Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Walt96    02/10/2018    2 recensioni
Legata a "Kingdom Hearts 2W".
Doflamingo è sparito a cavallo di Dialga nella dimensione del tempo, quando si ritrova nel mondo dei Pokemon la sua brama di controllo lo porta a Hoenn, luogo nel quale lo vedremo sprigionare il suo vero potere.
Genere: Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il vero potere di Doffy
 
 
 
 
Dialga lo stava trascinando attraverso la dimensione del tempo e lui man mano perdeva sempre di più la presa e il controllo del Pokemon, ma non gli importava.
La divinità che controllava il Tempo era troppo potente per essere manovrata da lui solo e Doflamingo ne era consapevole.
«Mhuhuhuhu, nessuno si è reso conto che la strega ci ha riunito per conto di qualcun altro, non hanno proprio esperienza in affari loschi… e poi quel presuntuoso di un mago non è riuscito ad attivare nemmeno lontanamente la furia del ragazzo elettrico. Lui sì che è la chiave per una svolta a livello universale tra questi inutili mondi» ragionò sui fatti appena accaduti.
Un portale luminoso si aprì violentemente davanti a loro «Fine della corsa!» disse Doflamingo mentre uscirono nuovamente nei cieli di Sinnoh.
Dialga lo disarcionò e lo sbatté sul terreno umido di un bosco, lui lasciò la presa con una capriola e si rimise in piedi, fissandolo.
Lo sguardo duro e potente di Dialga si rifletteva negli occhiali rossi del pirata.
Si sfidavano l’un l’altro e quando Doflamingo mosse le dita lanciando i suoi fili contro il Pokemon, Dialga illuminò la sua aura di blu e intrappolò la mossa avversaria in un loop temporale.
I fili in aria tornavano indietro verso il proprietario per poi ritrovarsi nuovamente in aria e tornare ancora indietro.
Anche Doflamingo era costretto a ripetere il movimento con le dita senza riuscire a smettere, si arrabbiò molto per questa prigionia.
Dialga lo continuò a fissare impassibile e silenzioso, poi riprese il volo e svanì nel cielo notturno.
Solo quando la sua presenza fu abbastanza lontana, il loop terminò liberando la mano di Doffy.
Lui si osservò intorno e decise di andarsene, alla ricerca di una città.
Legando i fili alle nuvole, si librò in aria e si alzò abbastanza da poter osservare la regione di Sinnoh nella sua interezza.
Era splendida, tutta illuminata dalle molteplici cittadine che la componevano; lui non poté fare a meno di notare che fosse in realtà una penisola quasi interamente circondata dal mare.
Non riuscì a frenarsi e così, istintivamente, si avventurò per mare, abbandonando Sinnoh.
Sfrecciava velocissimo sulle onde calme, dandosi qualche slancio ogni tanto con i suoi fili, gli ricordava il suo mondo.
Osservò con attenzione i Pokemon d’acqua che nuotavano sotto di lui, ad un certo punto oltrepassò anche una grossa balena che identificò come un Wailord grazie al Pokedex che aveva meticolosamente conservato e imparato ad utilizzare.
Poi vide anche degli Sharpedo: Pokemon simili a squali senza la coda.
Sembrava non esserci nemmeno l’ombra di pirateria in quel mondo, e forse effettivamente era così; in tal caso si chiese come fosse possibile che vivessero tutti cosi in maniera apparentemente pacifica e tranquilla e come mai nessuno usasse il potenziale dei Pokemon per ottenere il potere.
Non riuscì a darsi una risposta.
Qualche ora più tardi vide la costa di una nuova isola dove era si trovava una città portuale tutta illuminata.
Man mano che si avvicinava, si definì nel paesaggio retrostante, un imponente montagna dove un sentiero di fiaccole accese portava fino alla cima.
Chiedendosi dove fosse più utile fermarsi, sorvolò qualche scoglio e isoletta con piccoli gruppi di case, e infine optò per controllare la nuova regione dalla cima del monte.
Appigliò i suoi fili alla solida roccia e volteggiò lungo il sentiero fino alla vetta.
Atterrò leggiadramente nell’ombra, si trovava in una specie di santuario vi erano due altarini: uno vuoto e uno con una particolarissima gemma blu; lì a fianco su una sedia era seduta una vecchietta.
