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Autore: HikariMoon    25/09/2018    3 recensioni
Il desiderio insperato dei Maestri della Luce è diventato realtà: c’è una possibilità di riavere indietro Dan. Ma non è tutto proprio come speravano: farlo potrebbe mettere a repentaglio la vita stessa di uno di loro e lo stesso Guerriero Rosso potrebbe non essere più la persona che ricordavano. E, tutto questo, nell'ipotesi di successo. Messi di fronte a una scelta così difficile, i Maestri della Luce dovranno capire se sono pronti a pagarne le conseguenze. Senza contare che, a causa del Nucleo Progenitore, il gruppo si ritroverà nei radar dei loro inseguitori e dovrà trovare un modo per scappare e non rendere vani gli sforzi fatti fino a quel momento.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hideto Suzuri, Magisa, Mai Viole/Shinomiya, Un po' tutti, Zonguri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Battle Spirits Resurgence - I Guerrieri della Luce'
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CAPITOLO 8

Mai sbatté le palpebre più e più volte. La prima cosa di cui ebbe sensazione fu l’umido dell’erba e della terra tra le dita. Spalancò gli occhi e rimase a fissare il verde intenso su cui era a gattoni. Erano tornati a Gran RoRo.

“MAI!”

Fece appena in tempo ad alzare la testa e sollevare il busto, prima di ritrovarsi stretta tra le braccia di Kenzo e di trattenere un smorfia di dolore quando il ragazzo le urtò il fianco.

“Non azzardarti a farlo mai più!”

Mai ricambiò immediatamente l’abbraccio e gli occhi le si inumidirono, dimentica dei muscoli sofferenti. Hideto fu subito accanto a loro e le posò una mano sulla spalla, ridendo. La ragazza, nonostante gli occhi lucidi, scoppiò a ridere a sua volta e allungò un braccio per attirare anche il secondo amico a sé. Quando anche Yuuki si inginocchiò accanto a loro, scambiò con lui un sorriso e gli strinse la mano. Si sentiva esplodere dalla felicità e si sentiva una stupida per le lacrime che invece uscivano.

“Scusatemi.”

Kenzo si staccò da lei, obbligando anche Hideto a spostarsi leggermente. Gli occhi erano rossi e carichi di lacrime dietro alle lenti degli occhiali e il ragazzo tirò su con il naso un paio di volte, prima di riuscire a parlare.

“Se non tornavi, non ti avrei perdonata.”

Mai annuì, passandosi il dorso della mano sugli occhi. Yuuki le posò una mano sulla spalla e la strinse delicatamente.

Siete qui. Ci sei riuscita.”

Ricordandosi solo allora di cosa significava il ritorno di Mai, lo sguardo dei quattro si spostò poco oltre e un’inattesa commozione impedì loro di muovere un muscolo, i respiri interrotti bruscamente e le parole che morirono in gola.

Perché Mai non era l’unica uscita dal portale.

Perché c’era un ragazzo, con i capelli rossi scompigliati, disteso sull’erba a pochi passi da loro.

Perché lì, come mai avrebbero creduto possibile, c’era Dan.

Dan era di nuovo lì con loro.

Kenzo scoppiò di nuovo a piangere, ripetendo agli altri di non azzardarsi a prenderlo in giro. Mai strinse un braccio attorno all’amico, per confortarlo e per avere ancora la conferma di essere veramente tornata.

Di non averli persi per sempre.

Sorrise, serena come non si sentiva da tanto tempo.

Hideto e Yuuki si scambiarono uno sguardo e una pacca sulla spalla.

Magisa, poco oltre, non si era mossa dal fianco di Aileen, scivolata a terra non appena il portale si era chiuso. Ma se la più giovane fissava i due riapparsi dalla dimensione con un misto di incredulità e di orgoglio, stringendo la mano dell’altra per sfogare la propria euforia, la seconda ricambiava la stretta per trovare in essa un appiglio alla realtà. La Maga aveva gli occhi lucidi e due rivoli che le rigavano le guance. Pur incapace di mettere a tacere la vocina che le ricordava il suo scarso contributo a quel successo, sentiva riaffiorare la speranza che la morte del giovane Mazoku aveva quasi spento.

Dan, invece, ignaro dell’attenzione che stava ricevendo, rimase a fissare il limpido cielo azzurro che sovrastava la foresta e la radura. Annusò l’aria umida, si lasciò accarezzare dalla leggera brezza e ne ascoltò il frusciare tra le foglie, si concesse il tempo di godere della sensazione dell’erba e della terra tra le dita. Non riusciva a capire come potesse aver sentito la mancanza di qualcosa di cui non ricordava l’esistenza fino a pochi istanti prima, di qualcosa che era inciso nella sua mente e nel suo cuore con soltanto un nome. Qualcosa che risvegliava un desiderio immenso dentro di lui.

