Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |      
Autore: Beeble    10/10/2018    2 recensioni
“Non ci posso credere” dice Luca alzando gli occhi al cielo “Ci siamo fatti beccare per uno stupido paio di stivaletti gialli!”
Io sospiro, ripensando alla vicenda che ci ha condotti fino a questo punto.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

STIVALETTI GIALLI


“Non ci posso credere” dice Luca alzando gli occhi al cielo “Ci siamo fatti beccare per uno stupido paio di stivaletti gialli!”

Io sospiro, ripensando alla vicenda che ci ha condotti fino a questo punto.

 

Eravamo ancora degli innocenti quando ridevamo in coda alla banca, su quanto sarebbe stato facile fare un prelievo veloce e cospicuo con una rapina.

Era un pensiero ridicolo credere che saremmo riusciti a fare i cattivi e anche a farla franca noi che, amici fin dall’infanzia, non eravamo seri nemmeno quando il preside minacciava di mandarci in riformatorio.

Se fosse stato per il tempo che la polizia avrebbe impiegato ad arrivare alla banca non ci sarebbero stati problemi: sperduta in una valle fra due montagne e lontana persino dal centro abitato, l’inetto costruttore della banca aveva offerto a dei possibili rapinatori ogni comfort.

Dallo scherzo, però, passammo ai progetti fantasiosi e poi ai progetti reali con tanto di appostamenti nei pressi della banca per capire i meccanismi del movimento del denaro. Giungemmo anche all’acquisto di due pistole finte, ma verosimili.

Il grande giorno arrivò senza troppa paura, ma con un po’ di cautela, in punta dei piedi.

In fondo pensammo: ‘Chi si darà da fare per due ladruncoli di una sperduta banca di montagna?’.

 

“Mani in alto questa è una rapina!” gridammo insieme.

Tutti si bloccarono come nei film più classici, alcune ragazze lanciarono un gridolino e qualcuno sbuffò sonoramente.

“Tutti lungo le pareti” avvisò Luca.

Tutti eseguirono più o meno senza fiatare.

Una ragazza, si spostò trascinando con sé una borsa e ai piedi portava...

 

Ehi, sfigato... chi te li ha portati quegli stivali? Un folletto?”

Smettetela” risposi silenziosamente.

Tuo padre è Babbo Natale? Non te li riesce a procurare un paio di stivali decenti? O devi aspettare Natale?”

Ma loro non sentivano le mie risposte silenziose ed io soffrivo.

Solo qualche anno dopo riuscii a far sentire la mia voce ed era troppo tardi per gli stivaletti che non avevo più messo. L’adolescenza mi aveva portato una manciata di centimetri in altezza e parecchi numeri di piede in più.

Ne avevo cercati ancora, vedevo quegli scarponcini come il mio riscatto, ma non fui in grado di trovarne un paio uguale.

 

“Ehi ragazza...” cercai di rendere il mio tono imperativo “dammi i tuoi scarponcini”.

La ragazza era una che si credeva tosta come i miei vecchi compagni di classe...

Puntai la pistola verso di lei e le dissi “Sbrigati”.

 

E questo fu l’errore... chi l’aveva mai vista quella, e poi chi mai pensava che quei telefilm polizieschi di oggi insegnassero davvero a riconoscere in maniera veloce una pistola vera da una verosimile!

 

Mi fissò, si raddrizzò e mi negò i suoi stivaletti.

“Come?” chiesi io confuso.

“Le vostre pistole sono finte.” Poi alzò la voce e iniziò a dire “Hanno delle pistole finte: fermiamoli!”.

 

Sì, la nostra misera fine fu decretata dalla folla. La polizia arrivò dopo un’ora e noi eravamo belli e legati da un bel pezzo.

 

Mentre ripenso a tutto questo sento la voce ironica del poliziotto:

“Vengano avanti i due rapinatori con le pistole ad acqua”.

Ci spostiamo verso il suo ufficio e ci sediamo davanti alla sua scrivania.

“Diecimila euro di multa a testa e un tentato furto sulla fedina penale” dichiara.

Luca ed io annuiamo.

Firmiamo una montagna di carte e poi ci apre le manette e siamo liberi.

 

“Ah, signor Morandini...”, mi volto verso il poliziotto, “Una ragazza parecchio strana ha lasciato questa scatola per lei”.

Usciamo dal commissariato ed io sorrido come un’ebete.

So cosa c’è nella scatola.

“Ventimila euro di multa in due, la fedina penale sporca e tu sorridi perché hai finalmente un paio di stivaletti gialli!” si sfoga Luca gridandomi contro.

“Beh...” riesco a dire.

Luca tira fuori la pistola e spara.

Un breve getto d’acqua mi bagna il naso.

“Pistole ad acqua e pure scarse...” borbotta mentre ci avviamo verso una fermata dell’autobus sperando che ne passi uno prima di sera per tornare a casa.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Beeble