Film > Star Wars
Ricorda la storia  |      
Autore: EcateC    04/10/2018    6 recensioni
La prima volta di Rey e Ben. Perché la prima volta non è sempre la peggiore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Io ti amavo per le tue sventure,

                e tu m’amavi per la mia pietà”

 

 

 

 

 

 

 

 

Quel giorno era una settimana esatta.

Una settimana esatta dal giorno in cui Ben aveva abbandonato i panni di Kylo Ren, il suo oscuro e imponente alter ego, per tornare a essere il figlio silenzioso e un po’ impacciato di Han Solo. E non era passato istante in cui non si fosse chiesto se quella era stata la scelta giusta.

Non perché gli mancassero le asperità del Primo Ordine, ma perché non si riteneva degno di essere lì, in mezzo agli eroi della Resistenza, persone lodevoli e coraggiose a cui lui aveva strappato via almeno qualcosa, o peggio, qualcuno.

Non sapeva se era stata la scelta giusta, dubitava di poter ricominciare a vivere dopo che aveva varcato i confini dell’inferno così tante volte.

Quante persone innocenti aveva ucciso? Quanti pianeti aveva distrutto? Quanto dolore, paura e disperazione aveva seminato?

Ben non riusciva a convivere con quella consapevolezza, schiacciato com’era dai sensi di colpa. Almeno al Primo Ordine era solo e soffriva come un cane, chiuso in quel suo lucido inferno di acciaio, mentre lì, con Rey al suo fianco e sua madre che praticamente si commuoveva ogni volta che lo vedeva, era semplicemente in paradiso. E lui non meritava di stare in paradiso, né ora né mai.

Certo, molti sguardi duri e taglienti glielo ricordavano. Gli eroi della Resistenza non erano tutti così entusiasti di avere Kylo Ren in mezzo a loro, il crudele dittatore che era passabile, se non di una condanna a morte, almeno di un bell’ergastolo con isolamento diurno. E ci sarebbe stato un processo, Ben ne era sicuro e per certi versi lo sperava. Leia ovviamente stava spendendo tutte le sue energie affinché questo non accadesse, ma era chiaro che la sua influenza scemava di fronte a una così acclarata - e giustificata - imparzialità di giudizio. Nessuno si era stupito quando il Generale Organa aveva concesso la grazia al figliolo pentito di ritorno dall’oscurità. E poco importava se grazie a lui la Resistenza aveva vinto la guerra e la Repubblica era pronta per essere restaurata: la gente voleva vedere Kylo Ren condannato, se non a morte, almeno all’esilio.

Tuttavia, non tutti i Ribelli la pensavano così: Rey, la nuova e acclamata eroina dell’universo, non la pensava così e questo, oltre ad aver creato un certo scalpore, influiva non poco nell’opinione pubblica. Certamente, le voci relative a una loro presunta relazione extraconiugale, iniziata prima della redenzione di Ben Solo, continuavano a infiammare le malelingue e a mettere in discussione la lealtà stessa di Rey, ma la ragazza se ne infischiava, e così anche i suoi amici.

Poe Dameron e Finn, infatti, avevano intuito il debole di Rey per l’ex Leader Supremo, tuttavia continuavano a starle vicino e a trattarla come sempre, pur mantenendosi apertamente ostili con Ben. La totale diffidenza che gli serbavano era eclatante: non gli rivolgevano la parola, lo controllavano a distanza insieme ad altri uomini armati fino ai denti e non gli permettevano né di avvicinarsi ai più piccoli, né tanto meno di dormire nel loro dormitorio. Chewie -nonché suo ex babysitter-  tratteneva a stento il rancore e perfino C-3PO cambiava direzione quando lo incrociava.

E il minimo che Ben Solo poteva fare in un siffatto contesto, era chiudersi da qualche parte per rendere loro la vita più semplice. Egli non usciva, si isolava, non parlava con nessuno se non con Rey o con Leia, le quali l’avevano perdonato per davvero, malgrado lui non se ne capacitasse.

 

 

-Indovina chi ha appena catturato una strana creatura a tre zampe!-

Ben si voltò verso Rey, che sorrideva tutta contenta con le mani dietro la schiena.

-Fammi indovinare, la ragazza più bella della galassia?-

Lei gli sorrise e gli mostrò la preda, un essere grasso e piumato che nessuno dei due aveva mai visto.

-Carino…-

-Ben! Sai cosa vuol dire?- esclamò, pimpante -Vuol dire che stasera ce lo mangiamo! Carne, finalmente!-

Lui le sorrise appena -Grazie, ma preferisco di no- le disse a disagio -Magari dividilo con qualcun altro. La ragazza a cui ho ucciso la sorella, per esempio-

Il sorriso di Rey sfumò. Lasciò cadere l’animale per terra e si andò a sedere proprio di fronte a lui, che tanto per cambiare era preda dei suoi tormenti.