Gran RoRo.

Tese la mano verso l’alto e studiò il gioco di luci e ombre. Strinse le dita a pugno.

“Gran RoRo”, sussurrò quelle parole assaporando il suono della sua voce, che solo ora si rendeva conto di quanto gli suonasse nuova, come se non l’avesse usata da tanto tempo. E come quel nome sembrasse così familiare sulla sua lingua.

Sorrise.

“Sono tornato.”

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Nonostante la zona della scala dell’orizzonte fosse, come assicurato da Aileen, ormai abbandonata da decenni, questo non la rendeva un luogo sicuro. I resti, ormai completo dominio della vegetazione e delle creature della foresta, si trovava infatti sulla piana più abitata di tutto il regno, fatta esclusione per quello che un tempo era stato il piccolo regno indipendente di Kakao. La stessa capitale, Selveya, diventata centro nevralgico del potere del Governatore, non si trovava che a poche ore di viaggio in astronave.

Per quel motivo, una volta accertato che sia Mai sia Dan stessero bene, il gruppo era tornato velocemente all’astronave, accolti da un sollevato Serjou e da M.A.I.A. Sfruttando le vie nascoste nel sottobosco, la Limoviole si era indirizzata nuovamente verso gli altipiani più selvaggi e disabitati, che neppure il Governatore aveva avuto grande interesse a controllare, se non per ricavarne preziose materie prime, fonti principale della ricchezza del regno.

Hideto si sistemò ai comandi ma lasciò la maggior parte della guida al sistema automatico di M.A.I.A., preoccupandosi soltanto di essere pronto in caso venissero intercettati. Ciò gli permise di riposare la gamba che, maltrattata come l’aveva durante la precedente fuga, aveva ripreso a dolergli. Serjou, con il braccio in una fascia a tracolla, aveva ripreso a spiegargli i comandi della Limoviole.

Sui divanetti posteriori, Aileen, visibilmente sfinita, si era tolta le scarpe e si era sistemata in un angolo con blocco da disegno e carboncino e prestava solo parziale attenzione ai discorsi di Magisa, Yuuki e Kenzo. I tre cercavano di capire se esistesse un modo per aiutare Dan a recuperare i suoi ricordi. Quest’ultimo, una volta salito a bordo e presentatosi agli altri impacciati Maestri della Luce, aveva chiesto di poter riposare un po’. Una volta uscito, tutti si erano voltati preoccupati verso Magisa ma la donna li aveva rassicurati: era normale per qualcuno che era stato appena riportato “in vita”. A quel punto, anche Mai si era allontanata verso il retro dell’astronave chiedendo agli amici di lasciarla un po’ sola.

“Ma raccontargli tutto, no?”, chiese esasperato Kenzo, lanciando uno sguardo speranzoso verso Magisa.

Quest’ultima rimase qualche istante a sfogliare svogliatamente le pagine del libro, risultato alla fine inutile, che aveva fatto apparire per ultimo.

“A cosa servirebbe?”, rispose infine, sospirando e chiudendo con forza il volume. “Fornirgli un resoconto di ciò che ricordate voi sarebbe incompleto e certamente non imparziale. Nessuna esperienza è vissuta uguale da due persone.”

La granroriana si alzò e scosse la testa. “Voglio bene a Dan, ma ve lo avevo detto che sarebbe stata un’idea azzardata.”

“Sono fermamente convinto che il Dan che conosciamo è ancora dentro di lui”, replicò il Guerriero Bianco con decisione. “E se c’è qualcuno che ha la possibilità di vincere contro ogni pronostico è proprio Dan.”

A quelle parole, anche Aileen alzò lo sguardo dai suoi fogli e lo spostò su Yuuki per poi voltarsi verso Magisa, che sorrise dolcemente.

“Se c’è qualcuno che può farcela, è proprio Dan.”

Nei successivi istanti di silenzio, il gruppo di umani e granroriani si limitò a osservare il paesaggio che scorreva oltre le vetrate. La foresta si era infittita ulteriormente nell’ultima ora e la Limoviole viaggiava molto più lentamente. Hideto, dal suo posto vicino ai comandi, lanciò uno sguardo agli amici e poi, appoggiandosi allo schienale, si alzò cercando di sforzare la gamba il meno possibile.

“Quanto manca per essere in un luogo sicuro?”

Il granroriano al suo fianco fissò per un attimo il radar e poi abbozzò un sorriso tirato.

“Nessun luogo è veramente sicuro, ma non dovrebbe mancare molto a una zona in cui potremmo fermarci per la notte, Guerriero Blu.”

Il ragazzo annuì e si avviò zoppicando verso i divanetti.

