Storie originali > Avventura
Ricorda la storia  |      
Autore: DreamFyre    04/10/2018    0 recensioni
Aveva proprio una voce suadente, carezzevole, esattamente il tipo di voce che uno si aspetterebbe da una sirena. La vide alzare la coda, esporre la pinna al di fuori dell'acqua. Audrey pensò di avere proprio una bella immaginazione se riusciva a creare nella propria mente una coda così ben dettagliata, con squame brillanti e piccolissime venature nella pinna quasi trasparente.
[Chiedo scusa se non riesco a distanziare lo scritto dal parlato ma per ora ho solo il telefono, appena potrò sistemerò tutto.]
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
« Aveva percorso tutta la strada di corsa, evitando per miracolo che qualcuno l'assalisse per farle del male. La puzza in quelle strade era insopportabile e i bambini erano spesso ammalati, colpiti da una tosse violenta a causa delle esalazioni delle fabbriche. La città era un luogo sporco e inadatto ad una come Audrey, che da bambina aveva sempre vissuto in una splendida villa nelle campagne. Le sue sorelle, però, sembravano essere molto più attratte dalla vita cittadina e non appena avevano raggiunto l'età per poterci andare in visita, accompagnate dal padre o dallo zio, avevano iniziato a frequentarla spesso e volentieri. Così era accaduto che anche lei una volta venisse trascinata dalle sue sorelle, e un giorno avevano incontrato il partito ideale. Era un uomo innegabilmente cortese, di bell'aspetto e di animo garbato, ma di una noia insostenibile secondo la ragazza. Tutti si aspettavano che facesse la sua proposta alla più grande delle sorelle, ma con stupore di tutti aveva chiesto proprio la mano di Audrey, che era la più bella e anche la più giovane, forse troppo giovane. Non voleva assolutamente sposare un uomo così semplice, così noioso e banale, e per giunta non così presto. Ma con una rendita di parecchie centinaia di sterline l'anno alla ragazza era stata data ben poca scelta, specie perché non aveva fratelli maschi e il loro padre doveva pensare a sistemarle prima della sua dipartita, per andarsene con la sicurezza di averle inserite tutte in una vita agiata. L'aveva sposato con la morte nel cuore, sapendo che avrebbe avuto una vita noiosa e priva di senso. Non ne aveva mai parlato col consorte, sapeva già che lui non avrebbe capito se gli avesse parlato dei suoi sogni, del suo desiderio di scoprire il mondo. Così, erano passati finora tre anni di cordoglio spirituale. Stava piangendo tra le barchette ormeggiate che solcavano il Tamigi notte e giorno, tra la puzza di marcio e pesce. Avrebbe voluto buttarsi in quelle acque luride pur di evitare quella vita noiosa e grigia. Sentiva il frusciare persistente del legno delle navi che carezzava l'acqua, lo scalpiccìo di qualche carrozza lontana. Si domandò se tra queste ci fosse il marito uscito per cercarla, sempre che si fosse accorto della sua fuga. Ad un tratto qualcosa colpì la bolla dei suoi pensieri facendola esplodere con violenza. Una voce femminile e delicata. » "Perché stai piangendo?" « Audrey alzò lo sguardo sulla strada, sul marciapiede, per vedere chi fosse stato a parlarle, ma non vide nessuno. Ma subito la voce si ripeté, ed era molto più vicina di quanto non avesse inizialmente pensato. » "Sono qui, nell'acqua." « Gli occhi guizzarono sulla superficie scura e ciò che vide le fece spalancare gli occhi fin quasi a farglieli saltare fuori. Vide un torso femminile nudo, dei capelli lunghi ma sopratutto una coda. Sì, era proprio una coda di pesce ciò che aveva quella ragazza al posto delle gambe. Una coda di una tonalità strana, color legno brasiliano. Una sirena nel bel mezzo del Tamigi. Audrey si mise a ridere tristemente e tirò sul col naso, passandosi una mano sugli occhi arrossati dal pianto. » "Ecco, sto impazzendo, ho pure le allucinazioni..." "Se credi che sia tutto un sogno, non tenterò di svegliarti. I sogni sono splendidi." « Aveva proprio una voce suadente, carezzevole, proprio il tipo di voce che uno si aspetterebbe da una sirena. La vide alzare la coda, esporre la pinna al di fuori dell'acqua. Audrey pensò di avere proprio una bella immaginazione se riusciva a creare nella propria mente una coda così ben dettagliata, con squame brillanti e piccolissime venature nella pinna quasi trasparente. Scosse la testa e prese un fazzoletto, iniziando ad