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Autore: kohay90    09/10/2018    2 recensioni
“Kinomiya, cosa ci fai nella mia stanza?” chiedo sorpreso e anche un po’ infastidito, mi ero dimenticato che i ragazzi si erano autoinvitati a casa mia.
Lui rimane fermo e mi osserva con una strana luce negli occhi, senza proferire parola il che mi infastidisce ancora di più...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuttiXDD è passanto un pò di tempo da quando ho scritto una storia, (precisamente non ricordo quando >.>) comunque oggi vi presento una storia con dei personaggi differenti non più un AoKaga ma una KaiXTakao ^^ spero vi piaccia l'ho appena finita. Ho aggiunto l'immagine che ha ispirato questa storia, dopo vari tentativi ci sono riuscita. (ammetto di essere una schiappa TT___TT )
Ringrazio tutte le persone che hanno letto le mie storie^^. 
Bene vi auguro buona lettura. <3 <3 <3




A deram…




È notte fonda con i suoi raggi la luna regna il buio della notte, sono nel mio letto non riuscendo a dormire. Cerco di chiudere gli occhi ma le palpebre non vogliono saperne di chiudersi per donarmi un meritato riposo dopo una giornata stressante ad allenarmi e a sopportare i miei compagni di squadra, specialmente uno in particolare l’unico che anche se, se ne sta tranquillo mi irrita.
Da un po’ di tempo mi irrita più del solito, ultimamente non faccio altro che trattarlo male e offenderlo, ma lui sembra non reagire.
È strano. 
Le altre volte è sempre pronto a rispondere  a ogni mio attacco ma ultimamente no, e questo mi rende ancora più irritabile senza capirne il motivo.
Mi volto ancora nel mio letto irrequieto, quando sento la porta della mia camera che si apre, alzo il busto puntando i gomiti sul materasso e lo vedo.
È li davanti a me con il suo buffo pigiama verde che con il colore dei suoi capelli come la notte non va proprio bene. 
“Kinomiya, cosa ci fai nella mia stanza?” chiedo sorpreso e anche un po’ infastidito, mi ero dimenticato che i ragazzi si erano fermati a casa mia.
Lui rimane fermo e mi osserva con una strana luce negli occhi, senza proferire parola il che mi infastidisce ancora di più.
“Kinomiya… cosa sei venuto a fare nella mia stanza?” chiedo ora irritato ma ancora non mi risponde, questo gioco mi sta stancando sposto le coperte con l’intento di alzarmi quando lo vedo avanzare verso di me fino a trovarsi ai piedi del letto poggiando le mani poi un ginocchio e poi l’altro gattonando sensuale verso di me. 
Una volta avvicinatosi a me si siede sulle mie gambe e delicatamente inizia a sbottonarmi gli ultimi bottoni in basso del mio pigiama, insinuando le sue dita sotto il tessuto.
Le sue mani sono fredde ma non mi da fastidio, anzi sento un brivido di piacere corrermi dietro la schiena. Avvicina il suo viso al mio, sento il suo caldo respiro sulle mie labbra mentre le sue mani mi accarezzano il petto. I raggi della luna che filtrano della finestra si riflettono sulla sua pelle color caramello in contrasto con la mia pallida come la neve, danno al suo viso e ai suoi occhi una bellezza eterea.  
“Takao… cosa… cosa stai facendo?” sussurro piacevolmente sorpreso quando finalmente si decide a rispondermi.
“Quello che avrei dovuto fare da molto tempo…” dice soffiandomi sulle labbra per poi avvicinarle alle mie dando vita a un bacio dolce seguito da altri più brevi finché passa la lingua sulle mie labbra chiedendomi il permesso, permesso che non si fece attendere, dischiudo le labbra permettendo alla sua lingua di entrarvi iniziando cosi una danza passionale prima frenetica poi lenta. 
Alzo un braccio portando la mano dietro la nuca dell’altro intrecciando le dita in quei capelli morbidi del colore della notte, approfondendo ancora di più quel bacio che mi stava strappando l’anima. 
Mi chiesi da quando quel moretto era diventato un piccolo diavolo tentatore? 
Da quando era diventato cosi bello e invitante.
Un sospiro di piacere scappa dalle mie labbra mentre una delle sue mani si intrufola nei miei pantaloni sfiorando i cavallo dei mie boxer per poi risalire di nuovo verso l’ombelico. Oddio stavo per perdere il controllo finché a corto di ossigeno ci stacchiamo da quel bacio mozzafiato. 
Respiriamo a fatica entrambi ognuno sulle labbra dell’altro, non so che ore sono ne mi interessa saperlo, lui è qui da me, mi sorprendo di me stesso capisco che per tutto questo tempo l’ho sempre desiderato e inconsciamente ne ero cosi spaventato da allontanarlo bruscamente. 
Mi sorride prima di darmi un altro piccolo bacio sulle labbra poi si sposta lentamente sul mento per poi arrivare al collo, lo sento succhiare poi mordere e infine leccare un punto preciso, mi ha marchiato e non mi importa se i ragazzi l’avrebbero notato l’avrei portato con orgoglio, perché finalmente quello stupido ragazzino si è reso conto di quello che provo per lui avendo il coraggio di fare quello che io avrei dovuto fare tempo fa. 
“Ascoltami Takao…” cerco di parlare ma vengo bloccato dalle dita della sua mano che si posano sulle mie labbra, mentre i suoi occhi si specchiano nei miei. 
Si avvicina al mio viso sorridendo sensuale.
“ No, ascoltami tu… devi smetterla di fare certi sogni su di me…” sorride ancora.
“Eh?” 
Improvvisamente mi sveglio di scatto mettendomi seduto, mi guardo intorno confuso  è mattino, sono solo nella mia stanza, con fare nervoso mi scompiglio i capelli.
Un sogno! 
Uno stupido sogno. 
Un sogno cosi bello e dannatamente reale ma allo stesso tempo falso. 
Sprofondo nel materasso iniziando a ridere, impossibile che fosse tutto reale.
Insomma io il grande Kai Hiwatari l’unico erede della famiglia Hiwatari innamorarsi di uno stupido ragazzino ingordo.
“Devi stare proprio male.” dissi tra me e me la voglia di ridere mi è passata mentre avvicino le dita della mano sinistra sulle mie labbra, ripensando a quel contatto.
Eppure era cosi reale, sulle mie labbra sento ancora il sapore delle sue mentre con la mano destra mi tocco il ventre scoprendo che i primi bottoni del pigiama sono sbottonati, avverto un brivido di piacere sentendo ancora il suo tocco sulla mia pelle. 
Decido di alzarmi mentre entra nella mia camera il maggiordomo. 
“Buon giorno Kai.” 
“Giorno…” mi dirigo in bagno per lavarmi mentre lui mi prepara i soliti abiti che indosso per allenarmi con gli altri, non sono più il poppante di una volta a cui deve preparare i vestiti ma non riesce a farne a meno.
“I ragazzi sono svegli?” gli chiedo dal bagno mentre mi tolgo la camicia del pigiama rimanendo a torso nudo.
“Si, stanno facendo colazione.” mi risponde dalla camera.
“Va bene…” la mia immagine che si riflette nello specchio mi fa notare un segno sul collo, mi avvicino ancora di più per vedere meglio e quello che vedo mi fa bloccare sul colpo.
Un succhiotto!
Il succhiotto che mi ha fatto Takao nel sogno.
Come avrei potuto farlo da solo? Appunto non ci sarei riuscito.
Osservo la mia immagine riflessa nello specchio sorridendo soddisfatto non era stato soltanto un sogno.

  
  
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