07/10/2018
1 recensioniWritober 2018 - Prompt: 1. OTP
Fuoco liquido
I capelli di Misaki al sole paiono una cascata di lava arancione.
No: paragone troppo dirompente, troppo distruttivo; almeno mentre dorme, Misaki sembra calmo. C’è solo quiete sul suo viso: il cipiglio sempre corrucciato per darsi un tono si stende, i muscoli della mascella serrata si sciolgono e le labbra paiono più carnose, libere da quella linea dura in cui stanno ferme di solito, statuarie. E se è calmo i suoi capelli non sembrano la prole di un vulcano perché almeno per le ore notturne e le prime del mattino, Misaki non zampilla energia, fuoco, fiamme. Niente minacce e niente scontrosità. Niente orgoglio bruciante. Solo Misaki, in quella forma di pura quiete.
Così i suoi capelli non sono lava, ma un fiume. Stessa forza, ma più calma. Un fiume arancione che ingloba il sole, assorbe i suoi raggi e ne ruba i colori senza lottare, senza alcuna fretta. Acqua arancione che scorre serena intorno alle dita di Saruhiko, che impone una debole resistenza alla sua corrente, la quale fluisce attraverso le pieghe del cuscino quasi fossero il letto di un fiume.
Pettina quei capelli scompigliati in mille affluenti e sa che dal momento in cui Misaki vedrà il mondo con i suoi occhi ambrati scoppierà di energie, tornerà ad essere l’indomabile fiamma di sempre. Quell’indisciplinato fuoco che lui ha imparato ad apprezzare, addomesticandolo a modo suo.
Ma ogni tanto a Saruhiko piace guardare Misaki e sentirlo caldo senza timore di scottarsi. Per una volta è la calma, che vuole godersi.
Come un rettile, si gode il sole all’ombra di Misaki, che gli dà la giusta luce filtrandola, quasi fosse un complemento necessario per la sua sopravvivenza.
Ruba con gli occhi il piccolo sbuffo di quelle labbra morbide, il movimento impercettibile delle dita, quello delle palpebre e delle ciglia che fremono in sogno.
Non ha bisogno di guadare quel torrente ramato, di tornare a galla. Non ha bisogno di ricordare che tra cinque, forse dieci minuti, la sveglia gli ricorderà non che deve svegliarsi, perché già lo è, sveglio, ma che deve tornare alla realtà. Che deve lasciare Misaki e smettere di inebriarsi di quel profumo, le ciocche rosse che accarezzano la punta del suo naso.
Non guada quel fiume e non si dibatte dalla corrente, Saruhiko, ma si abbandona alle sue spire d’acqua, ai turbinii e alle volute d’onde.
È sdraiato in superficie e talvolta l’acqua lo culla, talvolta lo sommerge come una pietra incastonata nel fondale.
Può fare di lui ciò che vuole, finché è disposta a non abbandonarlo.
Poi sente quella voce. Impastata, roca.
«Buongiorno…»
E sa che tutta la quiete è finita, e che anche se prima desiderava la calma, abbandonarla non gli dispiace, perché amare Misaki è amare il piccolo caos che è.
Ed è come fuoco liquido nelle sue vene, il calore che gli manca.
Lo tiene in vita.
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Il Writober è iniziato da una settimana e a mia discolpa questa flash l'ho scritta il due ottobre. Non esistono ancora le successive, ma ho intenzione di recuperare con calma in vari fandom.
Volevo da tempo la scusa per approdare di nuovo nella sezione di K e così eccomi qui! Spero di farlo con altri prompt nel corso di questo mese.
Ho postato la storia oggi non a caso, ma a ridosso dell'uscita di Lost Small World, così i feels sono amplificati.
Se mi voleste lasciare una recensione sarei felicissima, anche perché sono curiosa di sapere in che chiave avete letto la storia: avete immaginato Misaki e Saruhiko come due fidanzatini che ormai convivono, o vi sembra un possibile risveglio dopo uno dei pigiama party che facevano durante le scuole medie? Sono curiosa perché l'ho scritta senza un'idea precisa e quando mi sono accorta di non aver definito questo punto l'ho lasciato in sospeso perché mi sembrava più bello che ognuno potesse collocarli dove meglio preferiva!
Spero mi lascerete una vostra opinione e che la storia vi sia piaciuta.
Alla prossima!