“Non mi sono interessato mai molto di questi traumi, ma negli anni ho letto qualcosa.”

Quel spiraglio riaccese l’entusiasmo nello sguardo di Kenzo che, come nelle sue ricerche, non riusciva a farsi andare a genio la possibilità che non ci fossero strade da poter percorrere.

Il Guerriero Blu arrivò al divanetto e si posò allo schienale.

“Secondo molti può essere d’aiuto stare in luoghi familiari o fare attività che un tempo appassionavano.”

Yuuki alzò un sopracciglio. “Quindi essere a Gran RoRo e combattere a Battle Spirits sarebbe la cura che suggerisci?”

“Ridotto molto all’osso”, confermò ridendo il ragazzo mentre si sedeva. Kenzo sbuffò e posò il volto sulle mani, gomiti puntellati sulle ginocchia.

“Vorrei ci sia qualcosa che possiamo fare.”

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Dan aprì gli occhi e smise di illudersi: non sarebbe riuscito ad addormentarsi. Si rigirò stancamente nel letto e si fermò a pancia in su, lasciando vagare lo sguardo sul soffitto. La stanza era avvolta dalla penombra e il ronzio dei motori, appena percettibile, lo avrebbe cullato fino al sonno in qualunque altra situazione. Chiuse gli occhi e si coprì il volto con le mani. Erano quei pensieri che lo confondevano, che si agitavano nella sua mente senza dargli possibilità di riposo. E la cosa che più lo spazientiva era che, per quanto cercasse, per quanto scavasse nella sua testa, non trovava nulla.

Il vuoto più assoluto. Per quello che ricordava, così poche cose che poteva contarle sulle dita, avrebbe potuto soffrire di insonnia.

Era Dan Bashin, Maestro della Luce, il Guerriero Rosso e duellante di Battle Spirits.

Aveva liberato Gran RoRo sconfiggendo in duello il Re del Mondo Altrove.

Aveva salvato la Terra del futuro scarificandosi sulla Rampa di Lancio.

Era stata risvegliato, dopo quanto non sapeva, dalla Guerriera Viola.

E non aveva la più pallida idea di che fine avesse fatto il suo mazzo.

Per quanto avesse continuato a ripetersele fino alla nausea, non gli erano servite a niente. Non una scintilla, un mezzo indizio. Il resto era solo confusione, un insieme impalpabile di emozioni e ombre appena tracciate che gli sfuggivano non appena cercava di afferrarle. Era più che sicuro di avere una famiglia da qualche, un padre, una madre, ma la sua convinzione nasceva più da istinto che da ricordi.

E poi c’erano i Maestri della Luce. Doveva necessariamente aver combattuto insieme a loro per sconfiggere il Re del Mondo Altrove. Dovevano essere diventati amici, non riusciva a pensare che non fosse stato così. Ma lui non li ricordava.

Corrugò la fronte e riportò di nuovo le braccia sul materasso. Tutta quella autocommiserazione non lo stava portando da nessuna parte. Non c’era niente che potesse fare, se non accettare la situazione così com’era e ripartire da lì.

Presa quella decisione, Dan si spinse sul materasso e si sedette al bordo del letto. Cosa fosse successo nel passato, ora non aveva importanza: era certo che prima o poi tutti i ricordi sarebbero tornati a galla.

Sorrise e si mise in piedi. Le due cose più importanti erano capire che cosa stesse succedendo a Gran RoRo e ricreare un legame con gli altri Maestri della Luce. Rasserenato, il Guerriero Rosso uscì dalla stanza e si mise in cerca della cucina. Si era accorto solo in quel momento di star morendo di fame e, arrangiarsi a trovare qualcosa da mangiare, sarebbe stato il primo passo per ricominciare.

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“Credo che andrò a controllare come sta Dan”, esordì Magisa rompendo il silenzio che era calato nei minuti precedenti. La donna si sgranchì la schiena e afferrò il libro dal tavolino. “Non dovrebbero esserci strascichi, ma meglio essere sicuri. Così starete più tranquilli anche voi.”

Il gruppo annuì, sperando che avesse ragione. L’amnesia di Dan era giù un tal grattacapo che preferivano non si aggiunsero ulteriori complicazioni.

Dopo che la Maga era scomparsa al piano inferiore, Hideto spostò lo sguardo su Aileen. La ragazza alla sua sinistra stava picchiettando il carboncino sul mento, scrutando con leggero disappunto il foglio. Il ragazzo si sporse in avanti tentando di sbirciare al contenuto. La Guerriera Verde, però, si accorse del suo tentativo. Aggrottò la fronte e strinse il blocco al petto, cercando allo stesso tempo di spingerlo via con un piede. “Sciò.”

