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Autore: reesejordan    02/10/2018    16 recensioni
André è entrato a far parte dei soldati della guardia per seguire lei, la sua luce. Alain vuole capire a fondo il segreto di questo nuovo compagno e perché gli ha chiesto con tanta insistenza di arruolarsi nei soldati della guardia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Soldati della guardia metropolitana di Parigi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono entrato a fare parte dei soldati della guardia da quattro settimane. La vita in caserma non è facile. Oscar è il mio comandante e i soldati non la vogliono. Se è per questo non vogliono lavorare, non vogliono fare niente, ma lei è severa e determinata. In queste settimane lavora fino a tardi e poi torna a palazzo. Da sola. La cosa non mi piace. Sa difendersi benissimo, ma ho paura che le succeda qualcosa.

Stasera abbiamo la serata libera. È da stamattina che Alain mi dice che mi porterà a divertirmi, con le altre due nuove reclute, Gérard e Michel. Ne ho poca voglia, ma non ho scelta. Facciamo la ronda di mattina, rientriamo per il rancio in caserma e poi ci sono degli allenamenti. I soldati non ne sono contenti, ma dopo che Oscar ha battutto Jacques davanti a tutti, in camerata si sentono le lamentele e la stessa frase a ripetizione.

- Dobbiamo tenere la parola data. 

Sembra che così possano mostrare, che anche loro sono uomini d'onore. È un gruppo strano di compagni, ma questa è la mia vita ormai.

- Andiamo, André. Prendi il cavallo.

Alain mi chiama e, svogliato, mi dirigo alle scuderie. César è ancora lì ad aspettare Oscar che probabilmente starà lavorando nel suo ufficio. Siamo dieci soldati in tutto in libera uscita. Andiamo in un locale che non ho mai frequentato, si chiama La nuit. Appena entriamo penso che il nome sia azzecato. La luce è poca all'interno e visto il mio umore buio, ci sta benissimo.

Io e Alain ci sediamo al bancone. Gli altri si siedono a un tavolo. Su Michel si è avventata una ragazza dai capelli scuri. Comincia ad accarezzargli i capelli e dopo poco si trovano a baciarsi spudoratamente davanti a tutti. E poi sento le tante voci degli altri.

- Michel, portala di sopra.

- Già, amico starete più comodi.

- Vai a divertirti...paghiamo noi.

- Benvenuto nei soldati della guardia, compagno.

Sbuffo. Ecco di cosa si tratta. Una serata di benvenuto con birre e prostitute. Alain si gira verso di me e mi dà una pacca sulla spalla.

- Che ne dici, André? Ti va di divertirti come Michel?

- Ma Michel non è sposato?

- Certo...

- Perché allora?

- Vedi, André, fare il soldato è un lavoro duro. 

- L'ho capito.

- Bisogna sapere da che parte sta la lealtà di un compagno. E in questo modo s'impara a mantenere i segreti.

- Da bravi soldati?

- Esatto. André, capisci in fretta. Manterrò il tuo segreto.

- Di quale segreto parli?

- Ne hai uno da nascondere anche tu. Ma verrà fuori. Étoile...

Una ragazza bionda con un vestito semplice e una scollatura che lascia poco all'immaginazione viene vicino a noi. Alain le dà una pacca sul sedere.

- Eccomi, Alain. È lui il tuo nuovo compagno?

- Certo, trattamelo bene.

Continuo a bere la birra. Étoile si avvicina a me e con una mano mi accarezza i capelli, il collo. Con l'altra gioca con il bottone della divisa. 

- Con piacere. Non incontro uomini così belli qui.

Non so cosa fare. Le labbra di Étoile si avvicinano pericolosamente al mio orecchio. Mi sussurra cosa mi avrebbe fatto con la sua bocca, mentre con le dita vince la sfida contro il bottone che sembrava non voler obbedirle. Di colpo le blocco la mano sul petto per fermarla. Mi alzo e lei mi guarda mostrando di più il suo seno prorompente.

- No, Étoile. Non stasera. 

Sono arrabbiato. Non sono venuto per questo. Guardo in direzione di Alain e gli passo la mano di Étoile. Lui prende la ragazza e la fa sedere sulle gambe. La bacia sulla bocca.

