Alex afferrò il proprio cellulare componendo rapidamente il numero dell’ambulanza mentre grosse lacrime iniziavano già a pungerle le palpebre. Accidenti a lei ed al suo voler costantemente aiutare il prossimo et non farsi mai i cazzi suoi. Ed accidenti anche alla sua inesistente capacità di mantenere i nervi saldi in situazioni come quella.
Il cellulare tuttavia non squillò nemmeno una volta perché qualcuno glielo strappò violentemente di mano con fare scocciato, lasciando la ragazza completamente di stucco. Incredula, si guardò prima la mano vuota e poi alzò lo sguardo sul tale che aveva di fronte.
E per poco non le prese un colpo.
Quel ragazzo doveva avere all'incirca la sua età, e la fissava con aria beffarda e decisamente divertita. Anzi, decisamente troppo divertita, per essere uno che era stato appena pestato a sangue da altri quattro ragazzi come testimoniavano il suo labbro spaccato, lo zigomo tumefatto e l’arcata sopraccigliare destra gonfia e insanguinata.
-Sto benissimo, tesoro. Te ne puoi anche andare.- la canzonò lui, passandosi il dorso della mano destra sul labbro e sbuffando una risata nervosa alla vista della sottile striscia di sangue che vi era rimasta.