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Autore: NicoRobs    25/09/2018    2 recensioni
Da anni ostaggio di una società criminale, K, ex studentessa della Wammy's House, trova un modo per partecipare alle indagini su Kira al fianco di L e Watari, con la segreta speranza che questi possano aiutare lei e Bjarne a tornare liberi. Tuttavia, dovrà prima fare ammenda per i gravi crimini di cui i due la accusano, e che hanno causato il suo allontanamento dalla Wammy's House. Quali segreti si celano nel suo passato? E cosa la lega a Nate River?
Questo racconto, in cui diversi personaggi sono OC (a cominciare dalla protagonista), si pone in alternativa alla canonica indagine dei primi sette volumi del manga, esplorando in parte un passato immaginario degli studenti della Wammy's House, la famiglia e le origini di L e un concetto di giustizia alternativo rispetto a quello dei due famosi protagonisti. Il nemico da affrontare non è il solo Kira; l'esito positivo dell'indagine dipenderà pertanto dalla capacità di L e di K di scendere a patti col loro passato.
Le descrizioni scarne, la forma prettamente dialogica e monologica e il cambio repentino del punto di vista cercano di rifarsi allo stile narrativo dell'anime, da cui sono riprese alcune scene.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'About November 8th'
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Capitolo XVIII
Fiori di ciliegio



     Sono felice che ti abbiano portato da me.
Sentivo proprio il bisogno di vederti, di parlarti un po', di trascorrere un altro po' di tempo insieme.
Però, trovo che quest'urna non ti si addica per niente. Le fanno davvero tutte così serie? Apprezzo il fatto che sia blu, come il mare che adoravi tanto, e, con un po' di fantasia, potrei vedere in quelle righine dorate lì, sulla base e sul collo, come i riflessi del sole sulle onde. Penso sia un'immagine che ti calza a pennello. Però, scusa se te lo dico, ma la trovo un po' freddina. Dai, magari quando tutto questo sarà finito prenderò lezioni di ceramica e te ne farò una nuova su misura.
Al lavoro va tutto bene, non ti preoccupare. J dice che sta lavorando ad una pista della quale non mi vuole dire nulla, quello stronzetto. Però sai, ha davvero fatto un ottimo lavoro in questi mesi. Sia lui, che Q, che Roger. Anche tuo cugino Chris se la sta cavando egregiamente. Sai, anche loro vivono qui, in questo hotel. Siamo tutti sotto scorta. Roger sta proprio qui di fianco, Chris sta in fondo al corridoio, siamo tutti su questo piano. Ti porto dalla finestra per vedere il panorama?
...
Sei incredibilmente leggero. È incredibile che io possa sollevarti e portarti in giro. Ricordo quando mi alzavi di peso dal divano mentre ero incinta e mi addormentavo davanti alla TV, tu mi portavi nella mia stanza e mi rimboccavi le coperte. Con quello che costano gli affitti, e col tuo misero stipendio, ti eri intestardito a voler prendere un trilocale per avere una stanza per gli ospiti. Povero scemo. E mai che tu abbia accettato un centesimo da me! E dire che, praticamente, quella stanza in più alla fine era diventata la mia stanza.
...
     Spero J non decida di venire qui a parlarmi di lavoro mentre sto con te. Non capirebbe. Nessuno della Wammy's House probabilmente capirebbe, L soprattutto. Ci hanno istruito all'assoluto agnosticismo e alla Religione della Logica, ma non ho mai fatto caso a queste cose. Ecco, lo sapevo, ora ridi e fai battute sul fatto che sono irlandese e quindi devo per forza essere cattolica praticante. Quanto sei infantile, a volte! Guarda che non è per questo. È per il coma. Quello di quando ero bambina, non quello di due mesi fa. Sai, la cosa della luce bianca, e tutto il resto. Io... non l'ho mai detto a nessuno, nemmeno a te, ma... ecco, è successo anche a me. Non ti so dire il perché ed il per come, ma credo di aver sentito qualcosa. Per questo ho poi deciso di specializzarmi in esoterismo, sai? Cioè, non mi fraintendere, non è che volessi fare la Ghostbuster, figurati, ma mi interessava approcciare la questione della vita dopo la morte in modo... tecnico e razionale. Che è praticamente l'unico approccio che mi abbiano insegnato ad usare.
Non sarebbe probabilmente stato così, se mio padre non fosse morto. Lui aveva l'animo di un poeta, lo sai. Filtrava tutto ciò che vedeva con la poesia, e riusciva sempre a farmi osservare il mondo attraverso lenti colorate. Però poi arrivava mia madre e mi restituiva un'immagine oggettiva ed analitica della realtà. Erano i tipici opposti che si attraggono, loro due, ci ho pensato spesso, sai? Però, in qualche modo, a me è sempre sembrato che tu fossi più figlio di mio padre che di nostra madre; anche tu come lui adoravi circondarti di bellezza, e anche tu come lui adoravi far sorridere la gente.
