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Autore: Harlequinade_97    06/10/2018    1 recensioni
Una storia della nascita dell'amore folle tra Harley Quinn e il Joker, ambientata in un mondo alternativo, fatto di copioni, regie e intrighi, lotte per l'ambizione e sogni per Broadway, il tutto si svolge dietro le quinte del palcoscenico del Grand Gotham Theatre, con tutti i loschi individui dell'universo Batman.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn, Joker, Poison Ivy, Scarecrow
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice: Salve a tutti! Stavolta voglio proporvi una storia a più capitoli, intendo completarla perché mi sto divertendo molto a scriverla. Non assicuro la costanza nella pubblicazione come si era già notato nelle altre storie :'D ma la terminerò dovesse costarmi la vita u.u Spero sia una lettura piacevole! Grazie ancora a tutti voi lettori!


Il ritardo di un'ora e venti del treno non era uno dei modi migliori per iniziare la lunga giornata che aspettava Harleen, almeno era piacevole aspettare al tepore dei primi raggi del sole. Quando più tardi lesse il messaggio sul cellulare che avvisava che l'esame di psicologia B era stato anticipato cercava di non agitarsi e di consolarsi pensando che le coincidenze sfortunate capitano a tutti. Soltanto quando uscì dalla facoltà e venne travolta dall'improvvisa pioggia, infradiciando i suoi vestiti leggeri, adatti al clima primaverile, imprecò sottovoce contro il tizio delle previsioni meteorologiche. La giornata era una di quelle da dimenticare. 
La serie di sfortunati inconvenienti influenzava la sua decisione per la serata: il nuovo corso di teatro. L'aveva incuriosita la reazione delle sue compagne di facoltà. Avevano assistito soltanto ad uno dei saggi di fine anno e da subito erano state “rapite dalla performance dell'affascinante protagonista”, l'avevano definito un'esperienza mistica e travolgente. Il gruppetto di studio non si lasciava impressionare facilmente, quindi Harleen avrebbe voluto scoprire chi e cosa avesse suscitato la loro attenzione. Inoltre voleva svagarsi e allontanarsi dalla frenetica vita di studio e stress quotidiano, si ricordava della liberatoria ma breve esperienza in un corso di teatro che fece tempo addietro. La convinse questo pensiero e guardando per la centesima volta il volantino che annunciava a caratteri cubitali l'orario del Corso d'improvvisazione teatrale per aspiranti attori si diresse con fare determinato verso il portone d'ingresso del teatro. 
La struttura era stata inaugurata da poco ma si percepiva un'atmosfera tutt'altro che sterile e asettica, tipica degli interni appena stuccati e verniciati. Quel posto grondava di vivacità e colori, sembrava quasi prendere vita man mano che Harleen imboccava un corridoio.                                                                                                                                                                                                                         
La giovane donna rimase ancora più sorpresa quando incrociò le prime persone, chiunque fosse emanava un'aura...piacevolmente stravagante, poi le sfrecciò davanti un ometto con abiti piuttosto eleganti che urlava al cellulare:“È inaudito! Aspetto l'ordine da ben due settimane e ora mi ritrovo con un corredo da tè senza la teiera! Dico, avete idea di quanto mi ci è voluto per ideare la sceneggiatura? Per quel genere di opera servono oggetti reali! Roba da non credere!” sparì dalla vista di Harleen chiudendo la porta di un camerino dietro di sé.  
Fece finta di non aver sentito e si ritrovò a chiedere informazioni ad una giovane donna dalla chioma fiammeggiante e una bellezza sconvolgente, dopo aver scartato l'idea di avvicinarsi all'uomo che aveva squame di coccodrillo dipinte su tutta la parte superiore del corpo. 
“Salve, mi scusi, sa dirmi dove si tiene il corso d'improvvisazione?” chiese Harleen con tutta la disinvoltura di cui fu capace mostrando l'annuncio pubblicitario alla donna.
“Cosa ci fa un delicato fiore del deserto come te ad un misero corso di improvvisazione? Il tuo posto dovrebbe essere sotto le luci della ribalta, in uno spettacolo vero, tesoro.” La rossa si prese un momento per squadrarla da capo a piedi e la fissò intensamente mettendola chiaramente in imbarazzo.
