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Autore: komova_va    12/10/2018    2 recensioni
[Guido x Azzurra ] [Ambientata durante la terza stagione, dopo il quarto episodio]
Sono passati pochi giorni dalla morte di Emilio Della Rosa, e ovviamente l'atmosfera al convento è più che funeraria. Azzurra ha trascorso tutti i giorni immediatamente successivi al parto di Margherita al fianco di quest'ultima in ospedale, e Guido e Davide, sentendone la mancanza decidono di far loro una visita. Quando anche Rosa decide di raggiungerli, la scena che si presenta davanti ai suoi occhi la lascia un po' spiazzata e le fa capire che forse, tra i due ex fidanzati le cose non sono mai veramente finite.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azzurra Leonardi, Guido Corsi, Rosa Francini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono delle volte in cui ogni cosa ci sembra lontana da noi, come se nel mondo non ci fosse un solo posto in cui fare ritorno dopo una lunga giornata sfiancante e da poter chiamare casa, in cui ci si sente estranei ovunque. Era una sensazione che nelle ultime settimane era stata assai familiare a Rosa, ingigantendosi sempre di più mano a mano che i giorni passavano, come una biglia che rotola giù per un asse inclinato e acquisisce sempre più velocità, ma che quella sera si intensificò particolarmente.

Tutto era cominciato da quando aveva avuto la malsana idea di passare in ospedale, per portare alcune cose ad Azzurra e Margherita. Certo avrebbe potuto farlo fare a Nina, dal momento che lei era già assonnata, pronta per andare a dormire ed in tenuta da casa, ma qualcosa l'aveva spinta a cambiarsi, farsi coraggio, affrontare le prime basse temperature tipiche dell'autunno e andare a raggiungere la stanza d'ospedale in cui era ricoverata Margherita, anche se ancora per poco; l'indomani mattina infatti la neo-mamma sarebbe stata dimessa, per fare ritorno in convento. Rosa si sentiva un po' tesa all'idea, ma pensò che in fondo sarebbe andato tutto bene; anche Guido poi l'aveva rassicurata di questo.

Già, Guido... Il professor Corsi era sempre stato un po' il suo mito adolescenziale. Aveva studiato sui suoi manuali, visto video degli interventi che aveva fatto in atenei sparsi per l'Italia, ma mai più si sarebbe aspettata di vivere sotto il suo stesso tetto (bhe, più o meno...), né tanto meno che la sua compagna fosse una persona tanto superficiale e stupida come Azzurra. E infatti, proprio come Rosa aveva dedotto, nel momento di concretizzare sul serio le cose tutto tra loro era andato a catafascio. Il che, per Rosa, era l'occasione ideale. Guido era l'uomo ideale per lei. Doveva esserlo. Chi meglio di lui avrebbe saputo renderla felice? Era intelligente, bello, serio, umile, passionale, giusto e condivideva con lei gli stessi interessi, e molti aspetti del carattere (anche se forse Rosa era una persona abbastanza emotiva, forse fin troppo, mentre Guido prediligeva più un approccio logico e distaccato nelle relazioni interpersonali e, in generale, come modo di approcciarsi alla vita). Era naturale che le piacesse; a chi non sarebbe piaciuto? E il ruolo di assistente che le era appena stato conferito era l'occasione ideale per avvicinarsi a lui e conoscerlo un po' meglio.

Quindi sì, se lei stava andando all'ospedale era solo ed unicamente per incontrarsi con il bel sexy prof e tenerlo d'occhio: l'ex avvocato infatti era uscito subito dopo cena per portare Davide da Azzurra, la quale aveva passato i giorni immediatamente successivi al parto di Margherita al capezzale dell'amica. Era naturale che il bimbo sentisse la mancanza della sua tata, e avesse voglia di trascorrere un po' di tempo con lei. D'altra parte era strano che non fossero ancora tornati, e sicuramente per Rosa monitorare il legame di Guido ed Azzurra era la maniera perfetta per insinuarsi tra loro e avvicinarsi ulteriormente al suo obiettivo, per cui presentarsi lì per tener d'occhio la situazione era ciò che sarebbe stato più sensato fare, almeno dal suo punto di vista manipolatore e calcolatrice (e Rosa non si faceva nemmeno particolari problemi ad ammetterlo... bhe, con sé stessa ovviamente).