Conscio del fallimento, il Guerriero Blu sghignazzò e tornò a posarsi allo schienale. Fu allora che fece fermare il suo sguardo sulla terrazza esterna della Limoviole, visibile oltre la porta.

“Mai è rimasta là fuori tutto il tempo, vero?”

Kenzo sussultò e sgranò gli occhi, saettando immediatamente lo sguardo verso il retro. Yuuki, invece, si posò allo schienale e incrociò le braccia.

“Questa situazione non è facile per nessuno di noi. Anche se ciascuno di noi vorrebbe riavere l’amico di un tempo, dovremo tutti ricordarci che lui non ha idea di chi siamo noi.”

“E per lei poi…”, sussurrò Kenzo. Non avrebbe mai dimenticato il volto di Mai, quando lui, Stella e Angers li avevano raggiunti sulla Magnifica Sophia: sfigurato dal dolore, pallido e rigato di lacrime. Ma erano stati gli occhi che gli avevano stretto il cuore: spenti, quasi vacui. Il ragazzo sospirò e tornò a voltarsi verso il tavolo. Fu allora che gli tornò in mente sua madre, seduta in soggiorno con una tazza di tè fumante, e Shizuko che la consolava ricordandole che una conferenza andata male non avrebbe messo a repentaglio la sua carriera. Il volto del ragazzino si illuminò: perché non ci aveva pensato prima?

“Aileen pensi che potresti andare a parlarci?”

L’entusiasmo di Kenzo colse alla sprovvista la granroriana che vergò una riga sul foglio, inveendo nella sua lingua. Fissò per qualche istante il foglio per poi serrare il blocco sbuffando. Quindi si voltò verso l’umano, convinta di essere stata vittima di uno scherzo. Ma l’espressione eccitata del Guerriero Verde fu una risposta sufficiente. Non provò neppure a vedere le reazioni degli altri due.

“Sei serio? Perché dovrei?”

Kenzo non colse subito il significato di quelle parole. Ci vollero alcuni secondi prima che sbattesse le palpebre e abbassasse le spalle deluso.

“Sei una ragazza. Cioè, non vi sfogate tra di voi quando-”, Kenzo iniziò a mordicchiarsi un’unghia lanciando mute richieste di soccorso ai due amici con lo sguardo. Nessuno dei due però pareva intenzionato a dargli una mano e, anzi, Hideto sembrava sul punto di scoppiare a ridere. “Sì, tutta la faccenda dei… sentimenti?”

“Per l’amor del Nucleo, la conosco appena”, sbottò Aileen alzando gli occhi al cielo. “Siete o no i suoi amici? Dovreste andare voi a parlarci. Le ragazze non mordono mica.”

La ragazza riaprì il blocco con tutta l’intenzione di ignorare i compagni di squadra.

“Ma che ho detto?”, protestò Kenzo voltandosi verso il Guerriero Blu che, a onore del merito, riuscì a imbastire un’espressione sufficientemente seria e a non scoppiare a ridere in faccia all’amico. Ma lo sforzo non venne apprezzato dal più giovane, che lo fissò oltraggiato.

“Mia mamma lo fa sempre con Shizuko!”, farfugliò tutto rosso in volto e incrociando le braccia al petto.

Yuuki si spinse su dal divano e infilò le mani in tasca.

“Se aspettiamo ancora un po’, dubito che Mai avrà ancora bisogno del nostro aiuto.”

Colto il messaggio, Hideto passò un braccio attorno alle spalle di Kenzo, ancora lievemente offeso, trascinandolo con sé verso il retro. Poi, lanciò oltre la spalla un’occhiata divertita al Guerriero Bianco.

“Tutti a parlare di sentimenti!”

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Appena attraversata la soglia, la vista che li accolse fu quella di Mai, semi distesa su una delle sdraio, la testa appoggiata pigramente sulla mano piegata e l’altra mano quasi a sfiorare la superficie del lettore digitale. I lunghi capelli, raccolti alla meglio sulla nuca, si dibattevano nell’aria mossa dal moto dell’astronave. Ci fu un attimo di esitazione da parte della ragazza, poi flette il dito vicino allo schermo portandolo nella mano a pugno. Solo allora alzò la testa e incrociò il loro sguardo, regalando loro un sorriso incerto e vagamente divertito che faceva risaltare di più il segno rimasto dalla fortezza.

“Non pensavo mi avreste lasciato così tanto tempo.”

Hideto sorrise a sua volta e, favorendo leggermente la gamba sinistra, attraversò i pochi metri che li separavano e si sedette ai piedi della sdraio.

“Ne vuoi parlare?”

Kenzo e Yuuki lo seguirono a ruota, il primo si sedette su uno dei seggiolini contro il muro mentre il secondo si sedette sulla seconda sdraio.

Mai sospirò e posò il lettore in grembo. “Che cosa volete che vi dica?”