-Ti va di parlare?- gli chiese, ma lui scosse la testa -D’accordo. Ti disturbo se resto qui?-

-No, certo che no- si affrettò a risponderle, guardandola negli occhi.

Rey gli sorrise allietata. In effetti non dava per scontato il fatto che lui volesse passare del tempo con lei, non quanto lei lo desiderava passare con lui. Se possibile, Ben era ancora più schivo e introverso di Kylo Ren. Sempre isolato e chiuso dentro qualche stanza semi buia, evitava il contatto con le persone della Resistenza come se queste fossero velenose e se non fosse stato per lei, probabilmente non si sarebbe neanche preoccupato di procacciarsi da mangiare. I sensi di colpa, in compenso, lo stavano divorando dall’interno.

Ma Rey non demordeva, era riuscita a riportarlo a casa, ora doveva riportarlo a galla, alla luce.

-Hai intenzione di stare chiuso nella zona lavanderia per sempre?-

-Certo che no- le rispose subito, fuggendo però il suo sguardo -Ho visto una grotta ieri notte. Domani pensavo di andare lì-

-Ben…-

Il suddetto non la guardò, mosse solo le pupille a destra e sinistra sempre con il capo chino, percependo chiaramente lo sguardo premuroso di lei. Rey gli afferrò una mano e prese ad accarezzarla tra le sue.

-Datti del tempo. Andrà sempre meglio- lo confortò -Cerca di focalizzarti nel presente, pensa a quello che stai facendo ora, a quante persone stai rendendo felici-

Lui scosse la testa -Non ci riesco. Lasciarsi il passato alle spalle non è così semplice come immaginavo- le confessò con voce rotta.

-Lo so, ma tu ci devi provare ugualmente. Abbiamo salvato la Galassia intera grazie a te, tutti noi qui siamo salvi solo per merito tuo-

-Prima però eravate in pericolo solo per causa mia-

-Non è vero, non sei stato tu ad aver creato il Primo Ordine e non puoi addossarti ogni crimine che questo ha commesso. Non hai ucciso tu la sorella di Rose-

-Ho ucciso molte altre persone-

-Ma ne hai salvate altrettante. Una ce l’hai qui davanti- gli fece notare dolcemente -E non mi riferisco solo alla vita in senso materiale, perché tu ora sei qui e io non mi sono mai sentita meno sola e infelice come ora-

Ben sollevò lo sguardo, profondamente incredulo, e finalmente le abbozzò un sorriso sincero.

-Grazie. Vuoi che usciamo?-

-Possiamo anche restare qui se vuoi- gli propose, arrossendo.

-A fare cosa?- le domandò con aria interrogativa.

Lei aprì e chiuse la bocca, imbarazzata. C’era una cosa in particolare che voleva fare, solo che lui era completamente assente e pareva non aver colto appieno di avere una ragazza, ora. In realtà Rey non sapeva se poteva definirsi veramente la sua ragazza. Cercava di comportarsi come tale, di prendergli la mano, di baciarlo, ma lui era distratto e questo mortificava ogni iniziativa.

-A cercarti dei vestiti nuovi, magari?- improvvisò lei, prendendogli i lembi della giacca -Non puoi continuare a indossare l’uniforme da Leader Supremo-

-A me piacciono le mie uniformi- ribatté, offeso -Cosa c’è che non va nelle mie uniformi?-

-Come cosa c’è che non va?- gli chiese Rey con ovvietà -Sono i vestiti di Kylo Ren! Continui a essere uguale a Kylo Ren-

-Forse perché siamo la stessa persona?- azzardò, sarcastico.

-Hai capito cosa intendo. Se vuoi liberarti del passato devi iniziare a vivere nel presente. Troviamo dei vestiti adatti a te, che non ti ricordino costantemente il Primo Ordine-

-Rey…- si lamentò, ma la ragazza si era alzata e aveva già preso a rovistare tra le casse della Resistenza.

-Dai, siamo anche nel posto giusto- esclamò meditabonda, guardando due o tre camice.

-Si chiama rubare- la corresse -Ma in fondo cosa mi cambia. Crimine in più, crimine in meno…-

Rey fece finta di non sentirlo, continuando a cercare -Hm, no, queste mi sa che sono da donna-

-Ascolta, lascia stare- tentò lui con tono preoccupato -Davvero, mi piaccio vestito così-

-Prova questa!- esclamò Rey, lanciandogli una maglietta svasata color avorio.

Ben osservò l’oggetto e scosse subito la testa.

-Troppo piccola- liquidò in fretta, buttandola in terra -Non ci entro-

-Provala almeno!-

-Le mie spalle non ci stanno- insistette lui, ma Rey si mise le mani sui fianchi e lo guardò con occhi dardeggianti. E di fronte a certi sguardi, l’uomo non può che piegarsi e obbedire.

