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Autore: _BlueLady_    04/10/2018    3 recensioni
Quattro simpatici tentativi di due adolescenti innamorati, alle prese con la loro prima cotta, di confessarsi a vicenda il loro amore reciproco. O forse no.
Perché dichiararsi non è mai semplice.
[Raccolta di One-shots dedicate a Marinette ed Adrien]
#1. [Adrienette] "Falling" in love
#2. [LadyNoir] Ti "Miao" in tutte le lingue del mondo
#3. [MariChat] Tell a Secret, Can You Keep it?
#4. [Ladrien] Professionalmente parlando
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come (non) dirti “Ti Amo”
 
1.
“FALLING” IN LOVE
*
Adrienette
 
- Cavoli, cavoli e stra-cavoli!-
Marinette correva trafelata per le vie di Parigi, col cuore in gola, in ritardo anche quella mattina per la sua solita giornata di scuola.
La vita da supereroina spesso la impegnava più del dovuto, e molte volte faticava a conciliarla con la sua vita di semplice adolescente del liceo, senza che la prima si sovrapponesse alla sua quotidianità.
Ne era una dimostrazione evidente proprio l’episodio di quella mattina: la sveglia non aveva suonato, e nonostante i continui rimproveri di sua madre, Marinette aveva continuato imperterrita a crogiolarsi tra le lenzuola del letto, finché l’orologio non aveva cominciato a segnare le otto meno dieci, ed allora era stata costretta ad alzarsi di fretta ed uscire tutta trafelata, senza neanche fare colazione, per non rischiare di arrivare tardi a scuola – di nuovo.
Succedeva quasi sempre così: la sera prima un’Akuma appariva per le strade di Parigi, e lei e Chat Noir non potevano ignorare i loro doveri da supereroi, costretti a mettere in pausa la loro vita di sempre per salvare la città ancora una volta dalle grinfie di Papillon. Erano ormai le tre di notte quando tutto si era concluso, ed entrambi si erano salutati frettolosamente, stanchi e desiderosi di infilarsi il prima possibile sotto le coperte del letto, con un unico pensiero costante a rimbombare loro in testa, ovvero: domani c’è scuola.
Succedeva quasi sempre così. Marinette ci aveva ormai fatto l’abitudine, anche se le occhiaie che le solcavano il volto parevano affermare a tutti i costi il contrario.
Era ormai a pochi metri da scuola quando udì la campanella trillare. Da lontano distinse le sagome di Nino ed Alya che si avviavano lungo la scalinata di ingresso per entrare in classe.
- Forse oggi ce la faccio!- si disse trionfante tra sé e sé, ma non fece nemmeno in tempo a terminare la frase, che subito inciampò, facendo volare i libri che reggeva in mano per aria, andando a sbattere contro un ostacolo imprevisto che si era improvvisamente frapposto tra lei ed il marciapiede.
Fu la sensazione di un attimo: il contraccolpo, la sensazione di un corpo caldo premuto contro la guancia, la carezza del tessuto di una maglietta, mentre un odore alquanto familiare cominciò subito ad inondarle le narici.
Il cuore prese a sobbalzarle in petto ancor prima di alzare lo sguardo, per incontrare due iridi smeraldo assonnate ed affaticate quanto le sue, fin troppo familiari, che l’osservavano confuse ed altrettanto sorprese di quel maldestro scontro.
Non appena lo riconobbe: - A-adrien!- balbettò, mentre il cuore faceva un’enorme capriola nel petto.
- Marinette!- la chiamò lui, regalandole uno splendido buongiorno con un altrettanto splendido sorriso.
Se tutte le mattine avessero potuto iniziare così, pensò la ragazza sentendosi andare a fuoco le guance, sarebbe accorsa in aiuto di Parigi alle tre di notte ogni giorno.
Sentì Adrien ridacchiare, ancora persa tra le sue braccia.
- Ehi, tutto bene? Devi stare più attenta! Con una caduta del genere hai rischiato di farti male sul serio!-
Poco distanti, un Nino alquanto perplesso ed un’Alya su di giri osservavano la scena incuriositi.
Marinette ridacchiò, tossì, si ricompose impacciata.
Adrien la osservava, mentre continuava a pronunciare parole che lei non stava a sentire, ed istintivamente pensò a quanto fosse bello, con i suoi occhi capaci di riassestare il mondo, il suo sorriso capace di sciogliere il cuore, quelle labbra sottili che tanto avrebbe voluto assaporare.
