Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: Ragazzaanonima    14/10/2018    0 recensioni
Tratto dalla ff:
" Lo vuoi capire?...sei solo una ragazzina "disse Harry
" Hai ragione una ragazzina....una stupida ragazzina che si è voluta fidare di te " dissi io correndo via.
In questa fan fiction, i 2 protagonisti sono Harry Styles e Selena Gomez.Si innamoreranno, ma il loro amore sarà proibito,e se poi verranno obbligati a lasciarsi cosa succederà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19:

POV SELENA

Fuori dall’ospedale ad attenderci, c’erano Lucas, Khris e Niall. Mio fratello mi venne incontro e mi abbracciò.

< Sei una disgraziata, cosa ti è venuto in mente? > .

Guardò poi Harry e sospirò.

< Dillo! > disse Lucas.

Tutti guardarono Harry

< Io… io penso … di amarla >

Lucas abbracciò Harry.

< Alla prima cazzata ti stacco quello che hai tra le gambe e te lo faccio ingoiare >

< Lucassssss! > urlammo io e Khris.

Abbracciai Khris e poi Niall che era rimasto in disparte.

< Mi hai fatto preoccupare > mi disse Niall.

< Grazie di essere qui >

< Lo sai che io ci sarò sempre … però forse è meglio se adesso ci stacchiamo, il tuo ragazzo mi sta trucidando >.

Ridemmo e poi ritornammo a casa tutti insieme. Sembrava che tutto fosso tornato alla normalità.

 

Le vacanze natalizie iniziarono e tre giorni prima di Natale Harry mi disse che sarebbe partito per andare dalla sua famiglia.

< Sel ti prego vieni con me! >

< Ma io non posso dire ai miei genitori “ mi dispiace ma parto con il mio ragazzo che per precisare è il mio professore e quindi non passo il Natale qui ” > 

< Lucas passerà il Natale da Khris e potrai dire ai tuoi che anche tu vai con loro >

< Posso provare ma non so se accetteranno >

Invece acconsentirono e persino mio fratello mi disse che mi avrebbe coperto.

Harry mi spiegò che i suoi genitori passavano il Natale nella loro casa al mare , cosa che trovai parecchio insolita.

< Sel hai il passaporto vero? > mi chiese Harry il pomeriggio di quel giorno

< Si, perché? >

< Per partire,  se me lo dai posso prenotare anche adesso >

< Scusa ma non capisco dove vuoi andare >

< Dai miei genitori >

< Ma hai detto che passeremo il natale nella casa al mare >

< Si, nella casa al mare che si trova in California >

Mi venne un colpo.

<  Mi stai prendendo in giro , vero? >

< No, dai non fare storia e passami il passaporto >

< Ah, quasi mi scordavo, tieni > mi disse lanciandomi contro una busta, la cauzione.

Dopo poco mi squillò il telefono, risposi senza vedere chi era.

< Pronto? >

< Sel, sono tuo padre >

< Cosa vuoi? >

< Volevo avvisarti che a Natale passerai da me che voglio presentarti la mia compagna >

< No, ho da fare. > non mi poteva importare di meno se lui si era fidanzato.

< Che devi fare? >.

< Non sono affari tuoi, se volevi vedermi ci potevi pensare prima >

< Ci ho pensato, ma tu non mi vuoi vedere, Sel se continui così ti giuro che ti creerò problemi >

< Parto, ritornerò il ventisette, il ventotto se vuoi vengo a pranzo da te ma porto qualcuno  > riattaccai senza aspettare una risposta.

< Chi era? > mi chiese Harry.

< Mio padre > dissi e lo guardai.

< Spero che quel qualcuno a cui facevi riferimento ero io >

< S-si, se vuoi >

< Certo >ero contenta che lui sarebbe venuto con me, lo abbracciai e cominciai a baciarlo.

Mi misi seduta sulle sue gambe e cominciai ad accarezzargli i capelli per poi scendere al collo.

Lui mi teneva stretta e presa dal momento gli slacciai la cintura.

< Hey, hey ferma > mi disse bloccandomi le mani.

< Cos c’è? >

< Non voglio che la tua prima volta sia così …ma tranquilla, sto pensando a qualcosa, ora dai alzati e fai la valigia >

A malavoglia mi alzai e tra le battutine e baci feci la valigia e la portai in macchina di Harry.

