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Autore: ellephedre    29/09/2018    5 recensioni
E se Usagi manga incontrasse Mamoru anime? E Usagi anime finisse con Mamoru manga?
Un episodio surreale ambientato all'interno della mia saga, quando la coppia è già sposata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Rei/Rea, Usagi/Bunny, Yuichiro/Yuri | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Al posto di noi altri

Al posto di noi altri

Autore: ellephedre

Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.

 


 

Rei manga VS Yuichiro anime

Rei si era svegliata di buona lena quella mattina. Il sole era alto, l'aria era fresca... una splendida giornata per dedicarsi al tempio. Sbadigliò, incamminandosi per il corridoio di casa. Era il fine settimana e non si aspettava di trovare la colazione a tavola. Suo nonno si destava all'alba e lei, quando non andava a scuola, si alzava tardi. Perciò le toccava prepararsi la colazione da sola: la preferiva bella calda.

Udì dei passi, in direzione della cucina. «Buongiorno!» salutò.

«Ciao!»

Non era stato suo nonno a risponderle. Rigida, si affrettò a superare l'angolo del corridoio. Appena video l'estraneo - un uomo giovane - si preparò a combattere. «Chi sei?!»

«Eh?»

«Ti ha fatto entrare mio nonno?!» Squadrò i vestiti dal ragazzo e brontolò internamente. Lui indossava un hakama azzurro, un capo di vestiario del tempio. Era stato proprio suo nonno a permettergli di entrare in casa. Che roba!

Il ragazzo era perplesso. Si era fermato davanti alla cucina, mezzo girato verso di lei. «Rei... Stai bene?»

«Come fai a conoscere il mio nome?!»

«Come faccio a...? Sono io. Non mi riconosci?»

Perché avrebbe dovuto conoscerlo? «Smettila di chiamarmi con tanta familiarità. Ti prego, vai subito da mio nonno. Non so chi sei e voglio sapere da lui perché ti ha fatto entrare in casa nostra.»

Il ragazzo boccheggiava. Si avvicinò di due passi, costringendola ad indietreggiare nell'angolo d'ombra del corridoio. Lui stava stringendo gli occhi. «Non sei Rei.»

Questa poi! «Saprò bene chi sono, no? Non avvicinarti oltre!»

Lui alzò in aria le mani, cercando di dimostrare che era inoffensivo. Il suo sguardo vagò nella direzione da cui lei era venuta. Divenne tormentato. «Cos'hai fatto a Rei?»

Eh?

Occhieggiandola con sospetto, il ragazzo balzò in avanti. Rei si scostò, veloce come un'anguilla, cercando con la mano uno strumento per difendersi. Non fu necessario: il ragazzo la superò e corse verso la sua stanza. «REIII!» gridò.

Stranita, Rei si gettò al suo inseguimento.  «Chi diavolo stai chiamando?! Dove pensi di andare?!» Quando vide che lui entrava nella sua stanza, accelerò il passo. «Fuori da lì, quella è la mia camera!»

Il ragazzo si era già introdotto all'interno. Ne uscì trafelato. «Non c'è Rei! Cosa le hai fatto?»

Quel tizio era fuori di testa! «Sono io Rei, questa è casa mia! Chi sei e chi stai cercando?!»

Il ragazzo la guardava in volto, spaventato. «Somigli a Rei ma non sei lei. Non sai dove sia andata? In che senso questa è casa tua?»

«Nel senso che è casa mia! Questa è casa Hino e io sono la unica e sola Rei Hino che l'abbia mai abitata!»

Il ragazzo respirava affannosamente, incredulo. Uscì in corridoio e con una manata spalancò una tavola del corridoio, aprendolo. Si precipitò in cortile. «Reiiiii!»

Santi numi, eri pazzo! Almeno se ne stava andando.

Lo vide attraversare il cortile, poi lui tentò un balzo verso l'esterno, oltre il recinto di legno alto un metro. Rei assistette coi propri occhi al momento in cui l'intruso venne sbalzato all'indietro, come se avesse sbattuto contro un'invisibile barriera.

Ma cosa-?

Sempre più allerta, uscì a sua volta dalla casa. Tutta quella storia aveva il sapore di un attacco nemico. Forse doveva tornare all'interno a prendere la penna di trasformazione.

