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Autore: gabnuw81    05/10/2018    0 recensioni
( ciao, io sono gabnuw81, e questa è la mia prima storia che aprirà tutto il contesto in cui girano i miei personaggi.
questo e l'inizio della storia spero che vi piaccia. )
L’immagine era sfocata poco chiara, o semplicemente non volevo rendermi conto di che cosa stava succedendo. Ero lì impietrito come un macigno, pero rimanevo vulnerabile. Lo vidi, lì davanti a me, che mi fissava; sembrava che mi stesse studiando, volevo scappare ma non ce la facevo, ero troppo stanco, cosi stanco che anche le immagini più chiare, diventavano incomprensibile. Stavo per crollare, quando quello stesso mammifero mi tese una mano e disse con la faccia piena di sicurezza “stai bene “un mammifero normale sarebbe scappata davanti a un lupo selvaggio, ma lui no. Lui sentiva che avevo bisogno di aiuto, e aveva ragione, io avevo bisogno di aiuto ma non potevo capire, anzi non volevo capire, la mia testardaggine e la diffidenza della natura mi avevano ormai contagiato.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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It’s my duty

 
L’immagine era sfocata poco chiara, o semplicemente non volevo rendermi conto di che cosa stava succedendo. Ero lì impietrito come un macigno, pero rimanevo vulnerabile. Lo vidi, lì davanti a me, che mi fissava; sembrava che mi stesse studiando, volevo scappare ma non ce la facevo, ero troppo stanco, cosi stanco che anche le immagini più chiare, diventavano incomprensibile. Stavo per crollare, quando quello stesso mammifero mi tese una mano e disse con la faccia piena di sicurezza “stai bene “ un mammifero normale sarebbe scappata davanti a un lupo selvaggio, ma lui no. Lui sentiva che avevo bisogno di aiuto, e aveva ragione, io avevo bisogno di aiuto ma non potevo capire, anzi non volevo capire, la mia testardaggine e la diffidenza della natura mi avevano ormai contagiato.
“ non ti fidi eh?” disse mentre stava riponendo l’arma nella sacca “sono serio, voglio aiutarti, non devi avere paura di me “disse riponendo di nuovo a me la sua mano.
“ non vuoi farmi del male, vero? ” dissi insicuro e tremante dal freddo.
“ no, perché pensi questo “ disse avvicinandosi a me, io non ero sicuro delle sue vere intenzioni e cosi indietreggiai, e poi… è pur sempre uno di quelli.
“ quell’arma “ dissi puntando il muso su quella su specie di sacca dove ci mettono quelle specie di piccole cose di plastica e ferro.
“ questa, oh scusami, ti avrà spaventato “ disse mentre la estraeva dalla sacca nera, poi la guardo e con sguardo deciso, la laccio più lontano possibile, andandosi a nascondere nella fredda e candita neve, “ ora va meglio? “ aggiunse il soldato in bianco, mentre si rimetteva in ginocchio davanti a me. In quel momento la atmosfera era cambiata, sentivo meno freddo, era più accogliente la neve, quasi calda; il vento non soffiava più con rabbia, ma con dolcezza, come una madre che rassicura il proprio figlio nel pericolo.
Cavolo, sto per morire di ipotermia, dicevo nella mia testa, purtroppo la mia folta pelliccia color argento candito non riusciva a reggere ancora per poco.
“ ehi, ti vedo tremare, stai bene? “ domandò preoccupata l’entità conosciuta e sconosciuta, come alcune persone nel mio Villagio, le sentivi nominare ma, non le ho mai incontrate. Detto ciò, notai un bagliore nei suoi occhi, come una stella cadente in un bellissimo cielo notturno, allora si volto velocemente ed estrae uno strano telone, non era grosso ci potevano entrare 4 me, la apri e disse “ vieni, questa ti terra a caldo “.
Io lo guardai stupito, come poteva una cosa cosi, poter riscaldare un mammifero durante questo tempo, ed altronde senza riparo.   “ cose quello sguardo, pensi che non funziona, tanto anche se fosse cosi, cosa perderesti? “ disse allungando quella su specie di lenzuolo, tra virgolette miracoloso, così almeno dice lui, però non aveva tutti i torti, valeva la pena provare.
“ ooook, dammi qua “ dissi accettando la sua offerta. Appena messa rimasi di stucco, come poteva una cosa cosi, riscaldarmi più di un fuoco da bivacco? “ questa è stregoneria “
“ no, si chiama scienza “
“ è cosi che voi la chiamate? “
“ no, e tipo….. lascia stare, l’importante che non sei morto di freddo “ disse alzandosi.
“ grazie di avermi aiutato “ dissi alzandomi finalmente dopo tanto tempo due zampe, ma poi cadetti subito a terra, anche se non sentivo più freddo questo non vuol dire che i miei muscoli sono ritornati in forze.
“ attento, vieni ti do una mano, appoggiati su di me! “ disse mentre mi prendeva con se.
“ perché fai tutto ciò, perché mi aiuti? “ gli domando, mentre lo guardavo negli occhi.
“ be, questo e la mia missione “ disse guardando l’orizzonte, poi si rivolta verso di me, e disse; “ e se vuoi, puoi farne parte pure te “.
   
 
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