  Il ventiquattro dicembre alle sei di mattina mi trovavo in aeroporto con Harry mentre aspettavamo l’aereo.

< Ai miei ho detto che avrei passato tutti questi giorni da Khris, spero solo che non ci saranno imprevisti > Harry però non mi stava ascoltando, aveva lo sguardo nel vuoto.

< Mi ascolti? > chiesi

< Si, si … solo è che non so come sarà con la mia famiglia, riescono sempre a rovinare tutto >

< Ricordati che ci sono io con te >.

< è questo che mi preoccupa, se poi vedendo la mia famiglia te ne vai? >

< E dove vado? Tranquillo, resto > e lo baciai.

Quando salimmo sull’aereo le hostess non la smettevano di ammiccare a Harry e lui se la rideva mentre io le guardavo male.

< Non cominciare a dirmi che sono gelosa… ti stacco la testa e ci palleggio > e lui rise ancora più forte.

Quando arrivammo c’era un’autista che ci aspettava con un cartello con scritto “ Styles ”.

Autista privato? Cominciamo bene!

Quando arrivammo alla “ casa ” volevo morire. Quella non era una casa, era una villa grande otto volte casa mia, aveva la vista sul mare, un giardino enorme e sulla porta c’era una signora con tailleur bianco. Io con i miei jeans strappati e con la mia canotta gialla sembravo una barbona.

Harry mi guardava preoccupato ma per rassicurarlo gli presi la mano e uscimmo dall’auto.

< Benvenuti > ci salutò quella che pensavo fosse la madre.

< Mamma, lei è Selena, la mia ragazza > mi presentò Harry.

< Ci presenteremo bene più avanti cara, ora andate a mettere a posto le vostre valigie,  Selena ti ho preparato la stanza vicino al … > 

< Lei dorme con me > disse Harry interrompendola senza darle tempo di continuare poiché mi trascinò verso le scale che portavano al piano superiore. Ero diventata rossa come un pomodoro, sicuramente non le avevo fatto una buona impressione.

Passammo l’intera giornata a mettere a posto le valigie nell’enorme stanza di Harry e a fare il giro della casa, c’erano tantissime stanze e persino una piscina anche se non ne capivo l’utilità visto che a pochi metri c’era il mare.

Il pranzo fu la cosa più stressante che feci in vita mia.

Un tavolo enorme per quattro persone. La madre di Harry mi bombardò di domande sulla mia vita.

< Che lavora fai Selena ? > mi domandò il padre di Harry improvvisamente.

Mi andò l’acqua di traverso e guardai Harry.

< Lei non lavora > disse Harry.

< Studia? Fa l’università? >.

< Si >disse Harry anche se con voce un po’ incerta.

< Sa Sel, io sono il direttore della famosissima università che senz’altro conoscerai, la… >

< Papà, non le interessa, non le parlare del tuo lavoro  >

< Vedi figliuolo, forse a lei interessa, forse potrei trovare un lavoro anche a lei >

< No! Lei lo troverà senza il tuo aiuto >

< Harry, non parlarmi così, dovresti essermi grato per quello che ti ho fatto >

< Non mi hai lasciato scelta! > disse Harry e si alzò da tavola e andò via.

Mi alzai e lo seguì scusandomi con i suoi.

< Harry! Harry! Aspettami >

Uscì da casa e andò verso la spiaggia

< Cosa succede ? >

< Deve essere sempre così >

< Ma tu non vuoi fare il professore? > si fermò e mi guardò.

< No, volevo entrare nel mondo dell’editoria, ma secondo lui era un lavoro inutile > continuò a camminare e ci trovammo sulla spiaggia.

< Harry,  fermati, puoi sempre farlo ! Hai le qualità per farlo! Ami leggere, scrivere e sono sicura che ce la potresti fare >

< Sel, non iniziare con i tuoi discorsi del cazzo. No, è un’idiozia. Tu non ti rendi conto di come è la vita reale, nella vita reale  non tutto quello che vuoi ti viene dato > 

Rimasi stupita, forse avevo capito male.

< Come? >

< Lo vuoi capire?...sei solo una ragazzina >disse Harry
< Hai ragione una ragazzina....una stupida ragazzina che si è voluta fidare di te > dissi io correndo via.

Harry mi rincorse e mi fermò.