Quella contro domanda dritta al punto presa alla sprovvista i tre ragazzi, con Hideto e Kenzo che lanciarono allarmate richieste di soccorso a Yuuki, con il messaggio sottinteso del di qualcosa, eri tu quello con una sorella. Il Guerriero Bianco, in risposta, si limitò ad alzare un sopracciglio e a intrecciare le mani. Lo sdegno dei due ragazzi al presunto tradimento, però, fu tagliato breve da Mai, che afferrò una ciocca di capelli iniziando ad avvolgerla attorno alle dita.

“Volevate pianti e grida? Che mi strappassi i capelli perché non si ricorda di me? Pensavo che la mia fase di disperazione tornati dal futuro vi fosse bastata.”

Nonostante lo sguardo basso, a fissare un punto indefinito della superficie liscia del pavimento, le ultime parole furono pronunciate con una punta d’ironia.

“Non è quello che intendevamo”, fu l’immediata reazione di Kenzo che fermò il leggero roteare sul seggiolino.

La Guerriera Viola, in compenso, alzò lo sguardo e li fissò con improvvisa serietà, facendo preoccupare non poco gli amici.

“Magari dovevo prenderlo a schiaffi, sperando che gli facesse ripartire la memoria?”, Mai faticò a trattenere il sorriso e i tre risero a quell’inattesa uscita. “O magari un bel bacio, stile favola del vissero tutti e felici e contenti?”

Hideto scosse la testa. “Ok, adesso ci stai prendendo in giro.”

La ragazza si appoggiò allo schienale e si picchettò con il dito una guancia. “Forse.”

“L’hai presa meglio di quanto potessimo immaginare”, commentò conciso Yuuki, portando alla luce le perplessità che anche gli altri due Guerrieri provavano. Non avevano la minima idea di che cosa avevano pensato di trovarsi davanti, ma non di certo quello. La sola reazione di Mai fu quella di aggrottare la fronte e lasciare vagare lo sguardo verso l’alto, dove cielo e fronde filavano sopra di loro.

“Se devo essere sincera, me ne sono sorpresa anche io.”

La ragazza non elaborò oltre e per lunghi istanti si tormentò un labbro, quasi in cerca del modo di esprimere quel poco di cui era riuscita a far chiarezza, dalla prima iniziale confusione e guazzabuglio di emozioni.

“Quando si è risvegliato davanti di me, non stavo in me dalla gioia.”

Mai sorrise e chiuse gli occhi. “E poi lui mi ha chiesto chi ero.”

“Figurarsi, è proprio da Dan rovinare in questo modo l’atmosfera”, si intromise sogghignando Hideto.

“E ci sono rimasta male”, proseguì la Guerriera Viola tornando ad aprire gli occhi e cercando ancora una volta lo sguardo degli amici. “L’avevamo previsto, ma affrontarlo nella realtà…”

La sua voce scemò fino a spegnersi del tutto in un sospiro. Yuuki annuì lentamente, Kenzo si portò l’unghia del pollice tra i denti e Hideto abbassò lo sguardo. Nessuno di loro aveva saputo veramente come comportarsi, con l’unica certezza che gettarsi ad abbracciare Dan come avevano fatto con Mai sarebbe stato fuori discussione. E, anche se in modo diverso, avevano avuto l’orribile sensazione di star rivivendo la perdita di Dan un’altra volta.

“Ma non mi ha fatto male come pensavo”, riprese la ragazza dopo aver recuperato coraggio. “Ho continuato a pensarci tutto questo tempo. E penso di essere arrivata a darmi una risposta.”

L’attenzione dei tre ragazzi tornò a concentrarsi completamente sul volto della ragazza, che lasciò la presa sulla ciocca di capelli e si mise a sedere con una luce determinata che brillava timidamente nel suo sguardo.

“Mi sono detta: e se Dan si fosse ricordato tutto? Se avesse ricordato me? E per un attimo sono stata sollevata che non fosse successo.”

Le ultime parole furono pronunciate con una tale foga da lasciare completamente basiti Hideto, Yuuki e Kenzo, che veramente tutto si erano aspettati tranne che quello. Kenzo, in particolar modo, aggrottò la fronte come faceva quando un problema nelle sue ricerche lo lasciava perplesso, con tanto di occhiali che gli scivolarono sul naso. Rimpiangeva tanto che non fosse stata Aileen a prendere il loro posto. Tornato a casa, avrebbe dovuto prestare più attenzione alle interazioni tra sua madre e Shizuko. O quelle tra le sue compagne di scuola.

“Ok. Qui mi hai perso.”

