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Autore: ELIOTbynight    27/09/2018    0 recensioni
In cui Kyungsoo non sa ancora di essere fatto per cantare, ma soprattutto non sa che cantare non dipende solo da se stessi, ma se si canta grazie a qualcuno vale molto, molto di più.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al “In Vino Veritas” a cura di Fanwriter.it.
Numero Parole: 4.099
Prompt: 10. Da ubriaco, A tira fuori doti canore inaspettate.



Sing For You



 
- Al naso di Sehun e alle orecchie di Chanyeol!-
Un coro allegro si levò e uno scintillio di vetri trasparenti e colorati sovrastò la tavola, mentre le bottiglie di birra e i bicchierini di soju tintinnavano gli uni contro gli altri.
- E alla pelata di Kyungsoo non brindiamo?- chiese ridacchiando Jongdae, prima di prendere il primo sorso.
Baekhyun non si mosse dalla sua posizione rilassata al centro del divanetto e ribatté, prima di bere a sua volta: - Alla pelata di Kyungsoo devo riservare un brindisi più tardi, con qualcosa di più forte.-
Dopo queste parole, Baekhyun sorrise in modo stupido proprio verso il suo amico, per poi accarezzargli la testa su cui c’era un sottile strato di capelli neri. Kyungsoo non reagì in modo particolare; si limitò a lanciargli un’occhiata perplessa prima di prendere un gran sorso di birra.
- Wow, vacci piano con quella roba … - commentò Sehun dall’altra parte del tavolo. - Sbaglio o non sei un gran bevitore?-
- Non sono neanche schizzinoso.- spiegò Kyungsoo, continuando a bere con tranquillità.
- Ah!- Baekhyun balzò di nuovo in piedi con il bicchiere sollevato, anche se già vuoto, e tutti gli diedero nuovamente attenzione. - Brindiamo anche a un’altra cosa: il nostro futuro debutto!-
- Al nostro debutto!- ripeterono tutti in coro, prima di bere ancora.
Jongin fece dondolare l’ultimo sorso di birra nella sua bottiglia, guardandosi intorno con un sorriso leggero. Immaginò di riunirsi con i suoi amici di nuovo dopo qualche anno, sempre in quel locale e sempre con quell’entusiasmo, per brindare al successo in campo musicale che avevano sempre sognato. Fin da ragazzi avevano viaggiato con la mente e sperato di cantare, ballare o recitare; spesso avevano anche pensato di mettere su un gruppo. E così alcuni avevano già intrapreso la strada per il debutto, facendo domanda alla migliore accademia di musica della città.
- Sehun, se diventi un ballerino, come farai a debuttare con noi in un gruppo? Sarai il nostro maknae muto?- lo provocò Minseok ridendo.
L’altro gli diede un calcio da sotto il tavolo. - Ehi, farò carriera anche senza cantare! Ballerò nei teatri di Las Vegas e Tokyo.-
- Uh, sogni in grande … - commentò Junmyeon, compiaciuto. - E tu, Kyungsoo? Dove ti piacerebbe cantare?-
L’amico ci mise un po’ a rispondere, indeciso sul come porsi.
- Ecco … veramente, ragazzi, non penso di iscrivermi all’accademia con voi.-
Si sollevò subito un boato profondo, che fece tremare le pareti da quanta delusione trasudava. Jongin era rimasto in silenzio, poiché in quel momento stava finendo di bere la sua birra.
- Ma come, proprio tu?- protestò Jongdae, ma lui scosse solo il capo di poco, prima di farsi passare la bottiglia del soju e abbandonare subito l’argomento con una scrollata di spalle.
- Che peccato … beh, meno concorrenza per me.- fece Baekhyun, guadagnandosi una risata e qualche spintone.
La serata proseguì su quel tono. I giovani ragazzi ormai uomini si raccontarono storie vere e storie inventate, risero delle loro sciocchezze quotidiane e piansero delle loro piccole sconfitte, complice l’alcol che abbassava le loro difese.
Minseok si era alzato per ballare insieme a Junmyeon e Baekhyun; Sehun e Jongdae giocavano a chi batteva prima gli occhi e Chanyeol faceva chiacchiere spicciole con Jongin. Da una buona mezz’ora, Kyungsoo era rimasto in silenzio, ascoltando gli altri e continuando a bere, chiuso nei suoi pensieri.
- Ora, non è che se Baek ha un corgi, io devo avere un alano … ognuno ha le s-
La profonda riflessione di Chanyeol fu interrotta improvvisamente da un acuto a tutto volume, che lo fece saltare sulla sedia. Sbarrò gli occhi insieme a Jongin che lo stava ascoltando e i due, stupiti, si voltarono verso la fonte del suono.
Kyungsoo era seduto al centro del divanetto, la nuca rilassata e il collo piegato all’indietro, una bottiglia di soju in mano e gli occhi chiusi. Cantava, cantava mettendoci tutto il fiato che aveva in corpo, cantava come se ne dipendesse il suo domani, cantava come se tutto il mondo dovesse sentirlo.
Tutti intorno a loro si fermarono da ciò che stavano facendo e si misero ad ascoltarlo. Kyungsoo cantava a squarciagola una canzone d’amore, di quelle che avevano ultimamente sentito in radio, e stava davvero dando il meglio di sé. Smise tra una strofa e l’altra per prendere un sorso di soju e in quel momento rientrarono Minseok, Junmyeon e Baekhyun dalla pista da ballo.
- Wow!- commentò quest’ultimo. - Questa non me la posso perdere!-
Prese il cellulare e cominciò a registrare un video, mentre Kyungsoo riprendeva il suo canto spassionato, senza curarsi minimamente delle reazioni altrui, né in generale di ciò che gli accadeva intorno. Cantava, cantava e basta, ed era un canto incredibile.
Durante gli ultimi versi, alcuni dondolarono con la testa per seguire la melodia e alla fine fecero un grande applauso, che però Kyungsoo sembrò quasi non udire. Si rimise seduto composto e sfoderò un sorriso ebete, prima di lasciar scappare un singhiozzo e alzarsi per andare in bagno.
- E dice di non voler venire in accademia con noi … - commentò Chanyeol. - E’ uno spreco!-
L’unico che in tutto ciò non aveva mosso una virgola era Jongin, il quale era rimasto a bocca aperta, incapace di parlare. Non avrebbe mai e poi mai dimenticato la voce di Kyungsoo e non avrebbe mai potuto essere più d’accordo con le parole di Chanyeol.
 