- Non gli va stasera, stellina, ma conosco qualcuno con cui fare i tuoi trucchetti. LASALLE!! 

Gérard si avvicina stordito. Ha già bevuto tanto.

- Ecco, questa è Étoile. È una stella e ti accenderà la serata.

Lasalle rimane a bocca aperta davanti alla bionda e alle sue forme scoperte. Balbetta qualcosa. La ragazza lo prende dal colletto e spariscono nel buio. Alain si gira verso di me e tira un calcio al mio stivale. Il colpo mi fa sussultare, mentre mentalmente combatto con il mio corpo eccitato. Alain non capisce che l'unica donna a cui penso è un'altra.

- Allora, amico, l'hai rifiutata ma le donne ti piacciono. Almeno quello l'ho capito.

- Cosa? Pensavi che...?

- Beh... uno come te, alla tua età senza una moglie o una fidanzata...

- Ma cosa dici?

- Scusa amico, ma mi sembrava strano...

- Dannazione. Basta, Alain.

- Allora qual è il tuo segreto?

Sorrido. Se solo sapesse. Chiedo all'oste un altro boccale. Lo bevo di un colpo. Mi pulisco le labbra con la manica della divisa, da vero soldato. Lascio delle monete sul bancone e mi alzo.

- La serata è finita per me.

- Va bene, André. Vengo con te.

Torniamo in caserma senza troppa fretta. Parliamo poco e mentre ci dondoliamo sui nostri cavalli, penso a lei. Come avrei voluto sentire la sua voce sussurarmi nell'orecchio che mi vuole, i suoi capelli biondi che mi solleticano il viso. A quest'ora sarà tornata a palazzo.

- Chi è la tua Étoile, André?

- Cosa?

- La tua stella, amico...la tua donna... sei innamorato, vero?

- Sì...

- Della donna sbagliata?

- Forse sono io quello sbagliato.

- Che vai dicendo? Lei lo sa?

- Sì...

- E allora?

- È troppo complicato, Alain.

Annuisce. Non parliamo più fino a che arriviamo alle scuderie della caserma. César è ancora qui. Mi riconosce e vado da lui ad accarezzargli il muso.

- Non hai portato la tua padrona a casa?

Nitrisce. Mi preoccupo. Chissà perché Oscar non è tornata a palazzo. Sono un pazzo. Se torna a casa da sola, sto in pensiero, se rimane qui, mi tormento con mille domande.

- Alain, vado dal Comandante.

- Cosa? Ma sei ubriaco? A quest'ora? Finirai nei guai, André.

Non lo ascolto e cammino verso il suo ufficio. Dopo poco sento i passi di Alain dietro di me.

- Se finiamo nei guai con quella...

- Manterrò il segreto, Alain.

Busso alla porta, ma non risponde. Allora apro. Dorme su una poltrona davanti al fuoco. Non ha la spada addosso e nemmeno la giacca della divisa. È magnifico vederla così, sembra stare a casa. Vado nella stanza accanto, accendo il fuoco e preparo il letto. Poi torno da lei, mi avvicino e la prendo in braccio. Si sveglia dal contatto, gli occhi spalancati, e la sua mano va sul fianco a cercare la spada.

- Ti sei addormentata, Oscar. Ti porto a letto.

Le parlo con una voce calma e allora mi riconosce. La tengo al mio petto e con le labbra le sfioro la fronte. Mi accarezza la guancia e poi scende piano toccando lievemente il mento con le dita. La mia mente perde lucidità. E poi sento le sue parole calde.

- Ah sei tu, André... André...

Richiude gli occhi. Sembra che mi stiano chiamando gli angeli. Come vorrei baciarla, continuare a tenerla fra le mie braccia, ma la porto nell'altra stanza e la faccio sdraiare sul letto. Poi le tolgo gli stivali e la rimbocco. La osservo un'ultima volta prima di chiudere la porta. Alain è rimasto impalato a guardare la scena. 

- Su, Alain, andiamo a dormire. È tardi.

Sembra risvegliarsi dal suo stato confuso. Poi vedo nascere un sorriso sul suo volto da mascalzone, mentre con la mano fa un cenno verso i miei pantaloni.

- Il tuo segreto, André?

- Sì, adesso lo sai.

- È lei, quindi, la tua Étoile?

- Solo lei, Alain. Solo lei.
   
 
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