Il ragazzo era rimasto seduto a terra. Gettò la testa all'indietro. «Oh, no!»

Rei si avvicinò a lui, cauta.

Il tipo si rimise in piedi e tentò di toccare l'aria nel punto in cui era stato respinto. La sua mano impattò contro qualcosa di solido, impossibile da vedere con gli occhi. «Cavolo!»

La reazione non era spaventata come richiedevano le circostanze.

L'estraneo emise un sospiro di rassegnazione. «Siamo bloccati.»

Tenendosi a debita distanza, Rei testò a sua volta la resistenza dell'aria in un punto diverso del recinto. Vedeva il boschetto del tempio davanti a sé ma non riusciva ad andare oltre il piano delle assi in legno che proteggevano il cortile. «Che diavolo sta succedendo?» mormorò.

Il ragazzo osservava i loro dintorni con un broncio. «Secondo me siamo in un sogno.» Si rilassò visibilmente. «Questo significa che Rei sta bene.»

Perché lui non la piantava con quella storia?! «Sono io Rei, dimmi che sta succedendo! Di che sogno parli, io sono sveglissima.»

Il ragazzo sollevò di nuovo le mani a mezz'aria, alzando bandiera bianca. Poiché sembrava più calmo e non appariva intenzionato ad attaccarla, Rei si concesse di guardarlo bene, per la prima volta: il tipo aveva un aspetto gradevole. I suoi tratti presi singolarmente erano abbastanza comuni, ma piacevolmente combinati nel suo volto. La sua principale qualità era la corporatura: era piuttosto alto e ben proporzionato, con una buona muscolatura.

Non che ciò la spaventasse: lei era una guerriera Sailor e in grado di tenergli testa se lui diventava minaccioso. «Spiega cos'hai capito» gli intimò. Chi aveva deciso di rinchiuderla nella sua stessa casa con lui?

«Io mi chiamo Yuichiro Kumada» si presentò il ragazzo, parlando in maniera cadenzata, con cautela. «Mi trovo qui perché mi sono svegliato nella mia stanza. Si trova nel corridoio opposto, dall'altra parte della cucina.»

«È la stanza che ti ha assegnato mio nonno? Non metterti troppo comodo.»

Il ragazzo accumulò pazienza. «Non ti preoccupa di più il fatto che non possiamo andare oltre questo punto del cortile? Io non so chi sei, ma somigli a Rei, che è una guerriera Sailor. Dovresti saperne qualcosa di fenomeni sovrannaturali.»

Rei tremò, in allerta. «Come fai a sapere che sono una guerriera Sailor?»

Lui era oberato e lievemente spaventato dal suo tono di voce. «Hai mai avuto a che fare con dimensioni parallele?»

Cosa?

«Secondo me ci troviamo in una di quelle in questo momento. Non penso che sia una condizione permanente. Per questo dicevo che siamo in una specie di sogno.»

Rei rilassò le braccia, riflettendo. «Questa non sarebbe casa mia?»

«Forse non è nemmeno casa mia. Tu non sei la Rei che conosco. Hai una faccia un po' diversa dalla sua.»

Rei si alterò. «Smettila di fare discorsi strani! Di me ce n'è una sola!»

«Anche in un universo parallelo?»

Per logica no. Ma perché doveva essere finita in una situazione del genere? Decise di concedere al tipo il beneficio del dubbio. «Come mai sai tanto di queste questioni? Hai anche tu dei poteri?»

In lui comparve un briciolo di disagio. «Qualcuno. Ma ne so tanto soprattutto perché io e te... cioè, l'altra te... nell'altro universo io e lei stiamo insieme.»

Rei sbatté le palpebre.

Quel tizio veniva decisamente da una realtà alternativa. Lei in una relazione? Impossibile.

Guardò in direzione della propria stanza e decise di fare una prova che l'avrebbe convinta dell'assurdità della situazione. «Sta' fermo qui. Non rientrare in casa.»

In camera sua recuperò la penna di trasformazione e tentò di chiamare a sé il potere stellare di Marte.

Al suo corpo non successe nulla, non venne travolta dal proprio potere.

Capì: si trovava davvero in una specie di sogno.

Inquieta, tornò in cortile. «Ti è già successa una cosa del genere?»

«Sì. Non ricordo bene cos'era accaduto negli altri sogni, ma so di averli avuti. Sono sempre tornato alla mia realtà sano e salvo.»

