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Autore: fotone    15/10/2018    2 recensioni
Una ragazza, dopo aver subito un drammatico lento abbandono da parte di ogni "amico", si aggira per i corridoi della sua scuola ragionando sul modo in cui tutti sembrano ritenere improvvisamente che la risposta alla vita sia l'egoismo, che la felicità sia data da un'ossessiva concentrazione su se stessi e da un conseguente ignoranza degli altri. Trattiene il misantropo disprezzo che tale situazione può generare, e si dichiara pronta a mostrarsi diversa dai manichini vuoti che la circondano, concentrandosi sugli altri.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino per gli anonimi corridoi di questa scuola, vedendo - nei volti delle persone - una totale assenza di quel sentimento di unione, di collettività, che speravo descrivesse questo posto. Tutti avevano parlato con una tale ammirazione, di questo istituto e del sentimento di coesione che caratterizzava la collettività che si agita ora tra queste mura; invece, queste persone mi sembrano prepotentemente cattive, quasi come se questa fosse una recita, come se essere perfidi ed apatici fosse un merito, un vanto. Sì, la mia sensazione è proprio quella che queste facce senza volti si stiano agitando in tondo per proclamare una sorta di elogio all'egoismo, di elogio alla superficialità, di elogio alla vacuità interiore. Che bel vanto! Che bello, guarda mamma, sono un vacuo e superficiale burattino egoista! Questa non dovrebbe essere una scuola per persone che guardano dentro l'altro, invece che rimanere sempre ripiegati su se stessi? Perché le creature di questo istituto, di qualsiasi indirizzo, mancano tutte di empatia? Sono tutti profondamente concentrati sul proprio io, sembrano dimenticare l'esistenza altrui. Va bene, per essere giusta, ammetterò che, in verità, non tutti sono così. Esistono persone capace di vedere le menti altrui. Forse, un qualche dolore li porta a proteggersi dietro una maschera con cui dicono fanculo a questo mondo? Forse, anche io dovrei farlo? Non so se ho veramente ragione. Ma spero di sì. Spero ci siano dei cuori, dentro queste persone amanti dell'egoismo e della carnalità. Spero ci sia un'anima, dietro quegli scheletri che si sono trovati a loro agio, a lasciarmi sola, ad abbandonarmi, a farmi mettere in dubbio la mia importanza. Importanza che ora so di non avere, mentre cammino stancamente per questa scuola piena di gente crudele, mentre mi riprometto che non permetterò alla loro assurda concentrazione su se stessi di influenzarmi e di farmi dimenticare come si volge uno sguardo all'altro. L'intelligenza vera è questo. E questi involucri vuoti, che si agitano intorno a me, vestite di sorrisi finti e di mascara volutamente sbavato, non sono davvero intelligenti, non nel modo che intendo io.
   
 
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