La mattina dopo, nell’appartamento di Sehun che si era offerto di ospitare chi non avrebbe potuto guidare fino a casa, era un continuo russare. Jongin si svegliò per via di alcuni rumori fuori dalla stanza degli ospiti dove si trovava. Si alzò e combatté contro i torpori e i dolori post-alcol e si affacciò stancamente in cucina.
Chanyeol aveva il respiro pesante e dormiva a bocca aperta sul divano – Baekhyun sopra la sua schiena in una posizione simile che dormiva beato. Dall’altra stanza si sentiva Sehun russare più forte, mentre dalla porta sbucò Kyungsoo, già pronto e vestito, sul punto di uscire.
Fu la prima persona sveglia che vide Jongin e il suo canto melodioso gli saltò alla mente di colpo. Scuotendo il capo, cercò di scrollarsi il sonno di dosso e si avvicinò.
- Aspetta … stai andando a casa?- mormorò, per non svegliare gli altri.
L’amico non fu troppo sorpreso di vederlo ed annuì. - Sì, non voglio disturbare oltre … e nemmeno subire questa tortura.- alzò gli occhi al cielo, riferendosi a come Sehun spaccava i muri da quanto russava.
- Kyungsoo, tu … - esordì ancora Jongin, passandosi una mano sul volto ancora accartocciato dal sonno.
Prese un respiro profondo e si decise a ricomporsi.
- Kyungsoo, perché non ti sei iscritto con gli altri all’accademia di musica?- chiese. - Hai una voce fantastica, diventeresti sicuramente un cantante.-
- I-Io?- fece il più basso, sbattendo i grandi occhi scuri. - Oh, no, non sono un granché.-
Jongin lo guardò storto.
- Ma come, non sei un granché? Ieri sera ci siamo fermati tutti ad ascoltarti, sei bravissimo!-
- Ieri sera io non ho cantato.- ribatté Kyungsoo, imbronciandosi.
Jongin lo guardò confuso. Lui aveva cantato eccome, e anche con una voce splendida. Forse non lo ricordava, perché aveva bevuto?
- Tu hai cantato, e anche molto bene.- insistette Jongin.
- Ti dico di no.- ripeté invece Kyungsoo, stringendosi nella giacca che aveva già indosso. - E adesso scusami, ma devo tornare a casa.-
Con quella frase detta con tono freddo, il moretto lasciò velocemente casa di Sehun, senza mai alzare gli occhi verso un Jongin deluso e preso alla sprovvista.
 