Quando si accorse della presenza del pirata era già troppo tardi.
Doflamingo mosse le dita e i fili intrappolarono l’anziana signora costringendola a voltarsi verso di lui.
Scese dalla roccia su cui era appollaiato e si rivelò alla luce delle fiaccole, prendendo la gemma blu; non poteva non notare la similitudine di quel luogo con la grotta nel Monte Corona a Sinnoh.
«Muhuhuhu, dove mi trovo, vecchia?» chiese sprezzante.
L’anziana signora era terrorizzata da lui, non capiva cosa stesse succedendo, d’altronde non aveva mai visto un umano con poteri speciali. Tentò di divincolarsi ma invano.
«Argh, siamo sul Monte Pira, nella regione di Hoenn. Mi lasci andare!» rispose lei costretta.
«Dov’è l’altra reliquia?» chiese accennando al secondo altare
«L’hanno prelevata gli uomini della Devon Spa, stanno svolgendo degli esami per lo sviluppo di una nuova tecnologia».
«E cosa sono queste pietre?» chiese Doffy fissando la gemma insistentemente.
«…Sono le antiche gemme in grado di risvegliare i Pokemon leggendari Kyogre e Groudon»
«Dove sono?! Dove si trovano ?!» chiese insistentemente Doflamingo.
«Io… io non lo so» rispose la vecchina «Nessuno li vede da secoli».
«Impegnati di più vecchia! O farai una brutta fine!» disse stringendo i fili che la legavano.
«Gliel’ho detto, io non lo so!» ripeté
Doflamingo si fermò, gli si gonfiò la vena sulla fronte per la rabbia e con freddezza la uccise.
«…È ora di dare un senso a questo mondo» sussurrò.
 
 
 
 
Interrogando alla stessa maniera un allenatore che si ritrovò sfortunatamente a scalare il Monte Pira quella sera, scoprì che la Devon Spa si trovava nella città di Ferruggipoli, nella parte ovest della regione.
Volando, Doffy non fece fatica a raggiungerla e, deciso di agire senza freni, scalò il grattacielo della Devon fino ad arrivare all’ultimo piano: gli uffici del presidente.
Lì, rimase fuori dalla finestra, nascosto e in ascolto; l’ufficio era arredato in maniera formale e alle pareti erano esposte alcune rocce rare dentro a delle teche.
Sulla scrivania era presente una targhetta che recitava “Presidente: Sig. Petri” ed erano presenti, oltre a lui, diversi ricercatori con il camice bianco, alcuni imprenditori e un ragazzo giovane con i capelli argentati.
«Vorrei ringraziare mio figlio, Rocco Petri, per averci fornito alcuni tra i minerali più rari che abbiamo utilizzato per lo sviluppo di questa nuova tecnologia e anche il signor custode del Monte Pira, per averci dato la possibilità di studiare la Gemma Rossa» disse indicando prima il giovane e poi un anziano signore.
«Grazie all’energia dell’Archeoevoluzione, alla tecnologia della Devon e al Cavo Link recuperato dagli scienziati di Kanto della Silph, siamo pronti a dimostrare che è possibile trasferire oggetti da una dimensione all’altra, con questo dispositivo!» disse mostrando al pubblico una scatoletta metallica con una specie di proiettore.
Doflamingo aveva sentito tutto e capì al volo ciò a cui stava alludendo il signor Petri.
Senza sforzo tagliò la finestra e fece irruzione nella conferenza.
Si trasferì velocissimo a fianco al signor Petri e, mentre il figlio Rocco stava per lanciare una Pokeball nella speranza di proteggere i presenti, Doffy sferrò un potentissimo calcio in orizzontale, che tagliò di netto tutto il palazzo, separando il tetto che volò giù dall’edificio.
Tutti rimasero pietrificati dalla forza e devastazione di Doflamingo, persino Rocco, che era il capo della Lega di Hoenn, non si mosse più.
Il nemico era anche nettamente più alto e possente di tutti gli altri.
Prese dalle mani del presidente il congegno che secondo loro avrebbe permesso il trasferimento da una dimensione all’altra.
«Mhuhuhuh non avete nemmeno idea di cosa avete creato» ridacchio Doffy.
«Vai Aggron!» esclamò Rocco tutto d’un fiato, lanciando una Ultraball.
