Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    14/10/2018    0 recensioni
Anno 3542
I nemici stavano per arrivare nel regno degli uomini.
Per proteggersi, i tre re e le due regine della valle di Alandor costruirono una muraglia intorno alla città di Lurcom.
Una piccola muraglia che racchiudeva tutti i tesori, le ricchezze e la storia della città.
Ma la muraglia non sarebbe rimasta in piedi senza l’aiuto della compagnia del Guerriero Orientale.
I sei re avrebbero avuto bisogno di ogni aiuto possibile per distruggere una volta per tutte il male che avrebbe per sempre distrutto l’ultimo reame libero della città antica.
“Sono qui… Stanno per attaccarci…”
P. S.: Storia ambientata nella mia città natale: Lucca. Spero che la mia storia vi piaccia.
Buona Lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I giorni passarono, ma la compagnia dei nove non era ancora approdata nella città di Lucrom.
Gli abitanti chiesero spiegazioni ai regnanti della città.
Spiegazioni che poteva dare la Regina Maria.
< Non temete. È solo un ritardo previsto… Saranno qui quando meno ve l’aspetterete > cercò di rassicurarli la Regina Maria.
< Abbiamo aspettato fin troppo! Smettetela di prenderci in giro! > gridò un contadino tra la folla.
< Fino a quando gli Uru – Kai non ci attaccheranno, saremo salvi. >
< Allora come rispondete se vi dico che alcuni miei uomini hanno visto i nostri nemici spiarvi al di là del mio territorio? >
Maria e gli altri regnanti non si azzardarono a rispondere.
< Perché non ce l’avete detto prima? >
< Non vi volevo far preoccupare > ribatté Pietro con ghigno malefico < Tanto abbiamo la situazione sotto controllo, no? >
< IL vostro sarcasmo è inappropriato, Re Pietro! > tuonò furiosa la Regina Elisa < Perché state remando contro la politica della Regina Maria?  >
< Perché è una politica sbagliata fin dal principio… Dobbiamo farcela con le nostre forze. Le risorse e gli uomini ce l’abbiamo. Quando lo capirete?! >
< Sciocco che non sei altro! > gridò inviperita Maria < Non possiamo mettere a repentaglio le nostre poche risorse in questa guerra. Il nemico è troppo forte. >
< Non è vero! Siete voi che ve la state facendo addosso dalla paura! >
< Allora perché non provi a combatterli da solo? >
< Perché so bene di non farcela. Ma tutti assieme… >
< Pietro, ve lo diciamo un’ultima volta: o con noi, o contro di noi >
< Benissimo. Sapete cosa vi dico? Combatterete questa guerra senza di me. Io me ne lavo le mani. >
Gli altro quattro regnanti rimasero senza parole dalle intenzioni di Pietro.
< Che cosa credi di dimostrare con questo gesto? La tua ineluttabile forza? >
< Non voglio dimostrare un bel niente… Fate bene a cercare dei nuovi alleati… Ma state molto attenti a non farvi portare via i vostri territori da sotto il naso… >
< Il vostro avvertimento non ci serve… Come non ci serve il vostro aiuto. >
< Molto bene… Se avrete bisogno di me, non cercatemi. >
< Non vi preoccupate. Non lo faremo. >
Dopo che Pietro si era isolato personalmente, in Piazza Anfiteatro dove la Regina Maria aveva radunato il suo popolo, stavano scoppiando moti rivoluzionari contro la politica della città.
< E’ il caos più totale. Dobbiamo fermare questa pazzia > propose Re Donato.
< Se solo Pietro ci avesse avvertito che il nemico ci stava spiando, avremmo preso le dovuto precauzioni nel suo territorio. >
< Ma purtroppo lui non ci vuole aiutare… E questo dovevamo capirlo prima. >
< Adesso basta rimpianti. Dobbiamo riportare il popolo sulla retta via. >
La Regina Maria mandò le proprie guardie ad assopire la rivolta di Piazza Anfiteatro.
Ma i contadini erano in numero assai maggiore rispetto ai soldati.
< Maestà, non riusciamo a fermarli! > fece il capo delle guardie alla sovrana.
