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Autore: daphtrvnks_    06/10/2018    5 recensioni
Azzurro. Solo una volta aveva potuto ammirare quel colore, tra le infinità di cieli che aveva visitato il verde ed il rosso predominava, ma diamine, solo un pianeta possedeva quella tonalità.
La Terra.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baba, Bardack, Gohan, Nappa, Radish
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il liquido ambrato bagnò il piccolo tavolino in mogano facendo scappare una bestemmia all'omone che aspettava solo il momento per poter bagnare la sua bocca della bevanda.

'Cazzo Radish è la seconda!'

Sbraitò il maggiore facendo sbuffare il capellone, le mani poggiate sulle guance arrossate iniziarono a sudargli, annoiato e con la testa altrove con un leggero colpo di coda aveva lasciato cadere nuovamente il boccale in vetro.

'Te la ripago, calmati.'

Aveva lasciato sfuggire dalla labbra senza nessuna particolare espressione, si tolse dalla scomoda posizione in cui era poggiato; i gomiti sulla superficie, mantenendo in parte il suo peso e le gambe incrociate.

Prese con tutta calma una sigaretta dal pacchetto, ammaccato per tutto il tempo in cui era rimasto nella sua armatura schiacciato dai pettorali duri come l'acciaio che si ritrovava, la accese rilasciando il piccolo accendino verde scuro, quasi ci mancasse che con la sua solida prese lo facesse scoppiare. 

Certo, come l’altra che ancora mi devi.' 

Stizzito Nappa accantonò il discorso bevendo le ultime gocce salvatesi dall'incidente.

Il suo amico era strano e questo lo aveva notato da un pezzo oramai, era appena l'una e da quando erano arrivati lo aveva visto distante, non cercava pretesti per litigare come al suo solito ed era impacciato, cosa che nei loro lunghi anni di conoscenza non aveva mai attribuito a quel terza classe dalla folta criniera. 

Rimase comunque in silenzio, non avrebbe proferito parola lasciando che fosse lui a sfogarsi dei suoi problemi senza dovergli cacciare a forza un discorso che a suo malgrado non aveva neanche la voglia di ascoltare.

In quella parte dell’inferno in cui i due Saiyan si erano ritrovati potevano godere di tutti i vizi che in vita li avevano accompagnati: donne, alcohl, gioco d'azzardo e fumo.

Re Enma aveva acconsentito a creare un locale in cui i peccatori avrebbero potuto sfogarsi evitando così futili ribellioni che non poteva contenere.

Così i due malcapitati potevano restar tranquilli e non dar fastidio. 

Non era nulla di eccezionale quel posto: i mobili antiquati non erano di buona fattura, la birra aveva uno strano sapore e i giochi, non erano veri e propri dato che i soldi in quel luogo non servivano a nulla, le sigarettte poi… beh, su questo ci potevano anche passar sopra.

In ogni caso i guerrieri preferivano restar lì che dover rimanere seduti in un angolo buio a dar voce ai loro pensieri, eppure Radish continuava a torturarsi mentalmente, cercava nel suo povero animo una risposta, scavava a fondo nei ricordi pentendosi delle scelte fatte, se non si fosse fatto uccidere dal fratello ed invece avesse accettato la sua condizione in quel momento sarebbe vivo. 

Magari, nonostante sembrasse strano, avrebbe trovato una donna ed avrebbe avuto una famiglia, un bambino… forte come suo nipote Gohan.

Gohan, lo immaginava ora come un combattente formidale e non gli sarebbe dispiaciuto battersi con lui. 

Chissà se Kakaroth avesse avuto altri figli, se lo chiedeva spesso e più di una volta aveva fatto richiesta al capo degli inferi per poter avere una risposta, ma nulla, 'Non ti è dato saperlo.' ed egli sconsolato ritornava dal compagno di squadra facendo finta di nulla.

'Guarda quella vecchia!' 

La voce del pelato lo riscosse da quello stato di trans; tra le dita si era ritrovato un cumolo di cenere, segno che per cinue minuti buoni era stato distante troppo preso dalle sue solite domande. 

Nappa rideva tenendo in una mano il boccale in vetro e l'altra poggiata sul petto, con una smorfia seguì il suo sguardo lasciando cadere il mozzicone sul tavolo.

Una volta che si fu girato i suoi grandi occhi neri incrociarono una donna anziana e bassa dai strani capelli viola, seduta in fondo e lontana dagli uomini d'arme ed anime in pena era illuminata dalla luce fioca delle lampade tenendo con sé una sfera. 

'Non vedo il perché delle tue risa, sarà una delle tante streghe.'

Disse. Incuriositò aguzzò la vista, un colore azzurrino era riflesso sul viso pieno di rughe della sconosciuta, la bocca socchiusa forse dallo stupore ed il cappello nero come la sua veste sul punto di cadere.

Azzurro. Solo una volta aveva potuto ammirare quel colore, tra le infinità di cieli che aveva visitato il verde ed il rosso predominava, ma diamine, solo un pianeta possedeva quella tonalità.

La Terra.

Si alzò di scatto ignorando le riprese del guerriero d'elite, sorpassò a grandi passi la sfilza di genti ed una volta trovatosi dinanzi alla strega si mise ad osservare la sfera.

Ella non sembrò notarlo, troppo assorta dalle immagini che continuavano a scorrere; mostravano un essere verde e dalla lunga coda colpito ripetutamente da quello che a prima impressione poteva essere etichettato come un ragazzino dalla strana capigliatura bionda. Rimase lì per minuti interminabili, con le iridi fisse e le mani tremanti. Dallo sguardo di quello strano eroe aveva riconosciuto suo nipote, il piccolo Gohan che aveva lasciato sul rigoglioso pianeta con un cappellino rosso e la piccola coda pelosa, un bambino che non smetteva di piangere tenendo i pugnetti chiusi.

‘È lui…' 

Sussurrò avvicinando il viso alla palla di vetro, dietro ai due poté riconoscere altri della sua razza. Vegeta, il suo principe dai capelli dello stesso colore, un altro più giovane ed infine suo fratello. Una stretta al cuore gli fece premere con forza le labbra ed inumidire i carboni ardenti dei suoi occhi. Ci sarebbe potuto essere anche lui con loro… se solo, dannazione, se solo non si fosse fatto uccidere.

'Andate via mascalzone!'

Baba dopo essersi accorta della nuova presenza al suo fianco cercò di spingerlo via senza nessun risultato. Il tono gracchiante lo infastidì.

'State zitta vecchia, lasciatemi guardare in santa pace come combatte mio nipote.' 

Ella dopo un breve momento di riflessione sembrò capire chi fosse, erano passati anni ma quei lunghi capelli erano indimenticabili: il fratello di Goku, ecco chi!

Era solo grazie a lui se ora il mezzosangue aveva capito il suo potenziale sfogando la sua rabbia e che avrebbe potuto, grazie a quella, sconfiggere Cell.

'Pft, dovreste esserne orgoglioso.'

'Lo sono.'

Rispose velocemente egli. Una delle sue domande finalmente aveva avuto risposta, suo nipote era diventato un grand guerriero e non solo lui, anche Bardack nel limbo tra paradiso ed inferno era orgoglioso di come il figlio del suo secondogenito desse gloria alla quasi estinta razza Saiyan.








  
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