Spero vi siate incontrati, ovunque voi siate. Penso che a lui tu piaceresti molto.
     Aaaarg.
Merda.
Fa freschino qui.
No, tranquillo, era solo una folata di vento sulla schiena, m'è venuto un brivido e...
Ah, già, te non hai visto il tatuaggio.
Guarda, è ancora fresco, e sono solo i contorni. Cinque ore dal tatuatore per farli, e tra un mese devo ritornare per il colore. Ti piace? È un ramo di ciliegio. L'ho fatto partire da qui in basso, copre tutta la schiena in diagonale e finisce proprio sulla mia cicatrice sulla spalla destra. Così ora, anziché avere quel brutto taglio antiestetico, avrò un ramo fiorito.
Vedi? Questi sei fiori che si sono staccati da ramo e stanno cadendo siete voi: qui ci sei tu, qui c'è nostra madre, mio padre, mio zio, e quelli più piccoli sono Naomi e Raye. È vero, non è che avessi tutta questa confidenza con loro, ma sono sempre stati carini con me, e anche se avevano capito che gli nascondevo qualcosa non hanno mai detto nulla.
Lo so, il ciliegio è il fiore che usavamo per riferirci in codice a L. Perché in parte è giapponese e perché quel vecchio albero in riva al fiume era il suo posto preferito. E anche il mio. Però pensavo che potesse essere una buona idea questo tatuaggio. In parte perché, con tutto il male che ho dovuto sopportare e che dovrò sopportare ancora tra colore e ritocchi, magari in questo modo la smetterò di farmi del male picchiando cose solo per contrastare i miei sensi di colpa. Ma anche per il significato dei fiori di ciliegio: la bellezza splendente ma effimera della vita, la sua delicatezza e fragilità. Non so se hai notato, anche perché questo è solo lo scheletro e manca il colore, ma per ogni fiore caduto c'è un germoglio: dopotutto, la caduta dei fiori di ciliegio non è la fine; è necessaria perché poi nasca il frutto, il seme, e così via. Quelle cose lì.
Insomma, pensavo potesse essere bello.
Solo che ora mi tocca muovermi al rallentatore per evitare di tirare la schiena e devo spalmarmi la crema e non posso mettermi vestiti normali. J ha storto il naso, già si lamentava perché è contro le regole della Wammy's House farsi tatuaggi (sai, per la questione dell'anonimato e del travestimento), e poi perché così non mi muovo alla stessa velocità di prima. Gli ho detto che più che correre come una scema per gli uffici è meglio che faccia muovere il cervello, ma sai com'è fatto, criticare è il suo passatempo preferito.
     Mi manchi, sai? Sarò banale, ma è così. Eri il mio stesso sangue, eri tutto ciò che rimaneva della mia famiglia. Avevi i lineamenti così simili ai miei, a quelli di nostra madre, ed era come se emanassi una luce, come mio padre. Ho sempre voluto vedere loro in te, in qualche modo. Sai, tutto nella mia esistenza mi pareva un surrogato di qualcos'altro: Roger era un surrogato di padre, L da bambino era un surrogato di fratello minore, poi è diventato un surrogato di trombamico complessato in quella sottospecie di surrogato di relazione che avevamo. Pure il mio pianoforte disegnato sulla tavola di legno era un surrogato. Ma tu... tu eri reale. Eri davvero mio fratello, eri davvero il mio sangue, e soprattutto mi volevi davvero bene come un fratello. Inconsciamente, cercavo così disperatamente un contatto umano, dell'affetto, un abbraccio, che quando ho trovato tutto questo in te per me è stato come... come risvegliarmi da un letargo, più o meno. È vero, il nostro rapporto fratello/sorella non è mai stato come tutti gli altri, ma semplicemente perché non abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto, quindi non c'era occasione perché nascessero tensioni, gelosie e scontri. Non so dove ho sentito dire che i parenti li si apprezza di più quando non li si vede. Forse è davvero questo il segreto della nostra amicizia.
     Spero che quello che ho detto non ti renda triste. Cioè, lo so che eri preoccupato del fatto che potessi rimanere da sola se fossi morto prima di me, ma credo che me la caverò. Stai a vedere. Roger a quanto pare col passare degli anni è diventato un tenerone, e sono certa di poter contare su di lui in ogni occasione. Gli voglio bene, davvero. E non solo perché ha rischiato di rimetterci la pelle in tutti questi anni solo per proteggere noi. Ma perché... è una brava persona. Sono davvero orgogliosa di lui, non perché è intelligente o perché è diventato un eccellente poliziotto, ma perché è diventato una brava persona. Era un narcisista egocentrico, e ora invece è una brava persona. Qualcuno di cui andare fieri.
