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Autore: Grell Evans    06/10/2018    0 recensioni
Raccolta di storie su Shikamaru e Temari, coppia che amo e sulla quale vorrei scrivere sempre.
Ogni racconto è fine a se stesso, ogni contesto indipendente e ogni capitolo è ispirato a una o più canzoni.
1- Vuelve & Dembow.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto e Kiba lo avevano trascinato quasi a forza a fare serata con loro quella notte di inizio autunno. I due erano praticamente imboccati dentro casa Nara per invitarlo, anzi, in realtà obbligarlo, ad andare in discoteca tutti assieme.

Dopo essere stato etichettato come “pantofolaio” con l’aggiunta del classico “neanche i vecchi di ottant’anni stanno chiusi dentro casa di sabato sera” per terminare poi con “almeno rimorchiamo qualche bella tipa”, Shikamaru aveva ormai rinunciato a negare la sua presenza e aveva indossato un pantalone verde militare con abbinata una camicia beige a maniche lunghe.

Di comune accordo presero la macchina di Shikamaru, che ovviamente non si fidava né della guida spericolata di Kiba, che aveva la pessima abitudine di frenare sempre a un millimetro dal culo dell’auto davanti facendo finire i poveri passeggeri con la testa nel parabrezza e né di Naruto che, essendo piuttosto distratto, creava potenziali incidenti a quasi ogni incrocio seminando costantemente il panico.
Il suv che Shikaku aveva regalato al figlio per la laurea saettava sulla tangenziale che collegava il loro quartiere alla zona giovane della città, dove tutti i locali la notte prendevano vita, riempiendosi di gente quasi fino a scoppiare più o meno ogni notte.

Il locale “Luna Rossa” era molto gettonato in quel periodo grazie alle sale al chiuso e ai grandi cortili adatti proprio al clima autunnale, inoltre in ogni sala si suonava musica di diverso genere rendendolo una tra le discoteche più versatili in città. Non fu difficile trovare Neji, camicia bianca e jeans neri, chiacchierare con la sua nuova fiamma, TenTen, Sasuke, munito della sua solita aria annoiata, se ne stava appoggiato al muro ascoltando passivamente il discorso tra i due.

-  Ce l’avete fatta. – proferì dopo averli visti.

- I migliori sono sempre gli ultimi ad arrivare. – ammise Kiba mostrando con un goliardico sorriso i suoi canini appuntiti.

- Nei tuoi sogni, Inuzuka. – rispose ironico Sasuke salutando tutti e tre e facendo strada.

Giunti nel primo grande cortile, riempito sul perimetro di tavolini e sedie, si avvicinarono a un gruppo di ragazze che TenTen e Neji parevano conoscere. Con estrema difficoltà, dato il volume altissimo della musica tecno, riuscirono a presentarsi e a capire che quelle quattro ragazze erano compagne di università di TenTen e nulla più.

Shikamaru le osservò tutte e, tra l’imbarazzo generale dovuto alla scarsa capacità di Naruto di saper mettere a proprio agio le persone, condito dagli immediati tentativi di Kiba di provarci con la tipa bionda platino col ciuffo che pareva gradire le attenzioni provocanti del suo amico e l’altra con i capelli rosa che tentava un approccio con un disinteressato Sasuke, tutto gli pareva rientrare nella normalità. L’eccezione che gli balzò subito agli occhi fu una ragazza dai capelli color sabbia, legati in quattro buffi codini che spiccicò qualche parola con TenTen e poi si dileguò ondeggiando i fianchi messi in evidenza dallo splendido leggings di pelle nera.

I ragazzi cominciarono a muoversi a ritmo di musica e mostrarono l’intenzione di avvicinarsi sempre di più alla calca che si era ammucchiata sotto il palco, così Shikamaru si allontanò progressivamente in direzione del bar. Ordinò una birra scura e al bancone, in attesa del suo bicchiere, sentì un profumo intenso di vaniglia e monoi precedere un tocco delicato tra le scapole.

- Tutto bene? – domandò una voce femminile.

Shikamaru si voltò con la sua solita espressione seccata, pronto a rispondere alla solita ragazzina in cerca di un’avventura, ma dovette ricredersi quando i suoi occhi gli materializzarono davanti l’immagine della ragazza che un’oretta prima si era allontanata.

-È tutto okay. – rispose sbuffando una nuvola di fumo bianco. – Vuoi qualcosa da bere? –

- Ho già preso la mia birra scura. – disse poggiando il gomito sul bancone e facendo balenare davanti ai suoi occhi il bicchiere di plastica rigida da cocktail.

- Invidiabile. – affermò. – Io sto aspettando ancora il mio. –

- Sei uno di quelli che odia aspettare? – domandò salendo sullo sgabello ed incrociando le gambe.

- Diciamo di sì. – rispose porgendole la sua sigaretta.

- Quante malattie mi prendo? – lo provocò con sarcasmo.

Shikamaru alzò un sopracciglio. – la mononucleosi sicuramente e se ti va di lusso anche l’herpes. – affermò avvicinandole il filtro alle labbra tinte di un rosso sangue.

- Mi sembra un buon compromesso. – disse sorridendo e non poté non notare come le guance della ragazza si fecero più piene grazie a quel sorriso.