“A dire il vero.. sono venuta qui solo con lo scopo di rilassarmi dallo stress universitario, non punto a quel genere di ambizione…” rispose Harleen con una risatina nervosa guardandosi intorno e indicando inconsciamente le persone attorno a loro. Lo stereotipo dell'attore ambizioso e con manie di protagonismo sembrava un eufemismo se si osservava brevemente ogni persona che passava di lì. La bionda venne scossa dai suoi pensieri dalla giovane estranea che la prese a braccetto e la guidò per la struttura. "Faccio prima se ti accompagno, per i novellini questo posto è come un labirinto, c'è da diventar matti." Le sorrise cordialmente come per tranquillizzarla dall'evidente nervosismo, e ci riuscì, era difficile non ricambiare il suo sorriso smagliante. "E poi non vorrei che lo incontrassi, o perlomeno non ancora, in modo brusco ecco. Oh non mi sono ancora presentata, sono Pamela Isley, sentirai spesso parlare di me da queste parti, e molto presto anche a Broadway, ma tu fiorellino puoi darmi del tu, sei la prima persona che a pelle mi ispira fiducia." Per la vicinanza venne travolta dal profumo che quasi la ipnotizzò se non fosse per la frase misteriosa che l'aveva incuriosita, "Harleen Quinzel, piacere di conoscerti. Ehm.. chi è che non devo incotrare in modo brusco, Pamela?" domandò con curiosità, e ancora piacevolmente scioccata dalla sua simpatia precoce verso di lei.
"Oh tranquilla lo conoscerai comunque dal momento che vuoi partecipare al corso... diciamo che.." fece roteare l'indice in aria indicando il teatro e le persone, "è lui che manda avanti il circo." 
Pamela la condusse in un auditorium dalle dimensioni modeste, si aspettava un enorme palcoscenico invece di quello in miniatura su cui si ritrovò che cingeva a semicerchio delle poltrone di stoffa blu che andavano a costituire i posti per gli spettatori.
La rossa osservò con circospezione l'uomo che a prima vista sembrava il maestro di recitazione, era accanto all'ingresso ad accogliere i nuovi arrivati.  Avvicinandosi Harleen potè osservare la sua statura alta ma esile, con gli occhiali  da vista che continuavano a scivolargli sulla punta del naso e nervosamente li sistemava su con il dito indice. "Cosa avrà inventato stavolta?" sentì mormorare Pamela. Ignorando quest'ultimo commento guardò negli occhi scuri dell'uomo occhialuto e si strinsero la mano educatamente, "Benvenuta, sono Jonathan Crane, accomodati pure inizieremo a breve." Dalla sua faccia si cancellò subito il sorriso incoraggiante per rivolgere uno sguardo nervoso prima verso la folla di arrivati, per poi incontrare llo sguardo fulminante di Pamela.                                                                                                                                                                                                                         
La bionda si diresse in fretta verso una poltrona libera e controllò l'orologio da polso. 20.47. Discreto ritardo. Ma in quel momento non si sentì a disagio per l'orario, piuttosto per la strana sensazione di essere osservata. D'istinto lanciò un'occhiata alla diva rossa che l'aveva fatta da Cicerone ma la trovò impegnata con un Jonathan dall'aria mortificata. Chissà quale discorso accusatorio gli stava propinando...  Perciò non era lei che la fissava, ammesso che qualcuno la stesse osservando per davvero.
Poi improvvisamente lo notò. Due poltrone di fianco a lei. Senza che lei se ne accorgesse si era seduto un uomo dalla pelle albina e con un innaturale color verde nei capelli, non distoglieva lo sguardo continuandola a osservare con interesse.  
"Come mai hai scelto questo corso di teatro, dolcezza?" 
La spiazzò con un approccio così diretto, che a stento riuscì a trattenere una smorfia di sorpresa. Nonostante ciò rimase incuriosita dal suo sorriso appena accennato sul volto, le parole le uscirono spontanee mentre lo osservava attentamente: "Per liberarmi dallo stress... e tu invece?" Sembrò siceramente colpito dalla prontezza della giovane e scoppiò in una rapida risata:
"Ahah! Per divertimento ovviamente!"   
                                                                                                                                                                                          
   
 
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