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Autore: DANI1993    11/10/2018    2 recensioni
Un misterioso sogno avvera l'incubo più grande: un ritorno totalmente inatteso.
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Rodolphus Lestrange, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un ritorno inatteso


Entrato nel dormitorio maschile, Harry non potè non sorridere nel vedere James dormire nel lettino più vicino al suo. Era fiero dei suoi figli, di come tanto velocemente si fossero ambientati ad Hogwarts, e Albus e James erano solo al secondo anno, mentre Lily al primo. Sembrava che frequentassero da sempre. Harry ricordava come, anche negli anni a seguire, alcune cose di Hogwarts lo facevano smarrire, alcuni modi di pensare dei maghi tanto diversi da quello dei babbani. Forse il fatto che i loro figli non avessero mai davvero conosciuto il mondo babbano, aveva fatto sì che per loro fosse più facile ambientarsi…
Harry si coricò nel suo vecchio letto a baldacchino. Era notte fonda: non era più abituato ad andare a letto così tardi, non era più un ragazzino. Era un genitore ora, e anche se era tornato ad Hogwarts insieme a Ron, Hermione, Ginny e Luna per la Competizione Magica Internazionale, non era più un normale studente frequentatore. O almeno lo sarebbe stato solo per quell’ anno.
Harry si ritenne alquanto fortunato per essere stato selezionato nella Competizione, per poter passare anche solo un anno ancora  in quella che considerava casa sua. E per quanto la Umbridge potesse cercare di farlo fuori, di squalificarlo, in quanto Commissario Supremo di Hogwarts, la felicità per essere di nuovo al castello, di camminare per quei corridoi, di avere l’onore di partecipare ai banchetti, fu di gran lunga più grande del pericolo che la presenza di Dolores Umbridge poteva arrecare.
Con la coda dell’occhio vedeva il fantastico panorama che per sette anni aveva quasi sempre ammirato da quelle finestre: quanto gli era mancato tutto quanto… quanto avrebbe desiderato tornare a quella vita che aveva vissuto…   
Sdraiato sul suo vecchio letto a baldacchino, Harry non potè, anche, fare a meno di ricordare le volte in cui, proprio su quel letto, temeva di addormentarsi per paura di fare incubi su Voldemort. Ma quel pericolo ormai non lo minacciava più, perché l’Horcrux che risiedeva dentro di lui, il frammento di anima che gli aveva dato il potere di parlare con i serpenti e il potere di leggere i pensieri di Voldemort, era stato distrutto.
Silente glielo aveva detto che ormai, quel frammento non risiedeva più in lui.
Voldemort era stato sconfitto, era morto. La battaglia era stata vinta…
Era in piedi, al centro di una radura buia ma stranamente famigliare, con centinaia di alberi oscuri che lo circondavano. Si stava fissando le mani e il proprio corpo.
Vestiva un lungo manto nero e le mani erano simili a grossi e pallidi ragni che erano maggiormente risaltate dall’oscuro sfondo del terreno. Pochi metri davanti a lui vi era inginocchiato un uomo incappucciato, anch'egli vestito di nero.
Harry levò lo sguardo su di lui e vide l’uomo sotto la maschera tremare. Si avvicinò, lo riconobbe e parlò ma, quando lo fece, la voce che ne uscì non fu quella sua abituale. Era una voce fredda, acuta, disumana. Il genere di voce che avrebbe fatto rabbrividire chiunque e l’uomo davanti a lui non fece eccezione.
“ Rodolphus” lo accolse. “ Bentornato…”
L’uomo, sempre scosso dai tremiti, vedendo il suo padrone venire verso di lui, si prostrò ai suoi piedi in segno di profonda adorazione. Poi mise una mano nella tasca ed estrasse una bacchetta. La porse ad Harry, il quale levò una delle sue, dalle dita innaturalmente lunghe e bianche, e la afferrò.
“ L’ho trovata accanto alla tomba di Silente, mio Signore. Dev’essere la vostra”
Harry non rispose, né ringraziò. Trasse verso di sé la propria bacchetta di tasso, osservandola con uno sguardo ferocemente soddisfatto. Era anche alquanto sorpreso che dopo tutto quel tempo, fosse ancora lì, nel luogo dove l’aveva lasciata, per violare la tomba di quel vecchio pazzo. Possibile  che nessuno si fosse accorto di nulla?
Calò il silenzio, mentre Harry osservava la propria bacchetta e l’altro osservava il suo signore, sempre inginocchiato.
“ Alzati Rodolphus” disse poi Harry, senza guardarlo. Il mangiamorte eseguì e quasi cadde in avanti nella fretta di obbedire all’ordine. Rimase un po’ curvo, come per inchinarsi, e continuò a guardare il viso di Harry profondamente terrorizzato.
“ Quanti anni sono passati dall’ultima volta?” domandò Harry, sempre fissando la bacchetta.
“ Quasi ventuno mio Signore”
Ventuno anni… ventuno anni e il ragazzo era ancora vivo. Era ormai probabile che avesse messo su famiglia…
Harry sentì un fiotto di collera invandergli il petto, man mano che i ricordi dell’ultima volta riaffioravano in lui: gli Horcrux, le sue ancora all’immortalità, irrimediabilmente distrutti; Bellatrix che l’aveva tradito, facendosi uccidere; Nagini morta anche; buona parte dei mangiamorte fuggiti via non appena si erano resi conto che la battaglia era stata persa; Severus, che l’aveva ingannato per tutto il tempo, in nome di un futile e ridicolo amore per Lily Potter…
“ E tu durante tutti questi anni, in mia assenza,  non hai mai cercato il ragazzo?”
Rodolphus inizialmente rimase zitto ma poi, lentamente, temendo che Harry perdesse la pazienza, scosse il capo.
“ No… mio signore”    
Harry non disse altro. Continuò ad osservare la bacchetta, apparentemente indifferente, mentre la collera aumentava in lui.
“ Mio signore?” domandò Rodolphus, avvicinandosi, un po’ timoroso. “ Mio signore state…state bene?”
Harry continuava a tenere lo sguardo basso, facendo rotolare la bacchetta tra le dita.
“ Mio signore…”
Harry levò lo sguardo e lo puntò sul mangiamorte.
Rodolphus lesse il pericolo incombente in quello sguardo e si voltò per scappare via. Ma Harry fu più veloce.
Un gesto…un solo gesto…un lampo di luce verde…
“ NOOOOOOO”
Harry rotolò e cadde dal letto, urlante, la mano sulla fronte per cercare di frenare un dolore acutissimo che non provava da ben ventuno anni. La cicatrice aveva di nuovo preso a fargli male, ma tutto questo non poteva essere vero. Non riusciva a capire come.



NOTE DELL’AUTORE


Sorpresi? Questo è un estratto di una storia che avevo in mente di scrivere, ma che poi non ho mai fatto perché temevo che diventasse troppo grande per uno scrittore principiante come me. La storia avrebbe dovuto intitolarsi: "Harry Potter e il mistero del quarto Dono"
I dettagli non ve li dico, perché semmai un giorno volessi scriverla non vorrei rovinarvi la sorpresa. Perdonatemi, ma se ve lo dicessi non avrebbe poi senso che la leggiate quando mi deciderò a scriverla per intero.  Spero solo che questo piccolo assaggio, vi sia piaciuto.  
   
 
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