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Autore: Lory221B    02/10/2018    2 recensioni
Jim e Oswald hanno iniziato una relazione virtuale..solo che nessuno dei due sa chi è l'altro
(gobblepot)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Bullock, Jim Gordon, Oswald Cobblepot
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Allora, alla fine il mio consiglio di iscriverti in quel forum ha dato i suoi frutti? Conosciuto qualche bella pupa di Gotham? »

Harvey spuntò improvvisamente dietro alle spalle di Gordon dandogli una amichevole pacca sulle spalle. Jim non lo aveva sentito arrivare, troppo preso dall’e-mail che stava leggendo e la sua prima tentazione fu di nascondere lo schermo dalla vista di Bullock, in modo che non potesse fare commenti sul contenuto dell’e-mail.

« Aspetta, è un uomo? » aggiunse, leggendo al volo qualche parola della mail di Gordon.

« Sì, è un problema? »

« Scherzi? Sono per il vivi e lascia vivere » rispose, alzando le mani mentre Jim chiudeva la finestra della mail prima che Harvey potesse aggiungere altre battutacce.

« Allora, siete già usciti? »

« No, è solo una relazione virtuale. Non è niente di quello che pensi » aggiunse, ma Harvey notò un certo nervosismo nell’amico, come se fosse stato colto in fallo.

« Mmh, sento odore di cotta » gli rispose Bullock, studiando meglio la postura tesa di Jim che in risposta gli fece un versaccio « Perché non vuoi conoscerlo? Paura di innamorarti? »

« Per il momento preferisco che le cose restino così. Non sappiamo i nostri veri nomi, il lavoro, siamo solo due sconosciuti che dialogano senza pensieri »

« Quando dici “senza pensieri” intendi senza il peso di dover piacere per forza? »

« In un certo senso »

« Quando ti ho consigliato di iscriverti al forum “Gotham over 30” era per farti uscire di casa, non perché fantasticassi davanti a un pc » puntualizzò. Bullock era davvero dispiaciuto di vedere l’amico tutto casa e lavoro, sperava che ricominciasse a vivere dopo Lee e visto che non c’era modo di farlo uscire credeva che gli incontri online potessero essere una soluzione.

« Ti rendi conto che potrebbe essere chiunque? » gli fece Harvey in tono scherzoso e cospiratorio allo stesso tempo « Ti immagini? Potrebbe essere, non so il tizio che ci porta la posta, oppure qualcuno che conosciamo. Magari è Alfred » scoppiò a ridere mentre Jim rideva suo malgrado. Più volte aveva pensato al fatto che era un rischio possibile, magari era effettivamente qualcuno che conosceva. Di certo non era Alfred, magari non sapeva il suo nome ma da alcuni dettagli era evidente che dovevano avere più o meno la stessa età ed era nato a Gotham. Era indubbio, gli piaceva. Avevano iniziato a scriversi per caso, una battuta sul forum e poi erano passati alle e-mail. i trovava stranamente bene con lui e nonostante non avesse avuto relazioni serie con uomini stava cominciando a pensare che visto che con le donne era sempre andato storto, non era tanto sbagliato puntare ad un uomo. E in più si sentiva libero: scrivere era molto più facile che raccontare quello che provava e lo stesso valeva per “Gotham 152” - questo era il nick dello sconosciuto.

Appena Bullock si allontanò dal suo ufficio, riaprì la mail, sta volta in maniera più circospetta e con curiosità riprese a leggere.

Ho preso un cane e gli ho dato un nome del tutto inappropriato. In effetti non so nemmeno perché l’abbia fatto. Pensa, l’ho chiamato come l’uomo di cui mi ero innamorato. Credevo di averlo definitivamente superato e invece eccomi qui

Jim sospirò, non che pretendesse che lo sconosciuto non avesse mai avuto relazioni sentimentali prima di lui ma si sentiva già geloso di questo altro uomo.

Non sono molto fortunato con le relazioni sentimentali. Prima avevo puntato tutto su qualcuno che non avrebbe mai potuto amarmi, avrei voluto che almeno fossimo rimasti amici ma le cose si sono fatte un po’ strane. Poi ho incontrato lui, era carino con me, credevo davvero di piacergli. Scusami, sto divagando, non se nemmeno perché sia diventato così sentimentale, sarà questo clima autunnale

Jim sorrise, nella mail precedente aveva accennato alla sua devastante storia con Lee, sempre senza fare nomi, e di come si fosse sentito inutile e messo parte quando prima si era sposata con Mario e poi aveva intrapreso la storia con Ed. Forse per questo stava parlando dei suoi trascorsi sentimentali, magari era anche lui un po’ geloso delle sue precedenti relazioni.

Harvey bussò nuovamente alla porta e Jim non poté fare a meno di sospirare, prima di ricordarsi che avrebbe dovuto mettersi al lavoro.

« C’è Cobblepot » annunciò, alzando gli occhi al Cielo.