-Va bene, la provo, la provo!- cedette infatti, togliendosi il mantello nero e poi la divisa dello stesso colore. Rimase solo con i pantaloni a vita alta che Rey gli aveva già visto in un’altra circostanza, ma poi, del tutto a sorpresa, Rey scoprì che il lembo di tessuto che gli copriva buona parte dell’addome non faceva parte dei pantaloni, ma era una fascia separata che si poteva rimuovere e che nascondeva degli addominali a dir poco… Spaziali.

Lui si alzò in piedi, ignaro di quanto lei stesse arrossendo, e si infilò quella maglia che si rivelò ovviamente stretta, soprattutto nelle spalle e nelle braccia.

-Contenta adesso? Non mi sta- esclamò, percependo il tessuto strapparsi leggermente.

-Ehm, te ne cerco un’altra?- balbettò Rey, cercando di riprendere fiato.

-No, lascia perdere-

-Va bene- deglutì -Allora dammela-

Lui se la tolse e gliela passò, ma Rey invece di prenderla, seguì il suo istinto e posò la propria mano sul suo addome nudo e teso.

Ben arrossì e si irrigidì dinnanzi quel contatto inatteso. Lo sguardo di lei era liquido, le sue dita leggermente fredde stridevano rispetto al calore della sua pelle, ma mai carezza fu più dolce.

-Scusa. Posso?- gli domandò a scoppio ritardato, dato che lo stava già toccando.

-Certo che puoi-

Rey non alzò lo sguardo, seguì con gli occhi il percorso della sua mano verso l’alto, sentendo compiaciuta sotto il palmo quanto il suo cuore stesse battendo veloce, molto veloce.

-Ti batte forte- gli sussurrò, sorridendo.

-No… Sto solo per avere una sincope- scherzò, imbarazzato -E mi verrà, se continui a toccarmi così-

-Il tuo cuore dovrà abituarsi-

Si alzò in punta di piedi e Ben si sporse verso il basso, ma ecco che proprio in quel momento sentirono del vociare proveniente dall’esterno. Era un’inconfondibile voce dal tono saccente e leggermente ansioso, che parlava a senso unico…

-Oh, cielo! Sbrigati R2-D2, siamo già in ritardo!- esclamò C-3PO -Il Generale Organa non aspetta i tuoi comodi!-

Rey e Ben si allontanarono, in attesa che il droide protocollare e il suo inseparabile amico facessero il loro ingresso.

-Oh… Ah, salve- esclamò meccanicamente il droide non appena varcò la soglia -Signorina Rey e signor… Leader Supremo del Primo Ordine, Kylo Ren-

-C3-PO!- lo sgridò Rey, facendolo trasalire -Lui non è più il Leader Supremo!-

-Oh… Ah, che spiacevole equivoco. Ero a conoscenza del suo ammutinamento ma non sono stato aggiornato circa la sua attuale denominazione-

-Ben, C3-PO. Il suo nome è Ben Solo- scandì lei, innervosita.

-Va tutto bene- intervenne quest’ultimo con tono conciliante, mentre si rivestiva -Si vede che non gli hanno aggiornati i dati-

-E cosa aspettano a farlo?- mormorò Rey, tristemente.

-Si saranno dimenticati, è passata solo una settimana da che sono qui…-

-Dimenticarsi? Come ci si può dimenticare di aggiornare i droidi circa la tua lealtà?- esclamò Rey, severa e risoluta -Se C3-PO fosse stato un droide da combattimento, ti avrebbe sparato, Ben-

-Ma non lo è- ribatté lui, più timidamente -Si sono dimenticati proprio perchè non c’era questa urgenza-

-A dire il vero non si sono dimenticati- intervenne ingenuamente il droide -Hanno ritenuto che fosse troppo prematuro e precipitoso farlo adesso-

Rey rimase a bocca aperta, la sua espressione era ferita e delusa come se avessero arrecato un torto a lei personalmente. Ben Solo, da parte sua, li comprendeva.

-Hanno ragione. È comprensibile- le disse per tranquillizzarla -Ed è giusto così, va bene così-

-No, non va bene così- gli sussurrò, afferrandogli la mano per andarsene. Il clima infatti si era fatto fin troppo teso, e non solo per la situazione equivoca. Perfino il droide protocollare era programmato per non fidarsi di lui. E lui, consapevole di ciò, si chiudeva sempre di più in se stesso… Come poteva inserirsi in un contesto sociale così ostile e rancoroso? Come poteva pensare alla loro storia appena sbocciata, se in ogni posto in cui si recava veniva trattato come un delinquente?

