Videogiochi > ARK: Survival Evolved
Segui la storia  |       
Autore: MayaPatch    30/09/2018    0 recensioni
Prima parte di una serie comprendente "Ark: Aberration", "Ark: Extinction" e "Ark: Genesis"
Aurora è una sopravvissuta che si troverà suo malgrado ad indagare tra i misteri dell'isola per scoprirne la storia nascosta e il suo scopo. Ma sta accadendo qualcosa. Quel posto sta cambiando.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ark-cap2 by MayaPatch

«Denominiamo col termine Alfa tutte le creature dominanti. Sono riconoscibili non solo per la stazza, ma anche per l'aura rossa che le circonda. Non hai avuto le allucinazioni.» spiegò Jenny mentre si incamminava con Aurora per il villaggio della Tribù «Tutti i predatori nelle vicinanze subiscono l'influenza dell'Alfa, diventano più aggressivi e forti. Per questo quei Raptor sembravano inarrestabili.»

Erano passati altri tre giorni, e la ragazza dai capelli rossi si stava riprendendo molto bene, le ferite ormai erano solo dei graffi quasi completamente cicatrizzati. Durante quel periodo, aveva chiesto informazioni e Jenny sembrò felicissima di dirle tutto ciò che la nuova arrivata voleva sapere. Prima di tutto, le spiegò che il villaggio era costruito in un cratere, all'interno di una collina, ed era dotato di tre entrate chiuse da imponenti portoni in metallo; ai bordi del cratere e lungo il pendio della collina erano situate delle torrette, che avevano il compito di sparare a determinati bersagli come i carnivori e potenziali nemici della tribù. Sempre sul pendio, c'erano delle torri di vedetta e delle piante che sparavano una sostanza collosa che intralciava i movimenti di qualsiasi intruso.

«Come vi siete accorti dei Raptor?» chiese Aurora.

Jenny indicò le torrette con un gesto del capo «Le piante più all'esterno hanno reagito, ma non le torrette. Ci siamo insospettiti e siamo intervenuti quando la sentinella ha confermato la presenza di predatori nel nostro territorio.» si fermò e si voltò verso la rossa «Trovare te è stata una sorpresa. La tua presenza ci ha confermato che le torrette non funzionavano a dovere. Eri in difficoltà e abbiamo agito di conseguenza. Non ci sei sembrata una minaccia.»

Fino a quel momento Aurora non aveva pensato alla possibilità che ci fossero dei nemici veri, umani, anche se avrebbe dovuto sospettarlo «Proteggete il vostro territorio, quindi?»

La ragazza dai capelli neri si guardò attorno e allargò le braccia «Questo è il risultato di anni di lavoro.» asserì «Il villaggio, la gente che ci vive, le creature che abbiamo addomesticato e allevato. Nostro compito è proteggere tutto questo.»

Aurora osservava i membri della tribù svolgere i propri compiti: alcuni usavano triceratopi o parasauri come muli da soma. Immaginò l'impegno di quelle persone mentre costruivano le stalle, le serre e le case in cui avrebbero vissuto «Immagino, quindi, che ci siano altre tribù oltre la vostra.»

«Immagini bene.» intervenne una voce maschile profonda.

«Buongiorno, Nick.» disse Jenny con un gran sorriso.

Nick era un uomo alto due metri, aveva le spalle larghe e un fisico muscoloso. Aveva delle cicatrici sul bicipite delNicksheethh by MayaPatch braccio destro e altre due sulla guancia sinistra. La sua mandibola era squadrata e i lunghi capelli castani cadevano liberi sulle spalle. La pelle era scura, come perennemente abbronzata. Indossava una collana da cui pendevano denti di dimensioni diverse.

La ragazza dai capelli neri si approcciò a lui con un piccolo balzo «Nick, ti presento Aurora. Aurora, Nick, il nostro saggio leader!»

Nick allungò la mano «Benvenuta nei Difensori, Aurora.» esordì con un sorriso affabile.

La ragazza gli strinse mano, la stretta di lui era salda, ma non faceva male «Grazie.» notò che il suo impianto era rosso.

