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Autore: Nami93_Calypso    25/09/2018    4 recensioni
Dal testo:
"-Capitano- lo scheletro si piegò verso Rufy intento a far rifornimento di zuccheri –Posso domandarti una cosa?-
-Certo Brook, dimmi!-
-Come mai non hai mai nominato un tuo vice?-
Le orecchie di Sanji ancora intento a lavare i piatti si drizzarono, Zoro mise giù il boccale di birra che stava bevendo (sì, era già passato all’alcool) e Nami si voltò in direzione dello scheletro e del capitano che era profondamente impegnato a fissare davanti a sé con un dito ben ficcato in una narice, forse nel tentativo di raggiungere il cervello da cui poter estrarre una risposta adeguata."
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ATTENZIONE: demenzialità a palate. Come piace a me.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vicecapitano

 
Era una giornata calda e torrida.
Il sole brillava alto nel cielo, nessuna nuvola che lo coprisse portando un po’ di frescura, nessuna brezza che rinfrescasse l’aria afosa o che spingesse la nave ad una velocità accettabile.
Tutti i Mugiwara erano rintanati nelle cabine o sottocoperta nella speranza di sfuggire a quel calore insopportabile.
Tutti tranne due.
Usop, al riparo sotto l’ombra dell’ampia chioma dell’albero piantato sul ponte, lavoravo ad una delle sue invenzioni super segrete: forse un’arma, o un attrezzo da cucina, un marchingegno che schiaffeggiasse Brook ogni volta che chiedeva a qualche povero malcapitato di fargli vedere le mutandine. Nessuno lo sapeva.
Come al suo solito Robin, invece, se ne stava su di una sdraio al riparo dal sole sotto l’ombrellone, un librone con copertina in pelle marrone tra le mani che raccontava la storia di misteriosi delitti avvenuti su un’isola totalmente avvolta dal mistero, un the freddo con ghiaccio preparato con tanta premura da Sanji che se ne stava a sudare sul tavolino accanto a lei.
Ma c’era qualcosa di diverso dal solito: Robin non riusciva proprio a concentrarsi sulla lettura.
Sfogliò distrattamente le pagine ingiallite con le sue dita sottili prima di chiudere il tomo con un pesante tonfo e appoggiarlo accanto all’alto e stretto bicchiere. Stiracchiò le braccia in alto al di sopra della testa strizzando gli occhi prima di creare un ventaglio formato dalle proprie mani che uscì dal tavolino e che usò per farsi aria nel tentativo di asciugare quelle goccioline che le imperlavano la fronte e il collo minacciando di scivolare giù in mezzo al seno prosperoso.
Forse era il caldo a impedirle di concentrarsi, l’assenza d’aria che rendeva quasi difficile respirare o anche solo pensare lucidamente.
Non sapeva bene darsi una risposta ma una cosa era certa: si annoiava. Raramente aveva provato quel sentimento da quando aveva lasciato Ohara. Aveva avuto una vita movimentata, forse anche troppo, e le cose non erano certo cambiate da quando era salita su quella nave come membro effettivo della ciurma.
Perciò non era molto brava a gestire la noia.
-Robin, tutto bene?- le chiese Usop sollevando appena una delle lenti di ingrandimento che aveva davanti agli occhi per vedere meglio la compagna.
-Sì- rispose laconicamente Robin distendendo le gambe per stiracchiare anch’esse –Solo un po’ di noia-
Il cecchino la osservò un istante. Poteva comprendere il suo stato d’animo. Con quel clima erano tutti rintanati chissà dove all’interno della nave e nessuno aveva molta voglia di fare qualcosa di minimamente interessante. Persino Rufy se ne stava chiuso in cucina nella speranza che Sanji gli rifilasse qualcosa di fresco.
Ma loro erano pur sempre i Mugiwara, un’occasione per divertirsi e svagarsi sarebbe giunta presto.
E infatti il momento arrivò quella sera stessa.
Dopo cena erano tutti radunati in cucina a gustarsi il delizioso gelato che Sanji aveva preparato appositamente per loro mentre il cuoco lavava le stoviglie e i fornelli.
Questa volta il biondo si era superato, aveva preparato un gusto speciale per tutti loro: per Brook un gelato al gusto di the verde e liquirizia, per Franky cola e limone, per la bella Robin caffè e menta con gocce di cioccolato fondente, per Chopper zucchero filato e fior di latte con sopra panna montata, per Usop limone e carota, per la dolce Nami mandarino e vaniglia, per Zoro sakè e olive (ne aveva preparato anche uno all’alga di mare ma stranamente lo spadaccino non aveva gradito il pensiero) e per Rufy, bè, per Rufy tutti i gusti più uno. Letteralmente.