< Rinchiudiamoli qua dentro. Per il bene della città. >
< Maestà, ma ci sono anche donne e bambini. >
< Fai alla svelta! >
In certe occasioni, la sovrana Maria doveva prendere decisioni drastiche che sarebbero costati cari ai suoi cittadini.
Per placare la rivolta dei contadini, le guardie li rinchiusero dentro Piazza Anfiteatro.
< Maria, non credo che risolveremo molto con questa vostra bravata > mormorò Re Jacopo.
< E’ l’unico modo per far capire a questa gente chi comanda. >
Una volta che furono bloccati tutti i passaggi, le guardie di Maria vennero a conoscenza chi aveva cominciato a scatenare la rivolta.
< Maestà, gli uomini di Re Pietro stanno devastando donne e bambini indifesi. Dobbiamo farli uscire immediatamente da lì. >
< Uccidete gli uomini di Pietro senza pietà… >
< Ma cosa… >
< Pietro dovrà darci molte spiegazioni. Andate! >
Dopo un paio di ore dall’inizio della rivolta, gli insorti furono uccisi ad uno ad uno dalle guardie della sovrana.
I sopravvissuti della battaglia furono un centinaio di uomini e una decina tra donne e bambini.
Le perdite furono moltissime.
< Lasciate andare gli uomini > ordinò la Regina Maria.
< Sì, maestà. >
I feriti furono immediatamente nella Chiesa di San Frediano che distava pochi metri dal disastro umano.
Senza perdere ulteriore tempo, Maria montò in groppa al suo cavallo per dirigersi nel territori di Pietro.
< Maria, questa non è una bella idea > fece Re Donato con tono calmo.
< Re Pietro deve smetterla di remarci contro, o la sua testardaggine sarà la nostra rovina. >
< Come possiamo essere certi che la rivolta è stata orchestrata dai suoi uomini? >
< Mi fido ciecamente delle mie guardie, Regina Elisa. E in questo momento, Re Pietro ha superato il limite. Ah! >
Maria cavalcò verso le terre di Pietro con velocità fulminante.
In altre occasioni, sarebbe stata vicino al suo popolo.
Ma L’ira e la rabbia che gli stavano attanagliando il corpo, era troppo forte.
Per arrivare nella Chiesa di San Martino il prima possibile, la sovrana cavalcò per tutta Via Fillungo fino ad arrivare in una Piazza San Giusto completamente vuota.
Il silenzio surreale che regnava in quel quartiere era quasi insopportabile.
“Questo posto non mi piace per niente…”
Adesso gli bastava dirigersi verso la Chiesa di San Giovanni per poi ritrovarsi nelle vicinanze della Chiesa di San Martino.
Ma I vicoli della città di Lucrom erano una vera e propria trappola per chi cavalcava da solo.
La regina Maria fu attaccata da un gruppo di uomini armati di torce e forconi.
Non c’era via d’uscita per lei.
Come avrebbe potuto reagire?
< Lasciatemi andare! >
< Il sovrano Pietro non vuole nessuno sconosciuto nel suo territorio > rispose uno di loro.
< Non sapete chi sono io? >
< Certo che lo sappiamo… Voi siete la Regina Maria. >
< Esatto. Vi ordino di liberarmi immediatamente se non volete passare dei brutti guai. >
< Sapete maestà? Non siete nelle condizioni di darci degli ordini… Cosa ci facevate da queste parti? >
< Devo parlare immediatamente con il vostro sovrano. >
< Re Pietro è molto impegnato. >
< Non m’interessa. Conducetemi subito da lui o assaggerete la mia vendetta. >
Gli assalitori su guardarono a vicenda per decidersi sul da farsi.
< Molto bene. Vi porteremo dal nostro sovrano. >
Ma la Regina Maria non aveva capito che tutto questo era una trappola.
Invece di essere condotta nella Chiesa di San Martino, fu condotta in Piazza Antelminelli dove altri gruppi di rivoltosi la stavano aspettando per impiccarla dinanzi a tutti.
< No! Cosa volete fare?! >
< Non sarete mai più un nostro problema, Regina Maria… Re Pietro dominerà tutti gli altri possedimenti della città di Lucrom. >
Per la Regina Maria sembrava giunta la sua ora.