     Sai, il tatuaggio... i fiori che sono ancora attaccati al ramo non sono casuali: ognuno rappresenta una persona che mi ha lasciato qualcosa di importante. Infatti il fiore di Roger è qui, lo vedi? Ci sono anche i tuoi, su questo rametto, dove c'è il germoglio lasciato dal tuo fiore che è caduto. E qui di fianco c'è L, più sotto c'è Watari, e quel bocciolo che non è ancora fiorito... è tuo nipote. Cioè, lo so, lui non l'ho nemmeno mai visto, non mi ha lasciato nulla... ancora. Ma ha fortemente condizionato la mia vita e le mie scelte, e, anche se non avrei voluto avere un figlio in questo modo, ho sempre cercato di fare il possibile perché potesse essere fiero di me, un giorno. Perché so che scoprirà di essere figlio mio e di L. È intelligente quanto suo padre, me lo sento dentro.
     In realtà, sto pensando al futuro, ultimamente. Strano, vero? Penso a cosa vorrei fare della mia vita quando tutto questo sarà finito. Intendo, se usciremo vivi dal caso Kira e se non mi sbatteranno in prigione per il caso PPEP. E nulla, pensavo al fatto che, come ho imparato ad apprezzare Roger come persona e anche come padre, magari c'è una possibilità che succeda lo stesso con Nate. Potrei darci una possibilità, magari. Non lo so, vedrò.
E poi con L.
Mmm... so che eri curioso di sapere cosa sarebbe successo quando mi avrebbe riconosciuta. Immagino tu l'abbia visto, no? Non è... esattamente una cosa semplice. Voglio dire, oltre al fatto che continua ad avercela, giustamente, con me... una bottarella me la darebbe ancora. Ecco, ora stai ridendo. Guarda che è una cosa seria! Ed è un problema, perché se si lascia trasportare dagli ormoni come quando aveva diciassette anni, finirà per fare qualche stronzata. Di sicuro. E sono certa che Light abbia capito qualcosa. Penso fosse inevitabile; Light non è cieco e non è stupido. Certo, gli altri poliziotti è improbabile che ci arrivino, visto e considerato che dopo tutto questo tempo continuino a negare l'evidenza per quanto riguarda Light e Misa e il fatto che siano stati i due Kira.
     D'altra parte, penso che L sia anche parecchio interessato a Light. Sai, la sera in cui... te ne sei andato... voglio dire, quel giorno L ha detto a Light che lui era il suo primo, vero, caro amico, e questo mi aveva mandata in bestia. Ho sempre detestato la sua infantile gelosia nei tuoi confronti, ed è per questo che l'ho sempre trattato come un bambino, anche se mi rendevo conto di quanto fosse sbagliato. Il fatto è che... ora L è sempre più coinvolto. Temo che non voglia fare progressi con l'indagine non solo perché teme di fare il gioco di Kira, ma anche perché non vuole che Light recuperi i ricordi ed i poteri di Kira. Sai... ora il ragazzo ha un'altra personalità. È evidente; talmente evidente che non capisco come suo padre non se ne accorga. Giusto per tornare al discorso di prima. Da un certo punto di vista, vorrei che non ce l'avessi con lui, anche se è quello che ti ha materialmente ucciso. Ma cosa dico, ovvio che non ce l'hai con lui!