A dispetto delle aspettative, Jongin rimase con quel dubbio in testa a lungo. Per tutta la giornata, ma anche per tutta la settimana. Ci pensava sempre, ormai.
Possibile che Kyungsoo si fosse dimenticato di aver cantato quella sera? Ma soprattutto, possibile che non sapesse di avere una voce come quella?
Se si sforzava, riusciva a ricordare quel timbro profondo e chiaro. Come poteva un talento del genere venire sprecato? Jongin aveva intorno amici che del canto o del ballo avrebbero voluto fare il loro mestiere; gli suonava così strano che Kyungsoo non volesse unirsi nell’impresa.
Niente, proprio non capiva.
- Jongin? Ehi, Jongin!-
Sobbalzò a sentirsi chiamare da Sehun e tornò velocemente alla realtà, ringraziando per il caffè take-away che gli era appena stato offerto.
- Jongin, che ti succede? Non hai la concentrazione neanche per camminare.-
- Perdonami.- sospirò e rise appena con imbarazzo. - Stavo pensando a … -
Avrebbe voluto continuare la frase, ma al fondo del marciapiede vide Junmyeon e Kyungsoo che li stavano aspettando per andare insieme al centro commerciale.
- Kyungsoo!- esclamò Jongin, correndo per quei pochi metri che mancavano per salutare gli amici.
Questi non ebbero il tempo di fare lo stesso, quando Jongin si fermò di botto proprio davanti a Kyungsoo, sovrastandolo quasi.
- Kyungsoo, perché non canti?- fu la prima cosa che gli disse.
L’altro lo fissò con gli occhi spalancati e un poco impauriti, solo per un istante, prima che essi diventassero più sottili e lui rispose:
- Non hai bisogno di saperlo. Io non voglio cantare e basta. Te l’ho già ripetuto.-
- Andiamo, non ha senso, hai una voce così bella e- Jongin venne interrotto bruscamente da un Kyungsoo scuro in volto che si era appena voltato per proseguire la strada verso il centro commerciale.
- Non so quante altre volte me l’avrai chiesto, ma la risposta è sempre la stessa: io non canto e mai canterò, Jongin. Perché continui a domandarmelo?-
 