«Chi crea queste situazioni?»

«Vorrei saperlo anche io.»

Rei iniziò a rifletterci su. «Potrebbe trattarsi di un nemico molto pericoloso...»

«Non credo. Ma hai dei poteri anche tu, no? Prova a percepirlo. Potresti andare nella stanza del fuoco sacro a... ah, no, siamo bloccati in quest'area.»

Lei non aveva bisogno del fuoco per divinare. Aprì il proprio spirito all'essenza di ciò che la circondava e vide i loro dintorni con gli occhi della mente. Le sembrava di trovarsi in una specie di bolla - una bolla di luce chiara e benefica.

Aprì gli occhi e tornò a guardare la faccia perplessa del ragazzo.

«Allora?» le domandò lui.

«Come dicevi tu, si tratta di uno spaccato dimensionale. Non sembra creato per farci del male. Mi chiedo quale sia il suo scopo.»

«Non ne ho idea.» Il ragazzo la scrutava in volto, con curiosità. «Allora anche tu sei... Rei.»

Gliel'aveva detto fin dall'inizio.

«In questa tua realtà io non esisto?»

«Non ho mai incontrato nessuno che ti somigli. Vivo in questa casa da sola con mio nonno, da sempre.»

Lui era un poco deluso. Aveva parlato di una loro possibile relazione e Rei volle saperne di più. «E tu? Da quanto tempo vivresti qui?»

«Cinque anni.»

Cinque...? Era un mucchio di tempo. «E da quanto stareste insieme tu e l'altra me?» Dando per buono che lui dicesse la verità.

Il ragazzo la osservava con una sorta di tenerezza malinconica.

Fu uno sguardo che a Rei non piacque. Era troppo intimo, troppo... familiare. «Che c'è?»

«Mi ricordi la mia Rei, quando l'ho conosciuta all'inizio. Anche lei sarebbe stata scettica sentendo una storia del genere.»

Per forza. «Non so come sia la tua ragazza, ma io e lei siamo decisamente diverse. Io sto bene da sola.»

«Oh. Non hai nessun ragazzo?»

«Non ne ho bisogno.» Indicò il tempio in lontananza. «Tutto ciò che desidero dalla vita è succedere a mio nonno nella gestione del tempio. Non ho tempo per altre sciocchezze.»

«Una relazione non è una sciocchezza.»

Rei stava valutando il vestiario di lui. «Mio nonno ti ha assunto come apprendista al tempio? È questo che fai nella tua realtà?»

«Sì, mi occupo anche del tempio. Adoro stare in questo posto.»

Be', supponeva che se c'era una qualità che poteva attrarla in un ragazzo, era proprio la devozione al santuario in cui era cresciuta. Scuotendo la testa, tornò in casa.

«Dove vai?»

«Dentro. Saremo in un sogno, ma io ho fame.»

Il ragazzo cominciò a seguirla. «Ah... ti ho preparato la colazione. Se non si è smaterializzata.»

Eh?

Lui spiegò. «Siamo sabato, no? La mia Rei si sveglia più o meno a quest'ora e io le faccio sempre trovare la colazione pronta in tavola.»

Ma va'. Che cosa comoda.

Dandogli le spalle, Rei si diresse verso la cucina.

Ricordava ancora cosa le aveva detto Minako una volta.

"Dovresti sposarti! Trovandoti un uomo avrai qualcuno che lavorerà gratuitamente per te! Quella persona si occuperebbe del santuario e di tuo nonno e tu potresti fare quello che ti pare! Consideralo una sorta di servitore!"

Era troppo faticoso darsi da fare per trovare un ragazzo decente che non le desse troppo fastidio, ma se il suo alter ego in un'altra realtà aveva effettivamente accalappiato un tipo che rispondeva ai requisiti di Minako... be', in quel caso aveva senso che non fosse rimasta da sola.

Il ragazzo - Kumada - la seguiva una certa distanza, con circospezione. Arrivando in cucina Rei trovò la colazione servita in tavola, come promesso. «Grazie.» Si accomodò.

Lui rimase sulla soglia della porta, incerto.

Rei aveva inforcato le bacchette. «Non ti siedi? È maleducato fissarmi mentre mangio.»

«Certo. Scusa.»