-Credo che la maglia che mi hai fatto provare sia di FN-2187- sussurrò, sulle spine -C’era una targhetta con il suo nome-

-Finn, Ben, si chiama Finn- gli ripeté Rey per la milionesima volta -E allora, qual è il problema?-

-Credo di averla strappata mentre me la infilavo…-

-Ah. Non importa. È solo una maglia, capirà- minimizzò Rey, anche se le pareva già di sentire le grida di protesta di Finn -Se glielo dico io- precisò -Capirà-

-Giusto, che sciocco- sibilò, indignato -Mi ero dimenticato che siete amici del cuore-

Lei gli lanciò uno sguardo -Ancora con questa storia? Siamo amici, nient’altro-

-Amici... Peccato solo che non avete dieci anni- brontolò, acido -E poi cosa vuole lui da te? Non ha già quell’altro idiota come amico?-

Lei smise di camminare  e si fermò. C’era un sorriso fuori luogo che stava facendo di tutto per poter svettare sulle sue labbra, ma Rey cercò di trattenerlo e ricacciarlo indietro.

-Ben, guardami- lo chiamò, sfiorandogli la guancia sfregiata -Non c’è niente fra di noi. Finn è solo un caro amico, nient’altro- Voleva coronare quanto detto con un bel bacio, ma lui le lanciò uno sguardo avvilito e proseguì, lasciandola a bocca asciutta.

L’affetto che legava Rey e all’ex Stromtrooper era per lui fonte di preoccupazione e irritazione al tempo stesso. E poi doveva ammetterlo, FN-2187 era dannatamente perfetto per lei: giovane come lei, nobile d’animo come lei, sorridente al limite dell’insopportabile e senza un terrificante passato da Leader Supremo alle spalle. Mentre Dameron era il classico tipo belloccio e carismatico che piaceva un po’ a tutti, perfino a sua madre, il che era tutto dire. In effetti il pilota gli ricordava un po' Han Solo… Sicuramente sarebbe stato un figlio perfetto per Han, oltre che un perfetto fidanzato per Rey.

 

-PALLA!- gridò la voce in lontananza di un tizio alle sue spalle, ma appena Ben si voltò, costui trasalì -Ah, no… Ehm… niente!-

In compenso, ci pensò Rey a lanciare al gruppo di soldati quella sorta di palla, improvvisata con dei resti di tubi vecchi intrecciati fra loro.

-Grazie, Rey!-

-Prego!- li salutò con la mano, rincorrendo nel frattempo l’ex Leader Supremo che aveva velocizzato il passo -Ben, aspettami!- gli gridò, afferrandogli poi la mano -Non era avvelenata la palla, potevi anche lanciargliela-

-Non l’hai notato? Appena mi hanno visto, si sono spaventati-

-E tu tranquillizzali. Siamo in tempo pace- gli disse Rey, con tono indulgente -È giusto divertirsi e concedersi qualche… Piacere, ogni tanto-

-Hai ragione- concordò atono, più che altro per farla contenta.

-Ma…?-

-Ma credo di non esserne capace-

-Che vuoi dire?-

-Voglio dire che è da quando ho otto anni che sono sotto allenamento- le rispose, sedendosi di fronte a lei nei tavoli in comune -E quando avevo quindici anni ho dovuto fare il voto di castità per diventare Jedi. Devo aggiungere altro?-

-Oh…E… Hai intenzione di rispettare il voto?- gli chiese Rey, timidamente.

-No- le sorrise -Decisamente no, anche perché non sono un Jedi. E tu invece?-

-Io?-

-Sei una Jedi- le fece notare.

Rey arrossì -Beh… Non proprio una Jedi, avrei ancora bisogno di un maestro, e poi… Ma questa cosa della castità è obbligatoria? Insomma, Anakin Skywalker era un Jedi eppure ha avuto due gemelli-

-Vero, ma guarda che fine ha fatto dopo. È diventato un Sith… E che Sith- sottolineò con ammirazione -Comunque i testi sacri la reputano obbligatoria. Come ben sai, ai Jedi non è permesso avere relazioni di nessun tipo. Le relazioni turbano l’animo, allontanano dalla quiete interiore, distraggono… Per i Jedi non ci sono emozioni, conta solo la pace e la condivisione dei sensi con la Forza-

-Allora io non so se voglio diventare una Jedi- gli confessò, abbassando lo sguardo per l’imbarazzo -Non fraintendermi, la Forza è una cosa bellissima, ma non voglio rinunciare alle relazioni umane. Sarà perché mi sono sempre sentita sola, sarà perché ho passato tutta la vita ad aspettare qualcuno che non è mai arrivato… Sta di fatto che non me la sento di isolarmi e di intraprendere un percorso che mi lascerà nuovamente sola-

-Ma non sarai sola, i Jedi non sanno neanche cosa sia la solitudine- le disse, dolcemente -O almeno così ci diceva Luke. Non so se lo diceva perché lo pensava o perché voleva rallegrarci un po’-

-Eravate tristi?- gli chiese, cambiando argomento.

-Spesso- le rivelò, sinceramente -Sai, la voglia di condurre una vita normale si faceva sentire. Volevamo fare tutto e non potevamo fare niente-

-Quanti eravate?- gli domandò di nuovo, profondamente curiosa.

