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Autore: Ms Mary Santiago    06/10/2018    1 recensioni
[Raccolta dedicata alla mia storia interattiva “Il gioco degli invisibili”]
I ragazzi del Club hanno terminato Hogwarts ormai e ognuno insegue il proprio sogno. A distanza di anni dove saranno finiti e come se la caveranno alle prese con famiglia e figli?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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India Adhara Rune & Gabriel Perseus Morgan



 

 

 

 

 

- Non hai ancora dato la notizia alla tua famiglia, vero? –

India annuì, girandosi tra le mani la pergamena sulla quale lei ed Elizabeth avrebbero dovuto lavorare per il corso di Antiche Rune della scuola di Magiarcheologia.

- Lo sai che stai rimandando l’inevitabile? –

Annuì nuovamente sotto lo sguardo serio dell’amica, che sembrava aver completamente perso di vista il motivo per cui si erano riunite in biblioteca quella domenica mattina e aveva dirottato il discorso sull’argomento “proposta di matrimonio”.

- Mi preoccupa la loro reazione – ammise sottovoce.

- Che tradotto significa che a preoccuparti è la reazione di tuo padre e di quell’imbecille cerebroleso che ti ritrovi come fratello maggiore. –

Già, Jude era in cima alla lista dei suoi problemi da un bel po’ di tempo.

- Mia madre è forse l’unica persona che potrebbe capire … ma si schiererebbe contro mio padre e mio fratello per me? Di questo non sono affatto sicura. –

Elizabeth le prese la mano, stringendola gentilmente, prima di sorriderle: - Non dimenticarti della tua altra famiglia. Se loro sono troppo stupidi per accettare te e la persona che ami noi saremo comunque pronti a sostenervi. –

Le sorrise di rimando, incredibilmente grata per quelle parole.

Da quando era entrata nel Club aveva trovato ciò che per lungo tempo aveva ritenuto le fosse negato: qualcuno che l’accettava per quello che era senza alcun preconcetto o condizione.

- Glielo dirò appena torneremo a Londra per la pausa di metà semestre. –

- Brava ragazza, se ti dovesse servire una mano per uccidere Jude e occultare il suo cadavere fammi un fischio … ci sarà pure qualche sarcofago che beneficerebbe di un nuovo occupante in una delle piramidi che abbiamo esplorato. –

 

 

 

 

 

- Sei sicuro che ti vada di farlo? –

Gabriel la prese per mano, attirandola a sé e osservandola con circospezione dall’alto in basso. – E tu sei sicura di essere pronta ad affrontarli? –

No, non lo era minimamente, ma prima o poi quel confronto era inevitabile e rimandarlo non avrebbe avuto minimamente senso.

- Entriamo, farli aspettare troppo non aiuterà certo a migliorare l’umore di questa cena. –

Era stata sua madre a insistere dopo aver saputo la notizia, decisa a far andare d’accordo entrambe le parti di quella sconclusionata famiglia che si prospettava all’orizzonte, e alla fine suo padre aveva inaspettatamente deciso di acconsentire alla cosa. Persino Jude, visibilmente contrariato, era stato costretto a presenziare e gli era stato intimato di tenere ben a freno la bocca ed evitare qualsiasi commento che rendesse la cena sgradevole o imbarazzante per i futuri sposi.

Trovarono ad accoglierli proprio sua madre.

Audrey li accolse con un sorriso smagliante, abbracciando prima la figlia e poi riservando lo stesso trattamento al futuro genero.

- Sono contenta che abbiate accettato l’invito, anche se immagino che alla redazione della Gazzetta del Profeta in questo periodo sia complicato ritagliare un po’ di tempo con tutto quello che sta succedendo. –

Gabriel annuì, sorridendo grato per aver intavolato subito un discorso in terreno neutrale.

