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Autore: Lady Aquaria    24/09/2018    1 recensioni
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"Pare che il destino, una coincidenza o solo la sfortuna, abbia fatto incrociare di nuovo le nostre strade..."
Si dimentica, Viggo, che col Diavolo non si può vincere. Si può solo scendere a patti, con la consapevolezza che si è sempre destinati a perdere più di quanto previsto.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Wick, Viggo Tarasov
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: John Wick appartiene agli aventi diritto, e la fan fiction presente non è stata scritta a scopo di lucro.
Questa oneshot partecipa alla challenge #26promptchallenge indetta dal gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart
 
Prompt 22/26
#Ghiacciaio
sostantivo maschile

1) Accumulo naturale di ghiaccio in lento movimento, situato parte sopra (bacino collettore) e parte sotto il limite delle nevi persistenti (bacino ablatore); è dovuto alla trasformazione della neve in neve granulosa, poi in ghiaccio bolloso e, quindi, in ghiaccio compatto e trasparente.
2) L’estate cancella i ricordi proprio come scioglie la neve, ma il ghiacciaio è la neve degli inverni lontani, è un ricordo d’inverno che non vuole essere dimenticato
(Paolo Cognetti)

***

"Ciao, John. Ho saputo di tua moglie. Mi dispiace. Le mie condoglianze."
Prima di quella telefonata ha pensato e ripensato a cosa dirgli. Un discorsetto che nella sua mente era liscio come l'olio, senza una sbavatura: prima gli avrebbe mostrato comprensione e vicinanza per il lutto da poco subito so come ti senti, quando è morta Nadia mi sono sentito a pezzi, seguito da qualche richiamo a vecchi episodi ti ricordi quando...?, poi avrebbe concluso con un patteggiamento risolviamo questa spiacevole situazione tra adulti, lasciamo fuori i marmocchi troppo stupidi.
Invece, non gli escono che poche parole, telegrafiche. Frasi di circostanza che, se ne rende conto, suonano finte persino alle sue orecchie. Sta cercando di ammansire la belva dall'altra parte del telefono prima che questa esca a cacciare, anche se non è facile rabbonire Baba Yaga.
"Pare che il destino, una coincidenza o solo la sfortuna, abbia fatto incrociare di nuovo le nostre strade..."
Si dimentica, Viggo, che col Diavolo non si può vincere. Si può solo scendere a patti, con la consapevolezza che si è sempre destinati a perdere più di quanto previsto.
"John?" lo interpella, corrugando la fronte. 
Dall'altra parte, il nulla. Nemmeno un respiro.
D'accordo, John non è mai stato un uomo di molte parole, e quelle poche solitamente preannunciano calamità inimmaginabili, ma quel silenzio irreale mette a dura prova i suoi nervi già scoperti: riesce a sentire persino i tonfi attutiti del proprio cuore e il respiro di Avi, seduto sul divano dietro di lui. Se conosce John –e lo conosce- quella calma inquietante è più eloquente di mille parole, e su di lui ha l'effetto della carta vetrata sulla carne viva.
Con John sei tu quello che cede, perché lui non cede mai.
Ha sempre ammirato l'autocontrollo che mostra in certe occasioni: ha sempre eccelso dove altri, spesso mammolette incapaci di sopportare la pressione, hanno fallito mandando a monte piani elaborati. Al contrario, con naturale e rigido autocontrollo, lui era capace di aspettare la preda per ore con il clima più avverso del mondo, senza proferire parola e senza muovere un solo muscolo -retaggio del suo passato nei Marines- e senza mai perdere di vista l'obiettivo.
John è concentrazione pura, impegno totale e volontà ferrea.
Algido e controllato come un ghiacciaio perenne, è qualcosa tanto pericoloso da distruggere l'incauto idiota che gli pesta i calli sbagliati con studiata freddezza piuttosto che con esplosioni di viva rabbia: e suo figlio ci ha appena cozzato contro come il Titanic col suo iceberg, senza rendersi conto che è destinato ad affondare.
La tortura del silenzio ha raggiunto il suo scopo, e Viggo se ne accorge tardi, quando le parole fluiscono da sole, spinte dalla rabbia, dalla paura, dall'adrenalina.
"Senti, cerchiamo di non cadere preda dei nostri istinti e sistemiamo la cosa come fanno le persone civili e..." inizia, avvertendo il suono metallico del ricevitore sbattuto con decisione sull'apparecchio.
Rimette a posto la cornetta con un brivido che gli attraversa tutta la spina dorsale.
La caccia è iniziata.
"Cos'ha detto?" domanda Avi.

Nulla. Il Diavolo non vuole nemmeno patteggiare.
"Raduna i tuoi uomini, tutti quelli che hai." risponde. È un tentativo disperato, ma che padre sarebbe, se non cercasse di strappare il suo unico figlio dalle grinfie del Mietitore?
 

***

Lady Aquaria's corner
Peccato aver scoperto tardi sia il gruppo che l'iniziativa!
By the way, ecco le note.  

La flashfic riprende il momento in cui Viggo telefona a John per "tastare" il terreno col suo ex-socio, e il titolo, riadattato per la flashfic, rimanda al Titus Andronicus di Shakespeare. Il prompt, ghiacciaio, è riferito senza dubbio a John.  
-Nadia: la madre di Iosef non è menzionata nel film, non si sa se sia viva o che volto abbia. Ho voluto darle almeno un nome.
-Avi fa parte della cricca di Viggo, e sicuramente è entrato dopo il ritiro di John e non conosce la fama di quest'ultimo (almeno finché non si trova faccia a faccia con lui, al porto).
-Parte dei dialoghi sono estrapolati direttamente dal film.

-Il passato nei Marines di John si evince dal tatuaggio che ha sul dorso: in alcuni blog che parlano del personaggio, ho scoperto che il motto Fortis fortuna adiuvat è il motto di una certa divisione dei Marines americani. Il regista, inoltre, ha più volte lasciato intendere (velatamente) che John deve la sua preparazione a un certo passato.
-Il Diavolo, Baba-Yaga, il Mietitore (anche se preferisco The Reaper) sono i soprannomi coi quali è conosciuto John nel suo ambiente.
Alla prossima,
 

Lady Aquaria

 

   
 
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