     Se ci fossi tu, sono certa che potresti salvarli. Lui e Misa. Misa è... un'orfana, come me. I suoi genitori sono stati uccisi da un ladro, così, senza alcuna spiegazione, e come se non bastasse, girano voci che sia stata spesso aggredita dai fan, che sia stata stalkerata e che abbia avuto a che fare con diversi maniaci. Penso sia evidente dal modo in cui parlava a L quando lui la teneva prigioniera: non piangeva, non urlava, non tremava di paura, non era nemmeno paralizzata dal terrore; lei in parte continuava a recitare una parte da idol vittima, quasi come fosse un gioco di ruolo a letto. Mi ha fatta inorridire, perché ho pensato che non fosse la prima volta che veniva presa con la forza da sconosciuti, probabilmente stuprata e chissà cos'altro; non è così che dovrebbe reagire una ragazzina di vent'anni legata e bendata non si sa bene dove e non si sa bene da chi! Non oso immaginare come debba essere stata la sua vita, ma in ogni caso dubito sia stata piacevole. Non sarebbe strano se si fosse aggrappata con tutte le sue forze all'idea di una giustizia divina che colpisce i colpevoli quando la società non lo fa, e se questo l'avesse fatta innamorare di Kira, nella persona di Light. O meglio: per Light ha una cotta quasi infantile, davvero strana per una della sua età; sembra quasi che Misa in Light veda l'ideale di ragazzo che non ha mai avuto... gentile, educato, serio, quasi cavalleresco e soprattutto non ossessionato dal sesso (cosa davvero strana, per uno della sua età, se me lo fai dire). Per Kira, invece... sembra provare una devozione assoluta, un amore che porta al martirio, come se volesse completamente abbandonarsi al suo volere ed annullare se stessa per realizzare un destino più grande. Ci ho pensato guardando e riguardando le immagini del suo arresto e della sua prigionia, prima del cambio di personalità. Sai, non ha opposto resistenza quando l'hanno presa. Nonostante la tortura (L prima o poi se la dovrà vedere con me per questo!), non ha mai vacillato, era pronta a morire pur di non tradire Kira. Ed ecco... penso che se ci fossi tu insieme a noi, le cose sarebbero molto diverse. Magari riusciresti a salvare Misa dalla voragine che si è scavata dentro di lei, e che lei ha tentato di riempire con la sua devozione al dio di una giustizia distorta... come hai salvato me. E forse riusciresti anche a riportare a galla la luce che c'è in Light. Buffo gioco di parole, non credi? Si chiama Light, ma forse Glimmer sarebbe più appropriato: la sua è una luce offuscata, praticamente soffocata dalla noia. Sai che il suo nome si scrive con kanji di “luna”? Trovo che sia una cosa come minino bizzarra, visto che la luna di per sé non dà luce.
     Sì, sì, lo so... ultimamente sta uscendo il mio lato sentimentale. Ma dopotutto, sono figlia di mio padre, no? Anche a me, come a lui, piace vedere un po' di poesia nel mondo, solo che per un sacco di tempo non ho voluto guardare al di là del mio naso; era tutto grigio, quando non c'eri tu.
     Mi fa bene parlare con te. Del caso, di quello che mi passa per la testa, di tutto. Mi aiuta. Vorrei solo poter essere d'aiuto anch'io, per gli altri. Voglio dire, lo so che Misa e Light sono colpevoli e che andrebbero messi in carcere a vita, ma vorrei che almeno Misa potesse liberarsi dei suoi demoni interiori, e Light trovasse un senso alla propria esistenza; perché, ora come ora, loro due sono già morti, dentro. Ma purtroppo io non sono come te; a malapena riesco a reggermi malamente sulle mie gambe. E trovo sia incredibilmente egoista il fatto che abbia cominciato a prendere seriamente in mano la mia vita solo ora che non ci sei più. Eri la mia rete di salvataggio, emotivamente parlando, e invece ora devo trovare da me la forza di andare avanti. Però ti sono grata per tutto quello che mi hai trasmesso in questi anni. Se riuscirò a fare qualcosa di buono per le persone, lo dovrò solo a te.

     Credo sia ora di andare. J voleva vederci per cena, quindi andiamo nel suo appartamento, e io prima devo cercare di mettermi la crema sul tatuaggio.
Mi dispiace doverti lasciare qui, ma vorrei continuare a parlarti appena torno. Magari di cose un po' più divertenti, eh? Sì, non ti devi preoccupare; è vero che negli ultimi tempi ho continuato ad andare avanti soltanto perché reprimevo i miei sentimenti, come se fossi un robot. Ma ormai sono fuori da quella fase.
Non ti preoccupare per me. Hai sempre cercato di trasmettermi la tua luce e la tua forza. Non le lascerò chiuse in un cassettino come delle reliquie mentre continuo a ripiegarmi su me stessa. Le farò splendere, e farò splendere te con loro.

     Ti voglio bene, fratellone.


Note

     Mi dispiace nuovamente per il ritardo di più di un mese.
Questo capitolo è rimasto breve (so che avete tirato un sospiro di sollievo al vederlo) perché volevo lasciare a K e Bjarne il loro momento e il loro spazio. Essendo un monologo, ovviamente mi sono concessa più libertà da un punto di vista grammaticale e di punteggiatura.
     Purtroppo, giusto dopo aver pubblicato i due capitoli di November e Before un mese fa, c'è stato un evento a livello personale che mi ha destabilizzata parecchio, motivo per cui non ho voluto scrivere nulla fino a che non fossi stata sicura che la mia situazione personale non avrebbe influito su ciò che scrivevo (già questo è un angst, ci manca ancora che mi lasci trasportare dai sentimenti negativi e faccia fuori gente a caso). Non so se riuscirò a mantenere un certo ritmo nella pubblicazione, ma non temete; prima o poi vedremo la fine di questa epopea!
   
 
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