Anime & Manga > Card Captor Sakura
Ricorda la storia  |       
Autore: steffirah    07/10/2018    4 recensioni
Sette fiori che parlano con il loro linguaggio, sette storie improntate sull'amore, che sia già sbocciato, che stia fiorendo, che debba ancora germogliare.
------
[Raccolta di one-shot che seguono i prompt della SyaoSaku week che cadeva dal 23 al 29 luglio 2018]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura, Sakura Kinomoto, Syaoran Li | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sakura’s flower - 優しい花


 
A circa dodici mesi dal ritorno di Syaoran, egli ebbe la fortuna di poter trascorrere il giorno del compleanno di Sakura con lei. Era la prima volta da quando si conoscevano che festeggiavano insieme, loro due, da soli, e forse ciò dipendeva anche dal come si era evoluto il loro rapporto nel corso di tutto quel tempo. Da rivali erano diventati amici, e poi, con sua grande meraviglia, innamorati. Talvolta ancora non ci credeva, ancora si chiedeva se non fosse tutto un sogno, se potesse essere vero che lei, lei, l’unica persona che fosse riuscita a catturare il suo cuore e a far sì che lui si mostrasse per ciò che realmente era, scoprendone la gentilezza che celava dietro i suoi modi burberi da infante, ricambiasse i suoi stessi sentimenti.
Volendole donare dei ricordi speciali che non si limitassero ad un’unica giornata, il trentuno marzo le diede appuntamento al parco, dove lui la aspettava su una panchina. Come suo solito Sakura arrivò in ritardo e per quello si scusò a lungo, sebbene lui le facesse capire che non ce ne fosse bisogno. Ormai conosceva le sue abitudini e quei piccoli difetti, che la rendevano soltanto più adorabile ai suoi occhi. Si sedette quindi per riprendere fiato e, quasi fosse lui stesso il festeggiato, senza avvisarlo provò a rubargli uno scatto di sfuggita. Era un po’ contrariato da quell’azione, ma dato che sembrava desiderarlo tanto glielo concesse, provando a mettersi in posa, chiedendosi se fosse “giusta”…. Finché poi non sbucarono Daidouji e Kerberos da dietro i cespugli.
Entrambi in imbarazzo, Syaoran si alzò per primo proponendole di passeggiare un po’, pur consapevole che con quei due nei paraggi non sarebbero mai stati soli. Camminarono tranquillamente tra bassi arbusti e rosei boccioli, lei chiacchierava per tutto il tempo, lui la ascoltava pacato, fino al momento in cui il cielo cominciò ad annuvolarsi, mettendo loro i bastoni tra le ruote. Nonostante lei portasse con sé un ombrello la salutò, andandosene prima, avendo ancora delle ultime cose da organizzare.
Quella sera finì infatti di preparare i cinque dolcetti a forma di ciliegio e le incartò il regalo, ponendolo in un sacchetto chiuso con un nastrino rosa. Per quando completò il tutto e guardò l’orologio si accorse che mancavano pochi minuti a mezzanotte, così preparò il messaggio che le avrebbe mandato.
“Sakura, buon compleanno. Continuiamo a festeggiarlo ogni anno insieme”.
A questo allegò sia la fotografia che le aveva scattato quel pomeriggio di nascosto per ricambiare, immortalando il suo meraviglioso sorriso, sia un selfie che si scattò al momento, con suo grande impaccio. Non era esattamente abituato a fotografarsi – così come non lo era a farsi fotografare –, ma seppure la cosa gli creava un enorme disagio ed imbarazzo era certo che l’avrebbe resa felice.
Il giorno successivo, il primo aprile, si diedero appuntamento di primo mattino per andare a Tokyo. Passeggiarono al di sotto delle chiome fiorite, bevvero frullati fruttati in un adorabile café, e fecero infine un giro in barca sul fiume Sumida, la cui superficie era ricoperta del tutto da un tappeto rosato.
Fortunatamente quel giorno poterono starsene totalmente soli e mentre remava Syaoran non faceva che guardarla dolcemente, ammirando tacito la sua bellezza genuina.
Quando giunsero all’ombra di alcuni ciliegi si fermò. Essi sfioravano i loro corpi coi loro petali mentre lui apriva la borsa, porgendole come prima cosa il pacchetto coi wagashi. Lei esultò nel vederli, li assaporò e si complimentò, trovandoli buonissimi, facendolo sospirare di sollievo. Attese che finisse di mangiarli prima di porgerle il sacchetto, che lei aprì con gli occhi pieni di curiosità. Quando ne estrasse il ciondolo per cellulare cui pendevano un fiore di ciliegio e un orsacchiotto gli rivolse un sorriso radioso.
«È bellissimo!!» esclamò su di giri, saltando ad abbracciarlo, facendo dondolare la barca coi suoi movimenti repentini. Per un attimo lui temette che potesse ribaltarsi, ma fortunatamente riuscirono a mantenersi in equilibrio, come avevano sempre fatto.
 