asciugarsi il volto con cura. » "Allora, perché piangevi? Un granchio ti ha pizzicato il naso?" "Che cosa? No... sono solo infelice. Mi hanno fatta sposare ad un uomo noioso, la mia vita è monotona e mi sento intrappolata." "E perché non te ne vai?" « Audrey rise tristemente e si asciugò una lacrima che premeva con insistenza per venire fuori prima che potesse rigarle il volto. » "Non so come funzioni in fondo al mare, tra voi sirenette, ma qui una donna non può andarsene da sola in giro per il mondo." "No?" "No." « Vide la sirena (quella parola risuonava nella sua testa con incredibile assurdità, ma non sapeva in che altro modo definire quella creatura) darle le spalle e abbassare la testa, probabilmente pensare. Audrey si domandò a cosa potesse pensare una sirena, a quali pensieri potessero affollare la sua mente, e si ritrovò a sorridere. Era solo un delirio, ma almeno era un delirio interessante che avrebbe scacciato la sua noia per un pò. Poi la vide girarsi di nuovo e la ragazza rimase sinceramente scandalizzata da come mostrasse i seni senza nessuna vergogna, priva di alcun pudore proprio come erano stati gli umani tante migliaia di anni fa. Puri ed incontaminati. » "Allora ti porto con me, ti faccio scappare io." « Audrey sorrise, era intenerita dall'ingenuità di quella ragazza che sembrava dimostrare più o meno la sua stessa età. » "E come lo faresti? E perché, sopratutto?" "Sembravi così triste mentre piangevi, voglio darti una mano. La mia colonia capirà perché ho voluto trasformarti in una di noi. A noi non piacciono le gabbie. Mi occuperò io di insegnarti tutto." « Stava iniziando a non capire tutte quelle parole e se fosse stata una ragazza assennata avrebbe voluto e dovuto liberarsi da quel sogno, cercare di tornare coi piedi per terra. Ma era così triste e preferiva ascoltare quello che per lei era ancora un frutto della sua mente e nulla di più, almeno la distraeva dalla disperazione. La vide farle un cenno con un dito, di avvicinarsi all'acqua. Audrey obbedì, mettendo le mani a terra per aggrapparsi. Sentì la puzza di pesce farsi più forte, ma vide anche che gli occhi di quella creatura erano belli, brillanti e pacifici, e questo le fece scordare della puzza. » "Fidati di me." « Fidarsi di una follia nata dal proprio cervello, di qualcosa che semplicemente non esisteva. Era assurdo, ma anche affascinante, e ora era davvero curiosa di scoprire a cosa quella follia l'avrebbe portata. La vide farsi sempre più vicina col viso, finché le sue labbra non toccarono le sue. Quando lo fece sentì che quel tocco era reale, non una finzione. Quell'essere era vero, le sirene esistevano. Prima che potesse lanciare un grido di paura o stupore le sue forti mani la strinsero e la tirarono giù nell'acqua, sollevando schizzi per l'aria fredda e malsana di Londra. Si ritrovò laggiù, nel profondo, ma dopo pochi attimi non provò più paura. Aprì gli occhi e vide che la sirena le stava sorridendo, ondeggiando la coda nell'acqua. Anche Audrey sorrise, sentiva ogni preoccupazione o tristezza sparire completamente come se non fossero mai esistite. Solo dopo un bel pò si accorse che stava respirando sott'acqua come un pesce e il suo sorriso si fece ancora più grande. Sentiva pesantezza, una grande pesantezza, e capì che erano i vestiti. Come se la sirena le avesse letto nella mente si avvicinò a lei e iniziò a toglierli tutti, a strapparle ogni strato di tessuto dal corpo fino a lasciarla completamente nuda. Audrey non se ne vergognò affatto, anche se non si era fatta mai vedere così nemmeno dal marito. Una gioia enorme iniziò ad agitarsi dentro di lei, la consapevolezza di essere una creatura libera adesso. Adrastea (questo era il nome della sirena, anche se Audrey non gliel'aveva chiesto qualcosa dentro di sé le diceva che quello era il suo nome) l'afferrò per le spalle e iniziò a tirarla con sé a nuoto lungo il fiume. Mentre nuotavano la ragazza sentì la mente lasciare tutto ciò aveva conosciuto sulla terraferma. Diede addio al marito, alle sorelle, ai genitori, a Londra, alla villa di campagna. Addio alle regole sociali, ai doveri, agli abiti a collo lungo, alle carrozze e ai balli. Addio ad ogni cosa. Audrey non esisteva più. Era nato un essere completamente nuovo, pronto ad esplorare i mari e i luoghi di tutto il mondo. »
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: DreamFyre