- Già, lavorare agli sgoccioli dell’elezione del nuovo Primo Ministro è estenuante, in redazione sembra che il tempo non basti mai. –

- Il direttore della gazzetta è sempre Carmichael? – chiese il signor Rune, improvvisamente interessato.

- Sì, signore. È un ottimo direttore, anche se confesso che certe volte è da prendere un po’ con la dovuta cautela. –

Alexander rise.

- Era così anche ai tempi della scuola, prende molto seriamente il suo ruolo, ma lavorare al suo fianco ti spianerà certamente la strada ai vertici della redazione. –

- È quello a cui punto. –

India notò lo sguardo che passò sul volto del padre e seppe che con quella singola affermazione Gabriel si era appena conquistato un briciolo della sua stima.

Suo padre amava la determinazione e l’ambizione sopra ogni altra cosa.

Forse le cose sarebbero migliorate sempre più con il passare del tempo.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Jude è riuscito a non fare nemmeno mezzo commento per tutta la durata della cerimonia, sono impressionata – considerò Scarlett, prendendo sottobraccio India e sottraendola alla presa del suo neo marito, - Non essere avido, Gabriel, l’avrai per te per tutta la vita … puoi lasciarmela per un pochino – aggiunse davanti all’occhiata dell’ex Corvonero.

- D’accordo, ma cerca di riportarmela in tempo per il taglio della torta. –

- Farò del mio meglio – asserì.

Dopodichè fece volteggiare India e mosse i primi passi di danza sotto gli occhi increduli dell’amica.

- Vuoi ballare? –

- Certo. Diamo qualcosa di cui parlare a quei vecchi Purosangue brontoloni. –

E di certo una coppia di donne che volteggiavano sulla pista da ballo avrebbe attirato i loro sguardi anche se una delle due non fosse stata in abito da sposa, poco ma sicuro.

 

 

 

 

 

Gabriel raggiunse i suoi amici nell’angolo opposto della sala, intenti a bere e chiacchiere tra loro, e venne accolto da una serie di sorrisi divertiti.

- Ed ecco lo sposino, Scarlett ti ha già soffiato tua moglie? –

Rise, scuotendo il capo e borbottando qualcosa che suonava molto come “imbecille” all’indirizzo di Hades.

- Piuttosto dove hai lasciato Freya? –

- Oh, è con Kate e le altre a spettegolare – disse facendo spallucce.

Capitava di rado che Kate e Scarlett tornassero in Gran Bretagna e quando lo facevano tutte le ragazze si riunivano in una sorta di concistoro e si scambiavano informazioni che impiegavano ore e ore di chiacchiere incessanti.

Notò tuttavia che era presente anche Olivia tra il gruppo e pertanto rivolse un’occhiata curiosa a Killian.

- Come vanno le cose tra voi tre? –

Il ragazzo si strinse nelle spalle, buttando giù lo champagne tutto d’un fiato, - Al solito, in modo un po’ impacciato ma sta diventando meno strano di volta in volta. –

- Non ti invidio per nulla. –

- Non so -, ribattè il moro, - dopotutto tu hai un cognato che fa sembrare la mia una situazione allegra e rilassata. –

Non ribattè.

In effetti se non altro la situazione di Killian era temporanea e si limitava a quando sia Nova che Olivia si trovavano nella stessa stanza, a lui toccavano anni alle prese con Jude.

Il pensiero gli fece improvvisamente venire una gran voglia di bere.

Tese la mano con decisione.

- Dai un bicchiere anche a me, ne ho bisogno. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Anna Victoria Morgan – 2011, Corvonero.

 

Alther Morgan – 2012, Serpeverde.

Andrew Morgan – 2012, Tassorosso.

 

Sophia Clarissa Morgan – 2013, Corvonero.


 

William Morgan – 2016, Grifondoro.

 

 

 

 

 

- Un’altra volta? –

Elizabeth sgranò gli occhi, incredula, e a India non restò altro da fare se non scoppiare a ridere davanti all’espressione dell’amica.