-Tredici- le rispose di getto

-Tutti maschi?-

Lui annuì, abbassando lo sguardo. Rey lo guardò corrucciata, indecisa. Sapeva cosa era successo a quei dodici Padawan, la tragica notte in cui Ben Solo divenne Kylo Ren. Lo sapeva, ma non era sicura se fosse il caso di parlarne oppure no.

-Meno male che tu non c’eri- continuò lui, cercando di sorriderle e allietare l'atmosfera -Perché altrimenti ci saremmo presi tutti una cotta per te. Io in primis-

Lei sospirò e forzò un sorriso -Già, meno male…-

-Dai, chiedilo. So che lo vuoi- l’anticipò, amaro -E comunque ti dico già la risposta: sì, sono morti per colpa mia-

-Non tua, di Snoke. È stato lui a farti il lavaggio del cervello-

-Sì, ma sono stato io ad appiccare l’incendio-

Lei annuì ma non rispose, sperando che lui aggiungesse qualcos’altro, cosa che per altro accadde.

-Io non volevo neanche diventare Jedi- le confessò, amaramente -Sono stati Luke e mia madre a insistere e a decidere per me, dicevano che ero sensibile alla Forza in maniera prodigiosa e che era il mio destino… Ma io volevo tutt’altro-

-E cosa volevi?- lo spronò Rey, guardandolo nei suoi occhi lucidi. Ben fece un sospiro e distolse lo sguardo, riluttante.

-Volevo… Non ci crederai, ma volevo diventare un pilota, come lui- esclamò, accennandole un sorriso imbarazzato -Assurdo, vero? E lui si oppose rispetto al mia iniziazione da Jedi, è stato l’unico ad avermi capito, l’unico che ha cercato di supportarmi, solo che, quando è arrivato il momento di agire, si è tirato indietro e ha permesso a Luke di portarmi via- concluse senza voce, cercando di trattenere il dolore -In compenso però ha lasciato mia madre. Tipico di Han Solo- scosse la testa -Ciò non toglie che non si meritava la fine che ha fatto-

-Nessuno si meriterebbe una fine del genere- esclamò Rey, tristemente.

-Sì, ma lui meno degli altri, perché avrà avuto tanti difetti, ma era anche un uomo buono e voleva solo… Parlarmi… Rivivo quella scena tutti i giorni, Rey. A volte vorrei essere condannato a morte solo per non vederla più-

-Se tu morissi in questo modo, Han morirebbe due volte- gli rispose convinta, stupendolo -Ti confesso che anche io rivivo spesso quella scena e di una cosa sono certa, ossia che lui ti aveva perdonato ancor prima che tu lo uccidessi. Ti voleva bene e te ne vuole ancora, e ora ho capito il perché-

Lui alzò lo sguardo, lei gli sorrise -Dividi la tenda con me, stanotte?- gli propose di getto, non vedeva l’ora di cullarlo e di essere cullata da lui, di supplire alle sue agonie con il suo amore.

-La tenda?-

-Solo se ti va, naturalmente…-

Lui arrossì e sgranò un attimo gli occhi, ma poi cercò di mostrarsi calmo e indifferente: la sua proposta non sottintendeva per forza quello, insomma.

-Va bene, in effetti non credo che i tuoi amici siano entusiasti di condividere i loro spazi con me-

Si voltò un attimo e lanciò un’occhiata al tavolo opposto: Finn e la sua maglia strappata lo guardarono in modo truce mentre Poe fece l’atto di caricare la pistola. Ben li ricambiò con la stessa moneta e poi si rivolse di nuovo a Rey, rimanendo però colpito di fronte alla dolcezza della sua espressione.

-Te l’avrei chiesto anche se non ci fossero stati loro, ne sei consapevole, vero?- gli sussurrò lei, guardandogli prima gli occhi e poi le labbra.

Lui annuì abbacinato, anche se la risposta era, effettivamente, “no”.

Rey gli prese la mano e si sporse con l’intenzione di dargli finalmente un bacio, ma sia Finn che Poe tossirono sonoramente, molto sonoramente. Rey alzò gli occhi al cielo e lanciò loro uno sguardo di fuoco.

-Ai due idioti che chiami “amici” non vado a genio- constatò Ben -Sono consapevoli che malgrado io non sia più Kylo Ren, continuo ad avere tutti i suoi pote…-

-Calma, non ti scaldare per piacere- lo interruppe Rey, inducendolo a girarsi verso di lei -Sono solo un po’ diffidenti, ma sanno essere simpatici-

-Diffidenti- ripeté socchiudendo gli occhi, poco convinto -Non devo essere geloso, vero?-

Rey ridacchiò -Geloso? Di quei due? No, figurati- lo rassicurò -Dai loro un po' di tempo. Vedrai che presto ti inviteranno alle loro bevute-

-Allettante-

 

 

 

E poi calò la sera. Ben passò tutto il pomeriggio cercando di non pensare alla proposta di Rey di dormire insieme. Naturalmente, non doveva né illudersi né andare da lei con la pretesa di fare chissà cosa, Rey era una ragazza, era più giovane di lui… Non doveva pretendere proprio niente.

