14/10/2018
0 recensioniEROS DANCE
I riflettori si spostarono presto verso le due figure dei pattinatori danzare sul ghiaccio richiamando una passione dai loro corpi, unendoli in abbracci appassionati, in baci profondi, in elementi di coppia che toccavano ogni punto del corpo dell'altro: quello che trasmettevano era solo un amore sfrenato, condiviso col pubblico attraverso quei graffi chiari che segnavano il ghiaccio del loro fervore, della loro vita...
"Yuuri..." Victor sussurrò il suo nome, mentre lo abbracciava girando vorticosamente su sé stesso in una danza governata solo dall'Eros più carnale. Quando il corvino fece per allontanarsi, come da coreografia, l'albino aveva deciso che era finito il momento dei giochi: quella non era la vera passione che voleva mostrare all'intero mondo.
Cos'erano quei passetti inventati, quei salti programmati giorni prima in confronto ad una spontanea e naturale bramosia che l'uno nutriva verso l'altro?
No, lui desiderava di più, esigeva che il pubblico urlasse e applaudisse fino a rovinarsi la pelle, ancora prima che la loro esibizione finisse.
Amava, desiderava, imponeva...
Come poteva ignorare quei sentimenti contrastanti, come onde in tempesta?
Nello stesso momento, in cui Yuuri si preparò ad avvicinarsi a lui, lo prese di colpo per i fianchi arpionando, con forza, le mani al fondoschiena del corvino muovendo i polpastrelli su e giù per rendere il contatto più stimolante: quanto era bello lasciarsi sfuggire gemiti acuti, quando l'unica persona che poteva sentirti, fra i milioni presenti lì, era l'amore della tua vita?
Fu questo quello che passò per la testa di Victor e, anche se in segreto, di Yuuri quando si permisero di mandare al diavolo tutta la programmazione fatta settimane prima e lasciarsi andare alle loro emozioni più cocenti.
Bruciava, bruciavano quei baci profondi scambiati tra un Axel e un Salchow, quelle carezze che scendevano pian piano verso il basso fino a toccare i bottoni dei pantaloni, slacciandoli con estrema fretta.
Alla fine Victor ottenne ciò che aveva desiderato: l'intera platea delirò, sbattendo le mani con forza o urlando fino a rompersi le corde vocali. Non c'era una sola volta, dove non riuscisse ad ottenere ciò che voleva e Yuuri, volontariamente o non, lo stava premiando con un'esplicita danza sul ghiaccio.
I bacini si scontrarono con forza, mentre le mani si cercarono nella passione del momento non resistendo più dal toccarsi...
"Victor, ti prego..." gli sussurrò sull'incavo del collo, quando la musica raggiunse il culmine e si spense lentamente, come quando l'albino portava al limite del piacere il corvino durante la notte "Liberami da questa tensione..." mimò l'atto sessuale vero e proprio, spingendo avanti e indietro il basso ventre contro quello del compagno "Voglio farlo insieme a te, solo con te, unicamente con te..." senza dare troppo nell'occhio, continuò quel movimento ripetitivo cercando disperatamente un modo per sentirsi svuotato e appagato allo stesso tempo.
"Come sei impaziente, Yura..." morse la spalla, sollevando le urla del pubblico, estasiate da quella vista, che, sorrise il russo al pensiero, faceva invidia a tutti "Non pensi che fare l'amore qui sarebbe meraviglioso?"
"Yuuri..." Victor sussurrò il suo nome, mentre lo abbracciava girando vorticosamente su sé stesso in una danza governata solo dall'Eros più carnale. Quando il corvino fece per allontanarsi, come da coreografia, l'albino aveva deciso che era finito il momento dei giochi: quella non era la vera passione che voleva mostrare all'intero mondo.
Cos'erano quei passetti inventati, quei salti programmati giorni prima in confronto ad una spontanea e naturale bramosia che l'uno nutriva verso l'altro?
No, lui desiderava di più, esigeva che il pubblico urlasse e applaudisse fino a rovinarsi la pelle, ancora prima che la loro esibizione finisse.
Amava, desiderava, imponeva...
Come poteva ignorare quei sentimenti contrastanti, come onde in tempesta?
Nello stesso momento, in cui Yuuri si preparò ad avvicinarsi a lui, lo prese di colpo per i fianchi arpionando, con forza, le mani al fondoschiena del corvino muovendo i polpastrelli su e giù per rendere il contatto più stimolante: quanto era bello lasciarsi sfuggire gemiti acuti, quando l'unica persona che poteva sentirti, fra i milioni presenti lì, era l'amore della tua vita?
Fu questo quello che passò per la testa di Victor e, anche se in segreto, di Yuuri quando si permisero di mandare al diavolo tutta la programmazione fatta settimane prima e lasciarsi andare alle loro emozioni più cocenti.
Bruciava, bruciavano quei baci profondi scambiati tra un Axel e un Salchow, quelle carezze che scendevano pian piano verso il basso fino a toccare i bottoni dei pantaloni, slacciandoli con estrema fretta.
Alla fine Victor ottenne ciò che aveva desiderato: l'intera platea delirò, sbattendo le mani con forza o urlando fino a rompersi le corde vocali. Non c'era una sola volta, dove non riuscisse ad ottenere ciò che voleva e Yuuri, volontariamente o non, lo stava premiando con un'esplicita danza sul ghiaccio.
I bacini si scontrarono con forza, mentre le mani si cercarono nella passione del momento non resistendo più dal toccarsi...
"Victor, ti prego..." gli sussurrò sull'incavo del collo, quando la musica raggiunse il culmine e si spense lentamente, come quando l'albino portava al limite del piacere il corvino durante la notte "Liberami da questa tensione..." mimò l'atto sessuale vero e proprio, spingendo avanti e indietro il basso ventre contro quello del compagno "Voglio farlo insieme a te, solo con te, unicamente con te..." senza dare troppo nell'occhio, continuò quel movimento ripetitivo cercando disperatamente un modo per sentirsi svuotato e appagato allo stesso tempo.
"Come sei impaziente, Yura..." morse la spalla, sollevando le urla del pubblico, estasiate da quella vista, che, sorrise il russo al pensiero, faceva invidia a tutti "Non pensi che fare l'amore qui sarebbe meraviglioso?"