Era una delle classiche sere passate insieme tra nakama in cui si parla di tutto e niente e se il giorno dopo ci si chiede quali fossero gli argomenti di conversazione non si è in grado di rispondere.
A un certo punto una frase colse l’attenzione di tutti.
-Capitano- lo scheletro si piegò verso Rufy intento a far rifornimento di zuccheri –Posso domandarti una cosa?-
-Certo Brook, dimmi!-
-Come mai non hai mai nominato un tuo vice?-
Le orecchie di Sanji ancora intento a lavare i piatti si drizzarono, Zoro mise giù il boccale di birra che stava bevendo (sì, era già passato all’alcool) e Nami si voltò in direzione dello scheletro e del capitano che era profondamente impegnato a fissare davanti a sé con un dito ben ficcato in una narice, forse nel tentativo di raggiungere il cervello da cui poter estrarre una risposta adeguata.
A Robin tutti questi movimenti dei suoi nakama non sfuggirono e in un angolino del suo cervello un pensiero prese forma. Forse avrebbe potuto creare la giusta situazione per divertirsi un po’ e così combattere l’apatia di quel giorno.
-Bè, perché per me siete tutti miei vice- rispose Rufy con un sorrisone innocente in volto –In mia assenza il comando passa a tutti-
-Capitano, scusa se mi permetto- la mora si intromise nella conversazione che ormai tutti stavano seguendo con attenzione –Non credi che la cosa potrebbe generare confusione? C’è bisogno di sapere chi è il vice capitano ufficiale, la persona da seguire e a cui dare completa fiducia in tua assenza-
Ormai la donna era certa che si sarebbe divertita.
-Ad esempio potrebbe essere Sanji, che è sempre così coraggioso e razionale quando si parla di combattere e difendere gli altri-
Il biondo si voltò sentendosi chiamato in causa mentre la fronte di Zoro iniziò a corrugarsi.
Robin non stava più nella pelle.
Usop dall’altra parte della stanza la guardò stranito con le sopracciglia aggrottate e lei fece apparire un braccio accanto a lui per dargli una gomitata in un gesto di complicità.
Un barlume di consapevolezza si fece strada negli occhi scuri del cecchino e un po’ a malincuore e preoccupato per quello che sarebbe potuto accadere decide di darle corda.
-Già, oppure potrebbe essere Nami visto che già non fa altro che dare ordini e spadroneggiare come se fosse lei il capitano della nave- disse il moro, riferendosi a quando la rossa dava ordini durante la navigazione.
-Attento a quello che dici, Usop- lo ammonì la navigatrice, ma la sua minaccia si fermò lì. Era troppo interessata a vedere dove sarebbe andato a finire quel discorso per dare una lezione al cecchino.
-Oppure potrebbe essere Zoro!- si intromise Chopper dopo essersi leccato le labbra per pulirsi dalla panna montata. Robin e Usop si voltarono verso il dottore un po’ sorpresi e la mora riuscì a nascondere un sorrisetto di compiacimento. Senza nemmeno saperlo la renna stava facendo il suo gioco.
-È forte ed è stato il primo membro dei Mugiwara!- continuò il più giovane della ciurma con la sua argomentazione.
-Potremmo indire una competizione per decidere chi sia il vice- sentenziò Robin.
-Super! Cosa facciamo?- domandò Franky aprendosi una bottiglia di cola.
Rufy appena aveva sentito la parola “competizione” aveva spento il cervello che era andato in corto circuito per la troppa adrenalina, perciò non era nelle condizioni di opporsi e far valere la sua opinione del “siete tutti miei vice” e anche tutti gli altri erano interessati all’idea di rendere un po’ intrigante quella serata dal sapore estivo.
-Qualcosa di semplice..- Robin si finse pensierosa –Ad esempio una gara di bevute-
-Tsk- fece subito Zoro incrociando le mani dietro la testa –Che idea sciocca-
-Lo dici solo perché hai paura di perdere, buzzurro- lo stuzzicò Nami che si era già alzata per recuperare i superalcolici.
-Figurati se una mocciosa come te può battermi quando si parla di alcool!- si infervorò il verde mostrando i denti.