< Sel, scusa , sono incazzato e ma la riprendo con te, scusa >

< Harry, cresci! Mi dici che sono una ragazzina ma poi se tu quello che non vuole fare quello che vuole perché ha paura! >

< E cosa dovrei fare? >

<  Tira fuori le palle e cerca di diventare quello che vuoi essere veramente. Per una volta non farti abbattere da quello che ti dice la gente >

Sorrise e mi baciò.

< Ok, ora torniamo dai tuoi > dissi

< In questo momento ci stanno guardando dalla porta > disse Harry senza staccarsi da me.

Diventai rossa ma quando Harry si riavvicinò per baciarmi non lo fermai.

 

Il venticinque sera fu meno terribile del giorno prima, anche perché arrivò la sorella di Harry, Gemma.

Era carinissima e molto gentile. Harry sembrava un’altra persona con lei, sorrideva sempre ed era bello vederlo così tranquillo.

Dopo un po’ Harry mi guardò negli occhi mentre parlava con Gemma e il suo sguardo si fece molto intenso, non sapevo di cosa stavano parlando, così mi avvicinai a loro.

< Così tu sei la piccola Sel > mi disse subito Gemma e da quella frase capii che lei sapeva tutto di me e Harry.

< Si, piacere di conoscerti > dissi e l’ abbracciai, Gemma all’inizio rimase un po’ allibita ma poi ricambiò l’abbraccio, anche lei non era abituata e questo tipo di cose.

< Harry mi ha parlato molto di te > mi disse lei. Cominciammo a parlare e ogni tanto anche Harry interveniva nei nostri discorsi.

Dopo il cenone, la famiglia di Harry si scambiò i regali, quando finirono Harry mi prese per mano e salutò i suoi dicendo di essere stanco.

In camera sua presi una busta che avevo nella valigia e gliela porsi. Dentro c’era il cuscino con le foto e un segnalibro di legno molto decorato con le sue iniziali, un regalo insolito che molti avrebbero giudicato brutto, ma ero sicura che per Harry sarebbe stato molto speciale

< Grazie Sel, il cuscino è terribile … ma il segnalibro è bellissimo > e mi baciò.

< Ora però tocca a me > mi disse e mi mise le sue grandi mani sui miei occhi.

Mi fece alzare e mi condusse alla portafinestra della sua camera, la attraversammo e dopo un po’ di passi sentii sotto i miei piedi la sabbia.

< Okay, altri tre passi e siamo arrivati > .

Quando mi tolse le mani rimasi senza parole, sulla spiaggia c’era un enorme telo rosso con al centro una scatolina e tutt’intorno candele che illuminavano lo spazio.

Harry mi portò al centro e prese la scatolina, la aprii e me la diede, dentro c’era un bracciale con una luna e una H dietro.

< è bellissimo > affermai e me lo mise, la luna era il significato del mio nome in greco.

Harry prese il mio volto tra le sue mani e cominciò a baciarmi, era tutto così perfetto.

Presi l’iniziativa e mi sdraiai.

< Sel, se no vuoi basta dirmelo > disse Harry interrompendo i nostri baci.

< Non ce la faccio più Harry, ti prego > sarò sembrata disperata, infatti sul suo volto comparse un ghigno malefico.

< Dimmi cosa vuoi > mi disse

< No Harry mi vergogno > diventai rossa.

< Dimmelo! Se non me lo dici mi alzo >.Che stronzo.

< Ti voglio, okay?Ti voglio in quel senso > Harry sorrise e cominciò ad accarezzarmi.

< In quale senso?  >

< In quel senso > soddisfatto di quello che avevo detto Harry ricominciò a baciarmi.

Gli tolsi la maglietta con i pantaloni e lui fece lo stesso con me. Baciò e accarezzò ogni parte della mio corpo.

Harry fu molto delicato, più volte si era bloccato preoccupato, aveva baciato le mie lacrime, mi fece sentire bene.

Rimanemmo sulla spiaggia fino a quando le candele si consumarono completamente, così tornammo in camera e nel suo letto  mi appoggiai sul suo petto

< Stai bene? > mi domandò

< Mai stata meglio >

< Ti amo Sel >  si addormentò subito dopo, io rimasi a guardarlo e ad accarezzargli il viso e poi mi addormentai anch’io.

Ero sua e lui era mio.

 

Spazio autrice.

Riuscirò mai a terminare questa storia?

Spero di non avervi deluso

Baci Ely

  
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