Continuava ad osservarla, aspettandosi una risposta, probabilmente delle scuse per essergli finita addosso in modo così rude, e Marinette subito andò in tilt, lo sguardo assassino di Alya puntato addosso quasi a farle capire che se non avesse sfruttato quell’occasione adesso, poi glielo avrebbe sicuramente fatto rimpiangere per il resto della vita.
Marinette ancora una volta tossì, balbettò, ridacchiò, gli occhi di Adrien così pieni, così caldi, che parevano invitarla ad assaggiare le sue labbra per scoprire di che sapore mai fossero fatte.
Forse fu per l’emozione del momento, forse per la stanchezza. Fatto sta che Marinette, completamente persa nel suo mondo di melassa, nemmeno realizzò ciò che balbettò in risposta ad Adrien impacciata, quasi senza accorgersene.
- Credo di essermi innamorata di te…-
Soltanto quando ricevette indietro lo sguardo imbarazzato e sorpreso di Adrien, contornato da un altrettanto confuso Nino ed un’euforica Alya che tratteneva quasi a stento le risa, si rese conto di ciò che si era appena lasciata sfuggire dalle labbra, un pensiero che non era riuscita a trattenere.
Questa volta fu Adrien ad arrossire violentemente, tossicchiando leggermente, mentre le domandava balbettando: - C-come hai detto?-
Marinette si paralizzò, trattenne il fiato, impallidì.
- V-volevo dire – si affrettò a correggersi – Scusa se mi sono innamorata di te! N-NO, A-ASPETTA! V-volevo dire… v-volevo dire…-
Prese un bel respiro, le guance in fiamme.
- Scusa se sono inciampata su di te!- riuscì a dire infine tutto d’un fiato, un Adrien ancora piuttosto confuso che l’osservava basito, ed un’Alya che si scompisciava poco distante, incapace di trattenersi.
Marinette avvampò, tremò, desiderò sprofondare.
- SCUSAMI! Non l’ho dett- cioè - fatto apposta! Scusami, scusami, scusami!-
Senza più un briciolo di dignità, afferrò Alya per un polso, correndo via con le lacrime agli occhi, strillando ancora mille scuse disperata. Non ebbe il coraggio di guardarlo in faccia.
Adrien, affiancato da un altrettanto sconcertato Nino, osservò correre su per le scale le due ragazze, senza neanche realizzare cosa fosse accaduto in realtà.
- Cosa… cosa diavolo è appena successo?- si sentì domandare dall’amico poco distante.
Adrien sospirò, sentendosi le guance andare a fuoco, riacquistando lucidità. Per un attimo i pensieri gli si erano completamente appannati.
– N-non ne ho idea - balbettò, quasi credendo di esserselo soltanto immaginato.
- Donne… chi le capisce è bravo - concluse Nino avviandosi in classe con un’alzata di spalle, seguito a ruota dal migliore amico ancora leggermente spaesato, che raccolse da terra uno dei libri che Marinette aveva lasciato sul marciapiede.
Da quel giorno, a discapito di sonno ed occhiaie, Marinette prese ad arrivare puntuale a scuola molto più spesso.



Angolo Autrice:

Ebbene torno, non è passato troppo tempo dall'ultima volta, con una nuova scoppiettante raccolta di One-shots dedicate a Miracoulous.
Non so da dove sia saltata fuori una simile idea, e sinceramente non so cosa altro partorirò nei prossimi capitoli. So solo che l'idea di un tentativo di dichiarazione impacciata tra i due mi piaceva, e ho scritto senza pensare al resto.
Su questo primo capitolo penso non ci sia niente da dire, se non la figuraccia colossale che ha fatto Marinette di fronte ad Adrien. Ma del resto, come la si può biasimare? Quante volte è capitato di avere una cotta per qualcuno, e fare delle figure barbine nel tentativo di non farsi scoprire?
Questo mi riporta alla mia adolescenza...
Ma ciancio alle bande (?), non perdo tempo in chiacchiere. Spero che questo primo capitolo sia stato gradito.
Nel prossimo avrete modo di scoprire un altrettanto impacciato Chat Noir alle prese con la sua Lady. E ho già detto troppo ;)
Un grazie a chi leggerà e a chi vorrà darmi un parere. Qualsiasi recensione sarà più che gradita!
Baci sparsi


_BlueLady_
 
  
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