Il tipo era diventato d'improvviso meno sicuro di sé. Si sistemò davanti a lei con le spalle leggermente incurvate, gli occhi concentrati sul ripiano del tavolo. «Mi chiedo se a Rei stia succedendo qualcosa di simile...»

Rei inforcò la bacchetta. «Che intendi?»

«Magari anche lei si trova in una realtà alternativa in cui io sono una persona diversa. O forse è finita in una realtà in cui io non esisto proprio...»

«Sarebbe un buon test per sapere se le importa davvero di te, no?»

Al ragazzo uscì una smorfia.

Ma guarda: allora non era tutto rosa e fiori dall'altra parte. «Temi che lei possa lasciarti?»

«No...»

L'esitazione diceva il contrario. Rei non aggiunse che lo credeva a sua volta. Il tizio aveva detto di possedere qualche potere sovrannaturale, ma se mai lei avesse avuto un compagno accanto, si sarebbe dovuto trattare di una persona eccezionale oltre ogni misura. Il tipo che si trovava davanti era passabile, abbastanza carino, ma non rispondeva certo a tutti i requisiti da lei richiesti.

Probabilmente la Rei dell'altro mondo lo aveva scelto come fidanzato temporaneo, per trascorrere in spensieratezza gli anni prima dell'avvento del nuovo Silver Millennium.

Il ragazzo sorrideva tra sé. «Sono certo che le mancherò se non le sarò accanto.»

Finché ne era sicuro lui... «Prima hai detto che io e la tua... ehm, Rei, siamo diverse. In che modo?»

«Oh, per esempio la forma dei vostri occhi è differente. Anche i tuoi sono molto particolari, ma Rei ha un taglio degli occhi unico. Poi la frangia: tu la porti di lato, a lei cade su tutta la fronte.»

A sentire il tono del tizio, l'altra Rei era più bella di lei. Bah, lui non era attendibile: era chiaramente innamorato e quindi annebbiato nelle sue considerazioni. «Da quanto tempo state insieme?»

«Un anno e qualcosa.»

Un anno appena? «Non vivi in questa casa da cinque anni? Lei ci ha messo quattro anni ad accorgersi di te?»

Il ragazzo tentò di farla passare per una storia divertente. «Ha capito tardi quello che provava per me.»

Infatti, parecchio tardi. Ciò confermava la sua teoria.

Il ragazzo la scrutava. «Pensi che ci saremmo dovuti mettere insieme subito? Anche tu sei una persona da amore a prima vista?»

Lei aveva avuto solo una cotta da adolescente per il segretario personale di suo padre, Kaido. Era stato sufficiente. «Non penso di essermi mai innamorata seriamente, comunque sono una ragazza che sa quello che vuole. Se incontrassi qualcuno che può andarmi bene, me ne accorgerei subito.»

Il ragazzo aveva spostato gli occhi sulla parete. «Anche Rei è così...»

Nessuna sorpresa per lei. Forse solo l'aspetto la differenziava dal suo alter ego. «Anche per questa Rei è molto importante il tempio?»

«Oh, sì.»

«Tiene moltissimo a proteggere Usagi?»

«Certo.»

«È profondamente legata a Marte?»

«Ovvio.»

«Allora siamo uguali dove conta.»

Il ragazzo - Yuichiro - si scoraggiò. Passò molto tempo in silenzio mentre lei continuava a mangiare.

Infine riprese la parola. «Tu non ti senti mai sola?»

Rei non ebbe nemmeno bisogno di pensarci. «No.»

«Non vorresti aver incontrato qualcuno che sappia prima di te cosa può farti stare bene?»

Che modo curioso di buttare giù la questione. «Non ho mai avuto questo tipo di necessità. Se so cosa può farmi stare bene la faccio, non ho bisogno di un terzo che ci pensi per me.»

«Mi sono sempre chiesto se Rei un giorno sarebbe diventata così.»

Com'era possibile? «Lei quindi sarebbe come dici tu? Che tipo di vita ha avuto?»

Il ragazzo glielo raccontò brevemente. Rei non capì. «Sembra la mia vita.» Entrambe avevano perso la madre da piccole, avevano un padre assente, avevano vissuto da sole col nonno... «Sei sicuro di non esserti immaginato troppe cose sui bisogni di lei?»

