Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Winterter    27/09/2018    0 recensioni
"Oggi era un giorno molto speciale per Joseph Joestar."
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[ Spoilers! JJBA part 2 e part 4 ]
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caesar Anthonio Zeppeli, Joseph Joestar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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A very special day


Oggi era un giorno molto speciale per Joseph Joestar.
Era il giorno del suo tanto atteso compleanno.
Il giovane si affrettò a sistemarsi i capelli con un pettine, facendo attenzione che non gli coprissero gli occhi.
Osservandosi allo specchio, si stupì di quanto in fretta stava passando il tempo. Erano passati ormai diversi anni dalla sconfitta degli uomini del pilastro, dal suo combattimento contro Kars, ma soprattutto… dal suo primo incontro con Caesar.
Il Joestar sorrise, sistemandosi la giacca e guardandosi un’ultima volta allo specchio.
“Il tempo passa davvero in fretta”, pensò di nuovo.

Il suo treno di pensieri fu interrottò da un bussare alla porta della sua camera.
“Sei pronto, Joseph? Ci stanno tutti aspettando!” disse una voce da fuori.
“Arrivo subito!” rispose il giovane, avvicinandosi alla porta e aprendola “Sto solo avendo qualche problema nel farmi il nodo alla cravatta…” continuò con una risata.
Joseph osservò la persona che si trovava di fronte alla sua camera e non poté fare a meno di sorridere.
La pelle pallida, i soffici capelli biondi, gli occhi in cui spesso gli capitava di perdersi.
Erano tutti particolari che il giovane non si stancava mai di ammirare.

“Non imparerai mai, vero Joseph?”
“Finché ci sarai tu, credo proprio di no… Caesarino” rispose il Joestar con una risata, mentre osservava il ragazzo biondo sistemargli la cravatta.
“Cosa farai il giorno in cui non ci sarò più, allora?” sbuffò Caesar, incrociando le braccia.
“Smetterò semplicemente di indossare le cravatte!”
Caesar scosse la testa e sorrise “Sei sempre lo stesso, nonostante il passare degli anni” disse guardandolo negli occhi.
“Anche tu” rispose il moro, allungando il braccio e accarezzando dolcemente il viso del biondo.
Caesar si avvicinò a lui, “Mi sei mancato” disse abbracciandolo.
“Anche tu” rispose Joseph, ricambiando l’abbraccio.
Il Joestar sorrise, mentre sentiva tra le braccia il calore della persona che amava, a cui teneva di più. La persona che non avrebbe mai e poi mai voluto perdere.
Il moro sciolse leggermente la stretta per guardare il biondo negli occhi.
“Ti amo, Caesar” disse appoggiando la sua mano sul volto del suo compagno.
“Anche io ti amo, Joseph” rispose l’altro sorridendo e appoggiando la sua mano sopra quella del moro.

In quel momento Joseph si sentiva così tanto felice.
Circondato dalla persona che amava, circondato da affetto e felicità, perso negli occhi verdi del compagno.
Non poteva chiedere altro, quel giorno era davvero speciale.
Un giorno che non avrebbe dimenticato, mai e poi mai.


Furono questi gli ultimi pensieri che Joseph ebbe durante il suo sogno, prima di svegliarsi, sudato e in preda al panico.
Con le lacrime che pizzicavano i suoi occhi, Joseph si guardò intorno.
Era solo.
In un letto matrimoniale, da solo.
Con un fisico da vecchio, la vista quasi mancante, la faccia piena di rughe e barba.
Era vecchio.
Joseph tossì e continuò a guardarsi intorno.
“Era solo un sogno” pensò il vecchio.
L’ennesimo sogno. Non era la prima volta che gli capitava di sognare il suo compagno morto.
Quanti anni erano passati ormai?
All’età di quasi 80 anni, Joseph faticava a ricordare.
Troppi”, si rispose da solo il vecchio.
Eppure, la sua ferita era sempre aperta.
Aveva pensato che lo scorrere del tempo lo avrebbe aiutato, che sarebbe riuscito a superare la cosa.
Ma si sbagliava.
Aveva pensato che il matrimonio con Suzi Q lo avrebbe aiutato a dimenticare Caesar.
Ma si sbagliava.
Aveva pensato che tradire sua moglie con una ragazza del college lo avrebbe aiutato a dimenticare tutto.
Ma si sbagliava.
Era sempre stato insoddisfatto della sua vita, del suo matrimonio, delle sue relazioni.
Aveva sempre fatto ciò che gli saltava per la testa.
E ora stava pagando il prezzo di tutti i suoi errori.
Solo, in una stanza, isolato da tutti i suoi familiari.
Persino Jotaro era arrivato a disprezzarlo per ciò che aveva fatto.
Ma era ciò che si meritava.
Pensava Joseph.
Tutto ciò era solo una conseguenza dei suoi errori.
Per non essere mai stato onesto.
Per non essere mai stato abbastanza.
Per non essere mai stato in grado di salvare Caesar.

Se solo non fosse stato egoista, se solo non avesse aspettato troppo per andare a cercarlo.
Tutto avrebbe di certo preso un’altra piega.
Il continuare a sognare il suo compagno morto era un’altra punizione divina.
Nemmeno la vecchiaia gli avrebbe permesso di poter dimenticare il suo errore.
Nemmeno la vecchiaia lo avrebbe perdonato.

Una lacrima attraversò il suo volto mentre nella sua mente scorreva un treno di ricordi.
Il suo primo incontro con Caesar, i loro allenamenti insieme.
Tutti i loro litigi, tutte le volte che Caesar lo aveva fatto arrabbiare.
Tutte le volte che aveva desiderato di poter stringergli la mano, di poter accarezzare il suo volto…
Il tempo era passato davvero in fretta.
E, nonostante l’enorme ferita al cuore che si apriva sempre di più e le lacrime che non smettevano di scendere, Joseph non poté fare a meno di sorridere ripensando a quella pelle pallida, ai soffici capelli biondi e agli occhi in cui spesso gli capitava di perdersi.
   
 
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