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Autore: Fede883    26/09/2018    3 recensioni
Gli allenatori di calcio spesso vengono esaltati così come i grandi campioni... Però non sempre è così per tutti. In questo testo un allenatore fittizio e dal nome non precisato racconta quello che pensa sul mondo del calcio moderno in Italia. Una riflessione molto forte che vuole far vedere alle persone come spesso la figura dell'allenatore venga usata come caprio espiatorio per i fallimenti della squadra che allena... Un testo di sport ma anche di rabbia, di amarezza e delusione e non solo quella sportiva.
Genere: Generale, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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:" E adesso vi accompagno dalle scale ai riflettori, c'è gente sugli spalti che ci vuole campioni!".

A volte mi chiedo cosa pensa la gente di noi allenatori di calcio. Noi che da 50 anni stiamo appresso ad un pallone anzi forse anche di più di 50 anni... Allenare è il mio lavoro, è la mia passione e tutto ciò che riesco a fare, non dico che sia sempre facile, fare l'allenatore spesso e volentieri è complesso, difficile perchè devi sapere gestire i tuoi giocatori come se fossero tuoi figli, a volte mi sono sentito non all'altezza di allenare qualche squadra perchè non sempre riesci a instaurare un certo feeling con i giocatori, con i tifosi e con la società.
Il mestiere dell'allenatore è un lavoro ingrato, diamo tanto ma abbiamo molto meno di quanto meritiamo, siamo considerati eroi fino a quando si vince e poi quando si perde ecco che inizi a leggere sul giornale cose del tipo:" Il mister ha sbagliato la formazione". :" Con lui in panchina andranno sicuramente in serie B". :" Questo allenatore non è pronto per la serie A". Come se i giornalisti sportivi sapessero chi di noi è pronto o meno per allenare una grande squadra... E' troppo facile parlare fino a quando non si vivono le cose... Basta ricordarsi la storia di Oronzo Canà, portò una squadra fittizia di nome Longobarda in serie A in un calcio malato e pieno di persone senza scrupoli pronte a cogliere i frutti delle loro malefatte... Non credo più nel calcio, questo sport sembra che abbia perso ogni valore, ogni dote che possedeva e che ora in nome del dio denaro se ne andato via. Una volta il calcio si viveva in modo diverso ora si gioca più nei tribunali che sui campi. Squadre che falliscono, calcio scommesse, giocatori che si dopano e via dicendo. Come si fa a credere in uno sport del genere... E' dura essere un allenatore specialmente quando alleni in serie A... Magari un anno alleni il Bologna e ti va bene e l'anno dopo ti chiamano squadre importanti come il Napoli o il Milan... Arrivato qui speri di aver trovato il paradiso, è stato il tuo più grande desiderio fin da quando hai iniziato a fare questo mestiere e invece arrivato qui capisci che l'unica cosa che volevi era stare bene ma ti promettevano di allenare grandi campioni e un ingaggio molto elevato e tu ci caschi, perchè adesso il calcio è fatto di queste cose qua. Non si vive più come una volta, ve lo dice uno che è in questo mondo da diversi anni eppure di cose ne ha viste anche fin troppe. Squadre che falliscono, giocatori che fanno autogol apposta vendendosi la partita e tante altre cose. Noi allenatori dobbiamo purtroppo essere speso e volentieri il capro espiatorio di tante brutte situazioni che sinceramente crediamo di non meritare, il calcio è un mondo ostile indubbiamente e sappiamo quanto è duro starci dentro.

Sono sempre stato abituato a non lamentarmi mai, quando mio padre da bambino non mi comprava qualcosa non potevo fare i capricci dovevo rimanere zitto e accettare comunque la decisione di mio padre, non sempre era quella più giusta, anzi tutt'altro perchè mio padre era uno molto severo con me ma dovevo accettarla nonostante tutto e ora devo fare la stessa cosa con alcuni presidenti che mi chiedono di fare l'impossibile con certe rose che senza gli adeguati interventi di calciomercato non si possono migliorare in alcun modo. Ad esempio l'anno scorso allenavo una squadra di metà classifica in serie B. Purtroppo a gennaio eravamo in piena zona retrocessione e la serie C sembrava davvero ad un passo, avevo chiesto alcuni giocatori che i miei collaboratori avevano osservato, non è arrivato nessuno se non un giocatore russo preso da non so quale squadra della Siberia, più famoso per la sua avvenente fidanzata che per le sue doti calcistiche. Non giocava per niente bene e l'unico gol che è riuscito a fare è stato un gol in maschia che ci è valso si una vittoria ma che dopo è stata una prestazione incolore sotto tutti i punti di vista e vorrei non voler mai più sentire nominare  questo gioctore che la società decise di prendere senza il mio consenso poi che avevo dato delle linee guida precisa e chiare. Inutile dire che il calcio non lo sento più il mondo e so che queste parole possono essere quelle di un allenatore che probabilmente rosica perchè vede i suoi colleghi allenare squadre in serie A eppure vi posso assicurare che non è così. Questo è diventato il calcio degli affarri, dirigenti ed impresari, questo non è più uno sport ma un grande bluff e lo capito per un motivo molto preciso perchè ormai in questo mondo che non ha quasi nessun valore se non quello di voler apparire sempre il più bravo di tutti ho capito che contano solo i vincitori, contano solo quelli bravi e dei perdenti e dei mediocri direte voi? Bella domanda! Beh! Di quelli cancelliamo i nomi purtroppo. Questo è lo sfogo di un ex allenatore ormai che ha deciso di finire il suo ultimo campionato, per fortuna oltre al calcio ho condiviso sempre tanti hobby e ho deciso che farò altro e chiuderò per sempre con il mondo del calcio almeno come allenatore... Ho dato più di 50 anni della mia vita per questo sport e ora non mi sento ripagato di nulla se non di tante critiche ricevute da presunti giornalisti e opinionisti sportivi, ma il mio ripeto è solo lo sfogo di un allenatore bisbettico, ormai ho deciso di mettere la palla al centro e di non iniziare più la mia partita anche per me è arrivato il momento del triplice fischio finale. Caro calcio hai fatto parte della mia vita per molto tempo forse per troppo e visto che le soddisfazioni che mi aspettavo sono state meno rispetto alle delusioni e ingiustizie ricevute ho deciso di dirti addio ma non sarà un arrivederci ma proprio un addio... Spero che le nostre strade possano non incrociarsi mai più. Con affetto un ex allenatore che finalmente ha aperto gli occhi su ciò che è davvero il mondo del calcio italiano.

:" E guardalo l'allenatore, ha dato tanto e ha avuto molto meno, ma quanti ostacoli e quanto veleno, prima di alzare le sue braccia al cielo... In questo mondo privo di valori dove chi conta sono i vincitori e dei perdenti cancelliamo i nomi... E adesso vi accompagno dalle scale ai riflettori, c'è gente sugli spalti che ci vuole campioni!". Crediti musicali: Gianni Morandi - L'allenatore
   
 
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