“Sono passati quattro anni. Quattro”, esclamò sciogliendo i capelli e risistemandoseli con gesti secchi in una coda più ordinata, elastico stretto in bocca. “Sono cresciuta, sono cambiata. Non sono più la Mai di allora. Non sono più la ragazza che si era innamorata di lui.”

Prima che uno degli altri potesse dire qualcosa, la ragazza si alzò in piedi e, braccia strette al torso, ai allontanò di alcuni passi e lasciò vagare lo sguardo sui contorni confusi della foresta.

“Dan avrebbe ricordato lei”, esclamò Kenzo drizzandosi, cominciando a intuire quale fosse l’inaspettata, ma per nulla assurda, conclusione di Mai. Lei ruotò su sé stessa e tornò a sedersi, sospirando. “E non avrebbe la più pallida idea di chi sono ora. Che farsa sarebbe, se anche ora mi dicesse che mi ama?”

Hideto, che certo non riusciva a immaginare cosa i due avrebbe potuto fare in tale situazione, si sporse e strinse una delle mani dell’amica. La sua lucida e pacata determinazione gli ricordavano terribilmente l’incontro avvenuto tra di loro nel futuro, quando tutti temevano che Mai li avesse traditi. Quando la verità era, semplicemente, che la Guerriera Viola aveva dimostrato più coraggio di tutti nel non restare in disparte, nello scegliere la strada più difficile per aiutare tutti, umani e Mazoku.

“Sembra proprio che tu non abbia bisogno di una spalla su cui sfogarti.”

Mai aggrottò ancora la fronte per poi distenderla e sgranare gli occhi, un’espressione di puro stupore che prendeva forma sul suo volto.

“Ho davvero voltato pagina”, sussurrò spostando lo sguardo sugli amici, quasi in cerca di conferma. “E ho dovuto rivederlo per rendermene conto.”

Lentamente, si liberò dalla presa del Guerriero Blu e strinse le mani al collo, la voce vibrante di dubbio. “Sono una persona orribile per questo?”

“Mai, sei solo un essere umano”, esclamò Hideto con mormorii di approvazione da parte degli altri due.

“E non devi sentirti in colpa”, proseguì il Guerriero Bianco lasciando vagare lo sguardo verso l’interno della Limoviole, dove Aileen continuava a vergare con foga tratti scuri sul foglio che teneva tra le mani. “Nessuno ha il diritto di chiederti di restare ancorata a ciò che provavi nel passato.”

Mai si morse un labbro e abbassò leggermente lo sguardo, picchettando con le dita sulla sdraio. “Lo amavo. Tanto. Gli voglio ancora bene… ma in modo diverso. Ed è strano.”

“Che poi, a dirla tutta”, riprese Hideto con tono allegro, “quanti nostri coetanei incontrano l’amore della loro vita da adolescenti? Si mettono insieme e si lasciano dopo due mesi, anche se doveva essere l’anima gemella.”

“Per poi trovare qualcun altro e ricominciare da capo”, commentò Kenzo ricordando fin troppo bene una simile storia che aveva rischiato di far saltare la consegna di un lavoro del suo gruppo. Riprese a ruotare sul sedile, più per sfogo che per altro. Hideto allungò la gamba destra, massaggiandola distrattamente con la mano.

“E poi, in tutta sincerità, la parte della disperata, che per tutta la vita piange sulla foto del ragazzo scomparso, non ti si addice proprio.”

Mai inspirò chiudendo per un breve istante le palpebre. Quando riaprì gli occhi, rivolse ai tre un enorme sorriso e una risata appena trattenuta.

“Avete ragione. Non so perché mi sono fatta tanti problemi.”

“Perché non c’è niente di normale in tutto quello che viviamo”, asserì Kenzo spingendosi gli occhiali più su sul naso. “Avere dei dubbi è sola la prova che non siamo ancora del tutto usciti fuori di testa!”

I quattro scoppiarono a ridere, spazzando via le ultime tracce di tensione e malinconia. Yuuki fu il primo ad alzarsi e si avvicinò per posare una mano sulla spalla di Mai, che piegò la testa per incrociare il suo sguardo.

“Te la senti di rientrare? Abbiamo molto da decidere.”

La ragazza annuì determinata, rimettendosi a sua volta in piedi e lasciando scorrere lo sguardo sui tre amici.

“Mi sento molto meglio, anche grazie a voi”, rassicurò per poi sorridere dolcemente. “Vi voglio bene, ragazzi.”

“Ook”, si intromise con foga il Guerriero Blu spingendosi in piedi e rifiutando, con il pollice alzato, il tentativo di aiuto di Mai. “Fermiamoci qui che se no andiamo troppo sul sentimentale. E poi mi commuovo. E non va bene. Non sono mica Kenzo!”

Kenzo saltò giù dal seggiolino e fissò indignato l’amico che ghignò imperterrito. “E con questo che intendi dire?”

