La pistola fumava ancora quando lei se ne rese conto. Vedeva buio, ma non percepiva dolore sul suo giovane ed esile corpo. Eppure lei era convinta. Aveva la convinzione di essere morta dopo quello sparo.
Poi un suono cupo, qualcosa che cadeva a terra, che la aiutò ad uscire da quel buioi auto imposto, aprendo finalmente gli occhi.
Tremava e sudava freddo mentre alzò senza volerlo lo sguardo verso quella donna, di cui ignorava completamente il nome per imposizione di quest'ultima. 
Quella figura così slanciata a ben vestita aveva uno sguardo che la piccola e innocente bambina non le aveva mai visto, gli occhi neri spalancati a stupore e le labbra che tremavano in un misto di rabbia e disprezzo.
"Tu... Tu piccolo mostriciattolo insolente! COME HAI OSATO INTROMETTERTI!" In quel istante la donna perse il senno abbassando la pistola, e con un gesto di stizza tirò un calcio urtando qualcosa a terra. 
"E tu non guardarmi in quel modo, Noriko!"

La ragazzina, appena sentì quell'ordine timorosa pose lo sguardo a terra arrivando alla crudele e cruenta verità.
Gli occhi cristallini della piccola rossa, ancora increduli, si posarono su quel corpo fermo ormai privo di vita, immerso in una sarlatta pozza di sange.

"H... Haruka..?" quel nome uscì tremante dalle labbra piegate a smorfia dal dolore. Lei si inginocchiò nel vano tentativo di far riprendere i sensi a qul ragazzino che le aveva appena salvato la vita.
La donna corvina quasi schifata da quella patetica scena, gettò a terra la pistola e afferrò la ragazzina per la spalla, strattonandola affondado le unghie nella giovane carne.

"Basta così! Smettila di frignare! O ci tieni tanto a raggiungere il tuo amato gemello?" le domandò con tono glaciale e minaccioso. Noriko si morse con forza il labbro inferriore trattenendosi, l'idea di morire le faceva più che ribrezzo ma quel trattenersi la faceva star male, quello lì a terra era pur sempre il gemello con il quale aveva un profondissimo legame. Sotto quella potente stretta la piccola non potè far altro che zittarsi ed annullarsi, consapevole che di li a pocco l'incubo sarebbe finito, non ne era sicura, ma lei sparava sempre di poter tornare a casa dalla sua famiglia.

Ma lei non sapeva che quella sua sparanza si sarebbe trasformanta in realt di lì a pochi giorni...