Se si fosse fermato a pensarci, Jongin non avrebbe saputo dire perché l’idea di sentire di nuovo cantare Kyungsoo gli si era radicata in testa in quel modo quasi ossessivo. Non sapeva dire cosa fosse successo, da impedirgli di dimenticare quella voce, ma una cosa era sicura: Kyungsoo era più che consapevole della fissazione dell’amico. Ogni volta che si vedevano, Jongin non mancava di menzionargli la questione e Kyungsoo si rifiutava di affrontarla.
Una sera che Chanyeol aveva invitato tutti al karaoke non fece eccezione.
Non era previsto che fossero tutti piegati in due a vedere come Sehun cantava in modo discutibile una canzone di un gruppo femminile, mentre Junmyeon la ballava senza perdersene una mossa, ma Jongin immaginò di non doversi più sorprendere dei risvolti che prendevano sempre le loro uscite.
- Dai, chi canta la prossima con me?- esordì Jongdae, alzandosi in piedi e reclamando la scena.
Fu l’occasione di Jongin per smuovere Kyungsoo dalla sua posizione sul divano che non aveva mai abbandonato.
- Noi!- esclamò, cominciando a trascinare l’amico per un braccio. - Cantiamo insieme, Kyungsoo?-
Quest’ultimo oppose resistenza, allontanando gentilmente la mano dell’altro.
- No, grazie, non mi va.-
- Avanti! Sarà divertente!- cercò di convincerlo Jongin con espressione supplichevole.
- Ti ho detto di no … -
- Ti prego!-
Kyungsoo avrebbe rifiutato con discrezione anche stavolta, ma aveva tanti, troppi tentativi alle spalle e sfortunatamente per Jongin quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Mentre i microfoni vennero presi d’assalto dalla maggior parte dei presenti, Kyungsoo si alzò in piedi all’improvviso e fulminò Jongin con lo sguardo. Per un lungo momento i due si fissarono, l’uno arrabbiato e l’altro spaventato.
- Jongin … ti ho detto che non canto. E’ chiaro?-
Con quella frase cupa, il più basso lasciò la stanza e si diresse verso il corridoio del locale, dove c’era più tranquillità. L’altro lo seguì senza pensare, incurante delle reazioni che avrebbero potuto avere gli amici a vederli uscire.
- Ma Kyungsoo … - esordì, quando lo ebbe trovato nella scarsa luce del corridoio. - Kyungsoo, io non capisco cosa c’è che n-
- No, Jongin, sono io che non capisco!- replicò lui, voltandosi di scatto con gli occhi di fuoco e un vocione adirato che metteva un’enorme inquietudine. - Non so che cosa ti sia successo e non so perché continui a chiedermelo, ma io non canto. Non canto, Jongin! E non potrai mai farmi cambiare idea, quindi per favore, smetti di chiedermelo.-
Jongin si sentì ferito come poche altre volte nella sua vita. Non era nemmeno il tono minaccioso con cui Kyungsoo gli aveva parlato a spaventarlo, bensì il messaggio che gli stava trasmettendo, e questo era ancora più preoccupante.
- Ma … ma sei bravissimo e … - mormorò intimorito. - E se canti per noi, sarebbe come se splendessi.-
Fu molto strano sentire se stesso dire una cosa simile, nello stesso momento in cui la stava realizzando. Jongin voleva che Kyungsoo cantasse, perché si facesse notare. Voleva che Kyungsoo splendesse, in qualche modo.
Tuttavia, lui non era della stessa idea.
- Splendere? Io?- fece, rabbuiandosi in volto. - Baekhyun splende, Jongdae splende, perfino Sehun splende. Io non ne sono capace, Jongin, e non lo sarò mai. Non sono come loro, io non so stare al centro dell’attenzione e non vale nemmeno la pena che ci stia. Non voglio cantare, perché è troppo per me sopportare che così tante persone mi ascoltino. Non … non mi piacerebbe.-
I suoi grandi occhi neri finirono per puntare al pavimento, mentre la fronte si era corrugata tristemente e le braccia si erano raccolte intorno al petto con atteggiamento difensivo.
Il cuore di Jongin si incrinò. Non aveva mai immaginato come potesse sentirsi Kyungsoo al pensiero di cantare, di mettersi in gioco in quel modo. Cantare significava liberare la propria voce, ma anche i propri sentimenti, parti di se stesso che non era pronto per mostrare agli altri.
- Va bene.- disse Jongin infine, con un timido filo di voce e le spalle basse. - Non ti chiederò più di cantare. Ti chiedo scusa.-
Evitò di guardarlo e di aggiungere altro, mortificato. Kyungsoo gli lanciò una rapida occhiata e non reagì, fiducioso del fatto che l’amico avesse capito.
Poco dopo, i due tornarono nella stanza dove gli altri stavano dando sfogo alla loro vena esibizionista. Tutto era di nuovo come al solito; anche Jongin parlava e scherzava con i suoi amici senza problemi e Kyungsoo era tornato tranquillo e sereno.
 
