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Autore: Elisir86    14/10/2018    1 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXXIV

Matthias

 

 

 

 

 

Aveva ascoltato tutta la riunione segreta in silenzio e dando baci sulle labbra di Norvegia che di sicuro non si negava, non come Lukas che lo allontanava in malo modo in continuazione...

Era consapevole che lì, Lokki, non era la persona che amava, era completamente diverso e probabilmente un psicopatico come tutte le nazione che abitavano quel mondo, ma si era detto “è solo un capriccio, solo per ora...prima di tornare a casa e non aver più niente...”

Lo aveva baciato e sfiorato con mani tremanti come se temesse di toccare quelle braccia o quella schiena, fino al momento in cui Austria aveva parlato e Nord Italia era scappato -come una donzella nei film romantici- dalla stanza. Aveva guardato i presenti per la prima volta, trovandosi due occhi fiammeggianti di Finlandia -che se avessero potuto uccidere la sua Nazione sarebbe scomparsa dalla cartina geografica!- e lo sguardo scioccato di Svezia che per qualche strana ragione in quel mondo sembrava un pesce lesso.

Guardò al di là di loro, trovando sulla sua traiettoria Estonia con una tuta da ginnastica color zucca, dei fili gli uscivano dalle diverse tasche e in mano aveva la bajour della stanza, la fronte corrucciata come se non capisse la situazione, accanto a lui Lettonia aveva una smorfia disgustata dipinta sul viso che strideva con il suo vestiario da bravo bambino -per intenderci aveva braghette corte color fiordaliso e una camicetta chiusa fino al collo con un fiocco azzurro-.

“Cioè...” Giappone, che era seminascosto da tutte le persone che lo circondavano, -Matthias riusciva a vedere solo i suoi capelli neri e la katana che teneva sulla schiena- impose ancora la sua teatrale presenza “...Mi volete dire che voi due, oltre a Flavio, non volete partecipare alla guerra?” sembrava sull'orlo di una crisi isterica “Si. Non mi va di combattere, ho altre cose da fare e una Nazione da far crescere.”

“E tu? Danimarca? Anche tu prima hai espresso parere contrario, sei sempre di quella opinione?!” questa a volta a parlare fu America -che di Alfred aveva solo il volto ma di tutta la sua frizzante allegria non aveva nulla- gli puntava contro la sua mazza chiodata, ma dov'era finito? In un film di serie Z?

Lui si rizzò lasciando andare Norvegia -in quel mondo era meglio essere pronti a una rissa- “Certo! Non cambierò idea nemmeno se mi pagassi!” guardò l'altro con occhi seri e freddi, come aveva guardato anni addietro Germania nel momento in cui lo aveva invaso, “Trovo che ci sia altro oltre che combatterci, ad esempio migliorare la qualità della vita delle nostre Nazioni. Siamo o no responsabili di tutte le vite che abitano su questa terra?”

Ci fu un attimo di silenzio dove Austria annuiva e gli altri si guardavano confusi, decise quindi di spezzare il silenzio “Spagna!” chiamò ricevendo uno sguardo furioso, a quanto sembrava ancora rimuginava sul comportamento di Sud Italia, “Non hai detto che preferisci la tranquillità alle trincee?” lo spagnolo ringhiò un si incrociando le braccia al petto “Perché? Cosa ti porta a dire che è meglio stare a dormire sul divano che abbracciare le armi?”

Spagna rimase un attimo in silenzio “Beh...” iniziò titubante “...posso occuparmi del mio orto e curare pomodori...” Matthias trovò rassicurante che anche a lui piacesse coltivare proprio come Antonio, “...non so spiegarmi...ma sento di stare bene, che il mio corpo si rinvigorisca...”

Lui annuì con il capo “E sai questo perché accade?” chiese sentendo gli altri trattenere il fiato “Perché è il tuo popolo che sta bene! Sono loro che determinano anche la tua salute!” Spagna spalancò gli occhi incredulo “Sei mai andato in giro per la tua Nazione durante la pace? Hai mai guardato cosa fanno le persone mentre non devono pensare a sopravvivere?” l'altro abbassò il capo a disagio.

 

Va bene, forse sto tirando troppo la corda...