Qualcuno poi gli diede una brusca spinta sulla schiena.

-Ehi, lato oscuro?-

Ben si voltò e si ritrovò a qualche centimetro più in basso la faccia strafottente di Poe Dameron, e dietro di essa quella di Finn.

-Sarò breve- iniziò Poe, rissoso -Io non mi fido di te. Noi tutti non ci fidiamo di te, ma si dà il caso che tu piaccia a Rey, per cui vedi di comportarti bene e di non fare il bastardo- lo minacciò,  puntandogli il dito contro -Se non vuoi che ti rispediamo al Primo Ordine a calci nel sedere-

Ben fece un bel respiro.

“Calma” si impose “Calma, non ti incazzare”. In fondo erano lontani i tempi in cui Kylo Ren dava in escandescenze con i suoi famigerati e distruttivi scatti d’ira… Molto lontani… Acqua passata…

-Dai Poe, non sono affari nostri- sussurrò Finn, meno ostilmente -Tuttavia- si rivolse questa volta all’ex nemico, diventando improvvisamente feroce -Se solo osi farla soffrire, giuro che te lo faccio vedere io il lato oscuro, ma così oscuro che in confronto i tuoi vestiti diventano bianchi come quelli di un cherubino, sono stato chiaro?- gli si avvicinò pericolosamente, tanto che questa volta fu Poe a doverlo trattenere.

-Cristallino- esclamò Ben Solo con un mezzo sorriso, mentre Finn veniva trascinato indietro da Poe.

-Calma, amico, ha capito…- gli sussurrò quest’ultimo, a disagio.

-Sono calmissimo!- gracchiò Finn, scuotendosi istericamente dalla sua presa -Calmissimo!-

-Buonanotte anche a voi, ragazzi- li salutò Ben, entrando divertito nella tenda della sua fidanzata.

Rey aveva ragione, in fondo erano simpatici.

 

___________________________________________

 

 

Rey si sfiorò le gambe nude, tesa. I peletti erano radi e corti, ma c’erano, i maledetti, e insieme a loro completavano il quadro la sua pelle secca e dei bei lividi violacei disseminati un po' ovunque, simpatici lasciti dei suoi allenamenti. E i capelli? Ah, I capelli erano un completo disastro, sempre raccolti in quei tre buns sbilenchi e scompigliati. Per non parlare del seno: non pervenuto.

All’improvviso la ragazza si sentì totalmente inadatta e impreparata. Come avrebbe fatto? Cosa gli avrebbe detto? E se lui non voleva? E se non arrivava? E quando era stata l’ultima volta che si era guardata allo specchio?

Strano a dirsi, ma per un attimo Rey ebbe più paura di Ben Solo ora che di Kylo Ren prima.

Ma quel momento di incertezza iniziale terminò nell’attimo in cui lui entrò, e a lei bastò vedere il suo sguardo confuso e il modo impacciato con cui reggeva il suo mantello per tornare la Padawan coraggiosa e sorridente che era sempre stata.

-Ben- lo chiamò.

 

 

 

Ben Solo quindi entrò. Si tolse il mantello, ma naturalmente nei rifugi estemporanei della Resistenza non c’era l’appendiabiti, come non c’erano gli addetti alle pulizie, i depuratori e i bagni privati. Perciò se lo appallottolò in mano, sentendosi un po’ idiota, per altro. L’ex Leader Supremo d'altronde doveva ancora abituarsi a quel modo di vivere così…Rustico. Ma non sentiva affatto la mancanza dei corridoi sterili e antisettici del Primo Ordine. Rey valeva ben di più.

-Ben?- sentì la voce dolce di lei -Finn e Poe ti hanno minacciato, vero?-

-No…- mentì lui, ancora di spalle

-Sicuro?- gli domandò quest’ultima, perplessa.

-Forse hanno cercato di intimidirmi, ma è stato… - si voltò verso di lei, ma come la vide, ammutolì. Lei era seduta su un un letto ampio, non matrimoniale ma comunque più grande di un singolo, e indossava solo una camicia leggera, che lasciava intravedere le forme della sua figura. Lui arrossì, lei pure.

-Allora? Come è stato?-

Lui chiuse la bocca e si sforzò di ridiventare un essere pensante -Uh, sì, dicevo… È stato strano perché loro due, ecco… Ma dove dormo io?- le aspettative e l’agitazione ebbero la meglio sul suo raziocinio.

-Per terra- gli rispose la ragazza, tranquillamente -O su un albero insieme ai porg, come preferisci-

Lui annuì, basito. A Rey sembrava impossibile pensare che la creatura con la maschera e quel ragazzo così docile e tenero fossero la stessa persona.

-Ben, non vedi quanto è grande questo letto?- gli chiarì, dato che lui era già pronto per andarsene -Ci stiamo entrambi-

In realtà era proprio per quello che lui gliel’aveva chiesto.