«Da qui penso di poterle fare da guida, credo.» disse il capo tribù «Ho un compito per te, Jenny. Siamo a corto di metallo e c'è un Giganotosauro in zona. Puoi occupartene insieme alla squadra di Sam? Mi risulta che quel pelandrone sia ancora in infermeria o sbaglio?»

Jenny balbettò «Ormai lo conosci. Se può prendersi del tempo lo fa e i Giganotosauri non sono un problema di tutti i giorni. Comunque, sì, posso sostituirlo.»

La presenza di un Giganotosauro ricordò ad Aurora quello che la aveva aggredita al suo arrivo, si chiese se fosse lo stesso esemplare. Nick diede istruzioni a Jenny. Le indicò il Dente Gelato, un monte situato a poca distanza dal Lago Nascosto, chiamato così per la presenza di un laghetto al centro del cratere, sede del villaggio dei Difensori. Il monte era una preziosa fonte di metallo e ossidiana, ma, ogni tanto, un Giganotosauro si faceva una passeggiata rendendone impossibile il recupero.

«Dove eravamo? Ah, sì, cosa vuoi vedere?» le chiese Nick dopo aver congedato Jenny.

Aurora rifletté «Prima di tutto le stalle, il mio Equus è lì.»

Durante il percorso Nick le mostrò le serre ricche di vegetali e il laboratorio, dove era possibile costruire ciò che serviva usufruendo delle risorse della tribù. All'interno della struttura, c'era una forgia metallica enorme, diversi tavoli da lavoro, forge piccole in pietra, un banco chimico per produrre sostanze narcotizzanti, polvere da sparo ed altri curiosi oggetti che Aurora avrebbe studiato nei giorni seguenti.

Nelle stalle lavoravano cinque persone che accolsero Nick con un enorme sorriso e un abbraccio «Com'è andata la caccia?»

«Bene, avremo di che mangiare per giorni. Unh, questa è Aurora, è qui per vedere come sta il suo Equus.»

La stalla era un posto confortevole, c'era paglia ovunque e gli Equus erano a loro agio. Mentre Nick parlava con uno dei cinque ragazzi, Aurora si aggirava tra i box. Osservava le selle, le briglie e i ferri di cavallo appesi alle pareti. Alla vista di un grifone accucciato in uno dei box si fermò «Unh, Nick, c'è una persona qui.».

Adagiato pigramente sul collo del grifone dal piumaggio castano c'era un ragazzo dalla corporatura muscolosa ma meno massiccia di Nick. Il suo volto era coperto da un cappello da cowboy ma i capelli biondi erano ben visibili sulle sue spalle. Dormiva. Una chitarra classica era poggiata al divisorio laterale del box.

«Oh, Lex.» commentò Nick con poca enfasi. Scambiò un'occhiata con Aurora «Si occupa delle Torrette. Ha lavorato duramente da quando è tornato, sono stati due giorni insonni. Ha dovuto ricaricarle tutte dopo aver fabbricato le munizioni. Merita di riposare. Questo è il tuo Equus?»

«Nick?» chiamò un ragazzo arrivato alla stalla con il fiatone « C'è un gruppo di persone all'esterno che chiede di te.»

Il diretto interessato si voltò «Hanno fatto nomi?»

La sentinella ansimava ancora «Sì, Kilani.»

Aurora ascoltava con attenzione mentre accarezzava il muso dell'Equus. Vide preoccupazione sul volto del leader dei Guardiani e decise di seguirlo quando si allontanò. Lo stesso fecero i ragazzi che lavoravano nella stalla.

«Quanti sono?» chiese Nick.

«Cinque. E sono feriti. Hanno portato anche alcune loro creature.»

Nick accelerò il passo e, quando giunse all'entrata, accolse i nuovi arrivati a braccia aperte «Kilani!»

Kilani era un ragazzo dalla carnagione bronzea, il volto tondeggiante e gli occhi leggermente a mandorla, i capelli erano ricci e neri, legati in una coda «Nicholas!» esclamò ricambiando l’abbraccio. Aveva un aspetto stanco e trasandato. Con lui c'erano tre uomini e una donna. Li seguivano uno Yutyrannus dal protopiumaggio azzurro e bianco, due Thylacoleo e due Iguanodonti.

Il leader dei Guardiani lo guardò con apprensione «Cosa è successo?»