Jongin non gli chiese mai più di cantare, ma aveva cominciato a chiedergli molte altre cose.
Gli chiedeva come stava, se i suoi esami all’università andassero bene, se lo accompagnava a un mercatino di libri usati, se gli andava di bere una cioccolata ogni tanto, se gli sarebbe piaciuto vedere un nuovo film al cinema insieme e se avesse voglia di vederlo allenarsi un po’ nel ballo in attesa dell’audizione per l’accademia di musica.
A queste domande, Kyungsoo rispondeva sempre di sì.
I due iniziarono a passare molto più tempo insieme, anche da soli. Si sentivano spesso e Jongin sembrava sempre pronto a iniziare una conversazione su un nuovo argomento, ogni volta che ne finivano un’altra. Era come se avesse tante cose che voleva disperatamente dirgli e sapere da lui, e Kyungsoo rispondeva, raccontava a sua volta dalla sua piccola e composta figura, ma senza esitare.
Jongin assorbiva ogni cosa di lui, ogni minuscolo dettaglio, e cercava di capire ogni giorno qualche piccolo motivo in più per cui avesse sempre rifiutato di cantare. O perlomeno, quello era stato il proposito iniziale … con il passare del tempo, Jongin aveva abbandonato l’idea e si stava interessando a Kyungsoo per il semplice fatto che, beh, lui era Kyungsoo.
 
- Senti, per caso c’è qualcosa tra di voi?- gli domandò Baekhyun senza preavviso, mentre gli preparava un tè in cucina.
L’amico sollevò casualmente lo sguardo dal cellulare. - Mmh? Noi, chi?-
- Tu e Jongin.- chiarì Baekhyun con un sorriso. - Siete sempre insieme, ultimamente, anche quando Jongin prova per l’audizione.-
Kyungsoo arrossì per il leggero imbarazzo di quell’ipotesi e scosse appena il capo.
- No, siamo solo amici.- spiegò.
- Capisco … -
Sembrava che la questione fosse finita lì, anche perché Baekhyun aveva smesso di parlare per togliere l’acqua calda dal bollitore e versarla nelle tazze con il tè. Tuttavia, Kyungsoo continuò a provare una strana tensione sulla pelle: con un tipo come Baekhyun, non poteva stare tranquillo troppo a lungo.
- Non è che ti ha finalmente convinto a metterti a cantare?- chiese quello infatti, sedendosi accanto a lui.
- No, niente affatto!- sbottò l’altro con un po’ troppa forza, infatti si riparò subito dietro la tazza bollente dalla vergogna.
Baekhyun ridacchiò, senza farsi intimorire dalla sua reazione.
- Ah, è un peccato, però … avevi fatto una gran bella figura quella sera al locale.-
Kyungsoo si bloccò con la tazza a mezz’aria. - Come?-
- Non ti ricordi?- fece l’amico, aggrottando la fronte dopo un sorso di tè caldo. - Aspetta, ti faccio vedere.-
Il moretto mise giù la tazza lentamente, tenendola tra le mani nervose, con la strana sensazione che Baekhyun stesse per mostrargli qualcosa di importante. Ricordava di aver cantato e ricordava anche di averlo negato la mattina dopo, ma ricordava anche di essere andato in bagno a piangere poco dopo aver finito la sua performance, perché aveva avuto una paura terribile di sapere che cosa avrebbero pensato gli amici di lui – e per questo aveva finto di dimenticare.
- Guarda … guarda e ascolta.- sussurrò Baekhyun, porgendogli il suo cellulare e facendo partire un video.
Le mani di Kyungsoo tremarono a tenere entrambe il telefonino che mostrava la scena al locale, lui seduto malamente sul divanetto con una bottiglia di soju in mano. L’audio era molto buono e la voce che cantava era talmente bella, forte e gradevole che a stento la riconobbe come la sua.
Gli si mozzò il fiato: per tanto tempo aveva creduto di essere mediocre, di non avere lo stesso talento dei suoi amici, di non potersi permettere l’arroganza di iscriversi alla più importante accademia di musica della città. Si sentì un codardo e uno stupido a non essersi valorizzato abbastanza, a non aver dato ascolto a chi gli aveva sempre detto di avere una bella voce da vero cantante. La cosa più spaventosa, però, era che in quel canto ubriaco Kyungsoo udiva e vedeva perfettamente tutte le crepe che aveva dentro, tutte le sue debolezze e i dubbi sulla sua giovane vita, ma pur essendo tutto ciò chiaro come il sole, si rese conto che la sua voce era bella comunque e quel canto piacevole da ascoltare.
Kyungsoo, anche da ubriaco e stanco, in una spensierata serata con gli amici, cantava ed era come se splendesse. Cantava e lui, a riascoltarsi, provò il desiderio di cantare di nuovo.
Incredulo, notò come i suoi amici nel video dondolassero il capo a ritmo della sua canzone, ma poi verso la fine notò anche Jongin. Era in un angolo dell’inquadratura e la sua figura era un po’ sfocata e vista di spalle, ma era immobile e pareva che stesse proprio fissando lui mentre cantava.
Già, Jongin. Aveva insistito così tanto perché Kyungsoo cantasse … e lui aveva detto di no.
- Ehi, che ti prende?- domandò Baekhyun, quando l’amico chiuse gli occhi con una smorfia di dolore ed abbassò la fronte.
L’altro scosse il capo e gli sorrise brevemente.
- Nulla, nulla. Ho solo capito un po’ di cose.-
 