-Sì, ma… Io posso sul serio rimanere fuori, magari resto di guardia- esclamò imbarazzato, certo che tanto non avrebbe chiuso occhio in ogni caso -Non c’è problema per me, anzi-

Rey fece un sospiro, mettendosi una ciocca dietro l’orecchio -Lo so che per te non c’è problema, che saresti sempre pronto per saltare i pasti, fare i turni di notte o punirti in qualche altro modo, ma non è questo il modo giusto di reagire. Non devi passare la vita nel tentativo di rimediare a quello che hai fatto-

-Tu non sai quello che ho fatto, non puoi neanche immaginarlo- le sussurrò, severo -Non mi basterebbero due vite intere per rimediare-

-Quindi?- gli domandò Rey, con tono risoluto ma con le lacrime agli occhi -Cosa hai intenzione di fare quando torneremo a Tatooine? Lasciarmi ed esiliarti in un pianeta deserto come aveva fatto Luke?-

-Non sarebbe una cattiva idea- le disse, abbacchiato -Anche se… Hai detto lasciarti?-

Rey gli fece segno di sedersi accanto a lei. Ben obbedì, il materasso usurato cigolò sotto il suo peso, ma lei gli prese il viso tra le mani.

-Anche io sto soffrendo- gli confessò, sfogando finalmente quello che sentiva -Tu mi escludi, mi tieni lontana, sei talmente barricato nei tuoi sensi di colpa che non ti rendi conto che qui ci sono persone che hanno bisogno di te adesso, di quello che sei ora, e ricordo bene com’eri in passato, ho conosciuto Kylo Ren ma ti assicuro che non era così terribile come credi, ho incontrato certi usurai a Jakku che erano ben più violenti e crudeli di te. Davvero, ho visto di peggio-

-Parli così perché con te sono stato gentile- borbottò.

-Gentile? Puntandomi una lightsaber al collo?-

-Ma se non ti ho nemmeno sfiorato- replicò con tono ovvio -L’avrei fatto se al posto tuo ci fosse stato qualcun altro-

-Continui a non convincermi. Non eri così terribile come credi-

Ben tacque, evitando di sottolineare che quei comportamenti non così terribili erano da imputare ai suoi disperati tentativi di rimorchiarla e non alla sua buon’anima. E omise anche il fatto che, se al posto di una deliziosa ragazza Jedi con i codini ci fossero stati FN-2187 o Dameron, le cose sarebbero andate molto diversamente, a partire dal suo rapimento nella base Star Killer. Ma tant’è.

-Comunque, se vuoi uscire, vai pure- gli disse dispiaciuta, sdraiandosi e infilandosi sotto le coperte -Non ti obbligherò a restare-

Ben la osservò coricarsi, restando a sedere sul posto, del tutto privo della forza di andarsene. Quante volte aveva sognato quella scena?

-Vuoi davvero che resti?- le chiese, ancora incredulo.

Lei annuì e gli fece un sorrisetto -In fondo c’è già capitato di dormire vicini- gli ricordò, pensando a quelle disastrose nottate in cui la Forza li aveva collegati a loro malgrado -E se siamo sopravvissuti a quelle volte…-

-Parla per te- Ben si toccò il costato, memore di tutte le gomitate ricevute.

-Mi venivi addosso- si difese Rey.

-Non lo facevo apposta- esclamò lui, slittando di fianco a lei e togliendosi le scarpe.

-Bugiardo- gli sorrise, abbracciandogli i fianchi.

-Va bene, forse un pochino mi avvicinavo- ammise con aria innocente -Ma non avrei fatto nulla di più-

-Lo so. Ora invece puoi fare tutto quello che vuoi-

 

 

_____________________________________

 

 

 

-Poe, Finn, Ben è con voi?-

-Generale- esclamò Finn, arrossendo -No. Credo che sia in tenda con…-

-È uscito- lo interruppe Poe, prontamente -È in perlustrazione oltre i confini dell’avamposto-

Leia lo guardò perplessa -A quest’ora?-

-Rey è con lui- esclamò Poe, dicendo una mezza verità -Sono certo che l’ultima Jedi e l’ex Leader Supremo sapranno cavarsela-

Lei sorrise e abbassò lo sguardo -Capisco. In tal caso… Parlerò con lui domani mattina. Grazie-

-Si figuri, Generale- esclamò Poe, accennando un inchino -Dovere!-

-Perché le hai mentito?- gli chiese Finn non appena l’ex principessa se ne fu andata, costernato.

-Come perché? Per Leia, ovviamente. Quale madre vuole sentirsi dire che il proprio figlio in questo momento è a letto con una ragazza? Suvvia…-

-A letto?- ripeté Finn, arrossendo come un pomodoro -Aspetta un momento, tu credi che loro? Che adesso…?-

Poe ridacchiò -Se non stanno giocando ai cavalieri Jedi, direi di sì-

Ma Finn era fuori di sé. La sua espressione sconvolta fece ridere il pilota.