Ne uscì un massiccio Pokemon fatto tutto d’acciaio dall’aria molto pesante.
«Usa Pietrataglio!» gli ordinò Rocco e il Pokemon evocò diverse rocce aguzze che si scagliarono velocemente contro il pirata.
A lui gli bastò alzare leggermente la mano per tagliare le pietre in cubetti innocenti, poi la puntò contro il Pokemon che fu costretto contro la sua volontà a saltare e colpire il viso di Rocco con la sua cosa d’acciaio.
Il giovane cadde a terra con il labbro sanguinante, totalmente ignorato dal nemico.
Doffy infatti avanzò verso una teca e ne affettò facilmente il vetro, prelevando la Gemma Rossa contenuta al suo interno.
Mentre il signor Petri aiutò suo figlio ad alzarsi, Doflamingo rivolse a tutti una domanda.
«Dove si trovano Kyogre e Groudon?» chiese calmo.
Tutti si voltarono istintivamente verso il campione della Lega, custode dell’informazione.
«Potrai anche uccidermi, non ti rivelerò mai quest’informazione».
«Mhuhuhuh!» rise Doffy sollevando la mano per infliggere il colpo di grazia al ragazzo.
«NO FERMO!» disse il vecchietto seduto in prima fila.
«Non ti permetterò di sacrificare la vita Rocco, i due Pokemon leggendari… si trovano addormentati da qualche parte in due grotte sotterranee sotto gli abissi intorno a Ceneride… nessuno ne conosce la posizione esatta…»
«Scelta saggia vecchio mio» disse Doffy, poi si rivolse direttamente a Rocco «Scoprirai presto che ci sono sorti ben peggiori della morte» disse sorridendogli sadicamente poi, impossessatosi del marchingegno dimensionale e della Gemma Rossa, volò via fluttuando nel cielo, proprio come era arrivato.
Rocco richiamò Aggron nella sua sfera e corse subito al telefono aziendale presente sulla scrivania del padre: «Presto mi metta in contatto con tutti i Capipalestra e i superquattro! Devono riunirsi a Ceneride!»
 
 
 
 
Doffy si appoggiò sulla cima della Torre dei Cieli, una struttura slanciata e abbandonata poco distante da Ceneride.
«È ora di usare il vero potere…» e mentre commentava, alzò il braccio verso il cielo dal quale sparò migliaia di sottilissimi fili che andarono a spargersi nel cielo.
Piano piano, spinti da un controllo perfetto, andarono a cadere tutto intorno ai confini della regione, formano una cupola di fili che imprigionò in un istante tutti gli abitanti di Hoenn, umani e Pokemon «… la Gabbia per Uccelli».
Al suo comando, tutti i fili che componevano la Gabbia per Uccelli iniziarono a muoversi verso il centro della cupola, stringendo i confini della regione e tagliando tutto ciò che incontravano, lasciando solchi profondissimi.
L’avanzamento era lento ma inesorabile e gli abitanti delle città ai confini della regione come Brunifoglia, Ferruggipoli e Iridopoli si accorsero subito di essere spacciati e che l’unica via di sopravvivenza era quella di allontanarsi il prima possibile dalle loro città.
Allenatori da ogni luogo di Hoenn sfoderarono gli attacchi dei loro Pokemon più potenti conto la barriera di fili che tentava di raggiungerli senza alcun risultato.
Il popolo di Hoenn era davanti al pericolo più minaccioso che avesse mai incontrato.
Ad aumentare ancor di più la situazione di disagio ci fu la seconda ondata di fili controllati direttamente dalle abili mani di Doflamingo; questa volta non diretti ai confini ma a tutti i Pokemon che riuscì a raggiungere.
Seduto in cima alla Torre dei Cieli, come un direttore di orchestra, muoveva la mani e le dita obbligando centinaia di Pokemon ad eseguire i suoi ordini e costringendoli a seminare caos e distruzione.
Mentre la Gabbia per Uccelli avanzava, stringendosi tagliando case, alberi e montagne, al centro della regione i Pokemon controllati da Doffy causavano devastazione, attaccando e ferendo innocenti, scontrandosi con i propri simili, dovendo osservare in silenzio il dolore che infliggevano agli altri senza più avere il controllo delle loro azioni.