«I Teschi Rossi. Ci hanno attaccato poco prima dell'alba.»

Nick lo interruppe e si rivolse ai ragazzi della stalla « Accompagnateli all'infermeria. Aurora, chiama Lex. Digli di raggiungerci alla birreria.»

La ragazza dai capelli rossi obbedì e corse alla stalla. Trovò Lex ancora addormentato. Il Grifone alzò il capo e la scrutò. Aurora alzò una mano per accarezzargli il becco «Tranquillo, sono dei vostri. Devo svegliare il tuo padrone. Vuoi aiutarmi?»

Il Grifone scrollò il capo e gonfiò le piume, emise un grido flebile e si alzò facendo cadere il suo padrone con la schiena sulla paglia.
Aurora inarcò le sopracciglia e si coprì la bocca con una mano «Non in un modo così estremo, però!» ridacchiò divertita.

Lexxx by MayaPatch«Grif! Che ti è preso?» esclamò Lex massaggiandosi la schiena. Si alzò barcollando e lasciò che il cappello pendesse sulla sua schiena grazie ai lacci che lo legavano al collo. Quando notò Aurora la scrutò con curiosità «Tu saresti la nuova arrivata?»

«Sì, e il tuo Grifone mi ha solo aiutata a svegliarti.» rispose lei un po' imbarazzata.

Lex aveva ancora il volto assonnato e scrutava il Grifone con espressione corrucciata «Bell'amico che sei.» esclamò con tono sardonico «Allora, perché avresti dovuto svegliarmi? Immagino sia per qualcosa di importante.»

«Nick ti aspetta alla birreria con, credo, un amico, Kila-qualcosa. La sua tribù è stata attaccata prima dell'alba dai Teschi Rossi.»

«Cosa?» esclamò e si affrettò a raggiungere il luogo stabilito. Aurora lo seguì.


Stacco by MayaPatch
La birreria era situata di fronte ai dormitori e affacciava sul laghetto centrale del cratere. Lex entrò a passo svelto e raggiunse Nick e Kilani, entrambi seduti ad un tavolo rotondo e tenevano in mano una pinta di birra.
Lex andò a prendersi una birra, ne avrebbe avuto bisogno. Sapeva quanto fossero pericolosi i Teschi Rossi e probabilmente Nick gli avrebbe chiesto qualcosa. Anche Aurora si aggiunse al gruppo ma rifiutò la birra.

«Allora. Aggiornatemi.» incitò il biondo dopo essersi seduto al fianco di Nick.

Kilani sospirò «I Teschi Rossi ci hanno attaccati un po' prima dell'alba. Hanno distrutto le torrette e poi le mura.»

Lex aggrottò le sopracciglia «Come? Hanno usato dei cannoni? Delle C4?»

Il nuovo arrivato lanciò uno sguardo fugace a Nick «No. E proprio di questo stavo parlando.» asserì con tono sommesso «Le selle dei loro Rex. Erano metalliche e sparavano! Alcuni Teschi poi volavano e usavano fucili insoliti.»

Nick sorseggiava la sua birra, la fronte poggiata sulla mano. Sembrava pensieroso e preoccupato. Lex corrugò la fronte, non aveva mai sentito parlare di una cosa del genere «Non avete potuto fare nulla?»

Kilani guardò la pinta di birra mentre ci giocherellava spostandola da una mano all'altra «Il metallo non ci ha permesso di scalfire nemmeno uno dei loro Rex. Inoltre, il raggio d'azione di quei proiettili è molto lungo e preciso. E i Teschi, non solo volavano ma correvano ad una velocità smisurata. E anche i loro fucili erano potenti. Ci hanno schiacciati dopo ore di resistenza.»

Lex scrutò il ragazzo dai capelli neri e poi si soffermò su Nick: il suo volto non nascondeva preoccupazione, i suoi occhi erano fissi sulla pinta e pollice e indice strofinavano ripetutamente il suo mento, tipico gesto che eseguiva quando stava pensando.

«Siete riusciti a fuggire solo in cinque.» commentò quest'ultimo «Sai che non ricorreremo alla vendetta, giusto?»

Kilani sollevò le spalle «Non mi interessa la vendetta, chiedo solo ospitalità.»

Nick ammiccò un mesto sorriso «E la avrete.»