-Amico, alla fine lui deve piacere a lei, non a noi… Insomma, più di tanto non possiamo fare-

-Come puoi dire una cosa del genere? Poe, quel tizio mi ha praticamente aperto la schiena a metà! E poi…  È comunque troppo vecchio per lei-

-Vecchio!?- esclamò Dameron, scandalizzato -Ma se ha due anni in meno di me!?-

-Tre- precisò una voce femminile poco lontano. Poe e Finn si voltarono: naturalmente il Generale li aveva sentiti.

 

 

-Quanto talento sprecato, quanta sensibilità alla Forza buttata così, nell’inceneritore! Se fossi ancora al mondo…-

Leia sorrise allo spirito del gemello.

-Luke, dai, sono giovani, si amano- gli rispose con aria romantica -È giusto così-

Il maestro Skywalker sollevò gli occhi al cielo, maldisposto -Sarebbero diventati due grandi Jedi. Posso lamentarmi almeno un po’?-

-No, non puoi- lo contraddisse Leia -Mio figlio merita questa felicità-

-È quello che dice anche Han-

 

 

_____________________________

 

 

Ben era sopra di lei, in bilico sui gomiti, nudo, sudato ed eccitato all’inverosimile. Respirava affannosamente, come se avesse il piede di un AT-AT premuto sul petto e dal modo in cui Rey lo stava stritolando, non era neanche troppo lontano dalla realtà.

-Sei troppo… piccola. Non ci passa- le sussurrò vinto, con la voce tremante per gli ansiti -Rey, non posso farlo-

-Provaci- lo incoraggiò Rey, stringendogli forte la schiena nuda e piena di cicatrici. Per una strana ragione, lui era più preoccupato di lei. Quando si doveva combattere, uccidere, allenarsi fino allo sfinimento e sopportare il freddo, la fame e il dolore per l’ex Leader Supremo non c’erano problemi. Lo faceva e basta, e gli veniva anche piuttosto bene. Mentre ora… Nessuno l’aveva preparato per questo.

-Il tre nel due non ci sta- mormorò, riuscendo a gestire il doloroso e frenetico impulso di spingere -Mi dispiace-

-E come fanno tutti gli altri?-

-Non lo so, forse è colpa mia. Sono io che sono troppo…-

-Smettila di addossarti tutte le colpe del mondo e provaci- Rey gli sollevò il viso per guardarlo negli occhi, dato che lui continuava a fissare ansioso i loro centri semi uniti, come se questo potesse aiutarlo a trovare una soluzione -Dai, amore, sono pronta-

-Non… Non voglio farti male-

-Mi sei entrato nel cervello, mi hai lanciato contro un albero a venti metri di distanza eppure…-

-Non è divertente- balbettò lui, ormai in un bagno di sudore

-… Eppure sono ancora qui, con te. Fallo, sono certa che sopravviverò anche a questo-

Come faceva a essere ironica in un momento del genere!? Lui doveva concentrarsi anche solo per respirare e non morire soffocato, in quel momento.

-Se ti… Mi fermo, va bene?- farfugliò, col cervello in pappa -Tu dimmelo e io mi fermo subito… Dimmelo però, non fare… L’eroina come al solito-

-Promesso- gli sorrise Rey, ansiosa, stringendogli forte la mano.

Lui avvicinò lentamente il bacino al suo, nel modo più lento e delicato che il suo corpo massiccio ed eccitato poteva permettergli. Serrò forte gli occhi, preso da un turbinio di emozioni: stupore, il corpo di Rey solo in apparenza era troppo stretto, perché riusciva a contenerlo interamente e si modellava perfettamente sul suo, paura, quando sentì la sua mano stringere più forte la propria e infine piacere.

“Ti sto facendo male?” pensò, ma non lo riuscì a dire perché le parole gli morirono in gola; al posto di queste gli uscì dalle labbra un gemito soffocato. Era incredibile, era come se delle unghie affilate gli volessero strappare il bassoventre, ma in senso drammaticamente piacevole.

-Hai visto, Ben?- gli sussurrò, rossa in viso quanto lui -Insieme possiamo fare tutto-

 

 

 

 

 

*Titolo e citazione iniziale sono presi ambedue dall' Otello di Verdi, tratto dalla omonima tragedia di W. Shakespeare


Note
 
È questo il bello delle fanfiction, non è ancora uscito l’episodio IX ma io sono già proiettata nell’episodio X e nella vita del redento Ben Solo!  (perchè sappiamo che Kylo Ren non morirà, suicidandosi per distruggere il Primo Ordine, vero, sceneggiatori?).
Comunque, potete prendere questa storia o come l’epilogo definitivo delle due precedenti, o come una a sé stante, se non avete letto le altre. Direi che non ho altro di cui tediarvi e niente, a presto!

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: EcateC