« Cosa vuole? »

« Credo per la festa della polizia. Sai che vuole candidarsi di nuovo come Sindaco »

« Gli hai detto che abbiamo cose più serie che preoccuparci della sua rielezione? »

Harvey aprì la bocca per rispondere ma fu presto zittito dallo stesso Oswald che fece irruzione nell’ufficio del Capitano con la consueta arroganza di uno che credeva di essere il proprietario della città.

« Mio caro vecchio amico » iniziò con finta adulazione.

« Oswald, non ho tempo per i tuoi convenevoli »

« Oh, molto bene. Significa che la GCPD appoggia ufficialmente l’altro candidato, appoggi davvero Barbara Kean?  »

« Se sei qui è perché la tua campagna non sta andando tanto bene, ho sentito dei sabotaggi. Qualcuno sta remando contro di te per darti fastidio ed evidentemente non gli fai così paura » rispose, sapendo di aver colpito nel segno ma era certo che Oswald avrebbe mantenuto la consueta espressione imperturbabile.

« Forse » aggiunse Gordon « È Ed? l’Enigmista? »

« Oh, non chiamarlo in quel modo anche tu » rispose infastidito.

« Era tuo amico o sbaglio? »

« Non so chi c’è dietro, con Barbara abbiamo un accordo di non belligeranza e per quanto ne so lo sta rispettando »

« Infatti non credo ci sia Barbara dietro il fallimento della tua raccolta fondi »

« Signorine » si intromise Bullock « Credo che abbiamo tutti cose più serie da fare che discutere su vecchi amici diventati pazzi maniaci. Pinguino cosa ti servirebbe? »

Oswald guardò Bullock perplesso, temeva che sarebbe arrivata una qualche battutaccia ma sembrava davvero in attesa di una sua risposta « Solo che partecipiate alla mia festa »

« Noi non appoggiamo nessuno, Oswald. Tantomeno il Re della Malavita »

« Quindi preferisci che Barbara diventi sindaco? »

« No. Ma di certo non ci schiereremo, Oswald. Ora, se vuoi andare, abbiamo di meglio da fare »

Rispose passandogli davanti ignorando completamente la sua espressione delusa e oltraggiata.

**** * ****

Olga aveva servito la cena in salotto già da mezzora, eppure il padrone di casa non si era fatto vedere. Da quanto Oswald aveva scelto una nuova, enorme, location per Iceberg Lounge, si era trasferito a vivere nei piani superiori del Club e aveva voluto con sé il vecchio personale, almeno quei poco di cui riteneva di potersi ancora fidare.

La governante decise di andare a cercare l’uomo, temendo che gli fosse successo qualcosa. Aprì piano la porta dello studio per scoprire che stava sorridendo davanti allo schermo del pc.

« Signor Cobblepot…la cena »

Oswald alzò lo sguardo, smarrito per un attimo, come se fosse stato catapultato fuori da un sogno per ritrovarsi nel suo ufficio.

« Sì, arrivo. Stavo solo leggendo una mail »

Olga fece uno strano verso e Oswald la guardò accigliato.

« Signor Cobblepot dovrebbe trovarsi un amico vero » affermò e temette di essere andata oltre. Oswald la trattava come una di famiglia ma per un attimo pensò che l’avrebbe licenziata seduta stante.

Invece, al contrario di quello che credeva Olga, Oswald sorrise, in maniera quasi rassegnata « Ti ringrazio della preoccupazione ma sto bene così »

“Molto meglio così” pensò Oswald e con un inequivocabile gesto congedò la governante che uscì dallo studio scuotendo la testa.

Mesi prima, durante una colossale sbornia triste, si era iscritto a un forum di over 30 riservato agli abitanti di Gotham e senza rendersi conto si era scambiato la mail con un uomo misterioso ma molto interessante. L’anonimato era fondamentale, non poteva dire ad uno sconosciuto che stava parlando con Oswald Cobblepot, non avrebbe più potuto raccontare niente di personale. Invece era estremamente rilassante potersi aprire con qualcuno che non lo avrebbe giudicato o avrebbe usato le informazioni contro di lui. Certo, doveva filtrare i racconti, ma aveva questo spazio per raccontarsi da condividere soltanto con lui, con  JW_Gotham.

Finì di leggere la mail, era troppo curioso.

Stamattina stavo camminando verso il lavoro quando ho incrociato dei ragazzini che stavano saltando dentro un mucchio di foglie. È sciocco ma mi sono trovato a sospirare pensando a quanto mi piacerebbe essere più spontaneo e libero. A volte avrei solo voglia di fuggire, altre non vedo l’ora di iniziare il mio lavoro e chiudere soddisfatto la giornata. È un’altalena ma ci sono dei momenti in cui penso che non potrei vivere in nessun altro posto se non a Gotham”.

« Oh, come ti capisco » commentò a voce alta.

Un latrato dall’altra stanza gli ricordò che doveva dare da mangiare al suo cane per cui chiuse il PC e con un sospiro sognante si diresse verso il soggiorno.

 

   
 
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