L'ospite sembrò titubante ma poi parlò di nuovo «So che la vendetta non è nel vostro codice. Ed io mai ti chiederei di sacrificare i tuoi uomini. Quello che ho visto oggi mi ha lasciato senza parole. Quella gente è in possesso di tecnologie che noi non abbiamo. Poco importa se circondiamo il villaggio con torrette quando le selle dei loro Rex le distruggono a distanza di sicurezza.»

Il leader dei Difensori strinse il ponte del naso tra pollice e indice e sospirò profondamente «Per ora sentitevi liberi di restare quanto volete. Siete al sicuro qui. Lex, dobbiamo migliorare le difese e addomesticare gli altri due Titanosauri.»

Il biondo rischiò di strozzarsi con la birra «Tutti e due? Non ne basta uno? Quella bestia mangia uno sproposito!» esclamò fissando Nick con gli occhi spalancati.

«Non userei mai i miei Giganotosauri contro quelle armi. Per ora il Titanosauro mi sembra la scelta giusta. Ha la pelle spessa e una potenza incontrastabile. Sella metallica o meno, quei Rex hanno poche possibilità di farcela. Avere un Titanosauro è gran cosa, ma appropriarci degli altri due impedirà ai Teschi Rossi di addomesticarli e usarli contro di noi.» spiegò il leader. ll suo bicchiere era ormai vuoto «Vieni con me, Lex. Devo mostrarti un paio di cose.» e sì alzò «Kilani, va' a trovare i tuoi ragazzi, sarai preoccupato per loro. Io devo parlare con Lex e organizzare tutto il necessario.»

Anche Aurora si alzò «Posso fare anche io qualcosa? Vorrei ricambiare la vostra accoglienza e l'aiuto che mi avete dato.»

«Beh, sicuramente non possiamo coinvolgerti in attività pericolose. Ti consiglio di chiedere in giro, magari a Jenny. Potrebbe darti qualche suggerimento. È brava in queste cose.» rispose Nick con un sorriso cordiale «Per ora accompagna Kilani in infermeria. Ci vediamo dopo. Lex, andiamo.»

Lex fu incuriosito da tanta fretta ma lo seguì. Non disse nulla lungo tutto il tragitto attraverso il villaggio fino all'entrata Nord, che era collegata da un altro portone di metallo ad una gola scavata nel terreno. Il ragazzo rimaneva sempre stupito dalla quantità di Giganotosauri che Nick aveva allevato, e il suo stupore aumentò quando due cuccioli li accolsero di corsa e poggiarono i loro musi sulla pancia del capo tribù in segno di affetto. Uno aveva la pelle verde scuro sulla schiena e verde chiaro sul ventre, l'altro aveva la schiena color indaco e il ventre color lavanda «Una mutazione?» azzardò.

Nick annuì sorridente e accarezzò i due cuccioli lungo tutto il muso «C'è voluto un po' ma alla fine ce l'ho fatta. Sarà meraviglioso da adulto.»

«Non ho dubbi.» commentò Lex. Provava un po' di invidia. Nessuno era mai riuscito ad addomesticare una bestia simile perché era tra le più potenti, ma anche tra quelle più irascibili. Non era un caso che il castano li tenesse tutti in un unico posto, separati dal villaggio «Allora, perché siamo qui?» chiese. Alzò lo sguardo verso il lato opposto della gola e osservò il Titanosauro in tutta la sua grandezza. Addomesticarne uno era stata una faticaccia ma, da quando quella creatura era con loro, nessuno osò disturbarli. Così il gigantesco erbivoro dal collo lungo passava le sue giornate standosene pigramente in piedi e menando calci quando un predatore si avvicinava alla gola.