- Senti – afferrò il bicchiere che finalmente gli era stato servito. – Io sto andando verso il cortile dove mettono musica un tantino più decente di questa. Se vuoi compagnia puoi venire con me. – propose mentre si avviava verso la rampa di scale. L’aveva buttata lì, con noncuranza. Pretese zero.

- Immagino che la musica tecno non ti piaccia affatto. – disse avvicinandosi silenziosa come una gatta tanto che se non fosse stato per le sue parole, Shikamaru, non se ne sarebbe accorto. In fondo non si aspettava che potesse seguirlo, quindi, interiormente se ne stupì.

- Immagini bene. – confermò mentre si accendeva una nuova sigaretta. – Preferisco della musica più sensuale, più armoniosa. – aggiunse aggiustandosi la camicia all’interno del pantalone.

- Comunque, musica a parte, io sono Temari. – si presentò porgendogli la mano libera dal bicchiere.

Ancora con l’accendino in mano ricambiò la stretta. – Shikamaru. – e aspirò un po’ di fumo. – il tuo nome ti dona incredibilmente. – aggiunse poi guardandola dall’alto al basso.

Temari ricambiò lo sguardo, osservando come quell’aria perennemente seccata lo rendesse molto attraente e quella sigaretta appoggiata tra le labbra accentuasse questa sua qualità. Rimase ancora più colpita quando lo vide muoversi a ritmo di musica, seguendo le note della sua canzone preferita.

 

“ No sabes cuántas veces pensé en decirte todo esto
Pero nunca encontré el momento perfecto
Aún te extraño como antes y aún te pienso como siempre, yeah
Necesito ya de ti
Sólo vuelve, vuelve, vuelve, baby
Me urges aquí dentro en mí
Sólo vuelve, vuelve, vuelve, oh, girl
Cada segundo es un mundo que pasa por mi mente cuando no estás aquí, baby
Mis ganas de amarte, tocarte de nuevo se apoderan de mí, lady
Y me perdí, enloquecí, dime ya si no es así ” *

 

- È un vero peccato ballare questa canzone da soli. – disse porgendole la mano. – Balliamo? –

Accettò l’invito volentieri, sfiorandogli in modo impercettibile il palmo della mano con i polpastrelli per poi legargli le braccia intorno al collo e sentire le mani di lui toccarle con discrezione la vita.

Vederla ballare a pochi centimetri da lui, avere contatto con quello strato di vestiti così sottile da separarlo dalla sua pelle per un soffio gli permise di percepire il movimento dei suoi fianchi, che ondeggiando, seguivano la musica fu uno spettacolo per i suoi occhi.

Gli apparve tremendamente strano. Infondo lui quella ragazza non la conosceva neppure e nonostante ciò stava condividendo con lei un ballo, niente di strano, che si componeva su note e parole ricche di significato, magari anche importanti, e questo lo disorientava. Cominciò a capire che ciò che l’aveva spinto a portarsela così vicino era di base un’attrazione fisica, cosa molto poco strana, ma si meravigliò poco rispetto a quando realizzò del modo in cui le aveva chiesto di ballare.

Da fuori, una persona che lo conosceva bene, non avrebbe indicato quell’atteggiamento come tipico di Shikamaru Nara eppure quella sera stringeva in modo delicato i fianchi morbidi di una ragazza quasi con innocenza, senza pensare a un dopo. Alla soglia dei venticinque anni, in quel momento, si sentiva come un ragazzino inesperto, come se quella fosse la prima ragazza con la quale ballava o con la quale si rapportava.

- Tutto okay? – domandò la bionda, solleticandogli la nuca per attirare la sua attenzione.

Shikamaru scosse leggermente le spalle come a sopprimere un brivido. – Sì. – rispose piano.

- Hai lo sguardo perso. – lo incalzò alzando il viso per guardarlo negli occhi. – A cosa stai pensando? –

- Stavo solo pensando, è una cosa che faccio spesso. – ammise ritrovandosi le iridi verde smeraldo della ragazza che indagavano sul suo volto, osservando ogni minimo particolare. – Cos’è questo sguardo? – domandò.

- Più che una persona che sta pensando sembri uno che sta ricordando qualcosa, come se stessi rivivendo nella tua mente un avvenimento del passato. –

- Può essere. – ebbe solo il coraggio di aggiungere, cercando di deviare il discorso verso altri lidi. – Ascolta questa canzone. -  sorrise. – Intanto continua a ballare con me. –

 

"Pero voy a robarte un beso
Que te recuerde este momento
Bailando el dembow
Y luego una vueltica y una sonrisita
Qué divino tu flow
Y un beso que te recuerde este momento
Bailando el dembow
Y luego una vueltica, girl
Enséñame esa sonrisita, baby" **







G/E L'angolo dell'Autrice

Ciao a tutti coloro che sono arrivati fin quaggiù.
Benvenuti in un mio nuovo progetto che sarà unicamente aggiornato quando l'ispirazione chiamerà e sarà musa delle mie one-shot.
Ho deliberatamente deciso che il finale di questa prima storia sia così misterioso, una sorta di finale aperto. Sarete voi a completarlo con la vostra immaginazione, guidata anche dai testi delle canzoni che ho usato.

* Vuelve - Danny Ocean
** Dembow - Danny Ocean.

A presto, Grell.

  
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