Questo era il vero e terribile potere di Doflamingo.
Mentre i cittadini di tutta Hoenn si movimentavano insieme ai loro Pokemon per sfuggire all’inarrestabile ghigliottina che non accennava ad arrestare la sua avanzata, intere città furono distrutte e fatte a fette nel giro di un paio d’ore.
Quando la Gabbia raggiunse addirittura Porto Selcepoli, e quindi un terzo della regione era già stata fatta fuori, allora Doffy riprese il volo, in direzione di Ceneride.
Ceneride era una meravigliosa città bianca, costruita all’interno di un cratere di un vulcano estinto, le cui case erano candide come la roccia su cui poggiavano ed erano tutte adornate con tetti e porte azzurri.
«Grazie a tutti per essere venuti!» cominciò Rocco, che aveva radunato tutti gli allenatori più rilevanti della regione «Il nemico che ci prepariamo ad affrontare possiede doti molto… ehm particolari, diciamo. Fate la massima attenzione e utilizzate tutti Pokemon di tipo Volante, con l’abilità Levitazione o comunque in grado di fluttuare e di reagire agilmente ai suoi attacchi. Non dimenticare di equipaggiare gli strumenti e le megapietre che intendete utili…» ma il suo discorso preparatorio fu interrotto bruscamente dall’arrivo di Doflamingo, che con un fruscio della sua giacca e qualche piuma rosa, apparve velocissimo in mezzo ai capipalestra e superquatto.
Sprigionando l’Ambizione del Re Conquistatore, una forza scaturita dallo spirito di volontà dell’utilizzatore, Doffy fece perdere i sensi alla maggior parte dei presenti, tranne Rocco e Adriano, il suo amico, capopalestra proprio di Ceneride.
Si guardarono, consci che l’unica salvezza per la loro vita, per la loro regione e per il popolo che stavano proteggendo dipendeva dall’esito di quella battaglia.
Lanciarono i loro Pokemon esponendoli al nemico.
Doffy si sollevò in aria lanciando i suoi fili contro di loro, cercando di prenderne possesso.
«PROTEZIONE!» gridarono insieme i due allenatori e tutti i loro Pokemon crearono una barriera azzurrina attorno al loro corpo.
I fili andarono a scontrarsi con le varie barriere e, pur insistendo per qualche secondo, non riuscirono a penetrarle andandosi a scagliare nel suolo.
«Mhuhuhu, interessante» disse Doffy, prendendo ancor più quota, pronto ad iniziare la battaglia con i due allenatori più forti di Hoenn.
Intanto, nelle viscere della terra, gli squilibri geologici e sociali che stavano colpendo la regione, destò i due Pokemon leggendari dal loro sonno.
«Metagross megaevolviti!» disse Rocco al suo Pokemon.
«Anche tu Gyarados!» lo seguì Adriano.
I due Pokemon compirono la trasformazione diventando più grossi e potenti.
«Metagross usa Meteorpugno!» disse il campione e il Pokemon volò rapidamente contro Doflamingo, scagliando un potentissimo pugno d’acciaio.
Doffy tese cinque fili dalle dita per parare il colpo ma quest’ultimo fu troppo forte e lo scaraventò comunque in aria; creò una copia del suo corpo con i fili, esattamente identica a lui che andò a scontrarsi con i Pokemon di Adriano.
«Aerodactyl  usa Rogodenti!» e il Pokemon pterodattilo tentò di azzannare Doffy con le fauci infuocate ma senza riuscirci, il pirata era stato più veloce di lui.
Doffy gli lanciò un fendente coi fili e lo ferì gravemente all’ala destra facendolo arretrare dal suo allenatore.
Intanto il Doflamingo-copia lottava contro i Pokemon d’acqua di Adriano: Gyarados usò Pietrataglio, evocando le rocce aguzze che vennero tagliate come burro dal nemico.
«Wailord usa Zampillo!» e da sott’acqua, una immensa balena emerse con vigore e generò un immenso getto d’acqua che investi in pieno la copia del pirata.
Il vero Doflamingo si protesse con una matassa di fili dagli schizzi di acqua marina, che avrebbe annullato i suoi poteri.
Lo svantaggio principale degli allenatori di Hoenn era che ignoravano completamente quest’informazione.