«Come ben sai, dobbiamo migliorare le difese.» iniziò Nick mentre guidava il biondo verso una casetta costruita con pareti di metallo «E le torrette che abbiamo sono inutili. Perciò, credo che sia giunto il momento di cacciare un po' le unghie.» entrò nell'edificio e ne uscì dopo qualche minuto, sotto il braccio sinistro portava un contenitore di legno con coperchio che poggiò tra i suoi piedi. Attivò il suo impianto e, davanti a lui, in una luce screziata, si materializzò una torretta molto diversa da quelle che usavano di solito: era in metallo splendente e poggiava su quattro piedi a base larga, forse per avere maggiore stabilità. Non aveva una sola bocca da fuoco ma ben due.
Lex osservò meravigliato l'arma e poi la toccò. Sentiva che quel metallo era diverso, ma non sapeva spiegarsi la sensazione tattile che ne riceveva. Era un metallo visibilmente resistente, ma c'era qualcosa di più e in quel momento gli sfuggiva «Da dove la hai presa?» spostò lo sguardo sul suo leader. Aveva sempre sospettato che sapesse più di quello che mostrava e questa ne era la conferma.

Nick si passò la mano tra i capelli, sembrava restio a parlare «Apparteneva alla mia vecchia tribù.»

Raramente l'uomo parlava della sua esperienza con la tribù precedente e Lex aveva imparato a non fare domande «Avresti potuto posizionarle tanto tempo fa.»

«Sono molto costose da mantenere e il materiale non è semplice da trovare, ma questa è un'emergenza.»

«Con cosa sono fatte?» chiese Lex.

Nick prese la scatola e la aprì, al suo interno c'erano degli oggetti simili a microchip, avevano la forma quadrata e sembravano composti da tanti piccoli esagoni grigiastri. Guardandoli con attenzione, si poteva notare una livrea che li attraversava se colpiti dalla luce.
Il biondo ne prese uno e lo analizzò con curiosità. Gli esagoni che componevano l'oggetto erano piccoli e in rilievo Elemento by MayaPatch«Che cos'è?»

Nick ghignò «I proiettili per le torrette. Le attiverò da qui con un generatore apposito. Vieni.» e gli fece cenno di entrare con lui nella casetta.

Lex si guardò attorno e si stupì dell'ordine che c'era all'interno di un locale così piccolo. C'erano una scrivania, un letto, un armadio e un oggetto metallico dalle forme tondeggianti. Sulle mensole c'erano piccoli vasi vuoti, libri, probabilmente formati da fogli e appunti, e, poi, delle foto. Facendo più attenzione, ne notò una in particolare. Era sulla scrivania e ritraeva un gruppo di dieci persone, sorridevano tutte e indossavano delle tute metalliche con led azzurri. Nick era al centro, il suo braccio avvolgeva le spalle dell'unica ragazza del gruppo. Aveva il volto rotondo e gli occhi azzurri, la pelle chiara e i capelli neri legati in una treccia laterale «La tua vecchia tribù?» si lasciò sfuggire.

Probabilmente Nick lo aveva lasciato curiosare, lo guardava con le mani conserte e il volto spazientito, lo avrebbe rimproverato? «Sì.» si limitò a dire «Ma concentriamoci su quello che conta. Questo è il generatore Tek, alimenterà le torrette Tek.» prese uno quei piccoli oggetti quadrati e lo tenne tra pollice e indice «Questo è l'Elemento, è una fonte di energia molto potente ma rara. Quei fucili e le armature dei Teschi sono composti da questo stesso materiale. Per distruggerli abbiamo bisogno delle stesse munizioni. I proiettili comuni non li scalfiscono quasi. Un debole campo di forza li respinge. Il plasma elementale di quei fucili e delle torrette invece ne è immune.»

Lex era sempre più curioso di sapere tutto. Aveva così tante domande da fargli ma si trattenne, avrebbe trovato l'occasione adatta e, allora, Nick avrebbe parlato «Quindi, devo piazzare e configurare queste torrette?»

Nick annuì «Solo creature addomesticate e persone. Non voglio sprecare munizioni per minacce di poco conto.»

--------------------------------------------------------

Beh, capitolo terminato! Purtroppo in ritardo perché gli esami hanno la priorità XD

Vorrei fare una piccola precisazione su questa roba Tek. Mi sono discostata un po' dalle meccaniche del gioco che renderebbero il Tek Tier non così fenomenale anche perché nelle note di Helena e Diana da Aberration il set compare per la prima volta ed è descritto come qualcosa di molto particolare.
Inoltre in questa storia cercherò di dare più realismo rimanendo comunque nei limiti dell'universo del gioco.



  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > ARK: Survival Evolved / Vai alla pagina dell'autore: MayaPatch