«No» rispose lui con decisione. «È stata Rei a parlarmene. Mi vuole nella sua vita perché io riesco a farla felice quando nemmeno lei sa cosa vuole.»

Rei supponeva che, in generale, fosse una qualità desiderabile in un fidanzato. «Tu non sembri molto sicuro del vostro rapporto.»

«Non so come cambieranno le cose tra noi nel tempo. Vivremo a lungo.»

Oh? Lui sapeva anche della vita millenaria, dunque. «Come avete risolto questo inconveniente con la tua ragazza? Sei disposto a invecchiare mentre lei rimarrà giovane?»

«Riuscirò a vivere a lungo quanto lei grazie ai miei poteri.»

«Quali poteri?»

«Non li senti?»

Doveva sentire qualcosa?

Il ragazzo era interdetto. «Forse i tuoi poteri non sono sviluppati come quelli della Rei del mio mondo.»

Così la offendeva! «Prima ho provato a trasformarmi e non ci sono riuscita. In questo mondo i poteri non funzionano, per questo non sento niente.»

«Ah, dev'essere come dici tu. Scusa.»

Lui tendeva a scusarsi spesso, ma era una buona qualità. «Quindi nelle tue speranze tu e la tua Rei vivrete insieme per secoli e secoli?»

«È quello che voglio. Anche lei.»

«Te l'ha detto?»

«Sì. Perché sei così scettica?»

Le sembrava che lui lo sapesse. «Perdonami la brutale sincerità, ma più che un fidanzato tu mi sembri un suo spasimante. Anche se state insieme, mi dai l'impressione di non essere così sicuro del vostro rapporto. Tra i due quello più innamorato sembri tu.»

Invece di offendersi il ragazzo la scrutò. Per lui non era una novità udire verità tanto crude.

«Anche lei ti fa discorsi così schietti?»

«Quando le va. Ed è assolutamente vero che quello più innamorato sono io. Mi sta bene.»

Rei capì immediatamente cosa il suo alter ego non sopportasse di lui. «Che discorsi sono? Dovresti pretendere che lei ti ami quanto e più di come la ami tu.»

«Non è da me pretendere.»

«Sono certa che lei lo trova esasperante.»

Il ragazzo emise una risata limpida - un'espressione che accese tutto il suo volto e fece intravedere a Rei cosa ci trovasse di interessante in lui l'altra versione di lei.

«Di me Rei detesta tutto quello che pensi tu.»

L'onestà - con gli altri e con se stesso - era un'altra sua qualità. «Allora cosa ti fa pensare che lei ti ami davvero? Come fai a sapere di non essere solo un capriccio temporaneo?»

Lui si incupì un poco. «Rei non starebbe mai per capriccio con qualcuno. È troppo buona per far male a una persona in questo modo.»

Rei emise uno sbuffo. Aveva volutamente esagerato. «Intendo, come fai a sapere che la sua non è solo un'infatuazione passeggera?»

Lui si perse in un ricordo. «Mi ha detto che non può vivere senza di me. Quando ha pensato di potermi perdere, ha urlato e pianto. Ogni volta che siamo insieme e io la pianto con tutte le mie idiozie, lei sta rannicchiata contro il mio petto. So che non c'è nessun altro posto al mondo in cui vorrebbe trovarsi.»

Rei provò un acuto senso di invidia. Non era mai stata travolta da emozioni simili. Non aveva mai desiderato un'altra persona tanto da non poter immaginare di vivere senza. Non aveva mai anelato di farsi stringere da nessuno e non le era mai passato per la testa che il contatto con un altro essere umano potesse farla sentire come se avesse trovato il proprio posto nell'universo.

Si era sempre sentita completa, ma rispetto all'altra Rei era monca, più o meno come lo era rispetto alle sue amiche. Lei era lei e aveva sempre saputo di essere differente dagli altri. Era meno passionale, più stoica, meno bisognosa della compagnia altrui per sentirsi a posto con se stessa. Guardava alle emozioni vivaci del prossimo con indifferenza, felice di essere estranea a sentimenti tanto ballerini.

Infatuarsi di Kaido l'aveva fatta solo soffrire e alla fine le era parso inutile.

L'altra Rei, a quanto pareva, era più normale. Anche se Rei non avrebbe desiderato essere un'altra persona, provava un po' di rimpianto al pensiero che forse mai in tutta la sua vita si sarebbe lasciata andare tanto quanto il suo alter ego. L'amicizia delle ragazze la rendeva già una creatura piena.