La lotta andò avanti ancora, tra scontri fisici con Metagross e schivate da parte del Doflamingo-copia con i Pokemon d’acqua di Adriano.
Due esplosioni distolsero l’attenzione di tutti dallo scontro e il cambiamento climatico che ne seguì non fu da meno.
Da un lato del mare si formarono terribili nuvole nere e iniziò a cadere una pioggia torrenziale, mentre dall’altro i raggi solari brillavano di energia e facevano sollevare dal mare dei rivoli di vapore acqueo.
Con l’utilizzo dell’Ambizione dell’Armatura, che rendeva i fili di Doffy particolarmente duri, il Demone Celeste mise fine alla battaglia con gli allenatori e volò alto nel cielo ad ammirare i due Pokemon leggendari.
«Mhuhuhu fantastico, loro riuscirò pienamente a controllarli anche da solo e quando tornerò nella Rotta Maggiore non ci sarà più scampo per gli imperatori, avrò un completo controllo sui mari e in terra!».
Nonostante Rocco lo avesse seguito in groppa al suo Skarmory non poté fare nulla per evitare quello che accadde sotto i suoi occhi: Doflamingo lanciò una marea di fili a Groudon e Kyogre e attivando i poteri delle Gemme, Rossa e Blu, li fece Archeoevolvere, rendendoli ancor più feroci e potenti.
I cittadini di Hoenn, costretti sulle coste e prossimi ad una fine estremamente dolorosa, ricordarono le leggende della loro regione, secondo la quale, quando Kyogre e Groudon avrebbero sprigionato il potere dell’Archeoevoluzione, le loro preghiere avrebbero permesso al padrone dei cieli di megaevolvere e placare l’ira dei due titani.
Nel cielo, come una speranza, si bucarono le nubi scure e Rayquaza fece la sua apparizione, megaevolvendosi.
La sua abilità, Flusso Delta, placò la pioggia e attenuò i raggi solari mentre lui si avvicinò alla Gabbia per Uccelli.
Doflamingo era fermo in uno stato di eccitazione assoluta «Muhuhuhuhaha tutto questo è fantastico, presto anche lui sarà mio!» ma aspettò per vedere quello che Rayquaza volesse fare con la Gabbia.
Il drago serpentesco si avvolse di un aura verde che gli conferì potenza aggiuntiva e si preparò per eseguire l’Ascesa del Drago, la sua mossa peculiare.
Si gettò in picchiata contro la Gabbia che resistette all’impatto ma Rayquaza spinse talmente forte che dopo qualche secondo i fili si piegarono e lui riuscì, pur ferendosi, a oltrepassare lo scudo.
«Mhuhuhuhu! Molto bene. Adesso!» esclamò Doflamingo muovendo le dita.
La Gabbia per Uccelli risparmiò il resto della regione di Hoenn e il suo popolo, i Pokemon selvatici smisero di essere controllati e perciò di attaccare contro la loro volontà, ma tutti quei fili andarono a puntare contro un unico bersaglio: Rayquaza.
Il drago si divincolò per qualche minuto, ma Doflamingo era così potente e così esperto da non lasciargli scampo. Anche lui divenne un suo burattino.
Senza considerare più ne Rocco ne tutto il resto di quel mondo, Doflamingo si andò a posizionare in groppa a Rayquaza e, azionando il prototipo del dispositivo della Devon, aprì un immenso portale nero in cui ci si tuffò insieme a Groudon, Kyogre e Rayquaza.
Il suo obiettivo era la Rotta Maggiore ma a causa della natura di prototipo del dispositivo, la sua destinazione fu dirottata e il portale si aprì nel Regno dell’Oscurità. 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
È vero sono passati mesi, è vero sono in ritardo con l’uscita di Kingdom Hearts 3W, ma sono stato colpito da un’improvvisa botta di ispirazione e eccovi qui la storia che racconta cosa è successo a Doflamingo tra il W e il 2W, andando a svelare alcune risposte alle domande del tipo “da dove caspita sono arrivati i leggendari di Hoenn?”.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Recensioni, commenti e nuove idee sono sempre ben accette!
 
 
Il primo capitolo di Kingdom Hearts 3W dovrebbe arrivare a metà novembre circa, quindi tenetevi pronti, stanno per accadere cose molto intriganti!
See you next time!


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Walt96