“Ho deciso.” Serena cambiò improvvisamente argomento, roteando il cucchiaio che reggeva in mano come la bacchetta di un direttore d’orchestra. Era seduta al tavolino di un bar con Gino e Luca, per prendersi una pausa dai regali di Natale e una cioccolata calda.
I due fratelli la guardarono interrogativi e preoccupati: era difficile predire cosa potesse saltar fuori da quel vulcano che era la sua testa.
“Mi iscriverò a Scienze Motorie.”
Luca tirò un lungo sospiro di sollievo. Era sicuro che lo avesse fatto a posta a dire una cosa del genere mentre beveva il caffè ma, almeno per questa volta, non avrebbe dovuto risputarlo.
Gino sorrise: era contento per lei. Negli ultimi mesi il dubbio riguardo cosa fare da grande l’aveva turbata in un modo che non era da lei. Probabilmente, il fatto che sia Luca che lui avessero sempre avuto aspirazioni sin troppo chiare sul loro futuro non aveva aiutato: le avevano ripetuto mille volte che i dubbi erano la norma e non l’eccezione, ma lei si era sentita caricata della necessità di non deludere le aspettative – quali e di chi lo sapeva solo lei. Persino i suoi genitori si erano preoccupati di fronte a quest’ansia da prestazione che mal si conciliava con il suo carattere sbarazzino, ma neppure il loro discorso – manco Elisa aveva progetti a lungo termine, ai tempi, ma questo non le ha impedito di trovare poi la sua strada e di essere felice – aveva fatto presa.
“Come mai sei giunta a questa scelta?” volle sapere Luca, seduto di fronte a lei. Era sempre stato scettico riguardo le decisioni prese di pancia e, conoscendo la sorella, temeva che pur di togliersi il dubbio dalla testa, a un certo punto, avesse deciso di prendere il primo treno e via.
Serena soffiò via il caldo dal cucchiaio carico di cioccolata su cui aveva imbarcato un ricciolo di panna e se lo infilò in bocca. Concentrò tutta la sua attenzione nel gustarselo, con gli occhi chiusi e l’espressione deliziata. “Ho deciso di ascoltare i vostri consigli,” rispose, rituffandolo poi nella tazza. Piegò il capo di lato per osservarlo mentre disegnava una pigra spirale nel liquido denso. “Da un lato mi piacerebbe continuare a studiare giapponese, ma non mi vedo né in veste di interprete né tanto meno di traduttrice. Né a lavorare chiusa in un ufficio.” Alzò lo sguardo e incontrò quello dei fratelli. “Sono giunta alla conclusione che la mia vera passione è la ginnastica. Non sono mai riuscita a recuperare completamente dopo l’infortunio e anche prima non è che miei risultati fossero eccellenti…”
“Sei arrivata ai nazionali!” la interruppe Gino.
Serena si strinse nelle spalle. “Un paio di volte, sì, ma senza ottenere dei grossi piazzamenti, lo sai benissimo. Sei tu l’asso dello sport in famiglia,” lo canzonò con un sorriso. “Però ho pensato che magari potrei insegnare la ginnastica artistica alle future atlete. Mi piace allenare le piccolette, in fondo.”
Gino, seduto accanto a lei, l’abbracciò e le stampò un bacio sulla guancia. “Brava, sorellina!”
Luca, gli occhi commossi fissati sulla tazzina di caffè vuota di fronte a lui, annuì orgoglioso.
 
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Black-notes:

• Questa flash si inserisce nella linea temporale della serie Anteros (più precisamente, durante I was born to love you, nessuno spoiler). Per chi non avesse letto le precedenti fic, Luca e Serena sono due miei personaggi originali, fratello e sorella di Gino Hernandez. Rispetto a Gino, Luca ha due anni più e Serena uno in meno.
• Partecipa al Writober di Fanfic.it, prompt 5. Futuro.