 
Ad una settimana di distanza da allora erano andati tutti insieme in collina a fare l’Hanami, posizionandosi sotto il ciliegio enorme che Sakura aveva trovato l’anno precedente, durante la cattura di “Gravitation”. Dopo non molte ore lui e lei si alzarono per stare in solitaria, approfittando di quegli attimi di pace per rievocare quella penultima primavera che non avevano trascorso insieme. Allora Syaoran aveva l’abitudine di visitare quotidianamente un parco di Hong Kong in cui fiorivano i ciliegi giapponesi, in modo tale da sentirla più vicina; spesso leggeva libri all’ombra di essi e, cullato dal loro dolce profumo, finiva anche con l’addormentarsi. Se Sakura non glielo avesse detto, non aveva idea che Meiling – che spesso andava con lui lì – lo avesse fotografato mentre dormiva, mandandole foto a sua insaputa. Alla fine, con sua grande sorpresa, Sakura si ritrovava ad avere più immagini che lo ritraevano di quanto pensasse.
I ciliegi simboleggiavano tantissimo per lui. La prima volta in assoluto che l’aveva vista, quando ancora la considerava la sua “rivale”, era circondata da infiniti fiori rosa, quasi annegava in un mare di essi – opera di “The Flower”. E quando l’aveva rincontrata, un anno fa, un’onda di petali la rese visibile ai suoi occhi, attraversando la sua figura, volandole attorno, conferendole un’aria angelica.
I ciliegi, poi, portavano il suo stesso nome. Erano delicati, come lei. Ti strappavano un sorriso solo a guardarli, come riusciva a fare lei con un solo sguardo. Rinascevano ogni volta più fiorenti, crescevano più forti, esattamente come lei, che giorno dopo giorno diveniva sempre più aggraziata, sempre più potente. Ma simboleggiavano anche l’efferatezza, e lui a questo non voleva pensarci. No, lei non sarebbe scomparsa, lei non sarebbe sfiorita, lui l’avrebbe impedito mettendo in gioco pure la sua stessa vita. Perché nessuno, mai, poteva osare toccare il suo tesoro più prezioso.
La ragazza più gentile, buona, dolce, altruista, onesta, sincera, genuina, vera, che avesse mai incontrato.
Il ciliegio più bello che avesse mai trovato sulla sua strada.
La persona per lui più importante al mondo.
 
 
***
 
 
Stavamo ripercorrendo la salita, stavolta salendo gli scalini in pietra, tra i quali spuntava dell’erbetta, quando mi accorsi di avere una scarpa slacciata. Ero in procinto di chinarmi, ma mi bloccai a metà percorso.
Syaoran-kun scese di qualche gradino più in basso, accovacciandomisi innanzi, sostituendosi a me per riallacciarla. Diceva sempre che la gentilezza era uno degli aspetti che mi caratterizzava, ma era anche uno dei tanti tratti che più mi piacevano in lui.
Attesi che si alzasse, per poi domandargli: «Perché l'hai fatto?»
«Non volevo che il mal di schiena peggiorasse, piegandoti.» Mi affiancò, posando una mano nella zona lombare ove avevo preso lo strappo qualche giorno fa, mentre mi allenavo. «Come ti senti?» chiese apprensivo, una ruga di preoccupazione increspò le sue sopracciglia.
Sorrisi, prendendo quella stessa sua mano, riprendendo il cammino.
«Meglio» risposi sincera.
Con lui al mio fianco non potevo che stare sempre così: meglio.










______________________________________________________________________________________________
Angolino autrice:
Buongiorno! Sono tornata con una raccolta che cercherò di aggiornare settimanalmente (il sabato o la domenica, dipende dagli impegni).
Come avrete notato, in questa os sono passata dalla terza persona incentrata sul pov di Syaoran alla prima persona dal pov di Sakura; piccolo "spoiler": l'ultimo capitolo sarà così, ma al contrario. Si tratta di una mera scelta stilistica che probabilmente vi confonderà, ma vi prego di portare un po' di pazienza.
Alta cosa che sarà risultata piuttosto lampante, è la scelta dei momenti descritti qui: ho ripreso la prima ending di Clear Card, "Jewelry", la frase che Kumai-san (la doppiatrice di Syaoran) dice alla fine del programma radio di Tange-san (la doppiatrice di Sakura) del 25 marzo 2018 per il suo compleanno e infine l'immagine locandina con Syaoran, Sakura e Kero-chan sulla barca sul fiume (che non ricordo in occasione di cosa venne realizzata, nel caso in cui dovesse tornarmi alla memoria ve lo dirò).
Traduzioni:
- Hanakotoba = linguaggio dei fiori
優しい花 (yasashii hana) = fiori gentili
- Hanami = "vedere i fiori", attività che si fa all'aperto sotto i ciliegi in fiore durante la quale si mangia e beve con gli amici
- wagashi = dolcetti tradizionali giapponesi
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: steffirah