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Autore: Yurha    15/10/2018    1 recensioni
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DAL TESTO" [...] Lei e Mike, all’unanimità, decisero di prendersi almeno una notte di riposo e cominciare il giorno dopo a lavorare sui ricorsi prontamente presentati dai colleghi difensori, però Jack McCoy “suggerì” di restare in ufficio già da quella notte, proprio mentre lui se ne stava andando a casa a dormire.
«Non sarà un problema lavorare insieme giorno e notte per le prossime settimane, vero?» disse loro in tono che venne recepito da entrambi come sarcastico.
Connie guardò Mike e, facendogli un accenno di sorriso, si sentì esattamente come se avesse dovuto chiedergli scusa fino alla fine dei tempi ma non solo a causa del lavoro extra..
Lo guardò bene e, così su due piedi, non credeva di avergli spezzato il cuore come disse Woll, ma non riusciva proprio a togliere la dannatissima voce di quell’uomo dalla testa. [...]"
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Eccomi di nuovo qui, con un'altra storia a capitoli xD (questa volta lunghetta).. Spero di aver fatto un buon lavoro :)
Grazie per esservi soffermati a leggere questa intro e.. Buona Lettura! XD
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 

Quando Connie Rubirosa arrivò a casa, chiuse gli occhi e si lasciò scappare un lungo sospiro.
“Finalmente, non vedevo l’ora..” pensò esausta, girandosi e appendendo la borsa, la ventiquattrore e l’impermeabile nero ai ganci dietro la porta d’ingresso quindi, senza fermarsi, andò a chiudersi nel bagno per farsi una bella doccia rilassante.
Niente di meglio per scaricare lo stress di una lunga, anzi, infinita giornata di lavoro.
Indossato il suo pigiama più comodo, andò a sedersi sul divano in pelle nera per mangiucchiare un pò del suo cibo take away e guardare qualcosa in tv che, come al solito, a parte qualche replica della sua serie preferita, non dava nient’altro di buono..
Alzando gli occhi al cielo, si chiese il motivo per cui dovesse continuare sprecare soldi per la paytv..

Lei e Mike, all’unanimità, decisero di prendersi almeno una notte di riposo e cominciare il giorno dopo a lavorare sui ricorsi prontamente presentati dai colleghi difensori, però Jack McCoy “suggerì” di restare in ufficio già da quella notte, proprio mentre lui se ne stava andando a casa a dormire.
«Non sarà un problema lavorare insieme giorno e notte per le prossime settimane, vero?» disse loro in tono che venne recepito da entrambi come sarcastico.
Connie guardò Mike e, facendogli un accenno di sorriso, si sentì esattamente come se avesse dovuto chiedergli scusa fino alla fine dei tempi ma non solo a causa del lavoro extra..
Lo guardò bene e, così su due piedi, non credeva di avergli spezzato il cuore come disse Woll, ma non riusciva proprio a togliere la dannatissima voce di quell’uomo dalla testa.
Erano senz’altro buoni, se non ottimi, amici e colleghi, spesso pranzavano insieme in ufficio o in un ristorante nei pressi della zona pedonale di Foley Square e i discorsi che facevano erano quasi solo riguardanti il lavoro o qualcosa di collegato ad esso.
Senza dubbio Connie trovava Mike Cutter brillante, arguto, anche divertente con le sue freddure, il suo humor all’inglese ed il suo sarcasmo.
Riusciva a farla ridere soprattutto quando iniziava ad imitare Jack nella voce e nelle espressioni, poi credeva fermamente che allo stesso modo lui si divertisse con lei.
Con quel pensiero in mente, a Connie tornò subito il dubbio insinuatole da Marcus: Mike sentiva realmente qualcosa di più profondo per lei o tutto ciò che diceva e faceva era solo per puro legame di amicizia?
Involontariamente il suo pensiero andò su Woll e la loro passata relazione ma si focalizzò soprattutto sulle loro notti insieme.
“Che idiota.. Come hai fatto a cascarci in quel modo, cosa diavolo ti diceva il cervello?! Mike ha ragione, è stata una cosa stupida e tu non lo sei..” pensò rabbiosamente, biasimandosi e sentendosi in colpa.
Non appena ricordò tutto ciò che passò con Marcus Woll, automaticamente se ne andò anche la poca fame che aveva, quindi, buttò la forchetta nella piccola scatoletta dell’asporto e l’appoggiò sul tavolino davanti a sè.
Sbuffò e cambiò canale, cercando di staccare il cervello ma quasi subito le venne in mente Mike Cutter, il suo capo, il suo migliore amico che insieme a Jack McCoy, era l’unica persona di cui si potesse fidare ciecamente tanto da affidargli completamente anche la propria vita senza pensarci due volte.
La prima volta che lo vide, sperò con tutto il cuore che si trattasse di un amico o un parente di Jack in visita.
Come dire.. una dolce illusione come tante altre..
Era molto ben vestito, indossava un completo a tre pezzi nero, camicia bianca e cravatta rossa, colori semplici ma decisi.
Aveva i capelli non troppo corti castano chiaro, i suoi occhi erano di un azzurro così intenso che ebbe la netta sensazione di trovarsi su una scogliera e di guardare l’Oceano in tutta la sua immensità.
E la sua mano.. Dio, quando la strinse presentandosi, sentì chiaramente quanto calore potesse emanare il suo corpo e la stessa sensazione gliela diede il suo sorriso, anche se di circostanza.
«Molto piacere, sono Michael Cutter, il nuovo Sostituto Procuratore Esecutivo ma ti prego, chiamami Mike, odio le formalità tra i colleghi che lavorano a stretto contatto.»
Connie d’impatto restò senza parole e per qualche secondo si perse nel suo sguardo.
Pensò che la sua voce fosse come un’irresistibile tentazione a peccare all’infinito ed in quel momento non le dispiaceva affatto come idea..
Infine, trovò la forza di rispondere con un tenue sorriso sulle labbra. «Piacere mio Mike. Sono Connie Rubirosa. Jack ti avrà senz’altro detto che sarò la tua assistente. Fino al contrordine sarò solo e soltanto tua in tutto e per tutto.»
“Oh, perfetto.. così anche lui è fuori dal mercato. E poi che diavolo di frase era quella?!” pensò subito dopo arrossendo, vedendo che il suo sorriso diventò come una risata maliziosa trattenuta.
Tutto sommato Connie fu molto brava a lasciare da parte l’attrazione fisica per quell’uomo, infondo non poteva e non voleva rischiare di rovinare la relazione professionale infatuandosi del suo capo.. Di nuovo..

“Maledetto Woll e le sue parole manipolatorie!” pensò spegnendo la televisione, alzandosi definitivamente dal divano e andando a letto per cercare di dormire almeno un pò.
Sdraiata sul suo letto ad una piazza e mezza, Connie continuava a rigirarsi, cercando una posizione che risultasse comoda per riuscire ad addormentarsi, ma non ci fu nulla da fare.
“Chissà se Mike è andato a casa.. Mhm.. no, conoscendolo sarà ancora in ufficio a scervellarsi. Quell’uomo quando non riesce a darsi pace diventa il peggior nemico di sè stesso, è incredibile! Però è colpa mia, tutta questa storia è solo colpa mia. Devo cercare un modo per farmi perdonare e fargli dimenticare tutto ciò che ha dovuto passare e subíre da Marcus in queste settimane.. Ma come.. Come..” pensò infine mentre si passava una mano nei capelli, fissando il soffitto di camera sua, sospirando per l'ennesima volta.

  
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