 

“Stai dicendo una marea di cazzate!” Lettonia lo fissò con astio “Io mi sento in pace con me stesso solo quando prendo a frustate -fino a dissanguare- qualcuno...” vedere quel faccino corrucciato gli metteva allegria, era tentato di ridere e scompigliargli i capelli ma qualcosa gli diceva che avrebbe potuto perdere la mano, fu Austria a parlare a posto suo “Questo è una cosa tua personale, non è il tuo popolo.”

Il piccoletto si voltò verso l'altro “E come fai a dire che quello che prova Spagna non sia la stessa cosa?” il moro sospirò aggiustandosi gli occhiali “È molto semplice, quello che provi tu è una sensazione di improvvisa euforia, mentre quello che ti fa provare la tua gente è un benessere sia fisico che psichico ed è costante nel tempo.”

Danimarca sorrise raggiante “Esattamente, se la tua nazione è continuamente sotto stress anche tu ne risenti. Il fatto che siamo legati a loro dovreste già averlo capito da secoli...”

Ci furono mormorii di chi non capiva cosa intendessero dire, Prussia che se ne era rimasto in silenzio alzò una mano tremante “Io...” deglutì senza alzare gli occhi dal pavimento “...penso che i prussiani...la mia gente, non voglia più combattere.”

Lutz allungò un passo verso di lui “COSA?” urlò sconcertato, “Come fai a sapere cosa vuole il tuo popolo? Per quel che ne sappiamo loro due -indicò poco civilmente Austria e Danimarca- possono essersi inventati tutto solo per restare seduti a non far nulla!” l'albino tremò leggermente ma alzò gli occhi scarlatti su suo fratello con determinazione “Loro hanno paura, sono stanchi e anch'io lo sono...” pestò un passo traballante verso Germania “Ho tutto il diritto e il dovere di ascoltare la mia Nazione, e per quanto sia piccola rispetto alla tua, per quanto può essere debole tanto da poter essere spazzata via in un batter d'occhio, esiste.” strinse i pugni “Prussia esiste e non farà parte di questo conflitto!”

Il tono che aveva usato era fermo, come mai lo aveva sentito in quella mattinata e perfino Austria sembrò guardarlo con soddisfazione -cosa assai strana visto che Roderich riservava solo occhiatacce all'albino.-.

Danimarca fischiò estasiato, non immaginava che la controparte di Prussia potesse essere così risoluto e per un attimo gli sembrò di avere Gilbert davanti a se, e a quanto sembrava perfino Germania non se lo aspettava -beh, in realtà tutti erano scioccati- tanto che non riuscì a ribattere.

“Se devo essere sincero...” la voce di Spagna riempì di nuovo la stanza “...non ho mai pensato di essere legato alla mia gente, ma se ci penso credo...” deglutì faticosamente “...credo...che sia vero...io...”

Matthias lo guardò speranzoso ma un'altra voce bloccò il calvario dello spagnolo “Ora basta! Fino a domani non voglio vedere le vostre stupide e orribili facce!” Cina diede una gomitata a Prussia, i capelli neri e lisci -e possiamo dire anche spettinati- cadevano liberi sulla schiena, colpì con rabbia Spagna con la sua jian facendolo sussultare, era furioso come non mai “E tornate solo quando avrete le idee chiare!”

Danimarca sospiro esausto, era finito in una gabbia di matti. Sentì le mani di Norvegia sulla sua schiena e il fiato caldo gli diede un brivido ben poco che casto -qualcosa si stava risvegliando in mezzo le gambe- “Sei stato magnifico!” il complimento lo fece ridere.

 

Solo un altro po...lasciatemi godere questo sentimento ancora per poco...

 

 

 

NOTE:

 

Jian: è una spada dritta a doppio filo. Un'arma tipica cinese.

 

Allora, non so che ne pensate del capitolo precedente perché non ho ricevuto nemmeno una recensione ma va beh...

Parliamo di questo, Matthias qui si rivela un po' meno scemo, credo, e spero di aver fatto capire qualcosa con parole semplici.

Non pensavo di riuscire a finirlo presto ma stasera ho avuto il computer per bene 40 minuti e ho scritto tutto di getto, avevo tutto in mente da settimane e se non lo buttavo fuori sarei impazzita!

Qui abbiamo incontrato qualche personaggio nuovo, che ne dite di Lettonia? Lui e la sua frusta (mi immagino che a casa abbia una serie infinita di fruste da usare a seconda dell'occasione XD )

 

Comunque le cose iniziano a farsi interessanti, vi avevo detto che anche nel mondo 2p si sarebbe creato scompiglio :p

 

A presto

Elisir

  
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