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Autore: Elly    12/07/2009    16 recensioni
Cento buoni motivi a favore della coppia Runami, riuniti in una raccolta di flash fic.
*...aveva i suoi amici, i soldi, un'avventura da vivere e un sogno da realizzare. Tutto era perfetto...o no?*
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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...perchè gli opposti si attraggono

Prendersi cura.


Nami ripose l’ultimo libro sullo scaffale e si voltò a guardare la stanza sua e di Robin, soddisfatta. Aveva passato tutta la mattina a pulire ma il risultato valeva tutta la fatica fatta; i libri erano allineati sullo scaffale, i letti erano stati rifatti con lenzuola pulite e morbide, la polvere era stata eliminata con perizia. L’unica nota stonata era un secchio colmo di acqua grigia e schiumosa, che la ragazza aveva utilizzato per lavare il pavimento della stanza.

-Bene, ora non mi rimane che ritirare il secchio e lo spazzolone...-

Mormorò Nami, concedendosi ancora un’ultima occhiata al frutto delle sue fatiche. Era una perfezionista e lo sapeva; le piacevano l’ordine e la precisione, e metteva in tutto ciò che faceva una cura invidiabile.

“è un altro aspetto dell’amore”

Le aveva detto una volta Robin, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo. A quelle parole Nami aveva osservato la compagna con curiosità, lasciando temporaneamente da parte la cartina dell’isola primaverile che si erano da poco lasciati alle spalle.

-Cosa intendi?-

Domandò all’amica, che sorrise guardandola finalmente negli occhi.

-L’amore è prendersi cura di qualcuno o qualcosa e farlo con perizia, attenzione, passione. Forse questa tua ricerca della perfezione non è nient’altro che una ricerca di amore-

Nami ripensò a quelle parole e sorrise, stringendosi nelle spalle. Amore? Lei poteva dirsi una donna pienamente realizzata, nonostante non avesse ancora trovato un uomo da amare e da cui essere amata; aveva i suoi amici, i soldi, un’avventura da vivere e un sogno da realizzare. Tutto era perfetto...o no?

-Naaami!-

Una voce allegra la distrasse dai suoi pensieri e la indusse a voltarsi verso l’entrata della cabina, giusto in tempo per vedere Rufy entrare con il suo caratteristico cipiglio entusiasta, inciampare nel secchio e nello spazzolone e rovesciare l’acqua su tutto il pavimento, cadendoci sopra.

-Ahia, che è questa cosa?-

Mormorò il capitano, puntellandosi sui gomiti e riacquistando una posizione seduta. Nami osservò con orrore l’acqua sporca allargarsi sul parquè del pavimento, bagnando i tappeti e mandando in fumo le fatiche di un’intera mattinata. L’istinto omicida nei confronti di Rufy crebbe in una manciata di secondi; possibile che quel ragazzo non riuscisse a stare più di qualche minuto senza combinare disastri? La sua spensieratezza e la sua allegria erano pari solo alla sua sbadataggine! Rufy non metteva attenzione in ciò che faceva, era come un tornado che spazzava qualunque cosa si trovasse sulla sua strada, senza preoccuparsi di ciò che faceva. Questo irritava moltissimo Nami, perchè la ragazza non riusciva a comprendere questa mancanza di cura verso le mansioni più semplici, come il mettere ordine tra i propri oggetti, o lasciare il bagno riutilizzabile dopo esserci passati. La ragazza prese un pesante soprammobile da un comodino, decisa ad usarlo come arma per punire il capitano, tuttavia la rabbia che fino a pochi secondi prima l’animava scemò velocemente alla vista di Rufy che, bagnato e sporco, stava inginocchiato sul pavimento della stanza, nel chiaro tentativo di rimediare al danno che aveva causato.

-Che stai facendo?-

Domandò Nami, osservando il ragazzo come se non l’avesse mai visto prima. Lui sollevò lo sguardo con aria colpevole, stringendo lo straccio tra le dita.

-Scusa, non l’ho proprio visto questo secchio...-

La ragazza rimase ad osservarlo incerta, con il soprammobile sollevato a mezz’aria; infine posò l’oggetto e si inginocchiò accanto a Rufy, indicandogli i vestiti.

-Ti sei anche bagnato i vestiti, baka! E’ meglio lavarli, l’acqua in cui hai deciso di fare questo bagno improvvisato era lurida!-

Disse, pratica. Rufy le regalò un sorrisone dei suoi, felice che non fosse arrabbiata.

-Sei un disastro!-

Proclamò la ragazza dopo un po’, mentre finivano insieme di asciugare il pavimento. Rufy annuì, ridendo.

-E tu una precisina...ma mi piaci anche così!-

Esclamò, alzandosi in piedi ed avviandosi verso le scale, ignaro del rossore che aveva imporporato le guance della navigatrice.

-Ah, Nami...non è che me li laveresti tu, questi vestiti?-

La ragazza afferrò il primo oggetto che aveva a portata di mano e lo lanciò contro il capitano, colpendolo in piena fronte.

-Lavateli da solo, idiota!-

Esclamò con stizza, ignorando i lamenti di Rufy che si era ormai dileguato verso il piano superiore della nave.
Sapevano entrambi che alla fine Nami avrebbe lavato quei vestiti, e che lo avrebbe fatto con cura, perizia, ed attenzioni speciali; d’altra parte, amare è “prendersi cura di...”


Prossimo capitolo: Perchè Rufy si preoccupa per lei più che per chiunque altro;

   
 
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