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Autore: MonicaX1974    09/10/2018    1 recensioni
Eravamo giusti, ma nel momento sbagliato.
Genere: Fluff, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eeeeee niente, grazie mille e buona lettura ðŸ˜

Do you know what's worth fighting for
When it's not worth dying for
Does it take your breath away
And you feel yourself suffocating?

"21 Guns"

Green Day

  ***************

6 luglio 1916

Sono di nuovo io.

So che dovrei aspettare la tua lettera prima di scriverti questa, ma proprio non riuscivo ad aspettare la tua risposta. Sento il bisogno di parlare con te adesso.

Mi sono isolato, come faccio sempre quando ti scrivo, ho preso carta e penna perché la tua mancanza sta diventando davvero insostenibile. Da quando tutto quello che era solo nella mia testa è diventato reale, io non riesco più a smettere di pensare a te, nonostante qui intorno ci sia soltanto dolore, morte e distruzione.

Ieri sera parlavo con Sam e lui mi raccontava della sua ragazza che lo aspetta a casa, di come si sono conosciuti e di tutti i loro progetti per il futuro. Io l'ho ascoltato in silenzio per tutto il tempo, pensando a te e a un noi che forse rimarrà solo nella nostra fantasia.

Avrei voluto raccontargli dei nostri baci rubati, in segreto, nascosti alla vista di occhi indiscreti che di certo non capirebbero quello che ci lega. Mi sarebbe piaciuto dirgli di come mi sia sempre più difficile staccarmi da te, dal tuo abbraccio che è ormai diventato per me il luogo più felice e sicuro che conosca.

Non ho superato quello che è successo, aver ucciso un uomo, nonostante l'abbia fatto perché era nostro nemico, e stava per uccidere me. Quando il mio dito ha premuto sul grilletto e quel corpo è caduto a pochi passi da dove mi trovavo, ho sentito morire anche una parte di me.

Cazzo! Era un soltanto ragazzino proprio come noi, e forse aveva sogni e desideri simili ai nostri, magari qualcuno che lo aspettava a casa, e io gliel'ho portato via. Non so cosa farei se qualcuno ti portasse via da me, probabilmente perderei la testa, perché se non avessi te mi sarebbe impossibile sopportare tutte le cose orribili che sono costretto a vedere ogni giorno.

Sono perfettamente consapevole che difficilmente avremo un futuro, mi continui a ripetere che per noi non c'è un futuro, perché non vuoi che mi faccia illusioni, ma non posso evitarlo, dato che quella stupida illusione è l'unica cosa che mi dà il coraggio e la forza di alzarmi dalla schifosissima branda - sulla quale cerco di dormire - e affrontare il mio destino.

Ogni giorno potrebbe essere il mio ultimo giorno e tutto questo è maledettamente sbagliato. Questa guerra è sbagliata, ogni fottuta guerra lo è, perché qui non c'è niente per cui valga la pena morire e vorrei solo scappare lontano, insieme a te, ma non c'è luogo per noi in cui essere felici, perché non saremmo mai giusti per la gente che ci circonda. Saremmo sbagliati, ma non per me, perché non c'è niente di sbagliato nell'amore, e io ti amo.

So che non vuoi sentirtelo dire perché hai paura di soffrire più di quanto già non soffri, ma io davvero non posso più tenerlo per me. Devi saperlo, e devi saperlo adesso perché domani potrebbe essere tardi. Io ti amo e non c'è niente di più giusto di questo.

Il tuo ultimo bacio è stato così disperato che ho avuto paura fosse l'ultimo, che il giorno dopo sarei morto sul campo di battaglia e non ci saremmo mai più rivisti. Mi sono aggrappato a quel ricordo per tutto il tempo, l'ho tenuto nella mia mente e nel mio cuore come se fosse la mia salvezza, esattamente nel posto dove sei tu. Il mio cuore ti terrà al sicuro, questa è una promessa, e ti giuro che nessuno potrà mai farci del male finché resteremo lì, insieme.

Alla fine sono stato fortunato, ho rimediato una ferita alla gamba che fa male da morire – e che non è proprio una fortuna in realtà. Stare sotto quella tenda che odora di morte e sangue non è il massimo, ma almeno posso vederti, posso parlarti e guardarti mentre passi a controllare le ferite dei miei compagni che sono stati molto meno fortunati di me.