“Niente. Ma non sono io chi è scoppiato a piangere poche ore fa.”

“Mi avete promesso di non prendermi in giro!”

“Non è una presa in giro. Riportavo semplicemen-”

“Va bene”, intervenne Mai prendendo a braccetto i due ragazzi e scambiando uno sguardo esasperato con Yuuki. “Torniamo dentro.”

Il Guerriero Verde sbuffò lanciando un’occhiataccia a Hideto, che si degnò di smettere di sogghignare solo quando Mai gli rifilò una gomitata nel fianco. Yuuki rimase alle loro spalle, scuotendo rassegnato la testa.

Appena messo piede all’interno, però, si fermarono di scatto, deglutirono e si sforzarono di non far risalire le speranze. La ragazza strinse con più forza la mano stretta al braccio dell’amico. Magisa, accorgendosi di loro, ricambiò i loro sguardi con un sorriso emozionato.

Dan era seduto sul divano, un bicchiere d’acqua sul tavolino e un piatto colmo di riso al curry tra le mani. Il ragazzo fece un paio di bocconi prima di accorgersi dei nuovi venuti. Quando li vide, ridacchiò imbarazzato e si portò la mano con la forchetta dietro alla testa. Aileen, con un’espressione inorridita, arretrò di scatto contro lo schienale per impedire che il sugo finisse sui suoi fogli.

“Scusate se non vi ho aspettato per mangiare. Ma quando mi sono svegliato… in cucina ce n’è una pentola piena, se volete.”

I quattro Maestri della Luce in piedi si scambiarono uno sguardo veloce, rendendosi conto chi fosse l’artefice di quel regalo a Dan: Zungurii. Lui che doveva averci creduto fin in fondo, anche se il successo di Mai non era stato certo in nessuno momento. Anche quando nessuno di loro era ancora stato neppure sicuro che avrebbe rischiato il salvataggio.

“Tranquillo”, sussurrò Mai e si passò velocemente un dito sugli occhi per togliere le lacrime che minacciavano di uscire.

“È buonissimo”, aggiunse il Guerriero Rosso per poi ridacchiare un’altra volta. “Non che il mio parere conti molto, mi sa. Non ricordo neppure se l’abbia mangiato prima.”

“Il riso al curry è sempre stato uno dei tuoi piatti preferiti, Dan”, replicò Yuuki. Il Guerriero Bianco non si sarebbe mai scordato il giorno, ormai ben cinque anni lontano, in cui loro avevano pensato che la sua cucina fosse il luogo ideale per provare a preparare da soli il piatto. Aveva trovato macchie di sugo per le successive tre settimane. Non si sarebbe mai aspettato potessero cambiare così tante cose da allora.

Dan infilò in bocca un’altra forchettata e rimase pensieroso a fissare il piatto. Dopo qualche secondo, sorrise.

“Penso di capire il perché.”

Posò il piatto e tornò ad alzare lo sguardo su di loro. “Dobbiamo ancora trovare il Guerriero Giallo, giusto?”

Mai sorrise, incapace di trattenere l’ottimismo crescere dentro di lei, e scambiò un’occhiata con Hideto, Yuuki e Kenzo. “Ci stiamo lavorando”.

 

… TO BE CONTINUED …








SPAZIO AUTRICE:

E siamo arrivati alla fine di questo episodio. Non penso sia tutto andato come ve lo immaginavate, ma spero che, nonostante questo, l’episodio sia riuscito ad appassionarvi e a farvi emozionare. I nostri Maestri della Luce devono ancora farne di strada...

Prima di passare ai ringraziamenti e ai mazzi di carte, voglio confermare una cosa: sì, Mai ha veramente superato la storia d’amore che alla fine di Brave era appena iniziata, e no, non ci saranno nell’imminente futuro le scene del lo guardo/mi guarda – mi pensa/non mi pensa – cosa provo per lui/lei? Mai in questo momento della sua vita veramente non è più innamorata di Dan cosa che, secondo me, per il suo personaggio è la cosa più naturale. Mai, come ci ha mostrato Brave, è stata una che è più volte caduta, ma che si è sempre rialzata e a ripreso in mano la propria vita: come dice lei, sono passati quattro anni. E certo il primo problema di Dan non sarà quello di innamorarsi (suvvia, quel ragazzo non ha veramente la più pallida idea e adesso ha problemi più importanti! XD).

Posso solo chiedervi, se mi seguite, se vi appassiona la mia scrittura: fidatevi che la storia che vi voglio raccontare sia quella che meritano i nostri eroi e non quella facile. Io farò del mio meglio.