Ma un guerriero in mezzo alla folla riuscì a liberarla dalle grinfie del popolo.
< Riprendete immediatamente la sovrana! >
Tutto il popolo di Piazza Antelminelli si mosse contrò il guerriero misterioso e contro la Regina Maria.
< Rifugiamoci nella Chiesa di San Giusto. Lì non ci troverà nessuno. >
Non conoscendo il posto che gli aveva detto la sovrana, il guerriero si fece guidare dalle sue parole.
< Eccoci arrivati > disse la sovrana dopo aver corso per un paio di metri.
I rivoltosi continuarono ad aggirarsi nelle vicinanze per cercarli.
Ma fu inutile.
Conoscendo la città come pochi, la sovrana ebbe ragione dicendo che la Chiesa di San Giusto era un ottimo nascondiglio.
< Grazie per avermi salvato la vita, buon uomo. >
< Dovere, maestà > replicò il guerriero inchinandosi.
< Se non fosse stato per voi, a quest’ora sarei stata vittima dei rivoltosi di Re Pietro. >
< Perché un sovrano di questa città vuole uccidere gli altri reali? Vuole impadronirsi di tutta la città? >
< E’ una lunga storia che non vi sto a raccontare… E’ solo una stupida gelosia che lo sta corrodendo dentro… Ma adesso parlatemi di voi. >
< Non c’è molto da dire sul mio conto. >
< E’ stata una vera fortuna per me che siete arrivato al momento giusto. >
< Diciamo che sarei potuto venire molto tempo prima… Ma il viaggio dalla Terra di Mezzo fino a qua è molto lungo e impervio. >
< La Terra di mezzo? Quindi voi siete… >
Il guerriero in questione si tolse il cappuccio del mantello per mostrare il suo viso.
< Piacere di rincontrarvi, Regina Maria. >
< Aragorn! Siete davvero voi? >
< In carne ed ossa. >
Presa da un moto di felicità, la sovrana si gettò tra le sue braccia.
< Vi aspettavo con molta trepidazione… Ma gli altri membri della compagnia dove sono? >
< Ci siamo divisi qualche giorno fa una volta arrivati dinanzi alle mura della città… >
< Ma io e gli altri sovrani non sapevamo del vostro imminente arrivo. >
< Devo dire che essendo voi rinchiusi in una grande cinta muraria, le mura non sono sorvegliate perfettamente… Si entra molto facilmente. >
< Il tutto per colpa delle rivolte che stanno distruggendo questa città… Maledetto Re Pietro. >
< Dobbiamo riunire la popolazione se vogliamo sconfiggere gli Uruk – hai. >
< Lo so. Ma prima devo riunirmi con gli altri regnanti per dirgli che voi della compagnia siete giunti in città. >
Dopo alcune ore che la Regina Maria e Aragorn si erano nascosti, presero per Via Cenami per poi ritrovarsi in fondo Via Fillungo.
Le vie del paese furono deserte a causa delle rivolte dei contadini.
< Mi piange il cuore nel vedere le vie e la mia città così vuota… La mia popolazione si sta uccidendo a vicenda. >
< Dobbiamo fermare al più presto questa pazzia, altrimenti rimarremo solo noi a combattere il nemico. >
Una volta superata la Torre delle Ore dove si poteva vedere gran parte della città, i contadini si stavano riversando verso di loro.
< Accidenti! Ci stanno venendo incontro. >
La Torre delle Ore, che era sigillata da un lucchetto ormai arrugginito da tempo, fu l’unica speranza della regina e del guerriero se non volevano essere presi dai contadini.
Una volta arrivati in cima alla torre, poterono vedere la distruzione che stava colpendo la città di Lucrom.
< Quel fumo proviene da Piazza Anfiteatro… e quel fuoco proviene da Via Sant’Andrea… Oh no! In quelle vicinanze c’è la Torre Guinigi. >
< La Torre Guinigi? >
< Una Torre storica per la città... Sapete per caso se i vostri compagni possano trovarsi nelle vicinanze? >
< Purtroppo non so niente, sovrana Maria. >
< Allora dobbiamo andarci noi personalmente. Per il bene della città e dei nostri abitanti. >
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94