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Autore: Ram92    28/09/2018    0 recensioni
Sono passati circa dodici anni dall'inizio della Grande Era della Pirateria. Tra pirati e Marina lo scontro è aperto. Nel frattempo, su una remota isola del Mare Occidentale, una bambina dai capelli rossi cresce con un piccolo, grande sogno.
(Storia ideata ai tempi di Punk Hazard)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benn Beckman, Ciurma di Shanks, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Yasopp
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La leggenda del fantasma rosso'
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Epilogo.
 
Dal porto, le voci degli abitanti del villaggio e dei bambini gridavano i loro saluti alla Red Force che si allontanava a velocità sin troppo spedita, mentre ancora il suo capitano si sforzava di risalire a bordo.
In piedi alla fine della lunga banchina in legno da cui i pirati avevano mollato gli ormeggi, Midori osservava la nave farsi sempre più piccola a braccia incrociate. Solo quando Benn e Shanks divennero poco più che figurine indistinte e senza volto, si concesse un sorriso malinconico.
Le prime ombre della sera si allungavano davanti ai loro piedi, proiettando le sagome della donna e dei due bambini sino alla fine del lungo ponte, nella cura acqua del mare. Alle loro spalle, il cielo andava lentamente tingendosi di rosso mentre il sole calava sull’oscurità del bosco.
Riku strinse forte l’impugnatura del suo vecchio coltello e lanciò un’altra occhiata indispettita alla nave che veleggiava verso l’orizzonte, così come aveva fatto ormai troppi anni prima. Si chiese se Shanks sarebbe davvero tornato un giorno, e se lo avrebbe preso veramente con sé se fosse diventato abbastanza forte. Rivolse uno sguardo di sottecchi alla madre di Aki ricordando le parole di Shanks. C’è un buon pirata rimasto a terra che può insegnarti meglio di quanto non potrei mai fare io.
A guardarla così non sembrava che una donna come tante, gracile, priva di cicatrici o tatuaggi, non c’era niente che la identificasse a prima vista come un pirata. Eppure aveva colto di sorpresa Shanks e lo aveva gettato in mare senza alcun problema, mentre lui non mai nemmeno riuscito ad avvicinarlo nei loro allenamenti. Possibile che una donna potesse essere tanto…
Lo sguardo del ragazzino era talmente insistente che la fece distogliere gli occhi dall’orizzonte, salvo poi abbassarsi in preda all’imbarazzo quando i loro occhi si incontrarono. Midori aggrottò la fronte. Come al solito, Shanks le aveva lasciato un’altra bella gatta da pelare. Un altro ragazzino con un passato discutibile, come sin troppi ce n’erano al mondo, pensò con un profondo sospiro.
Aki, in compenso, sembrava aver preso insolitamente bene la partenza del padre. Dopo la scenata di quella mattina, non si era più lamentata per niente. Sua madre la scrutò con sospetto.
Accovacciata sulla banchina là dove lei l’aveva lasciata scendendo dalla nave, la bambina non faceva che fissare intensamente le onde del mare e stringere tra le mani il grosso medaglione che Shanks aveva dovuto darle per riavere indietro il suo cappello. Osservandola meglio, Midori notò che aveva la fronte aggrottata, come quando pensava intensamente a qualcosa. E sapeva che in genere questo non significava altro che guai.
- A cosa stai pensando? – indagò con cautela.
La bambina si voltò verso di lei senza abbandonare quella sua aria meditabonda.
- A quella cosa che ha detto Shanks.
Midori sentì i muscoli del collo irrigidirsi.
- Mamma, - continuò la piccola guardandola con i grandi occhi scuri. – davvero torni a fare il pirata?
Avesse avuto Shingetsu con sé, anche a quella distanza la Red Force non ne sarebbe uscita intera.
Shanks…
 
                                                                                                                                                             To be continued





Ram's corner

E siamo dunque giunti alla fine! Che - per chi vuole - fine non è, perché sto iniziando a pensare ad una seconda parte che comincerò a pubblicare se e quando sarò riuscita a scrivere almeno cinque capitoli per garantire un minimo di continuità alle pubblicazioni. Ma per ora siamo arrivati sin qui e ammetto che per me è già una grande soddisfazione e un gran risultato. Risultato che non ho ottenuto da sola.
Per questo volevo dedicare qualche riga a tutti i ringraziamenti dovuti. 
Il primo ringraziamento va a Strawberry Milkshake, che forse non ha mai letto questa storia, ma che ne ha ispirato il taglio 'infantile'.
Un secondo ringraziamento va a tutte le persone che hanno dedicato qualche minuto a darmi una loro impressione e i loro consigli: molte idee si sono sviluppate e modifcate proprio grazie alle recensioni, da personaggi minori che hanno conquistato posizioni di rilievo a intere sequenze ispirate magari da una frase casuale in un commento. Le recensioni hanno guidato questa storia più di quanto mi faccia piacere ammettere.  
Ad ogni modo, un terzo importante ringraziamento va a tutti i lettori che sono riusciti a sopportarmi e ad arrivare sin qui: che abbiate commentato o meno, vedere che a qualcuno questa storia comunque interessava è stato importante per me. Non mi scuserò mai abbastanza con tutti quanti per la discontinuità nei tempi di pubblicazione, tra quando non ho pubblicato per mesi o anni e quando ho pubblicato troppo in fretta confondendo chi apriva l'ultimo capitolo. 
Ma il ringraziamento più grande va alla 'zia' (come ha detto lei) di questa storia, Yellow Canadair, senza la quale, in tutta onestà, mi sarei fermata molto prima.

Ancora grazie a tutti e, come sempre, alla prossima,
Ram.
  
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