Detto ciò ringrazio davvero dal più profondo del cuore tutti coloro che hanno letto (anche i lettori silenziosi, a cui ricordo che io sono qua: anche due righe sono in grado di rendermi felice). E un grazie speciale va a:

Aiko_Miura_36, Elinacrisant, FantasyAnimeManga96, HikariBashin12, kd03, lalla20fairy e _Mamoru_.

Se continuo a scrivere questa storia è anche un po’ grazie a tutti voi.

Visto che mi sto dilungando, vi lascio qui i turni e i mazzi di questo episodio:

*(TURNO 1) Energia Big Bang, Balam, Guerriero delle Tenebre, Oscura Strada Demoniaca, Ciclone Fiammeggiante + Triste Mietitore

*(TURNO 2) Grande Albero della Vita, Elginius, Drago da Battaglia, Specchio Magico, Pozione della Salvezza + Mccoy, Mastro Carpentiere

*(TURNO 3) Siegwurm, Possente Dragone Imperatore del Tuono

*(TURNO 4) Gashabers, Bestia della Prigionia

*(TURNO 5) Demonosso

*(TURNO 6) Gai-Asura, Supremo Drago della Terra

*(TURNO 7) Pesca della Rinascita

*(TURNO 8) Mccoy, Mastro carpentiere

*(TURNO 9) Ciclone Fiammeggiante; (Drago della Pioggia, Martello Demolitore; Demonosso) + (Gale-Fokker, Bestia Volante di Ferro)

*(TURNO 10) Izuna, Gemma Donnola + Barriera Delta

*(TURNO 11) Siegwurm-Nova, Drago Supernova

*(TURNO 12) Shine-Blazer, Drago Lucente

*(TURNO 13) Cattedrale Purpurea

(MAI) Asmodeo dei Sette Shogun 1x, Siegwurm-Nova, Drago Supernova 1x, Belzebeat dei Sette Shogun 1x, Siegwurm, Possente Dragon Imperatore del Tuono 1x, Berith Artigli Micidiali 2x, Lagunaspada, Drago Lamanuvola 2x, Mur, Musico Infernale 3x, Balam, Guerriero delle Tenebre 3x, Zom-Sauru, Drago Zombie 3x, Mietitore d’Ossa 3x, Demonosso 3x, Drago della Pioggia 3x, Ciclone Fiammeggiante 2x, Martello Demolitore 2x, Pesca della Rinascita 3x, Riesumazione 3x, Energia Big Bang 3x, Sarcofago Trafitto 3x, Triste Mietitore 3x, Strada Oscura 2x, Creazione Stellare 2x, Cattedrale Purpurea 3x

(GUARDIANO DELLA DIMENSIONE)
Gai-Asura, Supremo Drago della Terra 1x, Gale-Fokker, Bestia Volante di Ferro 3x, Mccoy, Mastro Carpentiere 3x, Re Gorgo, Drago Serpente 2x, Gashabers, Bestia della Prigionia 2x, Sekkohkiji, Volatile della Foresta 3x, Izuna, Gemma Donnola 3x, Elginius, Drago da Battaglia 3x, Cavallo Spettrale 3x, Morgersauro 3x, Ramificazione Fulminante 3x, Barriera Delta 3x, Specchio Magico 2x, Pozione della Salvezza 3x, Trappola d’Erba 3x, Creazione Stellare 3x, Grande Albero della Vita 3x, Shine-Blazer, Drago Lucente 3x, Spineed-Hayato, Volatile Lanciere 3x

Ovviamente, il mazzo di Mai evolverà nel tempo e alcune variazioni ci saranno già dal prossimo episodio.

Ed ecco qui che le anticipazioni del prossimo episodio (in fase di scrittura). Lascio la parola al nostro Guerriero Blu, Hideto:

Riavere indietro Dan non è stato esattamente come immaginavamo, ma ora non ci resta altro che andare avanti, guardando al futuro. E per farlo dovremo dividerci. Yuuki andrà a cercare sulla Terra il nuovo Maestro della Luce, nella speranza che venga a Gran RoRo con noi. Io e gli altri, invece, andremo a recuperare l’unica cosa che potrà veramente darci un vantaggio sull’effetto dominato dai nostri nemici: i Brave. Tutto questo nel prossimo episodio: IL FUTURO DEL GUERRIERO GIALLO.

Con questo vi saluto, vi ringrazio ancora e vi do appuntamento con la versione revisionata dell’episodio 0 (essendo una revisione, mi aspetto che forse non tutti voi la rileggeranno ma se troverete il tempo di lasciarmi un pensiero mi farete comunque felice. La storia in sé rimarrà la stessa, ma alcuni dettagli saranno modificati e nell’insieme, spero, scritta meglio). Per qualunque novità sugli aggiornamenti, buttate l’occhio sulla mia pagina autrice!

Varco Apriti, Energia!

Alla prossima, HikariMoon

  
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