- Già, ma io e Gabriel abbiamo deciso di fermarci con lui. –

- E vorrei ben vedere, tra poco diventerà un asilo … e io che già con due mi metto le mani nei capelli, non so come tu faccia con sei bambini. –

- Diciamo anche sette, Gabriel conta come uno di loro. –

La voce del marito, messo all’erta dal sentirsi nominato, giunse dal salotto.

- Cos’è che ho fatto io? –

- Nulla, perché hai la coscienza sporca? –

- Assolutamente no, amore mio. –

Riusciva quasi a vedere la faccia da schiaffi di Gabriel mentre le sorrideva malandrino.

- Scommetti che ha lasciato un caos in salotto? –

- Non scommetto su qualcosa che so già che si avvererà. –

 

 

 

 

 

- Alther, Andrew! Insomma volete smetterla di lanciarvi palle di neve e rientrare in casa? Finirete con il prendervi un bel malanno! –

Scosse il capo davanti ai gemelli che la ignoravano bellamente e continuavano a infilarsi neve in ogni anfratto del pigiama.

- D’accordo, l’avete voluto voi, intercetterò le letterine di Babbo Natale e gli dirò di non portarvi nulla quest’anno. –

Quella minaccia bastò a placarli lì dove ramanzine e ipotesi di febbri da cavallo non erano riuscite.

- No, i regali noooo … noi siamo bravi – protestò Andrew, mettendo su un delizioso broncetto.

- Se siete tanto bravi allora entrate in casa, levatevi questi vestiti bagnati e correte a farvi un bagno caldo. –

Alther mollò la palla di neve che aveva ancora in mano e prese sottobraccio il gemello, per poi fermarsi sulla soglia di casa e guardarla con espressione seria.

- E tu prometti di non scrivere nulla a Babbo Natale? –

- Lo prometto. –

- Va bene … l’ultimo che arriva in bagno è una femminuccia! –

 

 

 

 

 

- Anna hai preso tutto per lo scambio culturale? –

La maggiore dei suoi figli annuì, mostrandole il baule già pronto e la gabbietta lì accanto … peccato solo che fosse vuota.

- Dov’è finita Molly? –

- È nella gabbietta – replicò, alzando appena lo sguardo dal libro che teneva tra le mani.

- No che non c’è, la gabbietta è vuota. –

Anna aggrottò la fronte, perplessa, guardandosi attorno per cercare la sua gatta. Eppure era certa di averla chiusa al sicuro in vista del viaggio.

Quando dall’interno del baule provenne un miagolio contrariato si battè una mano sulla fronte.

- Ma certo, l’ho chiusa per sbaglio nel baule, che testa! –

Aprì il baule e ne estrasse una Molly soffiante e visibilmente oltraggiata.

- Quella gatta verrà santificata, poco ma sicuro – asserì Gabriel, osservando la figlia che la chiudeva questa volta nella gabbia giusta e usciva di casa.

India annuì, osservandola a sua volta con la fronte aggrottata.

- Credi che se la caverà a Ilvermorny? –

- Va in America mica in guerra. –

- Lo so, ma è … -

- Al massimo si perderà una decina di volte prima di imparare la strada all’interno della nuova scuola -, la rassicurò cingendole le spalle con un braccio, - Tu piuttosto pensa alla pace che respireremo … potremmo persino andarci a fare quella famosa crociera. –

Già, quella sì che era un’ottima idea dopotutto si erano meritati nove mesi di assoluto relax.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Siamo giunti anche all’ultima delle OS della raccolta e con essa alla pubblicazione imminente (roba di qualche minuto insomma) del sequel di cui vi avevo accennato al termine di “Il gioco degli invisibili” che troverete pubblicato come “The Riot Club”. Spero di ritrovarvi anche lì e grazie nuovamente per la vostra partecipazione sia alla storia che alla raccolta.

A presto spero.

XO XO,

Mary

   
 
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