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Autore: Lonelybeing    01/10/2018    2 recensioni
Ancora non so dove questa storia mi porterā.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Un altro giorno, un altro letto, un'altra stanza.
Dapprima non ricordo come sono capitata qui, poi metto a fuoco il comodino squadrato in legno di faggio alla mia sinistra, immacolato.
Solo un telefono nero mai visto prima troneggia al bordo della superficie, insieme ad un biglietto elegantemente scritto e un bicchiere di vetro con accanto una bottiglietta d'acqua da mezzo litro chiusa ermeticamente.
L'apparecchio segna le sei e due minuti esatti, con una luce rosso sangue che pare appartenere agli occhi di un demone.
Ora ricordo.
Alzo il busto dal letto, dalle coperte immacolate e quasi innaturalmente prive di pieghe; accanto a me, una valigia rosso rubino č l'unica cosa in questa stanza che pare mostrare i segni del tempo.
La stravagante perfezione compositiva del locale mi ricorda che sono in un hotel, non nella caotica stanzetta che solitamente condivido con mia sorella, non a casa mia.
Mi ergo sulle gambe ancora brunite dai giorni di sole estivo, sistemando i capelli scuri dietro le orecchie, per quanto i numerosi nodi me lo permettano.
Mi dirigo verso quella che pare la porta di un bagno: infatti, appena sfioro il pulsante della luce, un suono simile a quello della ventola di un forno rompe il silenzio, facendomi sobbalzare.
Varco la soglia, la luce accecante, il pavimento freddo al tatto, i piedi nudi, il lavandino bianco e ancora segnato dalle gocce d'acqua, ora incrostate, della sera prima. Cerco la saponetta, la cui superficie, da vellutata e scrupolosamente impacchettata come me l'avevano fatta trovare, era divenuta poltigliosa ed appiccicosa, decisamente viscida al tatto. Mi lavo le mani, a seguire il viso. Dallo specchio, due occhi incavati mi fissano di rimando. Il mento gocciolante, il viso umido.
Mi sorrido, cercando di scacciare il pensiero della mia casa, dei miei cari, e pensando invece alla grande opportunitā che mi č stata data. Quanto avevo pregato di superare quell'esame di ammissione: ora potevo finalmente dare prova delle mie capacitā, poter dare il mio contributo al mondo. Ora tutto era possibile.
   
 
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