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Autore: Freaky_Frix    30/09/2018    2 recensioni
Piccolo racconto che ho tenuto da parte per un po'. Non trovavo uno scopo per il protagonista, poi ho capito che non tutti devono averne uno.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I lampeggianti blu dell’ambulanza rimbalzano nel nero marzolino. Non riesci a sentire nulla: solo un debole fischio, e l’asfalto sotto di te che vibra con intensità sempre diversa. Anche dentro di te nulla si agita. Sei consapevole dell’aria pungente che colpisce i tuoi occhi spalancati; del bagnato che ti cola giù per la guancia. Ma il tuo cuore è muto: non si pronuncia. Le tue sinapsi rantolano per un secondo: articolano domande su domande, provano un check completo del sistema, ma tu le reprimi.
Ecco, la macchina che si rivolta contro sé stessa!
Le luci blu vengono coperte da due figure che non riesci a mettere a fuoco. Sai che ti toccano, perché avverti varie pressioni ovunque, ma sono lontane.
Tu sai quello che hai fatto, sembra dirti il cielo. Ti lasci sfuggire una sola domanda:
Cosa avrei fatto?
Ed ecco un dolore lancinante ti si propaga dentro. Ed ecco, la risposta ti si para davanti. Hai inciso con il coltello del tradimento una ferita profonda, e da quello squarcio è sgorgato fuori il sangue torbido della vendetta, che ti ha travolto.
Era l’ultimo autobus. In strada nessuno, a parte te e ciò che resta della tua misera maschera. Non sai come l’autobus ti abbia abbracciato: eri sul marciapiede, lui sulla sua corsia. Dolore. Flash. Lei. No, impossibile: troppo debole. Non ti hanno spinto. Non ti hanno spinto. Eppure … Lui, forse. No, nemmeno lui: troppo pulito, come lavoro sporco.
Ti risuonano nelle orecchie le loro parole.
Come se potessero ferirti solo adesso.
Alcool, erba, tutto quello che poteva servirti per soffocare, l’avevi provato. Ma forse l’unica cosa che hai ottenuto è la vera verità.
Insignificante, stronzo e manipolatore: solo alcuni dei tanti insulti volati quella sera.
Troppo difficile chiedere perdono. Le persone sono solo strumenti imperfetti, che hanno un loro scopo parziale e che per questo vanno sostituiti. Abbassarsi a chiedere scusa, ad accogliere il torto marcio, sarebbe stato troppo complicato. Troppo stancante. Meglio resettare tutto. Ma a volte, ti sei reso conto, non è così facile.
E (magari) sei anche tu un misero strumento imperfetto che ha smesso di funzionare.
Le due ombre che ti sovrastano emettono suoni sordi, come grandi balene perse nell’oceano.
Poi, piano piano, le due ombre si allargano sopra di te, sembrano abbracciarti e dirti “tranquillo, va tutto bene”.
Prima di lasciarti andare al loro abbraccio pensi distrattamente che finalmente hai quello che volevi: sollievo. Sei così leggero, adesso.
Niente ti farà più male.
***********
«È morto.»
«Carichiamolo, allora. Dai.»
   
 
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