Se Jongin alzava lo sguardo, non rischiava più di venire accecato dal sole arancione della sera. Esso era infatti già tramontato dietro i palazzi più alti, creando un magnifico gioco di colori in cielo.
Il panorama dalla collinetta del parco era incantevole a quell’ora e i due amici si erano seduti ad ammirarlo, prima di tornare a casa dopo un pomeriggio di chiacchiere e passeggiate. Chiuso nel giaccone, Jongin sospirò ed incrociò le gambe per stare comodo, perdendosi a guardare ogni dettaglio, dai bambini che giocavano sull’altalena un po’ più in basso alle auto minuscole che attraversavano le altrettanto minuscole strade in lontananza.
All’inizio, quasi non lo riconobbe.
Un canto dolce si levò nell’aria vicino a lui e Jongin spalancò gli occhi nel vuoto con un secondo di ritardo, a realizzare che cosa stava succedendo. Con esagerata lentezza e cautela, si voltò sorpreso verso Kyungsoo: aveva gli occhi socchiusi, puntati in avanti nella direzione in cui era tramontato il sole, e le sue labbra carnose si muovevano appena, lasciando uscire quel poco di voce che bastava per cantare delle poetiche parole racchiuse in una gentile melodia.
Durò meno di un minuto e quando quel piccolo pezzo di canzone terminò, Kyungsoo chiuse gli occhi del tutto e prese un respiro profondo, prima di guardare un Jongin sbalordito con le orbite spalancate e sorridergli timidamente.
- Vedi … - esordì, titubante. - Temevo che cantare mi avrebbe reso patetico e vulnerabile. Invece, adesso che l’ho fatto, ho capito che prima mi sentivo così … ma adesso sono in pace con me stesso.-
Era come se tutte le cose negative di Kyungsoo fossero magicamente tornate al loro posto, dopo aver cantato. Jongin parve cogliere l’importanza di quell’evento e sorrise, sorrise di cuore, prima di buttarsi ad abbracciare Kyungsoo.
- Sei stato bravissimo!- esclamò, ridendo poi a lungo da quanto era felice.
Aveva sperato tanto di vedere quel lato nascosto di lui ed era così bello sapere che si era fidato abbastanza da farglielo sentire … quasi come lo fu per Kyungsoo sapere di poter aprire il suo cuore a Jongin e farsi stringere da lui in quell’abbraccio felice.
 