-Ehi Marimo, vedi di non mancare di rispetto a una fanciulla- lo minacciò Sanji avvicinandosi al tavolo mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio –Soprattutto alla stupenda Nami-swan-
-Zitto e bevi- lo interruppe la rossa piazzandogli in malo modo una bottiglia di sakè tra le mani.
-Sì Mellorine!-
Mentre cuoricini rosa svolazzavano per la cucina Franky recuperò dei bicchierini da shottino e li dispose sul tavolo, Usop li riempì fino all’orlo e Robin con i suoi poteri li distribuì tra i contendenti.
-Bene, vi ricordo che il premio in palio è ambito: il vincitore sarà il vice capitano ufficiale dei Mugiwara!- ricordò Robin osservando i partecipanti uno a uno.
-Via!- urlò Franky per sentenziare l’inizio.
Tutti e tre afferrarono un bicchierino e lo mandarono giù tutto d’un fiato, nemmeno il tempo di appoggiarlo sul tavolo che avevano già afferrato il secondo.
Rufy, seduto tra Zoro e Sanji se la rideva a crepapelle, Usop, Chopper e Franky facevano il tifo più per far casino che per sostenere qualcuno in particolare, Robin e Brook ammiravano la scena.
Zoro tracannava shottini come se non ci fosse un domani, merito dell’allenamento quotidiano da sollevatore di boccali, Sanji ogni tanto si fermava a gustare il sapore del sakè o a prendere fiato, Nami cercava in tutti i modi di stare dietro al verde bevendo il più velocemente possibile e lanciandogli occhiate di tanto in tanto per tenerlo d’occhio.
Erano già a più di una bottiglia a testa quando il cuoco lasciò cadere il bicchierino sul tavolo, soffocò un rutto nella mano (suvvia Sanji, più garbato!) e crollò il capo sul ripiano di legno.
-Uuuh, il fratello è fuori!- fece Franky dando vigorose pacche sulle spalle del biondo.
-Siamo rimasti in due, testa d’alga-
-Non per molto, strega-
Occhi negli occhi che si lanciavano fulmini e saette i due continuarono a mandar giù i bicchierini prontamente riempiti da Usop e Franky continuando a studiarsi e senza mai distrarsi neanche per un solo attimo.
E poi accadde.
In contemporanea e in modo totalmente inaspettato.
Zoro ripose l’ennesimo bicchierino e senza alcun preavviso crollò a terra addormentato con un tonfo che fece tremare il pavimento. Cadeva addormentato ovunque fosse e in qualunque momento, era ovvio che la troppa quantità di alcool in corpo lo avrebbe portato ad assopirsi.
Nello stesso istante Nami si coprì la bocca con una mano, si alzò in piedi e corse fuori dalla cucina per rigettare in mare oltre il parapetto della nave. Il bagno era troppo lontano per essere un’opzione contemplabile.
Anche Rufy cadde dalla sedia, ma nel suo caso per le troppe risa.
-Quindi? Chi ha vinto?- domandò Chopper un po’ confuso.
Robin e Brook controllarono e contarono i bicchierini sul tavolo.
-Sono pari- sentenziò lo scheletro.
-Quindi nessuno ha vinto il premio- puntualizzò l’archeologa.
-Bene, come voleva il capitano non abbiamo alcun vice- commentò Usop, incrociando le braccia al petto.
-Oh- fece Chopper un po’ deluso –Allora vado a vedere come sta Nami- aggiunse scendendo dalla sedia.
Il carpentiere recuperò i bicchierini per riporli nel lavello.
-Bè, credo che mi farò un the- disse lo scheletro –Qualcuno ne vuole?-
-Io gradirei un caffè, grazie- gli rispose la mora con un sorriso sedendosi sulla sedia accanto a quella su cui poco prima stava Zoro.
-Immagino tu lo voglia nero come la tua anima e amaro come la vita- le sussurrò Usop all’orecchio così che solo lei potesse sentirlo.
Era rimasto quasi terrorizzato nel constatare l’effetto che la noia faceva alla donna.
Una mano apparve dal nulla e tirò le bretelle del cecchino per poi lasciarle all’improvviso per farle sbattere contro il suo petto nudo facendogli emettere un urletto stridulo di dolore.
-Sanji!- Rufy urlò nelle orecchie del cuoco –Voglio altro gelato!-
-Shhh- fu l’unica risposta che riuscì a dare il povero ragazzo ancora tramortito sul tavolo e solo per miracolo ancora semi cosciente.
 
   
 
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