Quando Rosa arrivò, la scena che trovò la stupì più di quanto non avrebbe dovuto, al punto da paralizzarla completamente, bloccandola sull'uscio della porta della stanza d'ospedale semi-aperta. Non era nulla di particolare in realtà; una semplice scena di vita quotidiana, che però rifletteva un qualcosa di molto più grande e astratto che andava ben oltre quelle quattro mura, invisibile agli occhi della maggior parte della gente ma che però lo sguardo intuitivo di Rosa fu in grado di cogliere alla perfezione. Molto banalmente, entrambe Margherita e Azzurra si erano addormentate: la prima, comodamente sdraiata sotto le coperte del proprio letto d'ospedale; la seconda invece sopra, sdraiata con il corpo steso alla sinistra di quello dell'aspirante patologa, il braccio sinistro disteso che cingeva teneramente lo stomaco dell'amica mentre la testa della bella ragazza dai capelli neri appoggiata sul petto di Margherita.

L'espressione sul viso di entrambe le ragazze, ma soprattutto su quello di Margherita, faceva intuire che le due avevano dormito ben poco in quei giorni, il che era più che comprensibile: Rosa non poteva neanche immaginare quello che stava passando la povera specializzanda in medicina. Chissà quanti notti insonne doveva aver trascorso, immaginando il viso dell'ex marito o riascoltando mentalmente la sua voce per lasciarsela ben impressa nei suoi ricordi e conservarla dentro di sé il più possibile. Vederle così unite, sia in senso fisico ma anche in senso metaforico ed emotivo, trasmise istantaneamente a Rosa l'idea di quanto dovesse essere grande l'affetto inscindibile che univa quelle due ragazze, e quanto fossero fortunate ad avere l'una l'altra; magari anche Rosa avesse avuto una persona così nella sua vita. Ma comunque, il quadro non terminava così: Azzurra non stava dormendo totalmente scoperta, visto che una coperta di lana rossa era appoggiata sul suo corpo e lo avvolgeva completamente, come per assicurarsi che la ragazza fosse al caldo.

Seduto su una poltrona affianco al letto (dalla parte di Azzurra) se ne stava Guido Corsi, con il piccolo Davide in braccio; Rosa immaginò che fosse stato lui a mettere la coperta sopra il corpo incosciente di Azzurra. Il professore non stava facendo nulla di particolare in realtà: semplicemente se ne stava lì seduto a guardare la bella siciliana addormentata, accarezzandole dolcemente i lunghi capelli scuri mentre ci giocava teneramente, a volte allungando le dita per tracciare i contorni dei lineamenti del suo viso. Guido la guardava e sorrideva, con lo stesso sorriso di chi dopo aver lavorato e faticato tutto il giorno al freddo tornava a casa e si sedeva davanti al camino a riscaldarsi. Fu allora che Rosa capì. Capì che non importava quanto lei si fosse messa in mezzo, dei loro problemi di coppia o di quel Dario, Azzurra sarebbe sempre stata il camino di Guido; il suo focolare , la sua forza, ciò che lo riscaldava ma allo stesso tempo lo accendeva, la sua sicurezza; il suo luogo in cui fare ritorno. La sua casa. Bastava guardare i suoi occhi per capirlo, i quali dicevano più di mille parole.

La scena che si presentò davanti ai suoi occhi era solo un semplice momento di vita quotidiana, ma Rosa era fermamente convinta che fosse proprio nella semplicità che si trovava la vera felicità; nelle piccole cose banali di tutti i giorni, come guardare la persona che ami dormire e giocare con i suoi capelli mentre sul tuo viso è dipinto un sorriso idiota.

Tutta la scena, vista da lontano, in realtà le trasmise una forte sensazione di calore e affetto; se avesse dovuto riassumerla in una parola? Famiglia. Una grande famiglia unita, tanto nel bene quanto nel male, un quadro famigliare dalla quale lei però era evidentemente esclusa; non importava quanto ci avesse provato, sapeva che sarebbe stato tutto inutile, non sarebbe mai riuscita ad essere una di loro; sapeva che Guido non l'avrebbe mai guardata così, neanche tra un milione di anni; sapeva che il massimo che avrebbe potuto fare sarebbe stato avvicinarsi e osservarli da lontano, proprio come in quel momento, senza però riuscire a entrare, ma rimanere sull'uscio di una porta neanche mai completamente aperta.