L’attesa stava diventando snervante. Jongin cominciò a camminare avanti e indietro con agitazione e sobbalzava ad ogni movimento dalla porta d’ingresso, quando qualcuno entrava o usciva. Aveva finito da poco la sua audizione di ballo e sembrava essere andata bene, ma quasi gli importava di più sapere che Kyungsoo era stato ammesso all’accademia.
Finalmente Kyungsoo uscì, in silenzio, a testa bassa e troppo piano perché Jongin potesse sperare. In un attimo gli fu davanti.
- Allora??-
L’altro sospirò e poi sollevò la fronte: stava sorridendo.
- Sono stato ammesso!- annunciò orgoglioso, e con Jongin si levò un grido di entusiasmo e di contentezza.
I due si abbracciarono stretti e dondolarono appena con i piedi.
- E tu, come sei andato?- chiese il più basso, senza sciogliere l’abbraccio.
Jongin si allontanò quel tanto che bastava per poterlo guardare in volto. - Benissimo!-
- Ah, sono felice!-
Si sorrisero ampiamente, lasciando che dai loro occhi si sprigionasse la più grande gioia. Quando l’abbraccio si allentò, le braccia di Kyungsoo rimasero appoggiate alle spalle di Jongin, mentre le mani di quest’ultimo erano ancora intorno ai fianchi dell’altro. Entrambi sembrarono particolarmente consapevoli di quella loro posizione ed arrossirono di poco, ma preferirono non pensarci per non morire di vergogna.
- Di certo saranno andati bene anche gli altri.- commentò Jongin, per allontanare la tensione, anche se la voce gli tremava un pochino.
Kyungsoo annuì. - Ho sentito le loro audizioni e sono stati fantastici.-
- Ah, questo è un giorno bellissimo!- continuò Jongin euforico, mentre l’altro ragazzo tra le sue braccia lo guardava meravigliato. - Potremo restare tutti insieme e trascorrere le giornate a lezione, a cantare e ballare, e potremo essere notati da qualcuno di importante, magari Chanyeol conoscerà dei compositori e allora scriverà anche qualcosa per-
Il discorso di Jongin venne troncato all’improvviso da un brevissimo bacio. Un piccolo schiocco, una carezza delle tenere labbra a cuore di Kyungsoo sulle proprie.
Il futuro ballerino sbatté le palpebre e le sue guance presero un vivace colorito, mentre l’altro sorrideva con leggerezza.
- A volte parli troppo.- gli disse a voce bassa e intenerita.
- Oh.- fece soltanto lui, imbarazzato. - Allora … Allora userò le mie labbra per qualcos’altro.-
Jongin si morse una delle labbra in questione e sorrise, chiedendosi se avesse azzeccato la frase in quel momento importante, ma Kyungsoo chiuse gli occhi per un secondo e tornò serio.
- Jongin.-
- S-Sì?-
- … la prossima volta, perché non mi baci e basta?- domandò, arrossendo di più e stringendosi nelle spalle.
E fu allora che Jongin gli sorrise ancora, ma fu il sorriso più incantato e perso che potesse dargli, e con una semplice e breve risata si abbassò per poterlo baciare davvero. Kyungsoo lo accolse e ricambiò con piacere, muovendo appena le mani che erano rimaste finora appoggiate sulle sue spalle, fino ad accarezzargli il collo e la nuca con dolcezza. Jongin lo attirò a sé e gli avvolse completamente la schiena tra le braccia, concentrato sulle sue tenere labbra piene e non intenzionato a staccarsene tanto presto.
Dietro di loro, Baekhyun stava uscendo dopo che le audizioni erano finite, e restò a bocca aperta a vedere la scena. Tentò di commentare ad alta voce, ma Chanyeol e Jongdae lo fermarono in tempo con un gesto, sorridenti.
Che poi dovettero loro stessi intervenire per farli smettere di baciarsi, dal momento che non volevano proprio smettere, è un’altra storia.
 
 
 
 

 
~ Fine ~



I KaiSoo andavano graziati con qualcosa di sostanzioso, bimbi stupendi. Non ho cuore per scrivere qualcosa a rating alto per loro, poi se contiamo il fatto che di mio scrivo più fluff che smut, siamo a posto.
E quindi niente, UWU alla massima potenza!
Spero che la storia vi sia piaciuta. Lasciate un segno del vostro passaggio, se vi va.

Un bacio
Eliot ;D
   
 
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