Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Pheronia    30/09/2018    1 recensioni
"Dammi il via e salto con te."
Scritta nel 2016, trovo adesso la forza di pubblicare questa storia. Non mi ha mai convinto e mai lo farà, ma sento il bisogno di pubblicarla per potermene finalmente liberare.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
You, the Sun.
 
 
Dammi il via e salto con te.
Lo sai che lo avrei fatto da sempre.
Accarezzo con lo sguardo un'ultima volta i tuoi capelli scuri, quasi ramati sotto le luci al neon.
Il tuo sguardo è ancora rivolto verso l'ingresso della galleria – presto il nostro treno sarà qui, tesoro. Non avere fretta.

La desolazione di questo silenzio che ci circonda mi graffia l'anima. Qualche barbone assonnato, i 'beep' incessanti dei tornelli, le voci che risuonano dai vecchi altoparlanti. Ogni cosa in questo dannatissimo posto sembra sapere come finirà questa notte.
E giustamente si fa i fatti suoi.
 
Mi stringi ancora di più la mano, sempre più fredda e tremante.
Penso che ti tirerai indietro, ma evito di chiederti ancora se sei sicura di quello che stiamo per fare. Rovinerei quest'aura mistica e fragile che ci avvolge.
Per un secondo mi chiedo come ho potuto lasciarmi convincere. Amo così tanto il tuo dolce viso a cuore, i tuoi occhi scuri e graffianti, che non riesco proprio ad immaginarli schiacciati tra le rotaie e qualche tonnellata di ferraglia.
 
Ricordi? Quella notte non riuscivi a togliermeli di dosso, quegli occhi neri.
Le tue ciglia fitte, ad ogni loro soffice movimento, sembravano smuovere l'aria e soffiarmela dritta sul volto, dall'altra parte della stanza.
Ti eri avvicinata a me incauta, ondeggiando su quelle scarpe esageratamente alte per delle caviglie così sottili. Una lunga coda dondolava alle tue spalle, scoprendo un viso dai lineamenti dolci, le guance leggermente arrossate e quasi della stessa tonalità delle tue labbra.
Biascicasti il tuo nome, interponendo tra una sillaba e l'altra una risatina soffocata.

Adele, mi era sembrato di capire.

Non reggevi l'alcol manco per un cazzo, e già allora la cosa mi faceva sorridere. Intuii che avevi bevuto a malapena mezzo bicchierino di Gin, sicuramente il responsabile della tua botta di audacia.
 
Come la prassi esige, mi ero affrettata a scaricare il bicchiere di Vodka e redbull a quel mio amico che si berrebbe pure l'olio delle macchine, se gli venisse regalato. Poi mi ero esibita nella più rigida e sudata stretta di mano della mia vita – certe cose dovrei proprio risparmiarmele.
 
"Sono Sel", avevo detto tra l'imbarazzo e la voglia di scappare.
Mentre mi riprendevo da quel gesto sicuramente fuoriluogo per una discoteca, notai lo sguardo carico di tenerezza e curiosità che mi regalasti, piegando lievemente la testa di lato.
 
E poi, il sole.
Il sorriso più bello mai contemplato da essere umano.
Quello è stato il momento, Adele.
In quel preciso istante ho capito che ti avrei seguita ovunque, sempre. E infatti eccomi qui.
 
Sento annunciare il nostro treno.
Vedo piccole pietruzze saltellare sulle rotaie davanti a noi, le ronzanti luci al neon tremare un istante.
Il tuo sguardo incerto è ancora fisso sui binari.
Ti stringi di più a me, concedendomi di inspirare il tuo bizzarro profumo di lavanda e sigaretta (lo riconoscerei tra mille), leggermente distorto dal forte vento che adesso soffia dalla galleria.
 
L'ultima volta che ti ho stretta così forte a me, eravamo sfatte e ansimanti sul tappeto di casa tua.
Il ricordo è pallido, evanescente. Eri davvero tu? O forse era un ricordo, un riflesso… Non ne ho idea. Mi sembra che da allora sia trascorso il tempo di cent'anni. Non mi sembri neanche più tu.
 
"Promettimi che mi amerai per sempre. Promettimi che non mi lascerai la mano" ordini in un soffio, voltandoti improvvisamente e fissando gli occhi scuri nei miei.
 
Le luci tremanti che ci avvolgono smorzano le proprie cromie, il vento soffia più lentamente, accarezzandoti la guancia e quella timida lacrima sospesa tra le tue ciglia.
 
Non ti rispondo. Premo le mie labbra sulle tue e tutto si congela: il nostro treno, la tua lacrima, il mio cuore che sembra esplodere nel torace. Mi rispondi con più passione del solito, ma c'è qualcosa di strano nel nostro ultimo bacio.
Questo bizzarro, leggermente rivoltante sapore di alcol, stanchezza e lacrime.
 
Ma questo non è il tuo sapore, amore mio. Questo non è il sapore di Adele.
Quando ti assaggiai per la prima volta fuori da quel locale sgangherato, mi parve di aver scoperto l'elisir di lunga vita. Una dolcezza così pura e viscerale che credevo di collassare ai tuoi piedi, tant'era la forza che sprigionavi. I nostri corpi tremavano, si inarcavano ad ogni contatto più intimo,  quando timidamente socchiudevi gli occhi per controllare se ti guardavo mentre posavi le tue labbra sulle mie.
 
Sapevi che era così, ma lo facevi lo stesso.
 
Le nostre bocche si muovevano sinuose, sprigionando calore e liberando un'energia così forte che  pensai mi avrebbe travolto.
Quella notte, come molte altre, sapevi di vita.
La gustai direttamente dalle tue labbra, la trovai nei tuoi abbracci liquidi.
 
Quella dolcezza non riesco più a sentirla.
Adesso, Adele, sai di sale e follia.
Forse non sei nemmeno più tu, forse sei scomparsa veramente tra i miei confusi pensieri e tengo la mano ad un pallido, flebile ricordo di te. O forse ancora, ho appena capito chi sto stringendo veramente.
 
Sorridi mollemente fissando un punto impreciso alle mie spalle, poi con un cenno della testa capisco che è il momento. Sento il rumore metallico avvicinarsi, due luci spuntano rapide dalla galleria. Ci portiamo entrambe più vicine di un passo, il silenzio infranto da un inutile stridìo di freni.
 
"Per sempre, Sel" mi sussurri prima di saltare.
Non rispondo. Osservo la mia mano stringere nient'altro che aria, mentre anche l’ultima carrozza mi sfila davanti, per poi scomparire.
Ho perso il nostro treno per l'ennesima notte, ma non mi importa.
 
Domani io sarò di nuovo qui.
E tu, come sempre, tornerai con il sole.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Pheronia