Patrick non ha ancora ripreso conoscenza, Paul ha perso un braccio, Jimmy entrambe le gambe ed è uno strazio dover assistere a tutto questo dolore, ma poi arrivi tu con quel tuo camice bianco e tutti quegli aggeggi da medico di cui non ho ancora imparato i nomi, e d'improvviso mi sembra che tutto questo posto si colori di azzurro, lo stesso colore dei tuoi occhi. 

«Harry? Che cosa ci fai qui?» Sobbalzo all'improvviso perché colto sul fatto. Nascondo come posso la lettera che sto scrivendo, piegando il foglio a metà, poi mi volto cercando di essere più disinvolto possibile mentre tento di appoggiarmi al muro alle mie spalle.

«Avevo... avevo bisogno di... di allontanarmi un po' da tutto quel dolore...» dico stringendo tra le dita quel foglio tanto importante per me, tenendolo dietro la schiena.

«Harry sei ferito, dovresti stare a riposo e non andartene in giro per il campo come se niente fosse...» Sento chiaramente la preoccupazione nella sua voce e il mio cuore si gonfia un po' di più perché non riesco più a contenere quello che provo. «Si può sapere cosa diavolo stavi facendo?» dice allungando il collo per controllare quello che c'è alle mie spalle.

«Niente... io non stavo facendo niente...» Leggo nei suoi occhi che non crede ad una sola parola di ciò che ho detto e mi si avvicina per poi allungare un braccio dietro la mia schiena.

Il dolore alla gamba scompare istantaneamente perché impazzisco nel sentire il suo corpo contro il mio mentre si protende oltre le mie spalle, e sentire le sue dita posarsi sulla mia mano per aprire le mie e togliermi dalla mano quel pezzo di carta che stavo tentando di nascondere, mi fa quasi mancare l'aria.

«Che cos'è?» Mi domanda quando quel foglio è nelle sue mani. Non l'ha aperto e sono sicuro che sappia già di cosa si tratta anche senza doverla aprire.

«Lo sai già che cos'è» rispondo sicuro di me.

«Un'altra?» mi chiede guardandomi con aria confusa. «Harry, io non...»

«Lo so, lo so... non importa se non hai ancora risposto all'altra. Avevo bisogno di scriverti e l'ho fatto.» Spiego il mio punto di vista con un gran sorriso sulle labbra perché vedere la confusione sul suo viso è assolutamente meraviglioso.

«Harry... questa cosa non può funzionare...»

«Questa 'cosa' come la chiami tu, sta già funzionando Lou e puoi continuare a distruggere le mie illusioni quanto ti pare, ma non otterrai quello che credi perché io non ho alcuna intenzione di rinunciare a te. E non importa se dovremo nasconderci, mi basta quel poco che possiamo avere... mi basta sapere che anche tu provi quello che provo io...» La forza che mi dà quello che provo per lui mi permetterebbe di mettermi a correre senza quelle dannate stampelle che mi servono adesso per camminare.

«Harry io non sto distruggendo le tue illusioni, sto soltanto cercando di metterti di fronte alla realtà perché sembra che tu non voglia vederla. Io e te non potremo mai stare insieme, non per i prossimi cinquant'anni almeno.» Sospiro pesantemente alle sue parole, e so che sono vere, ma voglio solo pensare a questo momento in cui ho la possibilità di stare solo con lui.

«Io non ho impegni per i prossimi cinquant'anni» affermo con tono divertito, cosa che gli fa alzare gli occhi al cielo.

«Non sappiamo nemmeno se arriveremo a domani, come fai a pensare ai prossimi cinquant'anni?» Tenta di tenere la voce bassa in modo da non farci scoprire da nessuno, ma quello che ha detto deve averlo toccato nel profondo perché la vena sulla sua fronte si è appena gonfiata.

«Sei preoccupato per me Lou?» gli chiedo mantenendo il mio sorriso fino a fare spuntare la fossetta sulla guancia sinistra.

«Da morire Harry! Ogni volta che esci da questo accampamento per andare sul campo di battaglia io resto senza respirare fino a che tu non torni!» Sono le sue parole a togliermi il fiato.

D'un tratto perdo il sorriso perché non riesco a pensare ad altro che le parole che ha appena pronunciato. Lui mi ama. Cazzo! Lui mi ama!