Guido non si era nemmeno accorto della sua presenza comunque, talmente tanto era assorto dalla visione della sua ex fidanzata; e Rosa decise che forse era meglio così. Posò la borsa con il cambio per il giorno seguente delle due ragazze lì per terra accanto alla porta e poi, senza fare rumore, la richiuse dietro di sé e uscì. Si sarebbe sentita un'intrusa ad entrare, e intromettersi in un momento tanto intimo e privato. Perchè la verità era che Rosa con loro non c'entrava niente; né con loro né con il resto del mondo, visto che, data la recente morte della madre, non le era rimasto più praticamente nessuno, fatta eccezione per sua nonna. Chiuse gli occhi e sospirò, facendo del suo meglio per trattenere le lacrime che minacciavano di sgorgare copiose dai suoi grandi occhi marroni; non importava cosa facesse o dove andasse, quanto si impegnasse per piacere agli altri e fare del suo meglio per compiacerli e integrarsi tra loro (perchè davvero, Rosa ce la stava mettendo tutta), in quel momento Rosa ebbe la sensazione che per tutto il resto della sua vita fosse destinata a continuare a sentirsi estranea ovunque.

 



Nota dell'autrice:

Giusto due parole su questa breve one shot scritta dall'una alle tre di notte per altro, orario in cui le persone normali dormono. Non voglio che le mie intenzioni siano mal interpretate e che si evinca che io abbia scritto questo piccolo missing moments per screditare Rosa, insultarla o, in generale, denigrarla in alcun modo, anzi; Rosa è proprio il mio personaggio preferito, come spero si sia notato anche dall'altra one shot che ho postato su di lei. Mi sono soffermata sul suo personaggio e ho scelto una tematica e, in generali, toni abbastanza angst perchè credo che sia ciò che in quel momento lei provasse veramente, nonostante la facciata menefreghista che mostrava davanti ad Azzurra; credo che le pesasse più di quanto volesse ammetterlo che all'interno del convento fossero tutti contro di lei quando lei in realtà cercava solo una famiglia, dopo essere stata rifiutata dal padre e aver perso la madre. Questi sono solo quelli che immagino siano stati i suoi pensieri e le sue emozioni in questo determinato periodo temporale di CDCA (e praticamente fino alla fine della serie in realtà, perchè non è che poi più avanti sia stata tanto più benvoluta, a parte forse letteralmente negli ultimi due episodi).

Inoltre, se ci farete caso noterete più volte l'uso dell'aggettivo ideale riferito a Guido o, prima, quando ci si riferisce a lui l'uso della perifrasi il suo mito adolescenziale. Questa scelta in realtà non è affatto casuale: dal mio punto di vista infatti, Rosa non è mai stata veramente innamorata di Guido. Azzurra sì, Rosa no, lei era innamorata della versione idealizzata di lui che si era costruita nella sua testa, e a prova di ciò sta il fatto che la ragazza dimostra un forte interesse nei suoi confronti già a partire dal primo episodio, quando ancora non lo conosceva di persona. Questo perchè a lei non interessava Guido Corsi di per sé, pregi e difetti inclusi, ma più che altro il sexy prof, un uomo intelligente, colto e profondo che condividesse con lei interessi e passioni, le desse sicurezza e la facesse sentire amata. Chiunque con queste caratteristiche le sarebbe andato bene, e in Guido ha semplicemente trovato una persona in grado di interpretare il ruolo di “fidanzato perfetto” che aveva costruito all'interno della sua mente. Azzurra invece è tutto il contrario, si vede che Guido è proprio tutto il contrario di ciò che avrebbe desiderato, archetipo invece rispettato in pieno da qualcuno come Dario, eppure lei nonostante tutto sceglie lui, perchè è delle sue imperfezioni che si è innamorata.

In modo molto implicito e sottile (che per questo esplicito ora), questa mia one-shot voleva anche essere un tentativo di difesa di Rosa, per mettere in luce come lei non avesse veramente intenzione di rubare Guido ad Azzurra, o fare loro del male, anzi, dal mio punto di vista probabilmente Rosa avrebbe voluto perfino essere amica di Azzurra fin da subito (anche se è comprensibilissimo il fatto che all'altra non andasse bene, ovviamente!), ma stava solo cercando qualcuno che le desse un po' dell'affetto che per tutta la vita le era mancato (ovviamente sbagliando nelle modalità). Fatemi sapere cosa ne pensate, se condividete questa mia analisi e se la one-shot vi è piaciuta!

   
 
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