbiamo girato davvero tanto, ma ho dimenticato quelle ore. Ricordo che la sera lo abbiamo accompagnato alla fermata dell’autobus, e lo abbiamo guardato andare via, verso la Toscana. Dopodiché abbiamo cercato un posto dove mangiare, ma non abbiamo trovato nulla, quindi siamo ripartiti e siamo tornati al punto A. Abbiamo mangiato una porzione di patatine fritte a testa, quella sera. Non abbiamo parlato tanto, ma a me non serviva. Mi piaceva il silenzio che c’era tra noi: non era un silenzio pesante o carico d’imbarazzo. Era un silenzio condiviso, tranquillo. Mi piaceva. Mi faceva stare bene. 
Forse è stato in quel momento che ho capito quello che avremmo potuto essere, se avessimo trovato il coraggio di dirlo a voce alta.
   
 
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