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Autore: Sophie_moore    02/10/2018    0 recensioni
Questa storia appartiene alla serie "Intober - Persona's stories"
Sì, insomma, doveva essere perfetta. Era la prima uscita ufficiale che avevano dopo l’incidente e la convalescenza.
No. Non era stato un incidente.
Un incidente sarebbe stato se lei fosse caduta, inciampata nei lacci delle scarpe, o su un pezzo di mattonella scostata. Se si fosse appoggiata alla rete e quella fosse ceduta sotto il suo peso.
Ma non era stato così, non era andata in quel modo.
[...]Ann non voleva essere migliore di Shiho, voleva essere migliore di se stessa e basta.

Spero che questa nuova storia vi piaccia!
Un abbraccio
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shiho Suzui
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia fa parte della serie “Inktober – Persona’s Stories”

Prompt: Casual
Pairing: Ann Takamaki/Shiho Suzui

Voglio renderti fiera.


Era normale.
Era totalmente naturale che si facesse dei problemi per come si era vestita.
Sì, insomma, doveva essere perfetta. Era la prima uscita ufficiale che avevano dopo l’incidente e la convalescenza.
No. Non era stato un incidente.
Un incidente sarebbe stato se lei fosse caduta, inciampata nei lacci delle scarpe, o su un pezzo di mattonella scostata. Se si fosse appoggiata alla rete e quella fosse ceduta sotto il suo peso.
Ma non era stato così, non era andata in quel modo.
Shiho aveva deliberatamente scelto di lasciarsi cadere, di buttarsi a terra dal tetto della scuola.
Non era morta, grazie al cielo. Era sopravvissuta, dimostrando quanto in realtà fosse attaccata alla vita.
Perciò Ann aveva deciso di diventare forte, di diventare una persona migliore per dimostrarle che sarebbe stata in grado di proteggerla, da quel momento in avanti. Voleva essere risoluta, e determinata, come lo stava essendo Shiho durante la convalescenza, e si era impegnata dando fondo a tutte le sue energie.
Nessuno avrebbe potuto biasimarla per cercare di essere in perfette condizioni. I capelli a posto, morbidi e gonfi, il viso levigato, trucco leggero. I vestiti dovevano essere casual, ma curati, in ogni dettaglio. Aveva deciso di mettere da parte i collant rossi e la gonna irlandese, in favore di un vestito leggero a fiori e una giacchetta di jeans.
Ma non ne era sicura.
Si mise le mani tra i capelli, maledicendosi subito dopo, e si fissò per l’ennesima volta allo specchio.
No, andava bene. Andava bene, era vestita bene, era tutta a posto.
Afferrò la borsetta, controllò di avere i soldi necessari per pagare anche per Shiho, e uscì di casa per smettere di farsi paranoie.
Quando arrivò nel luogo dell’appuntamento si sedette sulla panchina, all’ombra.
Continuava a pensare che forse non sarebbe stata all’altezza della sua amica, che forse lei sarebbe stata migliore, anzi, ne era sicura che Shiho sarebbe stata migliore in tutto.
E a pensarci, andava bene così.
Ann non voleva essere migliore di Shiho, voleva essere migliore di se stessa e basta.
Però quella voglia di essere all’altezza, di dare il meglio, non l’abbandonava. Avrebbe dovuto fregarsene, chiudere gli occhi e scrollarsi di dosso quella sensazione opprimente. Non le era mai importato di quello che gli altri pensavano di lei, ma quando si trattava di Shiho era tutto diverso.
Voleva che Shiho fosse felice di averla nella propria vita, che ne fosse fiera, orgogliosa, proprio come Ann lo era di avere lei.
Prese dei profondi respiri per calmare il cuore impazzito.
«Ann!»
Si sentì chiamare e spalancò gli occhi, scontrandosi con quelli scuri della ragazza.
«Shiho!»
«Stai benissimo.» si complimentò Shiho, sedendosi delicatamente di fianco a lei.
«Tu stai benissimo… sei bellissima.» sussurrò Ann, ricacciando indietro le lacrime che avevano iniziato a pungerle gli occhi.
«Sei troppo gentile.»
Ann non resistette, l’abbracciò con slancio e pianse, incurante del trucco, incurante delle persone che le vedevano.
Solo Shiho riusciva a renderla sicura di sé, forte come mai era stata in vita sua.
  
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