Forse non doveva invidiare tanto l'altra ragazza. Lei era innamorata di un uomo che le causava sicuramente diverse pene col suo modo di fare.

Invece di continuare a cercare di affossare quella relazione, decise di incentivarla. «Ti dico io cosa vuole la tua ragazza.»

Il tipo si mise sull'attenti.

«Anche se è carino che tu sia tanto onesto con lei, tieniti dentro le tue insicurezze. Lei è felice di ascoltarti e senza dubbio si sente utile quando lo fa, ma le piacerebbe tanto che tu la smettessi di arrovellarti. Ti ha scelto nonostante le tue fisime, ne sono certa. Le piaci quando sai quello che vuoi e lo mostri anche a lei. Vuole vederti diventare ciò che ha intuito che puoi essere. Sono scorci in cui sta riponendo grandi speranze. Ha iniziato a intravederli solo negli ultimi anni della vostra conoscenza. Prima i contro superavano di gran lunga i pro: perciò, anche se ti conosceva da tanto, ha accettato di accoglierti nella sua vita solo da poco.»

Il ragazzo era rimasto a bocca aperta.

«Cosa? Stupito che la conosca tanto? Sento che io e lei siamo due facce della stessa medaglia. Se l'avessi davanti la sentirei come uno spirito affine. Sarebbe come una sorta di sorella con cui ho molto in comune.»

Il tipo concordava sull'ultimo punto. «Le piaceresti molto se ti conoscesse.»

Rei non aveva dubbi. Avrebbe potuto essere per l'altra una sorta di àncora, separata da quella che rappresentava il suo ragazzo.

«Se fosse qui sarebbe molto utile anche a te, sai?»

Rei si risvegliò dai propri pensieri. «Lei a me?»

Il ragazzo era sicuro. «La mia Rei ti toglierebbe fuori da quest'apatia che dimostri. Non accetterebbe di vederti così calma e imperturbabile. Direbbe che c'è del fuoco anche dentro di te e ti girerebbe intorno cercando di tirarlo fuori in tutti i modi. Anche facendoti arrabbiare.»

Rei scoppiò a ridere. «Mi sta già simpatica!»

«Mi sento strano a dirlo, ma spero che anche tu un giorno possa trovare la persona capace di farti accendere. Non penso che per te andrebbe bene una persona col mio carattere...»

Senza dubbio no. «Io comunque non sono alla ricerca di nessuno. Sto bene per conto mio.»

Il ragazzo lo accettò e si alzò in piedi. «Vado. Grazie di tutto.»

Oh. Cos'era tutta quella sicurezza? «Pensi di poter mettere piede fuori di casa senza problemi ora?»

«Sì, sento che ora mi sarà possibile.»

A sentirlo parlare sembrava vero. Rei ebbe l'impressione che quello fosse un saluto e volle soddisfare un'ultima curiosità. «Senti... cos'è esattamente che l'altra Rei ha intravisto in te? Cosa potresti diventare? Dentro di te lo sai, vero? Dev'essere una specie di sogno segreto, inconfessabile.»

Lui rimase a guardarla, immobile.

«Dirlo ad alta voce sarà liberatorio» suggerì Rei.

«Un guida.»

La parola aleggiò nell'aria. Sorpreso di averla pronunciata, il ragazzo si aprì in un sorriso lento.

Rei gli offrì un cenno di assenso. Considerandolo un saluto, lui ricambiò il gesto con la testa e sparì in corridoio.

Contenta di aver fatto la sua conoscenza, per quanto strano fosse stato quell'incontro, Rei se ne rimase tranquilla in cucina, a terminare la sua colazione.

 

CONTINUA...


 

NdElle: nel prossimo capitolo di questa raccolta, Rei anime VS Jadeite manga (ovvero, la versione di questo generale che avrebbe dovuto essere il fidanzato di lei nelle intenzioni della Takeuchi).

Sarò molto felice di sapere cosa pensate di questo pezzo su Yuichiro e Rei manga, fatemi sapere!

 

Elle

 

Per anteprime e approfondimenti sulla mia saga, visitate il mio gruppo Facebook, Sailor Moon, Verso l'alba e oltre.

 




   
 
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