«Leggi quella lettera adesso Lou!» Le parole mi escono di getto perché non vedo l'ora che lui legga quello che gli ho scritto.

«Harry...»

«Ho detto adesso Lou!» Non voglio aspettare un secondo di più, voglio che lo sappia adesso perché ha ragione: ogni volta che mi allontano dal nostro accampamento non è affatto sicuro che io ci ritorni.

Lui sospira, poi apre il foglio che ha ancora tra le dita e io mi perdo ad osservare i suoi occhi attenti che divorano velocemente le parole che ho scritto solo pochi minuti fa.

È vero che viviamo in un periodo difficile, è vero che la guerra è una difficoltà non da poco sul nostro cammino, ed è anche vero che l'ottusità di molte persone non ci renderà la vita facile, ma io voglio credere che io e lui abbiamo una possibilità, deve essere così o niente avrebbe più senso per me.

I miei occhi restano sul suo viso, mi concentro su ogni suo più piccolo movimento, e sono certo che abbia ricominciato a leggere la lettera dall'inizio per la quarta volta. Non ho scritto molto, lui mi ha interrotto molto prima che potessi finire, e sono passati già alcuni minuti, troppi minuti, da quando ha iniziato a leggere. Sulla carta ho fissato con l'inchiostro le parole più importanti, quelle di cui volevo venisse a conoscenza il prima possibile e mentre i suoi occhi tornano all'inizio per ricominciare la lettura delle mie parole, vedo una piccola lacrima che scende dai suoi occhi. Sta piangendo.

«Lou?» Lo richiamo, ma sembra non avermi sentito. «Lou guardami.» Il suo sguardo continua a correre veloce su quel foglio, ma io ho davvero bisogno che lui mi guardi adesso e non m'importa un cazzo se qualcuno può vedermi in questo momento, quindi prendo il suo viso tra le mani e lo richiamo ancora. «Lou?»

Finalmente alza gli occhi, li punta nei miei. Sono lucidi, un'altra lacrima gli solca la guancia e io la fermo con il pollice mentre cerco di trattenermi perché vederlo in questo stato è decisamente troppo per me.

«Perché Harry?» dice con un filo di voce e io lo guardo aggrottando le sopracciglia assumendo un'espressione confusa. «Ti avevo chiesto di non farlo» dice quasi sussurrando mentre io mi avvicino di più a lui. «Ti avevo chiesto di non farlo...» Le sue parole non sono quasi più udibili, ma sento il suo respiro sulle mie labbra che sono ormai a un paio di millimetri dalle sue.

«Forza Lou, dillo...» Resto in quella posizione mentre lo sento sciogliersi tra le mie mani, mentre sento cedere ogni muro che ha costruito. «Dì che mi ami...» Le sue mani si posano caute sui miei fianchi. I suoi occhi azzurri non sono mai stati così brillanti come in questo momento, è come se fossero invasi da un milione di scintille. «Devi solo dire "ti amo Harry" non è difficile...» Insisto e sono sicuro di sentirlo tremare sotto il mio tocco. «Io ti amo Lou...» Finalmente quelle parole escono anche dalle mie labbra oltre che dalla penna con la quale sono riuscito ad esprimere per la prima volta questo sentimento così potente, per un uomo che mi ha salvato la vita in ogni modo in cui si può salvare una persona.

Per un attimo sembra perdersi nei miei occhi, con in quali cerco di trasmettergli quanto più amore possibile, poi sento le sue labbra muoversi sulle mie. «Io ti amo Harry.»

E in un attimo perdo il controllo. Le mie labbra si appropriano delle sue con forza, con prepotenza, la mia lingua diventa un tutt'uno con la sua e per un momento mi dimentico persino di dove siamo. Siamo solo Harry e Louis con tutto l'amore che proviamo l'uno per l'altro, e non c'è guerra o dolore che possa distruggere questo sentimento che solo la morte può dividere, e forse nemmeno allora saremo lontani perché lui è, e sarà sempre parte di me, oggi, domani, fra cinquant'anni, cento, sempre.

L'amore è amore. 
L'amore non è immorale. 
È amore.

SPAZIO ME 

SPAZIO ME 

Buonsalve belle persone!

Una piccola storia, senza pretese, spero vi piaccia e grazie ancora per essere qui.

Eeeee niente, buona lettura 😍

 
   
 
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